Dichiarazione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa in relazione all'invasione del Patriarcato di Costantinopoli sul territorio canonico della Chiesa russa
Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il testo completo della Dichiarazione del Sinodo del 15 ottobre a Minsk, di cui abbiamo offerto un'anticipazione ieri, nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana.
16/10/2018
Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa riconosce l'impossibilità di continuare nella comunione eucaristica con il Patriarcato di Costantinopoli
Nella riunione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, tenutasi il 15 ottobre 2018 a Minsk, è stata adottata la Dichiarazione del Santo Sinodo in connessione con l'invasione del Patriarcato di Costantinopoli sul territorio canonico della Chiesa ortodossa russa.
I membri del Santo Sinodo hanno riconosciuto l'impossibilità di continuare nella comunione eucaristica con il Patriarcato di Costantinopoli.
La dichiarazione, in particolare, dice: "L'accettazione nella comunione di un'altra Chiesa locale di scismatici e di una persona colpita da anatema con tutti i "vescovi"e i "chierici" da questi ordinati, è un assalto alle eredità canoniche altrui, un tentativo di farli rinunciare alle proprie decisioni e impegni storici – tutto questo porta il Patriarcato di Costantinopoli al di fuori dei confini canonici e, con nostro grande dolore, ci rende impossibile continuare nella comunione eucaristica con i suoi vescovi, clero e laici".
"D'ora in poi, e fino a quando il Patriarcato di Costantinopoli rifiuterà di intraprendere le sue decisioni anti-canoniche, per tutti i chierici della Chiesa ortodossa russa è impossibile la concelebrazione con il clero della Chiesa di Costantinopoli, e per i laici la partecipazione ai sacramenti celebrati nelle sue chiese", afferma il documento.
Il Santo Sinodo ha anche esortato i Primati e i Santi Sinodi delle Chiese ortodosse locali a valutare correttamente i sopracitati atti anti-canonici del Patriarcato di Costantinopoli e a cercare insieme le vie d'uscita dalla più grave crisi che sta lacerando il corpo della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.
16/10/2018
Vladyka Ioann (Roshchin) eletto nuovo vescovo per l'Italia
Il Sinodo del 15 ottobre 2018 a Minsk ha deciso (Verbale № 77) la nomina di un nuovo vescovo per l'Italia, liberando l'arcivescovo Antonij (Sevrjuk) dal compito di amministratore delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia, ed eleggendo con il titolo di "Vescovo di Bogorodsk" sua Grazia il vescovo Ioann (Roshchin), finora amministratore delle parrocchie patriarcali negli Stati Uniti con il titolo di vescovo di Naro-Fominsk.
Vladyka Ioann, al secolo Georgij Evgen'evich Roshchin, è nato a Mosca il 22 ottobre 1974, e ha compiuto studi di legge e di lingua inglese, e quindi di teologia in Russia, Stati Uniti e Romania, con diverse specializzazioni, tra cui il dialogo ecumenico (con la Chiesa etiopica) e inter-religioso (con l'islam sciita).
Nella nostra parrocchia a Torino è conosciuto in modo particolare, perché è stato collega di studi del nostro vice-parroco, padre Victor Matveev.
Un sincero ringraziamento all'arcivescovo Antonij per l'attenzione e la benevolenza che ha avuto per noi in questi anni, e un benvenuto di cuore a vladyka Ioann alla nostra guida. Possa san Giovanni di Shanghai e San Francisco (in onore del quale è stato tonsurato) guidare il nostro nuovo vescovo a essere una luce di fede ortodossa nel nostro paese. Многая лета! Unto many years! Per molti anni!
15/10/2018
Metropolita Ilarion: le decisioni di Costantinopoli non hanno a che fare con la storia, ma con il brigantaggio
A due soli giorni dalla data del Sinodo della Chiesa ortodossa russa a Minsk, il metropolita Ilarion (Alfeev) ha risposto a una serie di domande sulla crisi ucraina nel programma tv "La Chiesa e il mondo" di Russia-24. In attesa di notizie dal Sinodo, vi presentiamo il testo russo e la traduzione italiana dell’intervista.
