Presentiamo due testi per comprendere la situazione odierna in Siria: nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, un reportage dalla chiesa ortodossa antiochena di Albany (la capitale dello stato di New York) con testimonianze personali sul clima di terrore e sulle atrocità perpetuate dai presunti “liberatori” del paese; nella sezione “Geopolitica ortodossa”, una riflessione di padre Andrew Phillips sul ruolo della Russia come più credibile difensore della Siria e della civiltà cristiana, entrambe minacciate dalle politiche suicide delle élite occidentali.
07/09/2013
Attesa per la visita del patriarca Kirill in Moldova
Il clero e i fedeli della Chiesa Ortodossa di Moldova sono in attesa di sua Santità Kirill, che arriverà a Chisinau domani, 7 settembre 2013.
La visita canonica di sua Santità è attesa con grande amore da tutte le anime fedeli del paese, e per questo i preparativi all'incontro con il patriarca Kirill hanno sperimentato un'intensificazione impressionante.
Ricordiamo ai nostri lettori che il primo ierarca della Chiesa ortodossa russa arriverà a Chișinău in aereo alle 14.45, dopo di che parteciperà alla cerimonia nel Palazzo Nazionale "Nicolae Sulac", dedicata ai 200 anni dalla fondazione della diocesi di Chișinău, e in seguito visiterà il monastero di Căpriana, dove celebrerà una Litia alla tomba del grande precursore - il metropolita Gavriil Bănulescu-Bodoni.
Domenica 8 settembre il Patriarca Kirill celebrerà la Divina Liturgia nella piazza della cattedrale Metropolitana della Natività, dopo di che deporrà fiori al bassorilievo del metropolita Gavriil Bănulescu-Bodoni nel centro della capitale.
Durante tutta la visita nella Repubblica di Moldova, sua Santità si incontrerà con i leader del paese.
Per familiarizzavi completamente con il programma della visita patriarcale, vi preghiamo di visitare il seguente link.
Riproduciamo nella sezione "Geopolitica ortodossa" un servizio fotografico riportato da Pravmir e da RT sulla recente devastazione di 50 chiese cristiane nella provincia di Minya in Egitto. Non abbiamo molti commenti da fare sulla situazione in Egitto: le immagini e le didascalie parlano da sole. Questo è ancora un episodio locale, ma può estendersi a livello nazionale nei paesi "liberati" nel corso di azioni che mirano a portare "libertà e democrazia". Qualcuno ricorda cosa è successo alle chiese cristiane in Kosovo e in Iraq? Qualcuno può immaginare cosa succederebbe (e in parte è già successo...) a quelle della Siria?
Siamo giunti all’undicesimo appuntamento con le opere di storiografia medioevale, e per il momento ci siamo allineati alla produzione corrente, dato che questo articolo è apparso sulla rivista Orthodox England solo pochi giorni fa (i successivi articoli saranno a cadenza trimestrale).
Il testo analizzato questa volta è Medieval Europe (l'Europa medioevale) di Martin Scott, che sottolinea il provincialismo del Sacro Romano Impero e il suo fallimento nella pretesa di continuità con l’antico Impero, la crescente presa di potere politico del papato, il vergognoso sacco di Costantinopoli nel 1204 e le sue conseguenze.
Le due Chiese ortodosse in cui si sono fatte sentire recentemente le pressioni per una modernizzazione del linguaggio sono la Chiesa greca e quella russa: sia il greco liturgico che lo slavonico ecclesiastico sono di difficile comprensione all’orecchio di chi entra oggi in chiesa per la prima volta (anche se entrambe le lingue sono molto più vicine alle moderne versioni parlate di quanto non sia, per esempio, il latino nei paesi dove si parlano lingue neolatine).
