Vi presentiamo in italiano l’articolo di Pravmir sulle reazioni del patriarca Kirill alle voci delle pressioni che starebbero inducendo i primati di altre Chiese a capitolare sulla questione ucraina. Non è cosa delicata sorridere davanti alle difficoltà altrui, ma la Chiesa che ha subito nell’ultimo secolo la quantità più spaventosa di persecuzioni si è guadagnata il diritto di sorridere delle ‘ordalie’ a cui i politici americani sottopongono dei primati ortodossi abituati per tutto il resto a una vita piuttosto calma e sicura.
Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio di padre Emmanuel Hatzidakis, un prete dell’Arcidiocesi greca d’America che in gioventù, da studente a Roma, si era convertito al cattolicesimo romano, ed è quindi ben equipaggiato per capire a fondo i rischi di deriva papista del Patriarcato di Costantinopoli.
21/11/2019
Inizia la guerra del Fanar contro la Chiesa cecoslovacca?
In seguito alla notizia dell’apertura di una “stavropegia” fanariota illegale nella Repubblica Ceca, di cui vi abbiamo parlato alcuni giorni fa, vi presentiamo in traduzione italiana l’analisi di approfondimento di Kirill Aleksandrov, che ci offre numerosi dati sulla situazione passata e presente della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e della Slovacchia.
Vi presentiamo in traduzione italiana un’intervista allo storico Pavel Kuzenkov, che spiega la nascita del movimento del nuovo calendario come una pedina di una strategia geopolitica estremamente intricata, e che aiuta a capire da una parte i difficili anni a cavallo della prima guerra mondiale, e dall’altra getta luce sui motivi della continua posizione antagonista che Costantinopoli mostra (anche quando sembrerebbe non essercene ragione) verso la Chiesa russa.
19/11/2019
La Chiesa e il Simulacro: in cosa si trasformano quelli che riconoscono la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Vi presentiamo la traduzione italiana dell’analisi di Kirill Aleksandrov sulle caratteristiche della vera Chiesa e della struttura internazionale che si sta costruendo attorno al riconoscimento degli scismatici ucraini.
19/11/2019
Il metropolita di Limassol conferma di riconoscere solo la Chiesa ortodossa ucraina
L’affidabilità del patriarca Theodoros d’Alessandria ha ricevuto un ulteriore duro colpo quando, dopo le promesse di non esportare nella sua visita a Cipro il suo nuovo “punto di vista” sugli scismatici ucraini, si è messo inaspettatamente a confermarlo in una commemorazione pubblica a Limassol, il cui metropolita Athanasios (nella foto) è notoriamente a favore della Chiesa canonica. Scopriamo in italiano quali sono state le conseguenze di questo ulteriore voltafaccia.
18/11/2019
I 20 principali consigli spirituali di sua Beatitudine il metropolita Onufrij
Vi presentiamo in traduzione italiana una serie di consigli spirituali carichi di immediatezza e di buon senso tratti dalle conversazioni con il metropolita Onufrij.
17/11/2019
Tentativi di produrre borse di seta da orecchie di scrofa
Usando la metafora inglese dei tentativi di produrre risultati buoni e di qualità da materiali cattivi e scadenti, padre John Whiteford continua la sua critica (che vi presentiamo in traduzione italiana) dei tentativi di Aristotele Papanikolaou di giustificare la pratica dell’omosessualità su basi patristiche.
Vi presentiamo la traduzione italiana del recente articolo di padre Aleksandr Mazyrin dalla Rivista del Patriarcato di Mosca, dove si passa in rassegna l’attitudine del Fanar nei confronti della Chiesa ortodossa russa, e si indica come migliore modalità di reazione “un’esposizione dettagliata e onnicomprensiva del fallimento dogmatico, canonico ed etico-morale delle pretese e delle azioni del Patriarcato di Costantinopoli”. La cosa non può che farci piacere, perché non fa altro che confermare la validità di quanto, vox clamantis in deserto, stiamo affermando su questo blog parrocchiale da molto, molto tempo.
