Il programma televisivo tedesco die Anstalt ("il manicomio") prende in giro la stampa occidentale e la sua presunta informazione libera e imparziale in una geniale satira dal titolo "La guerra dell'informazione per l'Ucraina". Presentiamo nella sezione "Umorismo" dei documenti il video con la trascrizione italiana dello spettacolo di satira.
Una delle più grandi perdite subite dall’America con la politica che ha portato alla crisi ucraina è più importante del reddito influenzato da qualsiasi sanzione. Si tratta della perdita (irreparabile) della fiducia che un’intera generazione di russi post-sovietici ha dato generosamente e senza condizioni all’Occidente, per vedersi poi tradita. Dmitrij Sokolov-Mitrich, che fa parte di questa generazione, ricorda l’apertura dei russi all’America e il tradimento di tale apertura, in un articolo che presentiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Il blog di Saker ha segnalato un analisi dell’economista e giornalista Mikhail Khazin (nella foto) ex membro dello staff presidenziale russo e indubbio sostenitore di quella che Saker definisce la posizione della “sovranità eurasiatica”. Partendo dalle sue basi di economista, Khazin rileva come la chiave della prosperità ucraina è del tutto legata a quella dell’Unione Eurasiatica, mentre un’integrazione a occidente distruggerebbe automaticamente il paese. Ma un simile ri-orientamento non è più possibile senza alti costi... scopriamo quali nell'analisi di Mikhail Khazin, che presentiamo nell'originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
25/09/2014
Perché l'élite occidentale vuole distruggere la Russia?
Padre Andrew Phillips cerca di osservare a fondo i motivi spirituali della russofobia (un’attitudine che, nelle sue cause spirituali, non può lasciare indifferenti i cristiani ortodossi), in un breve saggio che riportiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Per non dimenticare tutti quelli che hanno perso la vita nel conflitto del 2014 in Ucraina, è apparso il sito della memoria che commemora i loro nomi (tutti noti al Signore, ma non devono sparire anche dal nostro ricordo). Per ora, vi hanno un posto prominente i giornalisti che hanno dato la vita per far sapere a tutto il mondo ciò che stava succedendo in questa terra tanto più martoriata quanto più coperta da assurdi silenzi stampa. Gli italiani riconosceranno il fotografo Andrea Rocchelli, uno dei pochi di cui la stampa italiana ha detto qualcosa, ma non sarà male passare di tanto in tanto a ricordare anche le altre vittime.
Nella sua prima collaborazione con il portale Russia Insider, Saker, che oggi è notato da sempre più canali giornalistici come fonte seria e attendibile, ci spiega a suo giudizio di analista militare perché la riconquista ucraina della Crimea, millantata dal ministro della difesa della giunta, è semplicemente impossibile. Presentiamo i dati di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
È difficile riuscire a comprendere gli effetti di un documento controverso come il Protocollo di Minsk, che dovrebbe riuscire a portare una pace tanto necessaria quanto poco sperata in Ucraina. In una situazione tanto complessa, anche parole abbastanza chiare e inequivocabili come quelle del ministro degli esteri russo Sergej Lavrov (nella foto) sono interpretate nei modi più diversi, anche come un trucco o una copertura. Gleb Bazov, autore del blog Slavyangrad, suggerisce di cercare di analizzare le parole del ministro Lavrov attraverso le regole immutabili (di fatto matematiche) del linguaggio diplomatico. Presentiamo l’analisi di Gleb Bazov nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Lo ieromonaco Petru (Pruteanu) ci ha presentato nel suo blog la traduzione di un importante documento sinodale del 1998 sugli abusi della pratica della confessione, in particolare le imposizioni, da parte dei padri spirituali, di cambiare la propria vita in modo che dovrebbero essere solo il risultato di una scelta libera e personale. Anche se padre Petru insiste in modo particolare su questo documento perché vi si ammette implicitamente la possibilità che tutti gli ortodossi sposati con non credenti o con eterodossi siano ammessi alla comunione (un punto di grande importanza pastorale), la lettura di questo documento offre anche molti altri spunti di riflessione, sia a chi ascolta le confessioni sia a chi va a confessarsi. Presentiamo il documento originale russo, la traduzione romena di padre Petru e la nostra traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
22/09/2014
Rapporto sulla situazione ucraina (20 settembre 2014)
Partendo dal discorso al Congresso americano di Petro Poroshenko (nella foto), che nonostante gli applausi non ha ottenuto le armi desiderate, Saker inizia una delle sue attente analisi delle forze in gioco attorno alla composizione del conflitto ucraino: chi vuole la pace, chi non la vuole, chi si sente minacciato e perché… Presentiamo l'analisi di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Israel (Adam) Shamir, di cui abbiamo presentato sul sito alcune analisi e articoli di rara lucidità, ci introduce oggi in un progetto apparentemente strano e marginale, ma dalle conseguenze possibilmente immense: la ricostruzione del testo originale ebraico della Bibbia dei Settanta, che potrà invertire la tendenza attraverso la quale un nazionalismo esclusivista, frutto delle traduzioni del Testo Masoretico anti-cristiano, si è fatto strada tra gli stati cristiani con effetti devastanti.
