Con questa primavera ha avuto inizio nella nostra parrocchia la fase conclusiva di uno dei nostri progetti più ambiziosi: la realizzazione di una grande icona murale dei santi ortodossi dell’Italia del nord-ovest (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta). In questo compito, un grande incoraggiamento è venuto dal nostro confratello, l’arciprete Andrew Phillips, di cui riportiamo in traduzione italiana una serie di risposte a domande sulla venerazione dei santi locali e sull’importanza di questa venerazione per la formazione di una coscienza ortodossa.
Partendo da una domanda su un canone del Concilio di Trullo attribuito erroneamente alla pratica dell’uso del cucchiaio nella comunione, padre John Whiteford ci presenta alcune considerazioni sulle modalità di ricevere la comunione e su alcune modifiche di queste modalità che sono state effettuate dai cattolici romani negli ultimi decenni. Presentiamo la traduzione italiana di questa domanda e risposta nell’omonima sezione dei documenti.
26/03/2016
Il convento di Saidnaya in Siria celebra la 'risurrezione delle icone'
Il portale Pravoslavie.ru ci conduce in visita al convento della Natività della Madre di Dio a Saidnaya, uno dei luoghi monastici ortodossi ancora attivi in Siria, nonostante le difficoltà in cui versa il paese. Possiamo vedere come le monache e tutte le persone legate al monastero (incluse le ragazze dell'orfanotrofio) entrano nelle celebrazioni quaresimali fino alla domenica del Trionfo dell'Ortodossia, chiamata nel mondo arabo cristiano ‘la risurrezione delle icone’. Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana di questa visita nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
25/03/2016
Le Chiese ortodosse hanno chiaramente espresso il loro atteggiamento verso gli scismatici ucraini. Filarete ha capito?
Tamar Lomidze, una fedele della Chiesa ortodossa georgiana che vive a Los Angeles, scrive per Pravoslavie.ru un duro ma onesto editoriale sullo stato degli scismatici che seguono lo pseudo-patriarca Filarete Denisenko (nella foto). Presentiamo questo editoriale in traduzione italiana nella sezione “Confronti” di documenti, e invitiamo a una sua diffusione su larga scala. Lo scisma filaretista ha purtroppo i suoi focolai di infezione anche in Italia, dove continua a contagiare persone abbastanza ingenue (o maliziose) da credere di essere entrate in contatto con una chiesa “tutto sommato ortodossa”. Speriamo che questo editoriale possa aprire gli occhi di queste persone sul quel che la vera Chiesa ortodossa pensa dello scisma dei filaretisti.
Presentiamo con grande piacere, nella sezione “Preghiera” dei documenti, la nostra recensione del libro di ufficiature ortodosse appena pubblicato da parte dell’Associazione “Testimonianza Ortodossa”, La Grande e Santa Settimana, che ci sarà di grande utilità nella celebrazione dei riti della Settimana Santa e della Pasqua, non solo quest’anno, ma prevedibilmente per molti anni a venire.
24/03/2016
Ogni cristiano ortodosso dovrebbe guardare Spotlight
Di fronte agli inviti a non guardare film in Quaresima, preferiamo andare nella direzione opposta, e invece suggerire la visione di un film che fa riflettere sul nostro dovere di cristiani e di membri della Chiesa. Presentiamo nella sezione “Etica” la traduzione italiana dell’articolo di Andrew Estocin sul film Spotlight, che documenta la coraggiosa inchiesta sulla copertura dei preti pedofili nell’arcidiocesi cattolica di Boston. Le riflessioni dell’articolo ci aiutano a prendere sul serio il nostro ruolo di cristiani ortodossi.
Pochi mesi fa ha fatto il giro del mondo la storia di Agafia Lykova, ultima sopravvissuta di una famiglia di vecchi credenti russi isolati nelle foreste siberiane: presentiamo questa storia tradotta in italiano, assieme a un documentario in russo con sottotitoli in inglese, che vi invitiamo a vedere per avere un’idea della situazione davvero estrema che questa vicenda familiare ha rappresentato. Non si tratta di una situazione che presentiamo come ideale: se da una parte non possiamo apprezzare le persecuzioni che spinsero i vecchi credenti a tali forme di esilio, d’altra parte riconosciamo che queste forme di “eremitismo familiare” sono tutt’altro che ideali, e danno luogo ben presto (come si potrà rendere conto chiunque vedrà il filmato) a gravi degenerazioni. Tuttavia, è una testimonianza di quanto lo spirito dell’Ortodossia russa sa vivere ben al di là di limiti di difficoltà che oggi immaginiamo insuperabili.
Dopo aver osservato una settimana di silenzio in rete per l’inizio della Grande Quaresima, padre Andrew ci dimostra di non essere stato intellettualmente inattivo, presentandoci le ultime domande e risposte dalla sua corrispondenza, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione relativa dei documenti. Inoltre, ci parla della recente installazione della cupola centrale della nuova cattedrale russa di Parigi, in un breve saggio che analizza l’importanza dell’inaugurazione di questa chiesa nella costituzione di una metropolia europea occidentale.
Un recente rapporto dell’Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) include anche notizie sulle violazioni della libertà religiosa in Ucraina.
