Il 24 aprile, si sono tenute tra gli armeni di tutto il mondo le commemorazioni del centenario del genocidio noto col nome di Medz Yeghern ("il grande crimine"), di cui il popolo armeno non ci chiede altro che di riconoscere l’esistenza. Noi lo facciamo volentieri, e anzi siamo fieri di vivere in un paese che riconosce ufficialmente il genocidio armeno. La presa di coscienza di questo immane sterminio di un popolo nei suoi paesi di origine può aprirci gli occhi su analoghi fenomeni quali il genocidio assiro e il genocidio dei greci del Ponto: tutte manovre volte all’annientamento dei cristiani in Medio Oriente, e che non dobbiamo dimenticare, considerando quel che avviene oggi sotto i nostri stessi occhi.
La fiamma eterna di Tsitsernakaberd a Erevan commemora il milione e mezzo di armeni sterminati a partire dal 1915
Il 23 aprile 2015, in occasione della festa patronale della cattedrale di San Giorgio dei Greci a Venezia, si è tenuta una riunione del Consiglio Episcopale inter-ortodosso, suggellata da una concelebrazione eucaristica. Il nostro Arcivescovo Mark era rappresentato dall’archimandrita Antoniy (Sevryuk) segretario dell’Amminstrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.
25/04/2015
Александр Захарченко: Киевская власть хочет не только уничтожить ДНР, но и превратить Украину в кладбище
Очередная волна мобилизации, которая готовится на Украине, принесет стране множество новых бесполезных смертей. Об этом заявил сегодня Глава Донецкой Народной Республики Александр Захарченко.
«Во всем мире, во все времена, мобилизация – это фактически начало войны, и Киев фактически официально объявил о подготовке к началу боевых действий, — сказал руководитель ДНР. — Это еще одно доказательство «миролюбия» украинских властей, которые не только нас хотят уничтожить, но и Украину хотят превратить в кладбище».
Захарченко призвал украинских матерей сделать все возможное для того, чтобы их дети не приняли участие в войне и не лишились своих жизней в угоду амбициям киевских политиков.
«Молодым людям, которых силой гонят в Донбасс на братоубийственную войну, хочу сказать: не становитесь убийцами, не гордитесь тем, что вас с оружием послали на стариков и женщин, — добавил Глава ДНР. — Я вам советую сдаться в плен. Мы вас напоим, накормим, вернем домой целыми и здоровыми. У вас дома могут быть неприятности, но зато вы будете живы».
25/04/2015
Gli argomenti teologici della Chiesa ortodossa russa per gli anni dal 2015 al 2018
Leggendo il documento dell’ordine del giorno delle discussioni teologiche della Chiesa ortodossa russa nei prossimi anni, che presentiamo in italiano, in romeno e in russo nella sezione “Pastorale” dei documenti, rimaniamo stupiti dal grande numero di argomenti sui quali la Chiesa si interroga, e che non relega a commissioni semi-clandestine, ma sui quali anzi invita a un dibattito pubblico ampio e trasparente di ogni documento prodotto, prima di sottoporlo a un’approvazione sinodale. Ci associamo all’apprezzamento del nostro confratello, padre Petru (Pruteanu), che ha tradotto la versione romena dell’ordine del giorno, e che apprezza il modo con cui una Chiesa da alcuni definita “KGBista” non teme discussioni e perfino polemiche con argomentazioni civilizzate sui suoi stessi temi formativi.
Usare le icone per fare propaganda a visioni politico-ideologiche è un vergognoso modo di svilire le immagini sacre. Se un'icona può mai essere usata per propagandare qualcosa, questo qualcosa può essere solo la fede cristiana. Fino a un certo punto, un’icona collettiva dei santi di un determinato paese o nazione può essere giustificata, e magari anche ispirare un senso di dignità patriottica. Ma il caso di pseudo-icona che Saker analizza in un articolo del suo blog, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è un caso che va al di là di qualsiasi legittimo sentimento patriottico. Qualunque cosa possiamo pensare dei tentativi di creare una mistica nazionale ucraina (e non ne pensiamo granché bene), dobbiamo protestare a gran voce contro abusi blasfemi dell’iconografia come quello di cui ci parla Saker.
24/04/2015
Олесь Бузина: Открытое письмо послу США (23 Января 2014)
Г-н Пайетт, я обращаюсь к вам по праву известного украинского писателя, никогда не бравшего и не просившего грантов у вашей страны.
Это письмо — моя личная инициатива. За ним не стоят политические партии или просьбы олигархических групп. Но, уверен, мое мнение совпадает с мыслями множества украинских граждан, которых вы упорно игнорируете. На днях, когда беспорядки на Европейской площади достигли апогея, в прессе появилось сообщение, что представитель Совета национальной безопасности США Кэтлин Хейден потребовала у правительства Украины ВЫВЕСТИ СПЕЦНАЗ из центра Киева. В противном случае она пригрозила украинцам санкциями, в том числе — невыдачей виз в вашу страну.
Полагаю, что в значительной степени ее позиция как представителя Белого дома определяется теми сообщениями, которые идут в Вашингтон из посольства США в Украине. То есть от вас, г-н посол. Но на данный момент порядок в столице сохраняется именно потому, что этот "спецназ" (то есть различные подразделения МВД) находится в центре столицы моей Родины, и я бы не хотел, чтобы он куда-либо уходил по совету иностранцев, ибо лидеры нашей оппозиции, как показала практика, не в состоянии контролировать различные группы боевиков. Донесите эту простую мысль до своего правительства.
