Mentre un ideologo ucraino sedicente giornalista, Bogdan Budkevich, annuncia in un’intervista che la “soluzione finale” del problema del Donbass è lo sterminio di un milione e mezzo dei suoi abitanti, la giunta di Kiev si lancia in episodi di “guerre culturali” mettendo al bando opere e artisti sgraditi al regime. Vi ricorda qualcosa? Ne parla il nostro amico Saker in un articolo che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Ma se non riesce a ottenere vittorie sul campo, almeno il regime satanico di Kiev può avere una grande consolazione dall’eliminazione di altri preti ortodossi: l'arciprete Vladimir Kresljanskij, chierico della chiesa di san Giorgio a Lugansk e padre di cinque figli, ucciso da un bombardamento che gli ha strappato un braccio e lo ha lasciato morire dissanguato mentre faceva visite ai parrocchiani, e il sacerdote Georgij Nikishov, chierico della chiesa dei santi Pietro e Paolo a Pervomajsk, anche lui ucciso da un bombardamento quando aveva appena terminato la Liturgia. Eterna la loro memoria!
La sera di sabato 2 agosto, i nostri amici del Sermig di Torino hanno raggiunto la nostra chiesa nonostante una pioggia torrenziale, e vi hanno fatto una tappa della loro iniziativa annuale di pellegrinaggio, la “Marcia della Speranza”, dedicata al sostegno ai cristiani perseguitati nel mondo, e alla sensibilizzazione dei cuori verso le loro sofferenze. Il gruppo dei pellegrini, che comprendeva molti giovani, ha portato l’icona russa della Madre di Dio “Troeruchitsa” (dalle tre mani), che è divenuta loro simbolo con il nome di “Madre dei giovani”. È significativo vedere quest’icona, che fu commissionata secoli fa da una devota famiglia di ortodossi russi e che ora sta portando speranza a tanti sofferenti, tornare per un momento di preghiera nella chiesa in cui fu realizzata agli inizi. Potete trovare su questa pagina una descrizione e una galleria fotografica dell’evento.
Dopo la firma degli accordi tra le repubbliche della Novorossija e della Rus' Carpatica, la notizia dell'inizio della ribellione tra i russini era solo questione di tempo. L'occasione è nata dai blocchi stradali e dai picchettaggi organizzati in diverse zone dell'Ucraina occidentale dalle madri esasperate dai nuovi obblighi di coscrizione. A partire da Mukachevo, gli ultimi giorni hanno registrato notizie (per ora ancora confuse) di blocchi su tutte le strade e sulle ferrovie, e di obiettivi strategici catturati da patrioti russini insorti. Ora il movimento tra i villaggi è possibile solo attraverso posti di blocco, e solo se si è personalmente conosciuti. La Rus' Carpatica rifiuta il servizio militare agli ordini della giunta che sta continuando a negarle l'autonomia già espressa per referendum popolare nel 1991.
La situazione è quanto mai instabile: da una parte, la resistenza dei patrioti russini deve combattere non solo contro l'occupazione da parte dei peggiori fanatici galiziani, ma anche contro lo strapotere dei Quisling locali (il clan Balogh); a sua volta, la giunta non può permettersi di aprire un secondo fronte di operazioni militari, e rischiare di provocare le reazioni ostili di ben quattro nazioni confinanti (Ungheria, Slovacchia, Romania e Polonia).
Dal punto di vista religioso, assistiamo per la prima volta dall'inizio della crisi ucraina a una netta separazione tra gli uniati. Mentre la Chiesa greco-cattolica ucraina è una sostenitrice della giunta di Kiev e di tutti i suoi abusi, la Chiesa greco-cattolica rutena è dalla parte dei patrioti russini e sostiene l'insurrezione (Mukachevo, il centro della ribellione, è la sede dell'eparchia dei cattolici ruteni). Vedremo se ora i media vaticani, finora appiattiti su posizioni filo-ucraine (evidentemente per non scontentare i propri fedeli) inizieranno a mostrare qualche ripensamento.
05/08/2014
I giorni in cui (non) si possono celebrare i matrimoni
Lo ieromonaco Petru ci aiuta a capire il problema dei “giorni vietati” per i matrimoni, e le differenti usanze e sensibilità di diverse chiese ortodosse locali riguardo a questo dettaglio (nemmeno troppo piccolo, perché ha a che fare con il rispetto delle regole della Chiesa e con la partecipazione stessa dei fedeli alla vita liturgica e sacramentale). Presentiamo il testo di padre Petru nell’originale romeno e in traduzione italiana nella sezione “Preghiera” dei documenti.
Abbiamo aggiunto nella sezione "Video" il filmato di YouTube con la video-intervista sulla nostra chiesa, realizzata il 29 maggio 2014 dall'emittente televisiva Rete7.
[NB: il video è in seguito sparito da YouTube; se riapparirà sotto altra forma, lo segnaleremo e/o lo metteremo volentieri di nuovo a disposizione]
04/08/2014
Oltre 50 assalti a preti e chiese ortodosse in Ucraina nel 2014
Stanno aumentando le segnalazioni di assalti a luoghi di culto e sacerdoti della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca in Ucraina, secondo le ultime notizie riportate da Interfax.
