L'arcivescovo Gabriele di Comana (al secolo Guido de Vylder, nato a Lokeren in Belgio il 13 giugno 1946), ha rassegnato le dimissioni dalla guida dell'Arcivescovado per le Chiese Ortodosse Russe in Europa Occidentale, dove è stato vescovo dal 2001 e arcivescovo dal 2003. La sua richiesta di essere messo a riposo, a partire dal 15 gennaio, per motivi di salute deve spingerci a offrire le nostre preghiere per lui (anche un tumore maligno può arrestarsi o scomparire... se le nostre preghiere sono sincere e ferventi). La difficoltà di trovare un successore potrà rispecchiare una carenza di vita monastica, tema che deve far riflettere tutti gli ortodossi in Occidente. Mentre auguriamo a mons. Gabriel forza e salute, e a tutti i nostri fratelli dell'Esarcato russo di Costantinopoli un suo degno successore, non chiudiamo gli occhi sui problemi della stessa esistenza e della raison d'être di una "Chiesa ortodossa locale di tradizione russa" che vuole continuare a vivere separata dalla Chiesa russa.
08/01/2013
Intervista a Vladyka Mark (Golovkov) sulla pastorale dei giovani
Olga Kir’janova di Pravoslavie.ru ha intervistato nel febbraio del 2009 il vescovo (oggi arcivescovo) Mark di Egor’evsk a proposito del tema delicato e importante del lavoro della Chiesa con i giovani. L’intervista è interessante per i temi trattati (la missione, l’insegnamento, l’esempio, la responsabilità per i giovani e il loro impegno, la cultura religiosa, i club e le organizzazioni dei giovani, l’interesse per la politica, le preparazioni al matrimonio, le occasioni di incontro tra i futuri sposi, e altro ancora), e la presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti, nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana.
Le case attorno alla nostra chiesa hanno ospitato per oltre un secolo le Suore del Buon Pastore, che avevano fatto costruire la chiesa negli ultimi anni del secolo XIX. Oggi il complesso di case è in fase di trasformazione in unità abitative, concepite come un borgo che fa idealmente corona attorno alla chiesa. Il silenzio e la pace che caratterizza queste nuove case ha buone fondamenta su decenni di preghiere nelle case religiose, che continuano oggi con le preghiere dei fedeli ortodossi. Scopriamo come si presenterà il nuovo borgo attraverso il suo sito, http://www.borgohermada.com/, con progetti, video, riprese aeree e un'accurata descrizione di quello che si realizzerà nei prossimi anni attorno a noi.
Al posto di una favola di Natale, quest’anno raccontiamo una storia vera a lieto fine: come un prete, minacciato dall’incendio doloso della sua casa a Jaroslavl, si sia preoccupato per prima cosa di mettere in salvo i suoi tre gattini. Presentiamo la storia, come riportata dall’agenzia Interfax, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, nell’originale russo e in traduzione italiana. Il prete della storia è lo ieromonaco Serapion (Mit’ko), capo del Dipartimento missionario della diocesi di Jaroslavl. Di fatto, dietro l’incendio appiccato da ignoti alla casa di padre Serapion, può esserci stata l’ostilità verso il suo impegno missionario contro le sette, come si racconta in questo articolo. Una buona testimonianza di come padre Serapion pensa e parla attraverso la mente della Chiesa ci viene proprio dalla sua sensibilità per gli animali.
06/01/2013
Messaggio di Natale di sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’
Messaggio di Natale del Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa Ortodossa Russa.
Amati nel Signore, sacratissimi arcipastori, reverendi presbiteri e diaconi, monaci e monache amati da Dio, fratelli e sorelle!
Ora la Santa Chiesa celebra il luminoso e gioioso mistero della nascita, dalla Purissima Vergine Maria, del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Il Creatore, amando la sua creazione, si è manifestato nella carne, si è fatto uomo simile a noi in tutto fuorché nel peccato (cfr 1 Tim 3:16, Eb 4,15). Il bambino giace nella mangiatoia di Betlemme. Lo ha fatto per salvare il mondo dal declino spirituale e morale, per liberare gli esseri umani dalla paura della morte. Il Creatore ci offre il dono più grande di tutti: il suo amore divino, la pienezza della vita. In Cristo, diventiamo capaci di trovare la speranza, di vincere la paura, di raggiungere la santità e l’immortalità.
