In conformità con un accordo tra l'arcivescovo Iustinian di Elista e Kalmykia, autorizzato da sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus', e il primate cattolico del Messico, l'arcivescovo Norberto Rivera Carrera di Città del Messico, la chiesa della Concezione della Vergine Maria (del XVII secolo) è stata consegnata per uso temporaneo gratuito alla parrocchia della Chiesa ortodossa Russa della santa Protezione della Madre di Dio. L'accordo è stato raggiunto nel corso di una riunione tra il metropolita Ilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, e il primate cattolico del Messico nel gennaio 2014.
Il 27 luglio 2014, l'arcivescovo Iustinian e l'arcivescovo Alejo di Città del Messico e di tutto il Messico (Chiesa Ortodossa in America) hanno celebrato la prima Liturgia nella chiesa.
Tra i presenti alla funzione era il rev. Eduardo Losano, decano della diocesi cattolica della zona centrale di Città del Messico, e rettore del seminario cattolico di Città del Messico.
Dopo la Liturgia, l'arcivescovo Iustinian ha salutato padre Eduardo e per conto della comunità ortodossa di lingua russa ha espresso la sua gratitudine al primate del Messico per il suo aiuto a stabilire la parrocchia del Patriarcato di Mosca nel centro della capitale del Messico.
Dopo mesi di inconcludenti discussioni sulle sanzioni alla Russia (in maggioranza contrari fin dal primo giorno, e poi proni ad accettare le sanzioni non appena i loro veri padroni hanno fatto un fischio), i leader non eletti dell’Unione Europea hanno portato i nostri paesi a subire le conseguenze delle contromisure decretate dal governo russo (l’Italia sarà uno dei paesi più danneggiati). Saker ha interrotto uno dei suoi pochi giorni di vacanza per preparare una delle sue magistrali analisi delle conseguenze che si vedranno in tutto il mondo come conseguenza di questa nuova situazione. Presentiamo l’articolo di Saker, molto appropriatamente intitolato Volete essere i cagnolini dello zio Sam? Pagatene il prezzo!, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Solo tre giorni fa, annunciando l’inizio dell’insurrezione della Rus’ Carpatica, abbiamo informato su una situazione generale che oggi è sotto l’occhio dei più attenti analisti strategici.
Aleksandr Donetskij della Strategic Culture Foundation, in un articolo che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, conferma i nostri commenti sulla pericolosità per il regime ucraino dell’apertura di un secondo fronte, per di più con la palese ostilità dei paesi confinanti, tutti membri della NATO.
Per piccola che sia, la Rus’ Carpatica ha dimostrato la capacità di mettere in crisi completa l’entità che oggi è ancora conosciuta con il nome di Ucraina, ma che non ha più nulla in comune con lo stato che fino a sei mesi fa portava questo nome. Se altre regioni, magari con le proprie motivazioni, ma sempre accomunate dal rifiuto dell’accanimento in quest’assurda guerra civile, sapranno far sentire la propria voce con la stessa chiarezza, forse potremmo essere più vicini di quanto pensiamo alla fine della crisi ucraina.
In un articolo del suo blog, il nostro amico Saker riflette sulla situazione militare della Novorossija e sul difficile equilibrio delle forze in gioco, e ci prega di dare uno sguardo molto serio alla compassione mostrata dai russi nei confronti dei militari ucraini che scelgono di essere internati in territorio russo: come risposta a una politica basata sull’odio (in primo luogo rivolto ai cristiani ortodossi), questa compassione rispecchia una precisa scelta di civiltà. Riportiamo il post di Saker tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
La nostra chiesa non va in vacanza, ma molti parrocchiani si prendono periodi di riposo, e non è male saper dare consigli su come ottenere il massimo profitto spirituale dalle vacanze. L'arciprete Aleksandr Il'jashenko (nella foto) ci insegna a vivere il nostro tempo di vacanza con un decalogo di consigli che riportiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
07/08/2014
Pubblicata a Roma una guida di riferimento per pellegrini
Il nostro infaticabile amico Mikahil Talalay ci annuncia la recente uscita di un'altra opera dedicata alla scoperta dell'Italia ortodossa. Nel libro Рим православный. Справочник-путеводитель для паломников ("Roma ortodossa. Guida di riferimento per pellegrini"), i fedeli ortodossi di lingua russa potranno apprendere tutti i dati di base per un pellegrinaggio alle testimonianze dell'Ortodossia nella città eterna. Un simile sforzo editoriale non si vedeva dal 1913, quando un primo tentativo di creare una guida per pellegrini ortodossi russi a Roma fu fatto dall'archimandrita Dionisij (Valedinskij).
