Il criterio della pagina inglese di Wikipedia (che comprende anche l'Ortodossia non cacedoniana) è diverso da quello della pagina russa, ed entrambe le pagine sono relativamente poco aggiornate. La pagina inglese, in particolare, non comprende i recenti sviluppi della Chiesa ortodossa in paesi di missione (si veda per esempio l'articolo sull'Ortodossia in Guatemala in questo sito). Come colpo d'occhio generale, comunque, la mappa è utile a introdurre tutti gli studi sui popoli ortodossi.
04/01/2014
Il fato dell'Europa cristiana è appeso all'equilibrio della Grecia
Con un’analisi lucida e spietata, padre Andrew Phillips osserva la situazione della Grecia nel suo ultimo post del 2013, vedendo la crisi greca corrente non come mero problema economico, ma come chiave di volta di un conflitto di civiltà, un punto strategico che avrebbe la forza di trascinare l’intera regione balcanica in un cambiamento di influenze. Presentiamo la nostra traduzione italiana del post di padre Andrew nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Sabato 28 dicembre 2013, proprio mentre a Torino l’arcivescovo Mark celebrava la Liturgia archieratica circondato dal suo clero italiano, il patriarca Kirill era ospite al monastero Sretenskij di Mosca. L’occasione della visita patriarcale era la festa del santo ieromartire Ilarione (Troitskij), arcivescovo di Verey, le cui reliquie sono conservate al monastero. Presentiamo la predica patriarcale nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Santi” dei documenti.
02/01/2014
Completata la serie di guide di preparazione al Matrimonio
Con questo testo abbiamo finalmente tutte le versioni, in italiano, russo e romeno, delle guide che usiamo nella nostra catechesi prima dei battesimi e dei matrimoni. Le guide sono facilmente scaricabili e stampabili in formato PDF. Chi le desidera già rilegate a libretto può farcelo sapere tramite la nostra funzione di contatto del sito; invieremo volentieri le matrici dei libretti alle parrocchie ortodosse che ce ne faranno richiesta (specificate le lingue desiderate), e siamo disposti a proporre condizioni vantaggiose per chi ne desidera copie stampate in grande numero.
Solo un folle potrebbe tentare di cambiare il mondo con un messaggio di amore e di pace.
Così possiamo essere d'accordo sul fatto che anche Gesù era un folle.
Solo dei folli potrebbero accettare di seguire un uomo del genere, e quindi continuare la sua missione anche quando è stato ucciso.
Così possiamo essere d'accordo sul fatto che anche gli apostoli erano dei folli.
Solo dei folli potrebbero prendere sul serio il messaggio predicato da un gruppo di folli, e accettare quel messaggio.
Così possiamo essere d'accordo sul fatto che anche tutti noi siamo proprio dei folli.
Questo non è molto sorprendente.
Dio non ha scelto un filosofo per proclamare il Vangelo, ma un falegname. E come suoi apostoli ha scelto pescatori ed esattori delle tasse. Possiamo pretendere di essere migliori come suoi testimoni?
Certo che no.
Anche quelli che tra noi sono più istruiti sanno che in relazione al Vangelo la nostra istruzione è priva di valore.
Ammettiamo lietamente di essere, davvero, folli. E così, impegnamoci lietamente a cercare di cambiare il mondo, come fecero gli apostoli.
Eppure quegli apostoli non erano timidi e codardi?
E noi, forse, non abbiamo paura?
La crocifissione di Cristo non ci dà ampie ragioni di essere spaventati?
Come “messaggio di Capodanno” del nostro sito parrocchiale per il 2014, nulla ci sembra più incisivo e significativo del testo apparso alcuni giorni fa sul blog del sito Orthodox England, e intitolato Verso il riallineamento del mondo. Lo presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Vi presentiamo il film russo Прозрение ("Intuizione"), sottotitolato in romeno ("Mai bine prea târziu decât niciodată", ovvero "Meglio tardi che mai"), un altro video che cerca di far aprire gli occhi sul dramma dell'aborto.
Poco più di un mese fa, abbiamo presentato un saggio di iconologia con il parere (negativo) del professor John Yannias di Pittsburgh a proposito del termine “scrivere” applicato alle icone. Approfondiamo la questione con un saggio di Mary Lowell dal blog Orthodox Arts Journal, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti. Vediamo come certe influenze sulla lingua inglese (e per estensione su altre lingue occidentali, tra cui l’italiano) si sono sviluppate attraverso la trasposizione di alcuni concetti della lingua russa (derivati a loro volta da modelli greci - e perfino italiani), e osserviamo come si possano trovare contesti in cui si può parlare di “scrittura” di icone, e altri in cui è meglio evitare questa terminologia.