Egli viene nel nostro mondo tormentato dal peccato, per confermare, con la sua nascita, vita, sofferenza, morte in croce e gloriosa risurrezione, una nuova legge, un comandamento nuovo - il comandamento dell’amore. “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13:34), - il Signore ha rivolto queste parole ai suoi discepoli, e attraverso di loro al mondo: a coloro che vivevano a quel tempo, a chi vive ora, e a coloro che vivranno dopo di noi, fino alla fine dei tempi.
Ogni persona è chiamata a rispondere a questo comandamento nelle sue azioni. Proprio come Cristo ci ha mostrato la vera misericordia, la sua illimitata accondiscendenza per i nostri difetti, così anche noi dobbiamo essere persone misericordiose e accondiscendenti. È bene prestare attenzione non solo ai nostri familiari e vicini, anche se c’è bisogno di prendersi cura di loro in primo luogo (cfr 1 Tim 5:8), non solo ai nostri amici e a chi ha le nostre stesse idee, ma anche a chi non ha ancora raggiunto l’unità con Dio. Noi siamo chiamati a imitare l’amore del Salvatore, a pregare per quelli che ci maltrattano e ci opprimono (cfr. Mt 5:44), ad avere sempre nei nostri pensieri il bene di tutte le persone, della Patria e della Chiesa. Ognuno di noi, compiendo opere buone, può cambiare in meglio, almeno in piccola misura, la realtà circostante. Solo allora saremo più forti insieme. L’iniquità infatti non è in grado di vincere l’amore, così come le tenebre non sono in grado di assorbire la luce della vera vita (cfr Gv 1:5).
Nella storia della nostra Patria vi sono molti esempi di come il nostro popolo, ponendo la propria fiducia in Dio, abbia superato le difficoltà, uscendo in modo degno dalle prove più difficili.
Molti di questi eventi li abbiamo ricordati l’anno scorso. Abbiamo celebrato il 400° anniversario del superamento del Tempo dei Torbidi, che si è concluso con l’espulsione degli invasori e il ripristino dell’unità nazionale. È stato celebrato anche il 200 ° anniversario della guerra del 1812, durante la quale i nostri antenati combatterono l’invasione delle “dodici lingue” – l’enorme esercito raccolto da Napoleone in tutta l’Europa conquistata.
Il 2013 segnerà la celebrazione del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’ sotto il santo grande principe Vladimir. L’adozione della fede ortodossa è stata l’inizio di una nuova era nella vita del nostro popolo. La luce della verità di Cristo, allora rifulsa sulle colline benedette di Kiev, ancora oggi illumina il cuore degli abitanti dei paesi della storica Rus’, guidandoci sul cammino delle buone azioni.
Riassumendo i risultati dello scorso anno, eleviamo grazie a Dio sia per la sua grande e ricca misericordia, sia per il dolore che ci ha permesso di sopportare. Nel corso della sua storia, la Chiesa non ha conosciuto lunghi periodi di prosperità: a tempi di pace e tranquillità sono immancabilmente seguiti momenti di avversità e di prove. Ma in tutte le circostanze, con le parole e con i fatti, la Chiesa ha proclamato la verità di Dio, e la proclama anche oggi, testimoniando che una società basata sui principi del profitto, del permissivismo, della libertà illimitata, della negligenza della verità eterne, del rifiuto dell’autorità, è moralmente malata ed è minacciata da molti pericoli.
Invito tutti con la pazienza data da Dio, anche alla preghiera per la Madre Chiesa, per il popolo di Dio, per la terra natale. Fate sempre memoria della parola dell’apostolo dei gentili: “Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità” (1 Cor 16:13-14).
Di cuore mi congratulo con voi per la celebrazione di oggi, e in preghiera chiedo per tutti noi forza fisica e spirituale dal Cristo bambino, in modo che ciascuno di noi possa personalmente testimoniare al mondo che ora è nato il nostro Signore, e che Dio è amore (cfr 1 Gv 4:8). Amen.
