Il 30 ottobre 2012 abbiamo presentato uno scritto di John Sanidopoulos su come separare i fatti della festa di Halloween dalle relative finzioni; ora siamo lieti di presentare un articolo di approfondimento scritto quest’anno da John, che è molto competente sulla storia dello sviluppo storico della festa di Halloween, in particolare nell’America degli ultimi due secoli. Le sue ricerche ci aiutano a non dare per scontato molte interpretazioni che vanno per la maggiore negli ambienti cristiani, inclusi quelli ortodossi.
La Jakutija (un nome alternativamente traslitterato Jacuzia, Yakutia o in vari altri modi) è una repubblica autonoma della Federazione Russa, e all'interno della Russia (e del mondo) costituisce la più vasta unità amministrativa (di oltre 3 milioni di chilometri quadrati). In questa immensa diocesi, il vescovo Roman (al secolo Akeksej Aleksandrovich Lukin, nato l'11 ottobre del 1968) ha la responsabilità di un programma missionario che, nonostante vent’anni di sforzi continui, è riuscito a ricostruire appena un quinto della chiesa ortodossa presente in Jakutija prima della rivoluzione. Julia Makovejchuk ha intervistato il vescovo Roman per conto della rivista Foma, su cui è apparsa l’intervista nel numero di ottobre 2013, che celebra i 20 anni dalla ricostituzione della diocesi di Jakutsk. Presentiamo il testo originale russo e la nostra traduzione italiana dell’intervista al vescovo Roman nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Una notizia dal sito dell'Arcivescovado delle Chiese Ortodosse Russe in Europa Occidentale comunica il decesso dell'arcivescovo emerito Gabriele di Comana (al secolo Guido de Vylder; Lokeren, Belgio, 13 giugno 1946 - Maastricht, Paesi Bassi, 26 ottobre 2013) dopo la lunga malattia a causa della quale aveva dato le dimissioni da arcivescovo nel gennaio di questo stesso anno. Leggeremo nei giorni a venire ulteriori testimonianze della vita e dell'impegno pastorale di mons. Gabriele; per ora, ci preme ricordare che sotto la sua guida sono state aperte nuove parrocchie in Italia, e alcuni italiani sono stati ordinati sacerdoti: un motivo più che sufficiente perché gli ortodossi in Italia lo ricordino con gratitudine.
26/10/2013
Padre Gabriel (Bunge): "Dobbiamo tornare alle nostre radici"
Durante la sua recente visita a Mosca (dove ha tenuto la conversazione sulle tre età della vita spirituale), padre Gabriel (Bunge) ha avuto modo di incontrare madre Cornelia (Rees), la monaca ortodossa americana che cura molte traduzioni inglesi sul portale Pravoslavie.ru. Madre Cornelia non ha perduto l’occasione di trascrivere una sua conversazione con padre Gabriel, che presentiamo nella nostra traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti. Le parole di padre Gabriel sono di grande importanza per chiunque si trova sul cammino si riscoperta dell’Ortodossia, particolarmente nel mondo europeo occidentale.
26/10/2013
Arciprete Andrew Phillips: La lotta per la santa Ortodossia
Sul blog del sito Orthodox England, padre Andrew Phillips ha postato un’analisi piuttosto acuta (le sue analisi lo sono comunque quasi sempre) dei pericoli che oggi minacciano lo sviluppo di una civiltà ortodossa. Padre Andrew evidenzia due problemi esterni (secolarismo e nazionalismo) e un problema interno (nominalismo), in una breve valutazione che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
26/10/2013
Conflitti tra ortodossi in Qatar: notizie e realtà
Il patriarcato di Gerusalemme, nel marzo del 2013, ha eletto e consacrato all'episcopato, con il titolo di "Arcivescovo del Qatar" l'archimandrita Makarios (Mavrogiannakis, nella foto), già parroco della chiesa dei santi Isacco e Giorgio a Doha, la capitale del Qatar. La notizia ha provocato una forte reazione da parte del patriarcato ortodosso di Antiochia (che considera i paesi del Golfo Persico come suo territorio canonico). Il patriarcato di Antiochia, già funestato dalla guerra in Siria, è giunto in questi giorni a minacciare la rottura della comunione con il patriarcato di Gerusalemme. Perché una simile "guerra tra poveri"? Scopriamolo nel nostro articolo di approfondimento nella sezione "Geopolitica" dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti la testimonianza di un giovane ortodosso della missione di Sargodha in Pakistan, della quale ci siamo occupati più volte sul sito. Sanawar Mark è un ingegnere informatico di 27 anni, cresciuto nella minoranza cristiana sofferente del Pakistan, che ha trovato nella Chiesa ortodossa la realizzazione perfetta del cammino della croce e risurrezione cristiana. Le sue parole ricordano a tutti noi che viviamo in paesi meno “difficili” quanto sia importante il tesoro di una retta fede e di una retta glorificazione del Signore.