Sono stati contati 36 tentativi di impossessarsi di chiese nelle regioni di Kiev, Ternopol, Kirovograd, Sumy, Chernovtsy, Zhitomir, Volinia, Vinnitsa, Khmelnitskij, Donetsk, Lugansk, Kharkov, Rovno, and Kherson; inoltre, l'Istituto segnala minacce di violenza e assalti a preti e attivisti della Chiesa ortodossa ucraina nelle regioni di Odessa, Sumy, Donetsk, Lugansk, Kiev e Zaporozh'e.
Gi esperti dicono che i fatti da loro raccolti sono solo ”la cima di un iceberg” e non danno un'idea reale della frequenza degli assalti contro la Chiesa e delle violazioni dei diritti civili e delle libertà dei credenti, a causa dell'omertà dei media secolari e religiosi dell'Ucraina.
04/08/2014
C'è ancora un posto per la Chiesa ortodossa russa nell'Ucraina post-Maidan?
Le notizie di persecuzioni e abusi perpetrati su singoli preti o chiese del Patriarcato di Mosca in Ucraina non ci devono distrarre da un aspetto grave e forse ancor più inquietante della crisi ucraina, ovvero le enormi pressioni esercitate dal governo sulla Chiesa ortodossa, che hanno già causato l’esilio di alcuni preti, e potrebbero anche degenerare in “purghe” di clero leale a Mosca. Ce ne parla un articolo pubblicato da RIA-Novosti e dal portale Pravoslavie.ru, che riportiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
03/08/2014
Una comparazione tra il misticismo di Francesco d'Assisi e quello di san Serafino di Sarov
Il portale russo Pravmir ha nuovamente segnalato in questi giorni un testo che da molti anni si trova in inglese sul sito Orthodox Christian Information Center, relativo alle esperienze mistiche di Francesco d’Assisi e di san Serafino di Sarov a confronto. Circa una quindicina di anni fa avevamo tradotto questo testo in italiano, e quindi lo abbiamo diffuso in un opuscolo nel corso degli anni; per il suo punto di vista alquanto aspro e il contenuto piuttosto settoriale, non avevamo ritenuto necessario riportarlo anche sul sito; tuttavia, dato che la segnalazione su Pravmir lo rimetterà in discussione nel mondo ortodosso occidentale, ora è opportuno aggiungere anche la nostra versione italiana, che potrete trovare nella sezione “Confronti” dei documenti.
Di fronte al dramma delle coscrizioni, che coinvolge sempre più famiglie ucraine con proteste contro la giunta da parte delle madri, molte famiglie ucraine (incluse quelle che hanno alcuni dei loro cari che vivono in Italia) si stanno chiedendo cosa fare.
Nikolaj Starikov, in una video-intervista, ricorda che l’Ucraina come la conoscevamo (e a cui i militari arruolati fino al febbraio 2014 avevano giurato fedeltà) non esiste più. Oggi esistono due progetti opposti proposti da due opposte fazioni, entrambe ugualmente illegittime oppure entrambe ugualmente legittime. L’unica fondamentale differenza è che la fazione al potere a Kiev sta passando le stesse leggi (discriminazione linguistica, pulizia etnica, delegittimazione di partiti politici, repressioni) che furono tipiche della Germania nazista.
Chi decide di combattere per una delle due parti in lotta in Ucraina deve pertanto SCEGLIERE la sua parte, e sopportarne le conseguenze. Chi porta armi e non vuole fare questa scelta, ha comunque un’opzione riconosciuta dal diritto internazionale: l’internamento nel territorio di un paese neutrale confinante fino al termine del conflitto. Presentiamo il filmato e la trascrizione italiana della video-intervista a Starikov nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Sergej Kolesnik, un giovane professionista ucraino che ha sempre vissuto nel Donbass, descrive senza mezzi termini perché si vergogna di essere ucraino, offrendo ai suoi lettori oltre una quarantina di ragioni per la maggior parte basate su dati di fatto e non su gusti o preferenze politiche. Ascoltiamo queste ragioni nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
01/08/2014
A Taiwan una famiglia locale entra nella Chiesa ortodossa
Il portale Pravoslavie.ru riporta la notizia del battesimo di un gruppo di cinque taiwanesi, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”. È sempre interessante osservare l’espansione internazionale dell’Ortodossia, accolta con sincerità ed entusiasmo dai popoli più diversi.
Ecco, esattamente una settimana dopo, la sede della diocesi ortodossa di Gorlovka e Slavjansk in seguito a un successivo bombardamento, che lunedì 28 luglio ha ucciso "solo" un passante (comunque, una vittima civile di troppo, a cui l'esplosione ha strappato le gambe).
Cliccate sulla foto per vedere il filmato da YouTube:
Il giorno del bombardamento, per giunta, era la festa del santo principe Vladimir. Ecco come l'esercito nazionale ucraino festeggia il santo nazionale ucraino.
Questa si aggiunge alle mille storie di ingiustizie contro i civili che peseranno nei secoli futuri su quel che resterà dell'orgoglio nazionale ucraino. Noi qui in Italia possiamo farci una domanda: Che cosa sarebbe successo, nei media religiosi, laici e laicissimi "de noantri", se a essere bombardata in questo modo fosse stata la sede di una diocesi cattolica?