Di fronte alle richieste di passare a una lingua di culto contemporanea la reazione ecclesiale è di grande ritrosia. Cerchiamo di capirne le ragioni, nelle parole di due autorevoli voci della Chiesa russa (l’arciprete Vsevolod Chaplin) e della Chiesa greca (il metropolita Hierotheos di Nafpaktos), raccolte negli anni scorsi da John Sanidopoulos nel blog Mystagogy, e che presentiamo in un singolo articolo nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Un recente reportage fotografico di Julia Bridget Hayes, figlia del nostro amico, il diacono Stephen Hayes di Johannesburg (che ci ha aiutato a capire le basi della missione ortodossa in Africa), testimonia la nascita di un interesse per l’Ortodossia in Ruanda, dopo le tragedie del genocidio. Il Patriarcato di Alessandria ha assegnato nel 2012 un vescovo locale in Burundi e Ruanda (Mons. Innokentios), e l’arrivo del cristianesimo ortodosso in Ruanda segue le vicende dei popoli di diversi paesi confinanti. Presentiamo l’articolo sull’Ortodossia in Ruanda nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
L'intervista parla della situazione in Siria e in Egitto, dei rapporti tra cattolici e ortodossi, della Chiesa russa in Cina e in Italia, della reazione della Chiesa russe alle ultime leggi e altro. Per far notare come il Patriarcato di Mosca sia ancor oggi oggetto di disinformacija da parte dei media occidentali (e di conseguenza, come in genere sia estremamente difficile ricevere notizie corrette sulla Chiesa ortodossa russa), ci preme sottolineare questo dettaglio dell'intervista:
Molti accusano il Patriarcato di essere troppo vicino al Cremlino e anche una parte dei fedeli pare non gradire questa vicinanza. Quale è il rapporto tra Stato e Chiesa in Russia, oggi?
Non mi pare che tra i nostri fedeli ci siano molte persone non contente dei rapporti con lo Stato. Sono i giornali che a volte scrivono di questo. L’ultima volta che sono stato in Inghilterra, la Bbc mi ha chiesto in un’intervista se non pensassi che i rapporti della nostra Chiesa col Cremlino fossero troppo stretti. Ho risposto che in Russia i rapporti tra lo Stato e la Chiesa non sono più stretti che in Gran Bretagna, dove il capo della Chiesa e i vescovi sono nominati dalla Regina su segnalazione del Primo ministro. Poi mi hanno chiesto: non le sembra che una stessa persona non dovrebbe essere al potere per troppi anni? E io ho risposto che da noi non è ancora successo che qualcuno sia al potere per 60 anni di seguito, come la Regina in Inghilterra. Ma a dispetto delle tradizioni democratiche inglesi, queste mie risposte sono state censurate e l’intervista è stata trasmessa dopo che erano state tagliate.
Il decimo capitolo dell’analisi della storiografia medioevale svolta da padre Andrew Phillips riguarda un’opera veramente interessante per il nostro viaggio alla scoperta delle cause dello scisma. The First European Revolution, c. 970–1215 (La prima rivoluzione europea, c. 970-1215), di R. I. Moore, insiste sul considerare il ‘punto di svolta’ dell’undicesimo secolo come la prima rivoluzione europea. Con buona pace della scuola ‘contro-rivoluzionaria’ cattolico-romana, che vede nella riforma protestante la prima rottura dell’ordine tradizionale cristiano, la storiografia contemporanea sottolinea come ciò che plasma le basi del cattolicesimo romano contemporaneo, lungi dall’essere una continuità con la tradizione cristiana precedente, è di fatto il frutto di un processo rivoluzionario. Seguiamo questa linea nei passi dell’opera del professor Robert Moore, valutando aspetti quali l’urbanizzazione, la servitù della gleba, la proliferazione dei castelli, lo sviluppo di stereotipi contro il precedente cristianesimo ‘non riformato’ (=ortodosso), la demonizzazione degli ebrei e le crociate.
02/09/2013
Il suicidio secondo la Tradizione della Chiesa ortodossa
Affrontiamo il tema del suicidio dal punto di vista dei canoni ecclesiastici, per vedere quali siano le motivazioni della (apparente) durezza della Chiesa a vietare i funerali e le commemorazioni dei defunti per i suicidi. Il protopresbitero Lambros Fotopoulos analizza la legislazione ecclesiale e la tradizione (soprattutto monastica), per sottolineare la volontà di bene verso tutti gli esseri umani (anche quelli che hanno operato una scelta auto-distruttiva). Presentiamo l’articolo sul suicidio nella sezione “Etica” dei documenti.
