Interfax.ru, 1 Marzo 2017
Secondo un rappresentante della chiesa, i soldati e i marinai che hanno partecipato agli eventi del 1917 si erano allontanati dalla vita ecclesiale
Vladimir Legojda, capo del dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media, ha dichiarato:
“Una parte della responsabilità per i tragici eventi del 1917 incombe sulla Chiesa. I soldati e i marinai avevano quasi interamente ripudiato la propria fede. Il loro contingente ha poi avuto un ruolo quasi decisivo nella rivoluzione e in tutto ciò che ne è seguìto. La responsabilità ricade in gran parte sul clero di quel tempo. la Chiesa, infatti, non può rimanere indifferente.
Dal regno di Pietro I la Chiesa si è suistematicamente burocratizzata. Il patriarcato era stato abolito in quanto tale, ed era stata istituita la funzione del procuratore generale del Santo Sinodo; la tradizione ha cominciato a perdersi nel tempo.
Nel 1916 è stata abolita la confessione obbligatoria per tutto il personale militare. Un anno dopo, meno del 10% dei soldati andava a confessarsi”.
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