Presentiamo con piacere le considerazioni di Israel Shamir nella sezione “Confronti” dei documenti, e ci auguriamo che questo articolo possa essere un utile complemento a quelli che già abbiamo tradotto per il nostro sito, a proposito dell’importanza della traduzione dell’Antico Testamento dalla versione (che per la Chiesa ortodossa, è quella divinamente ispirata) della LXX.
20/09/2014
L'Ortodossia contro la modernità: la difesa di un patrimonio comune
Ci hanno segnalato un interessante articolo di Srđa Trifković (nella foto), un giurista e politologo serbo-americano con cui abbiamo avuto diversi contatti di corrispondenza negli anni passati. Conoscendo la sua competenza e serietà di scrittore ortodosso, abbiamo letto con piacere l’articolo, e ci siamo resi conto con tupore che, anche se vecchio di esattamente 10 anni (l’articolo riporta riferimenti alla “recente” guerra del Kosovo), avrebbe potuto essere scritto quasi interamente in questi giorni! L’articolo di Trifković, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, è un appello alla realizzazione dei legami di tradizione cristiana che ancora uniscono i cristiani di diverse confessioni, e che possono ancora costituire una voce molto potente contro la distruzione del mondo cristiano oggi in atto soprattutto in Occidente.
Con una percentuale "strana" (curiosamente simile a quella dei votanti per Poroshenko nelle ultime elezioni presidenziali ucraine, anche se in questo caso applicata a tutta la popolazione, e non a una misera minoranza degli aventi diritto al voto) è fallito il referendum per l'indipendenza scozzese. Questo risultato metterà fine a ogni progetto di indipendenza scozzese per almeno una generazione, ma non si tratta della sconfitta più umiliante che il popolo scozzese ha dovuto subire. Da oltre due secoli e mezzo (quando un tentativo di indipendenza ebbe effettivamente un certo successo, ma fallì e fu soffocato nel sangue), gli scozzesi aspettano il ritorno del loro re da oltre il mare, e può ben darsi che il loro re - quello vero - debba manifestarsi solo alla Parusia. Intanto, offriamo il nostro tributo a quest'attesa con le note della canzone The Skye Boat Song:
19/09/2014
Il vescovo Longhin di Bănceni denuncia la giunta di Kiev e i suoi burattinai
Da poco è stato messo in rete un articolo introduttivo a un video risalente a fine luglio. Il video riporta oltre 40 minuti di una predica estremamente dura contro la giunta di Kiev da parte del vescovo Longin (Zhar), di cui vi abbiamo parlato lo scorso anno come “un papà per 400 anime”.
Una domanda piuttosto ingenua, ma comunque legittima, che possono farsi gli osservatori del conflitto, è questa: “ma perché, mentre il vescovo Longin denuncia così apertamente la giunta di Kiev, il resto dell’episcopato del Patriarcato di Mosca in Ucraina (anche nella stessa Kiev) tace?” Vogliamo ricordare a chi si pone queste domande che vladyka Longin è etnicamente romeno, e rappresenta la non indifferente minoranza dei cittadini ucraini di etnia romeno-moldava. Ora, il governo romeno deve aver dato sufficienti assicurazioni alla giunta di Kiev che ogni repressione o intimidazione contro la minoranza romena in Bucovina sarà seguita da adeguate ritorsioni (non escluso un intervento militare) da parte romena. Non è un caso che le proteste delle madri contro la guerra siano scoppiate alla grande proprio nelle zone dei villaggi romeni della Bucovina. Possiamo concludere che vladyka Longin vive per il momento in una sorta di “isola protetta”, e gli è concesso di esprimere quel che l’episcopato ortodosso ucraino nelle altre zone è costretto a tenere nascosto… vantaggi dell’essere in “Occidente”, e di poter dire la verità!
19/09/2014
Rapporto sulla situazione ucraina (18 settembre 2014)
Saker continua a offrirci le sue accurate analisi della situazione ucraina, osservando cosa succede in Novorossija, in Russia, nel regime monco che si definisce ancora Ucraina e nei media mondiali. La calma di questi giorni non è una calma di pace, tutt’altro: in tutti i luoghi si consumano piuttosto gli effetti di conflitti interni, che se anche non sono il primario interesse dei cristiani ortodossi, sono certamente da tenere in considerazione. In particolare, il commento di chiusura dell’articolo, che paragona l’attuale giunta ucraina al regime di Kerenskij del 1917 in Russia, merita a nostro parere una seria attenzione. Presentiamo il rapporto di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
18/09/2014
Padre Serafim Galik — Un soldato solo sul campo di battaglia
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti la biografia di un sacerdote ortodosso serio e coraggioso: padre Libor Serafim Galik (nella foto), rettore di una minuscola parrocchia nella Repubblica Ceca ed energico attivista per il diritto alla vita dei nascituri. Leggendo la sua testimonianza nell’originale russo e in traduzione italiana, scopriremo come un uomo solo ha talvolta la capacità di muovere le montagne.