Ultimamente abbiamo ricevuto diverse richieste di informazioni sulle possibilità di soggiorni e ritiri in un monastero ortodosso. Ovviamente, i monasteri non mancano nei paesi di tradizione ortodossa, ma ben presto abbiamo sentito le prevedibili obiezioni sulla lontananza, la difficoltà di accesso, i problemi linguistici... per trovare un compromesso, abbiamo provato a dare un'occhiata alla situazione d'oltralpe. Ebbene, in Francia, non distante dall'Italia (soprattutto da Torino e dintorni) si contano attualmente ben 21 monasteri, sui quali è stata compilata una guida, a cura dello ieromonaco Samuel del monastero della Theotokos e di san Martino nei Pirenei orientali. Invitiamo tutti gli interessati a leggere la pagina della guida ai monasteri ortodossi di Francia, e se sono interessati, ad acquistarne una copia per valutare le possibilità di visitare uno o più dei tanti monasteri ortodossi più vicini a noi.
Olga Rozhneva (nella foto), collaboratrice del portale pravoslavie.ru con diversi testi dedicati agli anziani di Optina, ne ha presentato recentemente uno sul valore della cultura artistica e musicale nella vita dei cristiani. Assodata l’importanza di tale cultura per lo sviluppo dell’anima (cosa di cui parla anche padre Seraphim Rose in un altro articolo del nostro sito), la crescita interiore nella contemplazione delle bellezze del creato è perfettamente legittima e anche benefica (non si può stare in tensione spirituale continua), pur di non essere assolutizzata a discapito delle realtà invisibili. Presentiamo l’articolo di Olga Rozhneva nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
Molti dei nostri parrocchiani ricordano Slavcho Stoilkovski (nella foto), il giovane violoncellista macedone che negli ultimi anni ha frequentato spesso la nostra parrocchia, cantando nel coro e dando un ottimo esempio di fedele ortodosso (vivendo a una novantina di chilometri da Torino, in una zona poco servita dai trasporti pubblici, la sua regolarità in chiesa ha dimostrato quanto sia facile frequentare le funzioni... se davvero si ha la fede nel cuore). Da poco tempo Slavcho si è trasferito a Riga, dove si è sposato con Jana, la sua collega insegnante che abbiamo avuto il piacere di avere in visita da noi a Torino. Dobbiamo ringraziare Slavcho per molte cose, non ultimo per averci aiutati a conoscere meglio e apprezzare la figura di vladika Jovan dell'arcivescovado ortodosso di Ohrid. Auguriamo a Slavcho e Jana ogni bene nel loro cammino sprituale e nella carriera musicale!
In Internet, la presentazione del cristianesimo ortodosso in lingua italiana è ancora tutt’altro che esaustiva, ma ci sono inizi promettenti, e vale la pena monitorarli da vicino. Oggi ci occupiamo del fenomeno dei blog ortodossi, la cui crescita a nostro parere è il settore più interessante (e non solo nel nostro paese) del panorama dell’Ortodossia in rete. Osserviamo in dettaglio la blogosfera ortodossa in Italia nella sezione “Pastorale” dei documenti.
In un paese in cui la propaganda intellettuale dell’ateismo raggiunge una diffusione capillare, persone come il diacono Andrej Kuraev sono dei doni provvidenziali per i credenti. Padre Andrej non è solo il più brillante apologeta contemporaneo della Chiesa ortodossa russa, ma anche un accademico che prima della sua conversione ha avuto una educazione sistematica nell’ateismo scientifico. È pertanto di grande interesse sentirlo argomentare senza alcuna polemica, e affermare con un candore disarmante che il credente ha una gamma di conoscenza più vasta di quella dell’ateo. Presentiamo l’articolo di Nadezhda Pronina su padre Andrej da La Voce della Russia nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Ci siamo chiesti dove fosse nel mese d'agosto il nostro confratello padre Iosif (Pavlinciuc), coordinatore delle parrocchie moldave dell'Europa occidentale, di cui negli ultimi mesi abbiamo pubblicato sul sito un'intervista. Abbiamo scoperto dai nuovi aggiornamenti del sito di collegamento delle parrocchie moldave che padre Iosif è arrivato nientemeno che al Circolo Polare Artico, in missione presso i fedeli ortodossi dell'isola Spitsbergen, nell'arcipelago norvegese delle Svalbard. Presentiamo il breve resoconto fotografico della missione nell'originale romeno e in traduzione italiana, nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti.