Per festeggiare nella città di Mosca la prima del film conclusivo della trilogia "Lo Hobbit", il gruppo artistico "Svechenie" aveva deciso di installare una riproduzione gigante dell'Occhio di Sauron su uno dei grattacieli più alti della metropoli.
L'installazione è stata cancellata a causa di un'ondata di proteste guidata dalla Chiesa ortodossa russa, che ha fatto notare come il simbolo demoniaco del Signore oscuro mal si addica a una società che ha ancora un concetto del bene e del male.
Tirano un sospiro di sollievo i cristiani, ma anche i veri ammiratori dell'opera letteraria di J. R. R. Tolkien, che fu un devoto cattolico romano, e che sarebbe stato sicuramente indignato per questa esposizione scriteriata.
Lo skyline di Mosca come appare ora...
...e come avrebbe potuto apparire
17/12/2014
L’Ucraina vista attraverso gli occhi di un geologo
Riportiamo dal blog originale di Saker (con il cortese permesso del coordinatore del blog italiano, a cui non vogliamo certo rubare il lavoro) un testo che ci sembra assolutamente importante per capire la portata del conflitto ucraino. Curiosamente, ad aiutarci a capire un caos politico, economico, linguistico e religioso è un geologo, Vadim Zolotarev. Alcuni dei punti da lui magistralmente spiegati ci erano già noti da precedenti analisi: la presenza di un settore minerario obsoleto nel Donbass, la presenza di gas di scisto nella regione, la vera ragione della guerra da ricercare non tanto nella lotta ai separatisti (né tanto meno nell’inesistente terrorismo) ma nello spopolamento della regione, gli strani e discussi limiti del sostegno da parte russa. Il saggio di Zolotarev, che presentiamo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, riesce a mettere insieme tutte le tessere del mosaico in un insieme coerente e comprensibile, e ci sembra dare una chiave di lettura fondamentale al conflitto.
17/12/2014
Prove tecniche di eurofascismo: l’arresto di Giulietto Chiesa a Tallinn
Il vergognoso fermo (senza mandato d’arresto) e il decreto di espulsione (non notificato) di Giulietto Chiesa dall’Estonia, dove stava per partecipare a una conferenza portando la sua testimonianza di giornalista sulla Russia (potete sentire quanto è successo dalle parole stesse dell’interessato), ci catapultano nel nostro futuro orwelliano: Il Ministero della Verità ora non ci punisce più per le opinioni da noi pacificamente espresse (cosa che sarebbe già a sufficienza uno stupro di ogni ideale democratico), ma addirittura per le opinioni che non abbiamo ancora espresso. Potremmo ribattere molte cose... per esempio, che a non volere il giornalista italiano è proprio la stessa classe dirigente che stava qualche anno fa a mendicare l’ammissione del proprio paese in quell’Unione Europea in cui Giulietto Chiesa era parlamentare! Ma a che serve argomentare, quando dal Ministero della Verità ci fanno sapere che siamo sempre stati in guerra con Eurasia?
16/12/2014
Dalla mia modesta esperienza di catechesi battesimale
Al recente incontro del clero con l’arcivescovo Mark, abbiamo parlato di diversi aspetti della catechesi che dovrebbe precedere i battesimi e i matrimoni, ed è un piacere affiancare alla discussione le note del nostro confratello, padre Petru (Pruteanu), che ci parla della sua esperienza di catechesi nelle chiese ortodosse in Portogallo e del piano di incontri pre-battesimali in 5 lezioni da lui sviluppato. Presentiamo le note di padre Petru in romeno e in traduzione italiana nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Ecco un'illustrazione molto caratteristica e rivelatrice delle conseguenze della guerra pluriennale in Siria. Nel corso dei 3 anni di guerra la maggior parte della civiltà sul territorio della Siria si è immersa nelle tenebre di una barbarie primitiva, sia all'apparenza sia in senso figurato. Ora si vede chiaramente che in quei luoghi in cui il regime di Assad è sopravvissuto, i punti luminosi sono conservati (le sacche di civiltà resistono alle ondate delle invasioni barbariche), e in quei luoghi in cui "il regime sanguinario è caduto", l'oscurità è di fatto totale.
