Nell’occasione delle feste per i 70 anni del patriarca Kirill, il sito ufficiale del patriarcato e il portale Pravmir offrono un insolito album fotografico con i ricordi del patriarca e della sua famiglia (inclusi gli anni delle persecuzioni del padre e del nonno, entrambi sacerdoti), che riportiamo con le didascalie in russo e in italiano nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti. Chi ha finora sofferto per gli insulti abbondantemente scagliati sul patriarca potrà trarne un certo motivo di sollievo, vedendo che sua Santità non è il primo della sua famiglia a essere stato maltrattato per la sua fede.
Il sito dell’Istituto norvegese di ricerca sulle attività culturali riporta una notizia di un certo interesse per i cristiani ortodossi: la riscoperta presso Trondheim delle fondamenta di una chiesa di legno in cui il re vichingo Olaf Haraldsson fu sepolto subito dopo essere stato dichiarato santo. La scoperta conferma i racconti delle saghe norrene sugli eventi degli inizi del cristianesimo in Norvegia: le Cronache dei re di Norvegia dello storico medievale islandese Snorri raccontano che un anno dopo il martirio di re Olaf Haraldsson nel 1030, il suo corpo fu sepolto a Trondheim, o come era nota al tempo, Nidaros. Ben presto ci furono notizie di miracoli attribuiti al re martire. Un anno dopo la morte, la bara fu esumata e aperta in presenza del nuovo re e di un vescovo, rivelando il corpo di re Olaf miracolosamente ben conservato. Olaf Haraldsson fu subito dichiarato santo per acclamazione popolare, e il suo corpo fu conservato presso l’altare maggiore della chiesa di san Clemente, che era stata costruita dallo stesso re Olaf pochi anni prima. In seguito il corpo fu spostato nella cattedrale, per fare posto al crescente numero di pellegrini dalla Norvegia e da altri paesi, mentre il culto di sant’Olaf cresceva in popolarità. La chiesa di san Clemente fu in seguito distrutta, e la sua località è rimasta un mistero – fino a oggi. Il sito ha un significato unico nella storia della Norvegia, la cui identità è stata largamente basata sul culto della santità del re e martire Olaf, iniziato proprio in questa chiesa.
Vi offriamo una galleria fotografica del momento triste ma pieno di amore del nostro ultimo commiato dallo ierodiacono Ioan, che per otto anni, prima come laico e quindi come monaco e ministro di culto, ha servito con generosità e purezza di cuore la nostra parrocchia. Ringraziamo Andrey per il servizio fotografico, che è riuscito a donare, come già per il funerale di Tatjana Mrkić dello scorso 31 ottobre, una possibilità di sentirsi presenti anche a quelli che ne sono stati impossibilitati da un giorno lavorativo.
Ci saranno ancora molte occasioni per parlare di padre Giovanni e per ricordarlo, a partire dalla continuazione del cammino dei quaranta giorni dopo la morte. Per ora, vogliamo richiamare l’attenzione su un particolare curioso che ci si è presentato davanti agli occhi quando il carro funebre è partito per l’ultimo viaggio terreno. Siamo rimasti stupiti nel vedere che il carro funebre aveva una targa che terminava con le lettere “GOD”: ci è parso come se Dio stesso avesse voluto prendere in carico il nostro caro fratello e portarlo con sé nel suo Regno eterno...
23/11/2016
Vladyka Innokentij di Vilnius è diventato metropolita
Da molti anni attendevamo che un klobuk bianco fosse imposto sul capo del nostro caro vladyka Innokentij...
Di lui ricordiamo non solo i pazienti anni di lavoro nella diocesi di Chersoneso e il bene che ha voluto a tutti noi in Italia, ma anche il suo grande contributo alla risoluzione dei problemi della diaspora, nel processo di riconciliazione con la Chiesa russa all'Estero.
A vladyka, dal profondo del cuore, il nostro AXIOS!
Padre Andrew Phillips ci introduce una figura che, anche se non ancora ufficialmente canonizzata, costituisce un baluardo di intercessione per gli ortodossi che vivono in Finlandia. Madre Maria di Helsinki, al secolo Anna Aleksandrovna Taneeva (nella foto) fu una dama di compagnia dell’imperatrice Aleksandra Romanova, nonché una delle fonti della vita della famiglia imperiale alla caduta dell’Impero Russo. Possiamo leggere il saggio introduttivo su madre Maria in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
Con questa immagine la Metropolia di Moldova ha dato il suo annuncio del decesso del nostro ierodiacono Ioan, ricordandolo come “un degno servitore dell’altare”.