Durante una conferenza stampa, fecero una domanda al pio arcivescovo di Canterbury, Michael Ramsey (1904-1988; in carica come arcivescovo di Canterbury dal 1961 al 1974), chiedendogli quanto tempo pregava ogni giorno.
"All'incirca un minuto", rispose.
L'uditorio dell'arcivescovo rimase senza parole! Ma egli continuò...
"Però, mi ci vogliono circa due ore per arrivarci".
Oggi tocchiamo il tema della rigenerazione spirituale sotto diversi aspetti: nella sezione “Geopolitica ortodossa”, presentiamo il saggio di padre Andrew Phillips, Rigenerazione o degenerazione, che ci parla del lavoro di ribaltamento della catastrofe nichilista nella Russia contemporanea, e i pericoli in cui incorre la presente Unione Europea: un contrasto che si vede nettamente nelle contraddizioni dell’Ucraina. Proprio in Ucraina, un piccolo segno di speranza di rigenerazione viene da un segno di rispetto per i defunti, ma al tempo stesso una ripresa di identità spirituale: l’innalzamento di una croce subacquea nella baia di Karantinnaja a Sebastopoli, di cui presentiamo un resoconto con galleria fotografica nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia contemporanea”.
Infine, niente può portare maggiore profondità di rigenerazione spirituale della venerazione dei nuovi martiri del nichilismo contemporaneo: osserviamo il seguente video che illustra l’icona - dipinta nei mesi scorsi dal nostro iconografo Ovidiu Boc - dei nuovi martiri e confessori russi del XX secolo.
Parliamo nella sezione “Preghiera” dei documenti un oggetto cultuale non molto comune nelle chiese ortodosse (nemmeno la nostra parrocchia ne possiede un paio): i ventagli liturgici, che si usano nelle processioni, alla lettura del Vangelo e in alcuni momenti dell’anafora eucaristica. Il suddiacono Michael Astley esamina i ventagli liturgici nel suo blog personale, offrendo molti riferimenti storici, artistici e archeologici per comprendere l’uso di questi oggetti che risalgono alle più antiche radici storiche delle culture mediterranee.
23/10/2013
Come trasferire un monastero da una giurisdizione all'altra senza creare alcun conflitto
Il sito della diocesi del Midwest della Chiesa Ortodossa in America pubblica una notizia che dovrebbe far riflettere tutti gli ortodossi in Italia.
Il monastero di san Giovanni il Teologo a Hiram, nell'Ohio, è rimasto senza monaci. I suoi due abitanti, l'archimandrita Alexander (Cutler) e il monaco Daniel, hanno accettato l'offerta di trasferirsi in Ucraina presso un convento di 150 monache, dove padre Alexander potrà passare gli anni della vecchiaia come cappellano e padre Daniel come suo attendente. Poiché la diocesi del Midwest dell'O.C.A. non ha altri monaci da inviare in Ohio, ci si è rivolti alla più vicina comunità monastica, l'eremo della Santa Croce in West Virginia, che ha oltre 25 monaci ed è tanto in crescita da non riuscire a sistemare i nuovi arrivati. L'eremo della Santa Croce non è solo in un'altra diocesi, ma in una differente giurisdizione ortodossa, la Chiesa russa all'estero (ROCOR). Tuttavia, le rispettive autorità ecclesiali, una volta messe al corrente della necessità, non hanno avuto alcuna obiezione al trasferimento canonico del monastero, inclusi tutti i suoi beni (automobili, conti bancari, oggetti nel negozio della chiesa...), alla sola condizione che i nuovi arrivati abitino nel monastero e ricavino il necessario per mantenerlo.
Tutti i dettagli del trasferimento sono contenuti nel rapporto allegato al sito diocesano. Sottolineiamo una frase di questo rapporto, che speriamo che non sia dimenticata da chiunque ha a che fare con la vita monastica ortodossa in Italia: "Un monastero ortodosso deve essere sotto un vescovo ortodosso canonico, ma, in verità, si può dire che i monasteri ortodossi sono "sovra-giurisdizionali", poiché sono composti da una serie di persone di diversa provenienza e servono una varietà di fedeli da ogni parte del mondo ortodosso".
