L'Arabia Saudita ha chiesto il permesso di costruire una moschea in Russia. La Russia ha detto che questo permesso non sarà dato finché i sauditi non permetteranno la costruzione di una chiesa ortodossa a Riyadh!
NB: Si noti che ci sono moschee in Russia, dove si può praticare liberamente la fede musulmana, ma lasciar costruire una moschea da e per i sauditi e i loro servi dovrebbe in realtà essere condizionato alla costruzione di chiese cristiane anche sul loro territorio, dove non solo questo non è possibile, ma dove l'autostrada che porta a la Mecca è vietata ai non musulmani!
Una figura che oggi in Italia ricordano in pochi (morì nell’anno stesso in cui si formò a Torino il nucleo che ha dato vita alla nostra parrocchia), ma che non va dimenticata, è l’arcivescovo Antonij (Bartoshevich) di Ginevra e dell’Europa occidentale (1910-1993), uno dei più lungimiranti ed equilibrati gerarchi della ROCOR. Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” una breve biografia dell'arcivescovo Antonij scritta da Bernard le Caro per alcuni blog ortodossi di lingua francese, e tradotta in inglese da padre Andrew Phillips con una prefazione di commento.
Alcuni anni fa, un nostro corrispondente e amico in ricerca spirituale ha scritto al sito del monastero ortodosso di Sija (nella foto), nella Russia settentrionale, chiedendo lumi sulla ricerca di un maestro spirituale, uno “Starets” (anziano monastico). Uno dei monaci del monastero, che si firma sotto lo pseudonimo di monaco Antonio, gli ha scritto un paio di lettere molto serie e molto sobrie, che confermano una genuina spiritualità monastica ortodossa. Le lettere si trovano sul sito del monastero di Sija, ma le riproduciamo con alcune correzioni stilistiche anche nella sezione “Ortoprassi” dei nostri documenti. Le lettere del monaco Antonio costituiscono un’interessante riflessione sui rischi di una ricerca spirituale volitiva e impreparata.
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti il resoconto di un dibattito che non ha avuto molta eco nella storia degli incontri interculturali, ma forse meriterebbe un poco d’attenzione in più: lo scambio di opinioni, avvenuto a Lipsia nel 1772, tra l’arcivescovo Evgenios Voulgaris e Voltaire, i due più grandi “dotti” dell’Ortodossia e dell’illuminismo nel XVIII secolo. Le due concezioni (piuttosto antitetiche tra loro) della vita non hanno aspettato i nostri giorni per confrontarsi!
03/10/2013
Rod Dreher: commenti sull’entusiasmo nel cattolicesimo odierno
Rod Dreher è un giornalista e saggista americano, convertito adulto al cattolicesimo romano, che nel 2006 è stato ricevuto nella Chiesa ortodossa, e frequenta una missione della Chiesa russa all’Estero in Louisiana. Di fronte all’ondata di entusiasmo per papa Francesco, e riflettendo sui paralleli storici con le “aperture” di papa Giovanni XXIII, Dreher commenta, in modo pur benevolo, su quanto questi nuovi spiragli non colmano i vuoti che gli hanno fatto lasciare la Chiesa cattolica, anzi, confermano la sua scelta di allontanarsene. L’articolo di Rod Dreher sul sito di Time Ideas, che presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti, è interessante per chi vuole comprendere le difficoltà del cattolicesimo odierno e le sue speranze di dialogo con l’Ortodossia.
Dopo la sua visita alla nostra chiesa martedì 24 settembre, l'archimandrita Mtanios Haddad ha partecipato a Torino e in Piemonte ad alcune conferenze sulla situazione odierna della Siria, e ha rilasciato alcune interviste, tra cui questo video con l'intervista di Paolo Moiola. Possiamo ascoltare padre Haddad mentre presenta un punto di vista sulla Siria assolutamente ben informato e di prima mano, e ancor più prezioso perché trascurato dai grandi media.
Presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti una riflessione del diacono Pavel Serzhantov sul valore ascetico della vita matrimoniale e di famiglia, nell’originale russo dal portale pravoslavie.ru, e nella nostra traduzione italiana. La tradizione ortodossa è fortemente colorata dall’ascesi monastica, ma non dimentica che la prima scuola di ascesi (anche per i futuri monaci e monache) è la disciplina della vita in famiglia.
01/10/2013
Il viaggio verso l’Ortodossia del metropolita Kallistos (Ware)
Il metropolita Kallistos di Diokleia (al secolo Timothy Ware, nato a Bath, nel Somerset, l’11 settembre 1934) è uno dei più famosi e rispettati vescovi ortodossi del mondo. Abbiamo già da anni sul nostro sito una sua presentazione; oggi vogliamo aggiungere due documenti del 2009 che testimoniano il suo viaggio verso la Chiesa ortodossa: il primo è un articolo autobiografico in cui il metropolita ripercorre in dettaglio tutte le tappe del suo incontro con l’Ortodossia; il secondo è un articolo del diacono Andrej Psarjov sul sito ROCOR Studies, in cui si analizza in dettaglio il particolare legame che il metropolita ha sempre avuto con la Chiesa russa all’Estero. Entrambi i nuovi documenti sono nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”.