Per la verità, il rapporto è piuttosto “neutrale” e piatto, limitandosi a prendere atto delle dispute sulle proprietà di luoghi di culto ortodossi contesi tra la Chiesa Ortodossa Ucraina e gli scismatici filaretisti. Purtroppo, è stata pubblicata una notizia su fonti ortodosse russe, francesi e inglesi, che è viziata dal punto di vista giornalistico. Di fatto, pubblica il punto di vista del patriarcato di Mosca come se fosse quello del commissariato delle Nazioni Unite, mentre di fatto quest’ultimo non ha preso posizione. Pur deprecando le attribuzioni giornalistiche non corrette, noi non possiamo pretendere di trattare in modo “neutrale” i perseguitati e i persecutori. Pertanto, lasciamo la parola al blogger Max Linnik, di cui presentiamo in traduzione italiana un rapporto molto ben dettagliato su quelle violazioni della libertà religiosa che forse il commissariato delle Nazioni Unite avrebbe dovuto avere il coraggio di documentare e denunciare.
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” un’analisi dell’arte che Jonathan Pageau offre sul blog Orthodox Arts Journal, per identificare l’iconografia contemporanea come un rimedio alla polarizzazione sui due estremi che hanno fatto degenerare l’arte moderna: l’utilitarismo di massa o realismo, identificato con l’estremismo del robot, e l’individualismo astratto o avanguardia, identificato con l’opposto estremismo del mutante. L’iconografia è ancora in grado di parlare entrambi i linguaggi, producendo opere utili e codificate da canoni precisi, ma allo stesso tempo salvaguardando l’espressione individuale e l’autentica genialità. Riteniamo questo piccolo saggio un vero gioiello per chi voglia farsi un’idea della strada senza uscita di un’arte contemporanea polarizzata su uno di due opposti estremismi.
21/03/2016
Gorokhovets – il gioiello nascosto della Russia Centrale
Oggi vi portiamo in visita a un posto dove si respira ancora l’atmosfera della Russia del XIX secolo. Gorokhovets, una cittadina della regione di Vladimir, è sulla lista delle 41 città storiche della Russia preparata nel 2010 dal ministero russo della cultura. In un reportage fotografico, di cui abbiamo tradotto in italiano le descrizioni, possiamo osservare un luogo che ci riporta al mondo tutt’altro che perduto della santa Rus’.
Sul suo blog, Sandro Magister si fa portavoce di una notizia che tutti aspettavano e che molti forse hanno temuto: l'imminente chiusura, dopo neppure novant'anni di vita, di un collegio pontificio che ha avuto nei decenni molti cambiamenti di orientamento. Nato nel 1929 per ospitare seminaristi russi, il Collegium Russicum è stato in varie riprese un centro di espansione cattolica in Unione Sovietica, di preservazione di elementi ecclesiali russi e di sottili contatti diplomatico-ecumenici. Tra i suoi curiosi effetti collaterali, è stato pure una fucina di numerose conversioni dal cattolicesimo romano alla Chiesa ortodossa russa.
Oggi sempre più irrilevante (osserviamo quanta poca importanza abbia avuto nel recente e tanto atteso incontro tra il papa e il patriarca di Mosca), sembra più oggetto di pii ricordi che di visioni realistiche. Notiamo che lo stesso Magister si lascia andare a un'ondata di nostalgia per la stagione delle aperture ecumeniche del metropolita Nikodim (Rotov) di Leningrado, un tema che oggi resta solo nei ricordi di quanti lo rimpiangono, o al contrario, di quanti lo denigrano, e che al di là di queste posizioni estremiste è già stato consegnato al dimenticatoio della storia.
Questo episodio può segnalare invece una certa tensione di fronte a una proposta di riunificazione in un'unica metropolia di tutte le chiese cattoliche orientali presenti in Italia, notizia che – stando ai nostri corrispondenti ben informati – sta provocando un certo panico tra tutte le giurisdizioni dei cattolici orientali nel nostro paese. Possiamo ben capire questo panico: dopo secoli in cui a ogni chiesa sui iuris è stata promessa una più o meno larga misura di autogoverno, dover confluire tutti in una metropolia sui generis non è certamente visto come un ideale. Se le cose stanno veramente così, dovremo fare le nostre condoglianze al Russicum come prima vittima di questo nuovo corso.
19/03/2016
Gagauzia: il popolo turco di fede cristiana ortodossa
Attraverso all’intervista all’arciprete Dimitrij Kioroglo (nella foto), scopriamo qualcosa di più sull’affascinante popolo dei gagauzi, abitanti di un territorio autonomo nei distretti meridionali della Moldova, che costituiscono l’unica nazione completamente cristiana ortodossa di etnia turca nel mondo. Presentiamo l’intervista di Nikita Filatov per Pravoslavie.ruin russo e in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
18/03/2016
Perché l'Ucraina ora ha bisogno della Russia più che mai
A complemento dell’analisi di Alexander Mercouris che abbiamo tradotto ieri, presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un altro punto di vista, questa volta di Nikolai Petro, sulla necessità che l’economia ucraina torni a legarsi a quella russa: la posta in gioco è la salvezza stessa del paese.