A 7 anni dalla sua nascita al cielo (31 dicembre 2006) ricordiamo il vescovo Dorimedont (Cecan) di Edineţ e Briceni, uno dei vescovi più seri e pastoralmente lungimiranti della nostra chiesa. Anche la nostra parrocchia a Torino è stata sostenuta e aiutata dal suo interessamento, dalla sua ospitalità e da un dono straordinariamente generoso di sante reliquie. La sua memoria resterà sempre viva tra noi. Veşnică lui pomenire!
Sabato 28 dicembre il nostro arcivescovo Mark è stato per la prima volta in visita alla nostra parrocchia. Nel corso della Divina Liturgia ha ordinato lettori tre dei nostri parrocchiani (Alessandro Goria, Veaceslav Tomag e Dimitri Skipor), e ha ordinato sacerdote il diacono Mariano Selvini di Genova. Dopo il pranzo generosamente fornito dai fedeli, si è tenuto l'incontro dell'arcivescovo con il suo clero italiano, con cui da tempo desiderava discutere di questioni pastorali e della testimonianza dell'Ortodossia in Italia. Padre Giovanni Capparelli ci ha messo a disposizione una galleria fotografica dell'evento sul blog Arberia Ortodossa. Siamo sicuri che non ce ne vorrà se duplichiamo le sue foto anche in una delle gallerie fotografiche del nostro sito.
Domenica scorsa i bambini della nostra parrocchia hanno preparato un simpatico albero di Natale (nella foto). Questa è un’usanza comune a molte chiese ortodosse dell'Europa orientale, ma in Italia è talvolta osteggiata nelle chiese come “tradizione pagana nordica”. Per sottolineare quanto sia assurda questa opposizione agli alberi di Natale, abbiamo tradotto un articolo di John Sanidopoulos, che ripercorre le tracce dell’uso dell’albero di Natale, e di usanze correlate, nell’Impero romano d’Oriente. Presentiamo l’articolo sulle origini bizantine dell’albero di Natale nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
28/12/2013
РУССКАЯ АМЕРИКА: Сокровенная святыня православного мира
В октябре 2013 года, по благословению Высокопреосвященнейшего митрополита Илариона, Первоиерарха Русской Зарубежной Церкви, протоиерей Артемий Владимиров, духовник Алексеевского монастыря в Красном Селе, Москва, совершил четвертое паломничество по приходам и монастырям Русской Церкви в США. Отец Артемий хорошо известен в России благодаря своим проповедям, беседам и многочисленным духовным книгам и стихотворениям.
Пресс-служба Восточно-Американской епархии сопровождала в паломничестве о. Артемия и создала фильм о его впечатлениях о жизни Русской Зарубежной Церкви в Америке.
В этом уникальном фильме, основными зрителями которого станут люди, живущие в России, о. Артемий рассказывает, что представляет собой жизнь на приходах и в монастырях здесь, в Америке. Вместе с создателями фильма зритель проходит от гор в верхней части шт. Нью-Йорк, где находится старейший монастырь РПЦЗ -- Св. Троицкий, к горам Западной Вирджинии, куда в Крестовоздвиженский монастырь стекаются новообращенные американцы, желающие посвятить жизнь Богу и Церкви.
В фильме о. Артемий также делится своими впечатлениями об Св. Иоанно-Предтеченском соборе в Вашингтоне, окр. Колумбия, об архиереях и духовенстве Русского Рассеяния и о чудотворных иконах, охраняющих паству РПЦЗ.
ПРОДЮСЕР: Пресс-служба Восточно-Американской епархии
L’arciprete Andrew Phillips cerca di spiegare ai lettori del suo blog come si è sviluppata in lui la venerazione per lo tsar Nicola II come un santo: compito non facile anche per uno con un profondo amore per la Chiesa russa, perché nel suo caso ha comportato una lotta di diversi decenni contro una serie di miti abilmente fabbricati, che stanno crollando solo sotto la ricerca storica più seria nello spazio post-sovietico. Gli stessi miti stanno ancora pesando sulla coscienza della maggior parte di noi (ricordiamoci, hanno avuto un’ottantina d’anni per radicarsi indisturbati nel mondo occidentale) e contributi come il recente saggio sull’importanza dello tsar martire (che presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti) costituiscono un antidoto a lungo atteso a questa visione distorta.