Ieri il contatore delle visite del nostro sito parrocchiale ha superato i 40.000 accessi unici; la frequenza e il numero dei visitatori (che sono ora oltre 150 al giorno, con picchi di quasi 190), oltre alle numerose attestazioni di stima che ci giungono da varie parti, ci confermano che stiamo offrendo un servizio utile e gradito. A nostra volta, confermiamo il desiderio di fornire quotidianamente materiale aggiornato e di qualità sulla Chiesa ortodossa in lingua italiana, russa e romena. Un grazie di cuore a tutti i nostri lettori!
In tutte le notizie sulla Siria date in questi giorni, non abbiamo ancora presentato il punto di vista del più autorevole rappresentante della Chiesa ortodossa antiochena in Occidente, sua Eminenza l’arcivescovo Philip (Saliba), che da quasi 50 anni è a capo dell’Arcidiocesi antiochena del Nord America. Abbiamo oggi l’occasione di sentire la sua voce (in tutti i sensi del termine: si tratta infatti di una radio-intervista in collegamento telefonico) sulla situazione odierna della Siria, le preoccupazioni dei cristiani, le violenze e le persecuzioni subite, e la speranza (condivisa da tutto il popolo siriano, a prescindere dagli orientamenti politici) che la crisi del paese si possa risolvere senza interventi e invasioni esterne. Presentiamo l’intervista all’arcivescovo Philip nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Anche in periodi tragici, l’umorismo offre un prezioso contributo di igiene mentale, soprattutto nella forma un po’ “birichina” che presentiamo oggi nella sezione dei documenti dedicata alle risate: in primo luogo, una storia vera su un bacio rituale a un vescovo, e poi un racconto in immagini sulla simbologia delle dita della mano, sottotitolato “Perché la teologia è importante”. Ringraziamo per questi spunti il blog Pithless Thoughts di Steve Robinson, che coniuga pensieri seri sull’Ortodossia con una buona dose di ironia esilarante.
Il sito ROCOR Studies presenta una testimonianza davvero interessante di uno degli ortodossi inglesi di più lunga data, John Harwood, che serve come lettore nella diocesi di Sourozh. Il panorama dell’Ortodossia in Gran Bretagna oltre mezzo secolo fa, soprattutto quando viene messo a paragone con la situazione odierna, offre davvero molti spunti a cui pensare. Presentiamo il racconto storico di John Harwood nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
L’escalation di violenze nella cittadina di Ma’lula, di cui abbiamo presentato negli ultimi giorni alcuni aggiornamenti, sta lasciando il posto alle conseguenze più difficili. Il patriarca ortodosso antiocheno Giovanni X ha lanciato un appello per il monastero di santa Tecla (nella foto), in cui rimangono coraggiosamente le monache e le ragazze della scuola, pur private dei generatori elettrici e del rifornimento idrico. Ci è giunto anche il primo nome di martire cristiano: Sarkis Al-Zajim. Sarkis (in italiano, Sergio) è uno dei cristiani che hanno rifiutato la conversione forzata all’islam, ben sapendo che l’alternativa era accettare di essere ucciso. Presentiamo la storia di questo martirio in russo e in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
Dopo il primo articolo sull'inquietante icona di san Cristoforo dalla testa di cane, presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti la seconda parte del saggio di Jonathan Pageau sul blog Orthodox Arts Journal. Vediamo come l'immagine mostruosa del "barbaro" rappresenta la percezione visiva del confine - sia quello sociale che quello psicologico - e osserviamo con l'autore del saggio come in alcuni aspetti dell'arte moderna si siano operate astrazioni artistiche del tutto simili, ma meno edificanti, per esempio utilizzando fuori contesto le maschere dell'arte tribale africana. Nella sua complessità e nei suoi aspetti anche più apparentemente dissonanti, l'iconografia ortodossa parla profondamente al nostro spirito.
Dopo aver dato sul nostro sito le informazioni sulla nascita e lo sviluppo della missione ortodossa in Pakistan, vediamo oggi il recente reportage della fondazione di una nuova parrocchia a Hyderabad. Tra le difficoltà economiche e sociali della comunità cristiana ortodossa in Pakistan, e la fede e la convinzione dei suoi membri, emerge un quadro di grande sincerità e dignità. Presentiamo l’articolo sulla parrocchia di Hyderabad nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.