Alla Siria (se sopravvivrà, ovviamente) ci vorranno decenni per superare le conseguenze di questa caduta nelle tenebre.
L’arcivescovo Mitrofan di Gorlovka e Slavjansk (al secolo Andrej Viktorovich Nikitin) regge la diocesi del Donbass più disastrata dalla guerra civile. Il 10 dicembre il portale Pravoslavie i Mir ha pubblicato una sua intervista, che riteniamo molto preziosa per capire la condizione della Chiesa ortodossa nelle aree di conflitto e una vera attitudine di non commistione nella politica. Presentiamo l’intervista all’arcivescovo Mitrofan nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Oltre una settantina di tombe di ortodossi russi e serbi sono state profanate nel cimitero di Rookwood a Sydney, proprio in coincidenza con la visita di Poroshenko in Australia. Ecco una foto di questa vergogna:
La polizia australiana ha annunciato che "non ci sono prove che suggeriscano che il crimine sia stato motivato da odio razziale o religioso". Il paradosso del doppiopesismo è sottolineato dal nostro amico Saker in un suo pungente editoriale: "apparentemente quando i nazisti dissacrano tombe ebraiche questo è un crimine di odio razzista, ma quando gli stessi nazisti dissacrano tombe russe e serbe, questo non ha niente a che fare con l'odio razziale o religioso".
14/12/2014
I cristiani affrontano una catastrofe in Medio Oriente. La Russia li difende. L’Occidente li tradisce
L’ambasciatore russo nel Regno Unito, Alexander Yakovenko, ha lanciato con le parole garbate di un diplomatico di professione una dura accusa contro l’abbandono dei cristiani del Medio Oriente, che oggi sono difesi principalmente dalla Russia. Presentiamo le parole dell’ambasciatore in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Il 10 dicembre ha avuto luogo a Venezia l'ultima riunione del Consiglio dei vescovi ortodossi, che ha stabilito, tra le altre deliberazioni, l’avvio di regolari concelebrazioni tra i vescovi a partire dal prossimo anno. Speriamo che questa iniziativa possa avere un riflesso anche a livello parrocchiale in tutta Italia.
Da sinistra a destra: arciprete Avram Matei, arciprete Raško Radović, vescovo Siluan (Șpan), archimandrita Antoniy (Sevryuk), arcivescovo Mark (Golovkov), arciprete Sergio Mainoldi, arcivescovo Gennadios (Zervos), arciprete Alexey Yastrebov, vescovo Andrej (Ćilerdžić), archimandrita Evanghelos (Yfantidis), arciprete Nicola Madaro
13/12/2014
Un ortodosso italiano davvero speciale: Ernesto Gregorio Turrini
In questi giorni padre Giorgio Arletti, parroco della chiesa ortodossa di Tutti i Santi a Modena, ci ha fatto dono del libro del trentennale della vita della sua parrocchia. Il libro è dedicato alla memoria di un parrocchiano, Ernesto Gregorio Turrini, scomparso il 13 dicembre del 2013, a 54 anni d’età. In questo primo anniversario della sua nascita al cielo, vogliamo ricordare anche noi Ernesto, che ha lasciato cari ricordi nella nostra parrocchia a Torino, come anche in molte altre chiese e comunità ortodosse in Italia. Sotto l’aspetto semplice e gioviale di Ernesto si celava un uomo di insolita raffinatezza e sensibilità: era appassionato di musica classica e sacra, di pittura (era capace di viaggiare centinaia di chilometri per visitare le mostre e i musei dei suoi pittori preferiti) e di storia della Chiesa, e la sua ricerca lo aveva portato a riscoprire le radici ortodosse della cultura italiana. E visto che il nostro paese è così ricco di testimonianze di Ortodossia cristiana, aveva deciso di abbinare il viaggio culturale alla vita di fede, visitando quante più chiese ortodosse possibile. Nei periodi di clima favorevole, aggiungeva a questi viaggi un’altra delle sue passioni, le gite in moto, ma anche pioggia e gelo non lo fermavano nei suoi viaggi. Forse senza neppure volerlo, ha aiutato in un modo straordinario le chiese ortodosse in Italia a tenersi in contatto le une con le altre, portando notizie e saluti da una parrocchia a un’altra, favorendo gli incontri (non c’era iniziativa inter-ortodossa a cui non fosse presente) e ricordandoci che non siamo mai soli. Gli chiediamo di tutto cuore di non dimenticarsi di noi, continuando in questo suo compito anche dal cielo. Eterna memoria!