Mentre un ideologo ucraino sedicente giornalista, Bogdan Budkevich, annuncia in un’intervista che la “soluzione finale” del problema del Donbass è lo sterminio di un milione e mezzo dei suoi abitanti, la giunta di Kiev si lancia in episodi di “guerre culturali” mettendo al bando opere e artisti sgraditi al regime. Vi ricorda qualcosa? Ne parla il nostro amico Saker in un articolo che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Ma se non riesce a ottenere vittorie sul campo, almeno il regime satanico di Kiev può avere una grande consolazione dall’eliminazione di altri preti ortodossi: l'arciprete Vladimir Kresljanskij, chierico della chiesa di san Giorgio a Lugansk e padre di cinque figli, ucciso da un bombardamento che gli ha strappato un braccio e lo ha lasciato morire dissanguato mentre faceva visite ai parrocchiani, e il sacerdote Georgij Nikishov, chierico della chiesa dei santi Pietro e Paolo a Pervomajsk, anche lui ucciso da un bombardamento quando aveva appena terminato la Liturgia. Eterna la loro memoria!
La sera di sabato 2 agosto, i nostri amici del Sermig di Torino hanno raggiunto la nostra chiesa nonostante una pioggia torrenziale, e vi hanno fatto una tappa della loro iniziativa annuale di pellegrinaggio, la “Marcia della Speranza”, dedicata al sostegno ai cristiani perseguitati nel mondo, e alla sensibilizzazione dei cuori verso le loro sofferenze. Il gruppo dei pellegrini, che comprendeva molti giovani, ha portato l’icona russa della Madre di Dio “Troeruchitsa” (dalle tre mani), che è divenuta loro simbolo con il nome di “Madre dei giovani”. È significativo vedere quest’icona, che fu commissionata secoli fa da una devota famiglia di ortodossi russi e che ora sta portando speranza a tanti sofferenti, tornare per un momento di preghiera nella chiesa in cui fu realizzata agli inizi. Potete trovare su questa pagina una descrizione e una galleria fotografica dell’evento.
Dopo la firma degli accordi tra le repubbliche della Novorossija e della Rus' Carpatica, la notizia dell'inizio della ribellione tra i russini era solo questione di tempo. L'occasione è nata dai blocchi stradali e dai picchettaggi organizzati in diverse zone dell'Ucraina occidentale dalle madri esasperate dai nuovi obblighi di coscrizione. A partire da Mukachevo, gli ultimi giorni hanno registrato notizie (per ora ancora confuse) di blocchi su tutte le strade e sulle ferrovie, e di obiettivi strategici catturati da patrioti russini insorti. Ora il movimento tra i villaggi è possibile solo attraverso posti di blocco, e solo se si è personalmente conosciuti. La Rus' Carpatica rifiuta il servizio militare agli ordini della giunta che sta continuando a negarle l'autonomia già espressa per referendum popolare nel 1991.
La situazione è quanto mai instabile: da una parte, la resistenza dei patrioti russini deve combattere non solo contro l'occupazione da parte dei peggiori fanatici galiziani, ma anche contro lo strapotere dei Quisling locali (il clan Balogh); a sua volta, la giunta non può permettersi di aprire un secondo fronte di operazioni militari, e rischiare di provocare le reazioni ostili di ben quattro nazioni confinanti (Ungheria, Slovacchia, Romania e Polonia).
Dal punto di vista religioso, assistiamo per la prima volta dall'inizio della crisi ucraina a una netta separazione tra gli uniati. Mentre la Chiesa greco-cattolica ucraina è una sostenitrice della giunta di Kiev e di tutti i suoi abusi, la Chiesa greco-cattolica rutena è dalla parte dei patrioti russini e sostiene l'insurrezione (Mukachevo, il centro della ribellione, è la sede dell'eparchia dei cattolici ruteni). Vedremo se ora i media vaticani, finora appiattiti su posizioni filo-ucraine (evidentemente per non scontentare i propri fedeli) inizieranno a mostrare qualche ripensamento.
05/08/2014
I giorni in cui (non) si possono celebrare i matrimoni
Lo ieromonaco Petru ci aiuta a capire il problema dei “giorni vietati” per i matrimoni, e le differenti usanze e sensibilità di diverse chiese ortodosse locali riguardo a questo dettaglio (nemmeno troppo piccolo, perché ha a che fare con il rispetto delle regole della Chiesa e con la partecipazione stessa dei fedeli alla vita liturgica e sacramentale). Presentiamo il testo di padre Petru nell’originale romeno e in traduzione italiana nella sezione “Preghiera” dei documenti.