Cliccate sulla foto per vedere il nuovo film sulla vita del famoso sacerdote e chirurgo, il vescovo Luka (Vojno-Jasenetskij) della Crimea.
Trama: è il 1917. Il giovane medico Valentin Vojno-Jasenetskij con la moglie e quattro figli si trasferisce a Tashkent, afflitta dalla guerra civile. Diventa capo medico all'ospedale della città. Non solo salva ogni giorno centinaia di pazienti, operandoli sotto i proiettili delle continue battaglie di strada, ma lotta per la sua vita e per la vita della sua amata moglie, che muore di tubercolosi. Nel bel mezzo della persecuzione comunista, rimane solo con quattro figli, alla periferia dell'ex impero, e decide di diventare sacerdote. E da allora, non rinuncerà mai né al bisturi né alla croce, usandoli per tutto il corso di ardui esili e di una vita difficile, curando corpi e anime.
Film: "Лука" (Luka) Anno: 2013 Durata: 110 minuti Regista: Oleg Sytnik Cast: Vitalij Bezrukov (Luka), Аndrej Saminin (Luka da giovane), Ekaterina Guseva (Anna Lanskaja), Viktoria Malektorovych (Sofia Veletskaja), Aleksej Shevchenkov (Mihajlovskij), Aleksandr Yatsko (Mamontov), Vladimir Gostjukhin (nonno di Luca), Ivan Matskevich (ispettore), Aleksandr Chislov (Andrej) Produzione: "Patriot-Fil'm" (Ucraina, Belarus), con il sostegno dell'agenzia cinematografica statale dell'Ucraina e del ministero della cultura della Repubblica di Belarus
Oggi presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti due approcci differenti segnalati da John Sanidopoulos nel blog Mystagogy. Il primo è un racconto del metropolita Nicola di Mesogaia e Lavreotiki (il famoso vescovo scienziato della Chiesa greca, sul quale si veda la voce del blog del 1 dicembre 2012 su questo sito), riguardo all’incontro tra uno studente ateo e un asceta del monte Athos, e uno straordinario caso di superamento dell’ateismo per via meramente esperienziale. Il secondo approccio è un invito a cercare Dio attraverso i metodi un detective della omicidi, partendo dalla testimonianza di Jim Wallace, detective che per 35 anni di carriera poliziesca si era rifiutato di osservare il Vangelo con la stessa obiettività di ricerca di prove che applicava alla sua professione.
Criticando aspramente le nazioni che sostengono i ribelli siriani, 50.000 residenti degli storici villaggi cristiani in Siria sui monti del Qalamoun hanno fatto domanda di doppia cittadinanza russa, secondo l'agenzia di stampa russa Interfax, di cui presentiamo la notizia in russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica” dei documenti.
Secondo l'arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente della Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, l'appello "indica vividamente l'alta autorità della Russia in Medio Oriente, soprattutto tra le minoranze cristiane. L'appello è stato guidato dalla volontà di sottolineare che i cristiani d'Oriente hanno riconosciuto per secoli che nessun altro paese si sarebbe preso cura dei loro interessi meglio della Russia. Non è un segreto che per me è un grande onore, come cittadino russo e come fratello nella fede degli abitanti del Qalamoun".
Santa Maria di Cleopa (nell’icona, prima in alto a sinistra nel gruppo delle sette donne mirofore) è citata nel vangelo di Giovanni come la sorella della madre di Gesù. Preso in senso letterale, questo dato è in forte contraddizione con il resto della tradizione apostolica. Il miracolo della nascita della Vergine Maria da genitori anziani e sterili rende pressoché impossibile che Gioacchino e Anna possano avere avuto un’altra figlia (e per di più anche questa di nome Maria) nei loro ultimi anni. Ricordiamo che la festa dell’Ingresso al tempio della Madre di Dio (all’età di tre anni) è anche vista come un riflesso del fatto che i santi Gioacchino e Anna non riuscivano più a crescere la loro figlia, e/o vedevano approssimarsi la loro morte. In tal caso, la nascita di una sorella sarebbe stata ancor più miracolosa della nascita della stessa Madre di Dio. Esclusa di fronte a queste difficoltà l’ipotesi della “zia di Dio”, vediamo come Padre John Whiteford risponde al quesito nel suo blog, con una spiegazione che presentiamo nella sezione “domande e risposte” dei documenti.