16/11/2019
Lo Scismarcato ecumenico avvia l'erosione delle ALTRE Chiese locali
Ormai siamo abituati a vedere il Patriarcato di Costantinopoli nell’atto di appropriarsi di parti della Chiesa russa, per cui ci viene quasi a noia di riportare la notizia dalla Lettonia, dove lo scismatico locale pretende la cessione al suo gruppuscolo del 10% delle parrocchie locali del Patriarcato di Mosca, e si augura pure che questo sia fatto “con le buone”. Ormai è chiaro che il Fanar non si fermerà più davanti a nulla (perfino davanti al ridicolo) pur di cannibalizzare Mosca.
Oggi tuttavia vi segnaliamo il primo gesto di invasione a gamba tesa nel territorio di un’altra Chiesa autocefala, nella Repubblica Ceca. L’invasione è limitata per ora a un singolo monastero, ma prelude a uno sviluppo ulteriore nel paese, e può servire come cartina di tornasole per quel che il Fanar potrà compiere nel territorio di QUALSIASI Chiesa locale che non sia disposta a cedere ai suoi diktat. Non sarà difficile trovare dissidenti locali dappertutto, e da oggi nessuna Chiesa è libera da questa minaccia, finché non smetterà di credere che il Patriarcato di Costantinopoli sia uno dei protagonisti di un problema nell’Ortodossia, e inizierà a pensare che forse il Patriarcato di Costantinopoli è IL problema nell’Ortodossia.
Quando si costruisce o si allestisce una chiesa ortodossa, spesso la struttura dell’iconostasi è terminata prima dell’arrivo delle icone, e questo pone la domanda di cosa mettere al posto delle icone ancora da finire. Lo ieromonaco Silouan (Justiniano) del monastero di san Dionigi l’Areopagita nello stato di New York ha risolto una di queste situazioni senza fare ricorso a riproduzioni temporanee: ha usato i disegni preparatori delle icone, che pur non essendo cromaticamente variati, hanno le stesse fattezze e le stesse dimensioni delle future icone definitive. Vi presentiamo questa ingegnosa soluzione, che magari potrebbe venire incontro alle necessità di alcune delle nostre chiese.
Vi presentiamo in traduzione italiana una nuova risposta di padre John Whiteford agli attacchi del sito Public Orthodoxy, che presentandosi come proposta di dialogo e di discernimento, sta cercando di usare i suoi argomenti come impalcatura per il sovvertimento della dottrina ortodossa sull’omosessualità.
Con la benedizione del metropolita Hilarion (Kapral) della ROCOR, è stato fondato a Hartford, nel Connecticut, il Sacro Ordine ortodosso di san Giorgio il Grande Martire.
Questo ordine cavalleresco, diretto da fedeli ortodossi di famiglia nobile sotto la guida spirituale dell'archimandrita Maximos (Weimar), si prefigge scopi di aiuto caritativo, con una particolare attenzione verso chi è vittima di persecuzioni religiose.
Noi siamo sempre stati piuttosto scettici sulla sostenibilità di un ordine cavalleresco ortodosso, sia per le inevitabili commistioni con una mentalità feudale aliena allo spirito dell'Ortodossia, sia per la scarsa coerenza degli esempi che abbiamo visto qui in Italia. Tuttavia, ci sono persone che si sentono naturalmente portate verso l’espressione cavalleresca, e non è male che la Chiesa possa offrire loro una possibilità di sperimentare tale espressione in un modo controllato e approvato. Inoltre, la società più egualitaria degli Stati Uniti potrebbe provvedere un ambiente meno pericoloso per lo sviluppo di un ordine come questo, per cui ne osserveremo la crescita cercando di non farci prendere da pregiudizi.
Per il momento, notiamo che l'ordine è aperto esclusivamente ai cristiani ortodossi, richiede ai propri membri di NON essere massoni, e di partecipare attivamente alla vita delle loro comunità ortodosse locali: speriamo che questi requisiti siano sufficienti per evitare pericolose deviazioni.
Vi presentiamo in romeno e in italiano il primo di una nuova serie di articoli di spiegazione di particolari (in)definiti del mondo liturgico ortodosso, a cura del nostro attento e competente confratello, lo ieromonaco Petru (Pruteanu).