Partendo da una curiosa notizia di cronaca, una corona (nella foto), uno scettro e un globo forgiati da un fabbro di Donetsk a partire dai pezzi di metallo dei missili che hanno devastato la sua città, padre Andrew Phillips propone una riflessione sul futuro della Russia, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti
11/12/2014
Ricordo dell’archimandrita Marco (Davitti) nell’intervista con lo ieromonaco Serafino (Valeriani)
È apparso in italiano, sul nostro sito diocesano, il testo di un’interessante intervista al nostro confratello padre Serafino, parroco a Bologna, riguardo al suo indimenticabile predecessore e mentore, l’archimandrita Marco (Davitti), scomparso la scorsa estate. Il testo russo dell’intervista era già disponibile da alcuni mesi. L’intervista termina con l’augurio di poter ritrovare altre fonti per scrivere un’adeguata biografia. Ci uniamo a quest’augurio, e speriamo che ogni cristiano ortodosso che aspira a servire la Chiesa in Italia possa imparare dalla storia e dall’esempio di padre Marco.
11/12/2014
Le atrocità di Kiev danno ai ribelli del Donbass tutta la legittimazione di cui hanno bisogno
Riprendiamo da Russia Insider un breve commento sulla situazione attuale della città di Donetsk apparso in origine sul blog di Vera Graziadei. Chi ci ha seguiti negli ultimi mesi ricorderà gli articoli di quest’attrice, originaria del Donbass e che vive e lavora a Londra con il marito italiano. Apprezziamo nelle sue parole la competenza di chi parla di ciò che conosce per esperienza diretta, e sa comunicare quest’esperienza ai lettori occidentali. Abbiamo volentieri tradotto in italiano le sue considerazioni, presentandole nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Un paio di considerazioni sugli ortodossi russi (in particolare quelli in Occidente) fatte da padre Andrew Phillips aiutano a sgombrare il campo da alcune pericolose generalizzazioni. Omnia munda mundis, ma non tutte le cose sono pure per chi in fondo al cuore non ha purezza, ma ostilità: è facile sentir accusare gli ortodossi russi di ostilità verso gli europei (spesso, e paradossalmente, verso i greci) oppure verso gli americani. Leggete le osservazioni di padre Andrew nella sezione "Confronti" dei documenti, per vedere quali modelli di Europa, Grecia e America potrebbero incontrare le obiezioni degli ortodossi russi, e soprattutto perché.
Lunedì 8 dicembre, nella sala congressi dell’albergo milanese che da alcuni anni ospita le nostre riunioni diocesane, ha avuto luogo l’incontro del clero del Patriarcato di Mosca in Italia, sotto la direzione dell’arcivescovo Mark di Egor’evsk. Qui una delle prime notizie in rete, dal sito della parrocchia di santa Caterina a Roma. Scusateci se per un giorno non vi forniamo altre notizie, testi o traduzioni, ma siamo tutti occupati a metabolizzare il contenuto di una riunione ricca di idee, suggerimenti e spunti per la missione della Chiesa ortodossa nel mondo che ci circonda. Speriamo di poter seguire presto alcune di queste linee di azione anche dalle nostre pagine.