Abbiamo aggiunto nella sezione "Video" il filmato di YouTube con la video-intervista sulla nostra chiesa, realizzata il 29 maggio 2014 dall'emittente televisiva Rete7.
[NB: il video è in seguito sparito da YouTube; se riapparirà sotto altra forma, lo segnaleremo e/o lo metteremo volentieri di nuovo a disposizione]
04/08/2014
Oltre 50 assalti a preti e chiese ortodosse in Ucraina nel 2014
Stanno aumentando le segnalazioni di assalti a luoghi di culto e sacerdoti della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca in Ucraina, secondo le ultime notizie riportate da Interfax.
Sono stati contati 36 tentativi di impossessarsi di chiese nelle regioni di Kiev, Ternopol, Kirovograd, Sumy, Chernovtsy, Zhitomir, Volinia, Vinnitsa, Khmelnitskij, Donetsk, Lugansk, Kharkov, Rovno, and Kherson; inoltre, l'Istituto segnala minacce di violenza e assalti a preti e attivisti della Chiesa ortodossa ucraina nelle regioni di Odessa, Sumy, Donetsk, Lugansk, Kiev e Zaporozh'e.
Gi esperti dicono che i fatti da loro raccolti sono solo ”la cima di un iceberg” e non danno un'idea reale della frequenza degli assalti contro la Chiesa e delle violazioni dei diritti civili e delle libertà dei credenti, a causa dell'omertà dei media secolari e religiosi dell'Ucraina.
04/08/2014
C'è ancora un posto per la Chiesa ortodossa russa nell'Ucraina post-Maidan?
Le notizie di persecuzioni e abusi perpetrati su singoli preti o chiese del Patriarcato di Mosca in Ucraina non ci devono distrarre da un aspetto grave e forse ancor più inquietante della crisi ucraina, ovvero le enormi pressioni esercitate dal governo sulla Chiesa ortodossa, che hanno già causato l’esilio di alcuni preti, e potrebbero anche degenerare in “purghe” di clero leale a Mosca. Ce ne parla un articolo pubblicato da RIA-Novosti e dal portale Pravoslavie.ru, che riportiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
03/08/2014
Una comparazione tra il misticismo di Francesco d'Assisi e quello di san Serafino di Sarov
Il portale russo Pravmir ha nuovamente segnalato in questi giorni un testo che da molti anni si trova in inglese sul sito Orthodox Christian Information Center, relativo alle esperienze mistiche di Francesco d’Assisi e di san Serafino di Sarov a confronto. Circa una quindicina di anni fa avevamo tradotto questo testo in italiano, e quindi lo abbiamo diffuso in un opuscolo nel corso degli anni; per il suo punto di vista alquanto aspro e il contenuto piuttosto settoriale, non avevamo ritenuto necessario riportarlo anche sul sito; tuttavia, dato che la segnalazione su Pravmir lo rimetterà in discussione nel mondo ortodosso occidentale, ora è opportuno aggiungere anche la nostra versione italiana, che potrete trovare nella sezione “Confronti” dei documenti.
Di fronte al dramma delle coscrizioni, che coinvolge sempre più famiglie ucraine con proteste contro la giunta da parte delle madri, molte famiglie ucraine (incluse quelle che hanno alcuni dei loro cari che vivono in Italia) si stanno chiedendo cosa fare.
Nikolaj Starikov, in una video-intervista, ricorda che l’Ucraina come la conoscevamo (e a cui i militari arruolati fino al febbraio 2014 avevano giurato fedeltà) non esiste più. Oggi esistono due progetti opposti proposti da due opposte fazioni, entrambe ugualmente illegittime oppure entrambe ugualmente legittime. L’unica fondamentale differenza è che la fazione al potere a Kiev sta passando le stesse leggi (discriminazione linguistica, pulizia etnica, delegittimazione di partiti politici, repressioni) che furono tipiche della Germania nazista.
Chi decide di combattere per una delle due parti in lotta in Ucraina deve pertanto SCEGLIERE la sua parte, e sopportarne le conseguenze. Chi porta armi e non vuole fare questa scelta, ha comunque un’opzione riconosciuta dal diritto internazionale: l’internamento nel territorio di un paese neutrale confinante fino al termine del conflitto. Presentiamo il filmato e la trascrizione italiana della video-intervista a Starikov nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.