Если же вы думаете иначе, откажитесь от украинской милицейской охраны вокруг вашего Посольства в Киеве и снесите железный ЗАБОР высотой минимум 4 метра, которым вы оградили свою новую резиденцию неподалеку от станции метро "Берестейская" на улице, совсем недавно носившей название Танковая. Зачем все эти излишние меры безопасности? Ведь в Киеве ничего опасного не происходит, кроме ПРАЗДНИКА ДЕМОКРАТИИ?
Возможно, вас удивит моя независимая позиция. Но я добился успеха в своей стране без иностранной помощи и верю в то, что мы сами без подсказок извне способны решить свои проблемы. Чем меньше американские чиновники будут вмешиваться во внутренние дела Украины, тем быстрее она войдет в число УСПЕШНЕЙШИХ стран мира.
23/04/2015
Un messaggio a sette miliardi di persone: la conferenza inter-ortodossa del 2016
Padre Andrew Phillips riflette sulla riunione inter-ortodossa previstoa per il 2016, analizzandone i possibili esiti, i rischi, e le potenzialità illimitate che vi si aprono, in un saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
Grazie ad alcune novità, tra cui le gallerie fotografiche della Pasqua 2015 del sito della diocesi ortodossa romena d'Italia, abbiamo avuto molte buone sorprese nella nostra ricerca sulle iconostasi.
Infatti, per diverse chiese di cui non appariva ancora l'iconostasi (o di cui apparivano immagini parziali o sfocate) ora sono disponibili immagini che prima non avevamo a disposizione, e in alcuni casi vediamo anche gli sviluppi delle iconostasi che avevamo già descritto. Sono tutti sviluppi positivi, che testimoniano la crescita delle comunità. Aggiungiamo quindi nuove immagini e testi al nostro viaggio tra le iconostasi ortodosse, sperando che possa essere di aiuto e di ispirazione per i nostri lettori.
Domenica 19 aprile i parenti e gli amici di Oles' Buzina lo hanno accompagnato alla sepoltura, prima al funerale alla cattedrale della Lavra delle Grotte di Kiev, quindi al cimitero di Baikove. La Chiesa ortodossa si prende cura delle preghiere per un suo figlio ingiustamente ucciso, e non lo farà solo a Kiev.
21/04/2015
Le preghiere per i defunti nella Bibbia e nella tradizione
Con la domenica dopo la Pasqua (oppure il martedì successivo, secondo alcune varianti) riprendono le preghiere per i defunti sospese durante la Settimana Luminosa per riguardo alla Risurrezione. In questo giorni non sarà male riflettere anche sulle obiezioni protestanti alle preghiere per i defunti e al loro posto nelle Sacre Scritture, obiezioni a cui risponde padre John Whiteford in un saggio che presentiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.
È abbastanza facile parlare di denazificazione di un regime che esalta apertamente il nazismo. Ma siamo in grado di vedere i valori razzisti e violenti che sono a fondamento del nazismo – e i loro frutti contemporanei – anche in tutto il processo rivoluzionario che ha segnato l’allontanamento del mondo occidentale dal cristianesimo ortodosso? Questo è quanto ci insegna a fare padre Andrew Phillips in un lucido saggio che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
In questi anni, ci siamo spesso messi a curiosare in rete osservando la nascita e lo sviluppo di tante nuove iconostasi in diverse chiese ortodosse in Italia. Ci è venuto spesso l’idea di osservarle tutte in un colpo d’occhio generale, e approfittando di qualche momento libero in più durante la Settimana Luminosa, abbiamo analizzato attentamente tutte le iconostasi ortodosse che ci sia stato dato di poter osservare in rete o nelle nostre esperienze degli ultimi decenni.
Ne è risultato il più lungo resoconto di immagini e testi finora presentato sul nostro sito, che mettiamo molto deliberatamente nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” (infatti, riteniamo che poche cose abbiano più valore di un’iconostasi per offrire una testimonianza visibile e durevole di fede ortodossa). Il viaggio è stato lungo e complesso, ma anche gratificante, e ci ha lasciato molte speranze per il futuro dell’Ortodossia in Italia. Ci auguriamo che possa ispirare allo stesso modo anche i nostri lettori.
19/04/2015
Benedetta la prima pietra della nuova cattedrale a Parigi
Martedì 14 aprile il vescovo Nestor di Chersoneso, assistito da padre Nicholas Rehbinder e da altri membri del clero, e con il supporto del coro della cattedrale dei tre Ierarchi, ha benedetto la prima pietra della nuova cattedrale che sorgerà a Parigi, in quai Branly, lungo la Senna.
Presentiamo due ricordi di Oles' Buzina da parte di due persone che lo conoscevano, e che abbiamo già avuto modo di ascoltare e leggere sul nostro blog: il primo è Anatolij Sharij, giornalista e rifugiato politico in Lituania; il secondo è Rostislav Ishchenko, presidente del centro di analisi e previsioni dei sistemi, e rifugiato politico in Russia.
Il primo filmato è sottotitolato in italiano, grazie agli sforzi dello staff del Saker blog italiano; il secondo video è sottotitolato in inglese e tedesco.
18/04/2015
La cattedrale di Smolnyj ritorna alla Chiesa ortodossa
La cattedrale della Risurrezione a Smolnyj (San Pietroburgo), opera di Bartolomeo Rastrelli, fa parte del complesso museale delle quattro cattedrali della capitale settentrionale della Russia (le altre sono quelle di sant'Isacco, della Risurrezione sul Sangue, o Spas na Krovi, e di san Sansone).
Trasformata in magazzino dai bolscevichi, e in seguito in sala da concerti, solo dal 2010 era stata riaperta al culto. Il 14 aprile 2105 Nikolaj Burov, direttore del museo delle quattro cattedrali, ha annunciato che la proprietà di Smolny, oggi statale, passerà alla diocesi di San Pietroburgo.