Beneamati nel Signore, reverendi padri, cari fratelli e sorelle!
La Natività di Cristo è una festa speciale che di anno in anno non solo dona al mondo una gioia incomparabile, ma dà anche a ognuno di noi la possibilità di fermarsi, di rimanere in silenzio, di riflettere sulla propria vita, sul suo significato e il suo scopo, di metterci in relazione al fatto che il Signore rivela a noi in questa notte santa.
Oggi sentiamo le familiari parole angeliche - Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra, e tra gli uomini la benevolenza. (Lc 2, 14)
Benevolenza a tutte le persone che hanno vissuto e che vivono sulla terra.
Benevolenza agli uomini di Betlemme, tra i quali nessuno aveva accolto nella sua casa due viaggiatori stanchi - Giuseppe e Maria, l'anziano e la Vergine, che era sul punto di partorire.
Benevolenza agli abitanti di Gerusalemme, turbati dalla notizia della nascita del Messia, che inviano a Betlemme assassini pronti a spargere sangue innocente.
Benevolenza, che non sopprime e non sradica la malvagità umana, venuta in questo mondo con la nascita del nostro Signore Gesù Cristo, e che rimane in loro come una luce, che splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. (Gv 1, 14)
Questa benevolenza è Cristo stesso, nato in una notte fredda in una misera grotta, priva di calore e di conforto umano, deposto in una mangiatoia per il nutrimento del bestiame, come indicazione che Dio non ha bisogno di segni esterni di grandezza e di gloria per rivelare all'uomo la sua misericordia, il perdono e l'amore.
Per questo la grotta di Betlemme è stata in qualche modo un posto incredibilmente importante e significativo, che nessun altro nella storia può eguagliare. Soprattutto oggi, una volta l'anno, la grotta di Betlemme attira l'occhio della mente di molte persone, ricordando che il miracolo più grande è il cambiamento del cuore umano, la vittoria sul male, la capacità di una persona di rispondere positivamente all’amore, il compiacimento di un amore reciproco, della gratitudine e della fede.
Eccoci qui insieme in piedi di fronte a questa grotta. Rimaniamo fermi. Pensiamo, preghiamo, adoriamo. Non diciamo nulla.
La grazia del Signore Gesù Cristo nato dalla Vergine sia con tutti voi.
Una delle misure più importanti dell’evangelizzazione è certamente la conoscenza delle sacre Scritture. Anche se il culto ortodosso presenta una grande parte della Bibbia nelle parti innografiche e nelle preghiere delle varie funzioni, questo non impedisce ai credenti di cercare di familiarizzarsi meglio con il testo della Bibbia. E questo è possibile anche in chiese che non hanno una diffusione capillare di bibbie. Come? Scopriamolo nelle istruzioni dell’anziano Zosima, da I fratelli Karamazov, Dostoevskij, di cui presentiamo il testo russo e la traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Presentiamo tra le gallerie fotografiche del sito il collegamento esterno alla galleria di foto della Pasqua 2012. Per ora non abbiamo avuto tempo di caricare sul sito tutte le foto pasquali degli ultimi tre anni nella nostra sezione “Fotografie”, ma ci ripromettiamo di farlo appena possibile. Ringraziamo Sergey per il suo costante e qualificato aiuto nel conservare una testimonianza delle nostre funzioni pasquali.
04/01/2013
Un giudizio del diacono Andrei Kuraev su padre Aleksandr Men’
L’arciprete Aleksandr Men’ (1935-1990), ucciso all’alba della dissoluzione dell’Unione Sovietica, è stato una figura simbolica del risveglio della coscienza religiosa al termine di un periodo di persecuzioni e vessazioni. Ha lasciato pochi indifferenti nei suoi riguardi: molti lo hanno criticato, molti lo considerano un santo, alcuni (per la verità, più nel mondo cattolico che in quello ortodosso) vedono la sua uccisione come un esempio di martirio. Diamo la parola al protodiacono Andrej Kuraev (che raramente ama le mezze misure) per alcune considerazioni sulla figura di padre Aleksandr e della sua eredità, nel testo russo e nella nostra traduzione italiana, nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Abbiamo completato e caricato, nella sezione dei “Testi delle funzioni”, il testo completo trilingue della divina Liturgia di San Basilio il Grande. Il testo è disponibile in formato Html e in formato PDF. Prima di oggi avevamo messo in rete il solo testo delle preghiere sacerdotali e delle parti proprie della Liturgia di San Basilio, in modo da poter celebrare la Liturgia di San Basilio avendo sotto mano il testo della Liturgia di San Giovanni Crisostomo: ci sembra comunque meglio avere il testo completo, sia per maggiore praticità sia per rispetto della dignità della Liturgia. Il primo giorno in cui potremo celebrare con questo nuovo testo è la Liturgia del Natale di vecchio calendario, lunedì prossimo.