Ecco le date delle ultime funzioni presso la nostra chiesa:
Lunedì 21 novembre, ore 19: Panichida del nono giorno
Martedì 22 novembre, ore 9.30: Divina Liturgia con il servizio del funerale.
Alla conclusione del funerale, intorno alle 12 di martedì, il corpo di padre Giovanni sarà portato in Moldova, lasciando tra noi il suo ricordo (eterna sia la sua memoria!) e i semi di risurrezione che la sua vita ha piantato nelle nostre.
Il nostro fratello Stefano, che già ci ha inviato resoconti della sua vita attraverso i pellegrinaggi a Patmos e al Monte Athos, ci offre un racconto del suo viaggio verso la fede ortodossa, che vi presentiamo volentieri nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti. Grazie a Stefano e a tutti i coraggiosi credenti che non tengono la lanterna della loro fede sotto un moggio, ma anzi ne condividono la luce con tutti quelli che conoscono.
In questi giorni in cui la morte di un caro fratello ci ha riaperto gli occhi su domande di fondamentale importanza, ci interroghiamo sul nostro destino eterno. La pretesa di sapere chi è salvato e chi è dannato (o al contrario, la convinzione di non sapere alcunché a riguardo) è sempre presente tra le tentazioni che ci possono venire, e padre Lawrence Farley cerca di condurci attraverso il complesso confine tra le probabilità e le certezze: vi presentiamo le sue risposte in traduzione italiana.
18/11/2016
Il monumento al principe Vladimir a Mosca provoca ira a Kiev
La scorsa settimana abbiamo menzionato l’inaugurazione del monumento al principe Vladimir a Mosca. Ora ci giunge la notizia che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti – che la giunta di Kiev ha protestato per l’appropriazione indebita del “proprio” principe (quest’ultimo veniva da Novgorod nel lontano nord, ma questo evidentemente non conta). Se da una parte la reazione pare fin troppo prevedibile, ci sembra una notizia positiva: quando si arriva alla guerra dei capricci, è segno che le altre munizioni sono agli sgoccioli.
Molti ricordano il nostro caro padre Giovanni con questo volto, quando, ancora con il nome di battesimo di Nicolae, ha servito per anni la nostra parrocchia in modo eccellente come starosta. Il suo aspetto è poi cambiato, ma la bontà del suo sguardo è rimasta sempre la stessa.
Vi aggiorniamo sulle funzioni di commemorazione funebre (Panichide):
1) Giovedì sera dopo l’Acatisto a san Nicola (ore 19.30 circa)
2) Sabato sera dopo la Veglia (ore 19.30 circa)
3) Domenica dopo la Liturgia (ore 12 circa)
Il rito della deposizione della bara sarà domenica alle 15.30 alle camere mortuarie dell’Ospedale Molinette (ingresso da via Santena 5).
Il funerale completo avrà luogo nella nostra chiesa in uno dei giorni successivi, in una data che annunceremo quando saranno completati i documenti per il trasporto della bara in Moldova.
17/11/2016
Il coraggio dei vescovi bulgari di fronte ai nazisti
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” la traduzione italiana della storia dei coraggiosi vescovi bulgari, i metropoliti Stefan e Kirill (nella foto), che si opposero alla deportazione e al confino degli ebrei della Bulgaria (unico paese alleato dell’Asse a rifiutare la politica dello sterminio, grazie soprattutto all’opera di convincimento della Chiesa).
Riprendiamo un saggio del nostro confratello, l’arciprete Andrew Phillips (che è particolarmente vicino alla nostra parrocchia per il lutto che stiamo vivendo).
Basandosi sulle esperienze della sua vita, padre Andrew riesce a dare alla cosiddetta “scuola di Parigi”, molto diversificata per correnti, periodi e personaggi, un comune denominatore, e a identificarne le presenti e passate debolezze. Presentiamo il saggio in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
Abbiamo programmato per martedì 15 ottobre alle ore 18 la Panichida del terzo giorno dal riposo nel Signore del nostro padre Giovanni. Aspettiamo in chiesa tutti quelli che vogliono partecipare. Per ora non siamo ancora certi delle date e orari dei funerali, anche se speriamo di avere un momento alla domenica pomeriggio, per permettere la partecipazione più piena dei fedeli.
15/11/2016
Le icone serbe contemporanee del monastero di Žiča
Vi presentiamo un’interessante collezione di icone serbe dipinte nello studio iconografico della Lavra reale di Žiča, e recentemente esposte a San Pietroburgo, per commemorare non solo gli 800 anni dalla fondazione del monastero, ma anche i legami fraterni tra la Russia e la Serbia.