14/10/2018
Metropolita Antonij, cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina: "Il Sinodo di Costantinopoli ha scioccato l'intero mondo ortodosso"
In un breve comunicato di cui vi presentiamo la traduzione italiana, il metropolita Antonij di Borispol e Brovary (nella foto) spiega le conseguenze del comportamento del Patriarcato ecumenico e dei danni da esso causati causati all'Ortodossia in Ucraina.
13/10/2018
La Chiesa ucraina non parteciperà al concilio per l'unificazione proposto dalle chiese non canoniche
Riportiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti l’articolo relativo alla risposta della Chiesa ucraina alle proposte di unificazione mosse dai due corpi scismatici locali subito dopo la loro legittimazione unilaterale da parte del Fanar.
12/10/2018
V. R. Legojda: il patriarcato di Costantinopoli ha compiuto un'azione anticanonica senza precedenti
Il presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media, Vladimir Romanovich Legojda, ha commentato la dichiarazione ufficiale pubblicata sul sito web del Patriarcato di Costantinopoli a seguito di un incontro del Santo Sinodo del Patriarcato di Costantinopoli svoltosi dal 9 all'11 ottobre 2018 a Istanbul.
"Il Patriarcato di Costantinopoli ha compiuto un'azione anticanonica senza precedenti, che equivale a un tentativo di distruggere le fondamenta del sistema canonico ortodosso. È impossibile valutare in altro modo la dichiarazione di Costantinopoli circa l'entrata in comunione canonica con gli scismatici e con una persona sotto anatema da parte della Chiesa", ha annunciato V. R. Legojda.
"Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, nel prossimo incontro del 15 ottobre a Minsk, darà una valutazione adeguata di questo atto", ha aggiunto.
Secondo il capo del Dipartimento per le relazioni della Chiesa con la società e i media, la pretesa del Patriarcato di Costantinopoli alla prerogativa canonica di considerare tali appelli è una nuova teoria, sostenuta principalmente dalla stessa Costantinopoli.
La dichiarazione del Patriarcato di Costantinopoli, in particolare, si riferisce alla reintegrazione del capo del cosiddetto "Patriarcato di Kiev" Filaret Denisenko, del capo della "Chiesa ortodossa autocefala ucraina" Makarij Maletich "nel loro precedente grado gerarchico o sacerdotale" e il ritorno dei parrocchiani del "Patriarcato di Kiev" e della "nel loro precedente grado gerarchico o sacerdotale" alla comunione ecclesiale. Nella dichiarazione si parla anche della "abolizione della vigore legale della lettera sinodale del 1686 ... che concesse al Patriarca di Mosca per economia il diritto di ordinare il metropolita di Kiev, eletto dal concilio del clero e dai laici della sua diocesi".
Dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media / Patriarchia.ru
11/10/2018
Una risposta a osservazioni incompetenti dell'arcivescovo Job (Getcha) di Telmessos
È sempre difficile sostenere un’accusa a una persona che si conosce e che si apprezza. Conosciamo da decenni l’arcivescovo Job (Getcha, a destra nella foto con il patriarca Bartolomeo), che è uno dei pochi vescovi ortodossi a conoscere la nostra parrocchia fin dalla sua fondazione. Tuttavia, dobbiamo concordare con le accuse di incompetenza che gli muove il protodiacono Vladimir Vasilik, ucraino in diaspora quanto lui (ma non altrettanto ucrainista). Riportiamo queste accuse nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti. Vladyka Job è una indiscussa autorità nel campo degli studi liturgici, cosa che gli riconosciamo su queste pagine fin dal 2012, ma quando passa a sostenere le tesi dell’autocefalismo ucraino, abbiamo l’impressione che si stia cimentando a difendere l’indifendibile.
10/10/2018
Gli esarchi patriarcali a Kiev sono attesi per parlare alla sessione del Santo Sinodo iniziata oggi a Costantinopoli
Vi presentiamo in traduzione italiana la notizia della prima uscita dall’Ucraina dell’arcivescovo Ilarion e del vescovo Daniel (nelle foto), per portare al Santo Sinodo del Patriarcato ecumenico una relazione sui loro incontri con gli scismatici ucraini.