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” lo schiarchimandrita Elia (Nozdrin) del monastero di Optina, un padre spirituale caro al cuore di tutta la Russia… e anche al cuore della nostra parrocchia, che ha voluto visitare nel maggio del 2010:
Padre Elia in visita alla nostra chiesa
Le sue parole, raccolte pochi mesi dopo in un’intervista, ci parlano del ruolo del confessore e del suo obbligo di lasciare alle persone che si confessano la stessa libertà lasciata loro da Dio: una grande lezione nel cammino di scelta di una guida spirituale.
Il testo in russo e in italiano è seguito da due video che raffigurano padre Elia a Optina e in viaggio per la Russia, su un colonna sonora di canzoni popolari del gruppo musicale ortodosso Сыновья России (Synov’ja Rossii – “I figli della Russia”).
Come prete vedovo (ha quattro figlie sposate e 19 nipoti), ha ricevuto la tonsura monastica ed è stato consacrato come vescovo di Orekhovo-Zuevo, vicario del patriarca di Mosca, nell'agosto 2010. Oggi, come vescovo di Smolensk, mantiene la carica di direzione delle attività caritative e sociali del Patriarcato di Mosca.
Ricordiamo alcune sue parole che fanno riflettere:
"Инвалиды нуждаются в нашей заботе, и внимание к ним делает наше общество более милосердным и нравственно совершенным (...) tот, кто лишен возможности активно участвовать во внешней жизни, кто не пребывает в постоянном шуме земного мира, тот имеет лучшие условия увидеть Бога и услышать Его слова."
"I disabili hanno bisogno della nostra cura, e l'attenzione verso di loro rende la nostra società più compassionevole e moralmente perfetta (...) chi è privato della possibilità di partecipare attivamente alla vita esteriore, chi non ha un ruolo nel rumore costante del mondo terreno, è nelle migliori condizioni per vedere Dio e ascoltare la sua parola."
Nel novembre 2010 la redazione di NedoSMI ha realizzato un reportage fotografico dell'ufficio del vescovo Panteleimon, che si trova accanto a uno degli ospedali di Mosca. Entriamo anche noi a vedere quest'ufficio, nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti, attraverso il reportage in russo e in italiano.
02/01/2013
Archimandrita Tikhon (Shevkunov): impressioni della fede in Cina
L’Ortodossia in Cina è davvero un campo di ricerca affascinante: negli ultimi anni abbiamo raccolto e tradotto un poco di materiale a riguardo, e in attesa di organizzarlo e metterlo sul sito, presentiamo alcune impressioni molto recenti. Nel mese di dicembre 2012 padre Tikon (Shevkunov) ha fatto un viaggio a Pechino con il coro del monastero Sretenskij di Mosca e ne ha ricavato un quadro di notevole interesse missionario. Presentiamo l’intervista a padre Tikhon nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
02/01/2013
Cosa disse l’anziano Epifanio sul sesso pre-matrimoniale
L’archimandrita Epiphanios (al secolo Etioklis Theodoropoulos, 1930-1989) è una figura rinomata della Chiesa ortodossa greca. Tra i suoi scritti, una risposta tanto semplice quanto saggia ci introduce al cuore misterioso di uno degli argomenti di cui sembra più difficile parlare, soprattutto con le coppie giovani: i rapporti sessuali pre-matrimoniali. Ascoltiamo le parole di padre Epifanio nella sezione “Etica” dei documenti.