09/10/2018
Aleksandr Shchipkov: "Il patriarca Bartolomeo sarà ricordato come un maestro di scisma"
In un’intervista di alcune settimane fa, ma ancora utile a capire la dinamica della crisi ucraina, presentiamo la traduzione italiana dell’intervista al professor Aleksandr Shchipkov (nella foto), funzionario del Dipartimento sinodale del patriarcato di Mosca per i rapporti con la società e i media, che cerca di sottolineare le ragioni e le conseguenze della richiesta di autocefalia promossa dal Trono ecumenico.
08/10/2018
Vladislav Petrushko: "Il patriarcato che un tempo ha condannato il nazionalismo ecclesiastico ne è ora preda"
In una conversazione con lo storico della Chiesa Vladislav Petrushko (nella foto), Jurij Pushchaev di Pravoslavie.ru rivede tutte le obiezioni del patriarcato di Costantinopoli relative alla crisi ucraina, ricevendo le risposte di un docente preparato e competente, che possiamo leggere in russo e in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti
07/10/2018
Il patriarca Kirill scrive ai primati di tutte le Chiese locali sulla situazione ucraina
Sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ha scritto a tutti i primati delle 15 Chiese ortodosse locali del mondo per informarli sulla crisi in corso in Ucraina e per proporre l'apertura di una discussione pan-ortodossa sulla questione, come ha dichiarato a RIA-Novosti padre Nikolaj Balashov, il vice capo del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa del patriarcato di Mosca.
"La posizione della Chiesa ortodossa russa sulla cosiddetta autocefalia ucraina e sulle possibili conseguenze negative delle azioni del patriarcato di Costantinopoli per l'unità dell'Ortodossia universale è delineata nelle lettere, che contengono anche una proposta di avvio di una discussione pan-ortodossa sulla situazione", ha detto padre Nikolaj.
L'arciprete Nikolaj Danilevich, vice capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa ucraina, ha risposto in precedenza alla preoccupante intrusione del patriarcato ecumenico nel territorio canonico della Chiesa ucraina facendo un appello per una riunione dei primati ortodossi: "Penso che ora sia il momento, a livello globale, che i primati delle Chiese si riuniscano in un concilio, in una sinassi, in un incontro, per prendere una decisione su questi temi, perché stanno arrivando tempi durissimi".
Tuttavia, padre Nikolaj Balashov ha anche recentemente spiegato che la Chiesa russa non può iniziare canonicamente una sinassi di tutta la Chiesa, per quanto il patriarca Kirill abbia preso l'iniziativa di inaugurare una discussione a livello di Chiesa.
Sua Beatitudine il patriarca Teodoro II di Alessandria ha recentemente dichiarato al metropolita e ai fedeli di Odessa, in Ucraina, che avrebbe parlato ai capi delle Chiese ortodosse locali e li avrebbe informati della verità su quanto sta accadendo in Ucraina, cosa che ha ribadito sabato a sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina e ai fedeli riuniti a Bolgrad, Ucraina.
06/10/2018
Perché alcuni fedeli lasciano la Chiesa ortodossa?
Padre Richard Rene ha dedicato alcuni studi al fenomeno dell’abbandono della fede e della Chiesa, e ci siamo occupati del tema presentando un altro suo articolo. Oggi vi presentiamo in traduzione italiana una seconda riflessione, che si sofferma sui pericoli del vedere una conversione all’Ortodossia come una mera tappa di un cammino spirituale altamente individualizzato, una tappa a cui potrebbe seguirne un’altra in senso contrario.
05/10/2018
Alcune idee sbagliate su ciò che sta accadendo ora in Ucraina
Vi presentiamo la traduzione italiana di alcuni pensieri di padre Andrew Phillips sulla situazione ucraina, così come questa è presentata nella prevalente visione mediatica e in una prospettiva di maggior correttezza.
Padre Andrew Phillips, in un post che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Santi” dei documenti, analizza due accuse mosse all’imperatore Nicola II: quella di essere un fumatore, e quella di aver causato la rivoluzione per debolezza e indecisione. Vediamo cosa c’è di vero e cosa c'è di montato in queste accuse.