Nella foto: il ponte di Putilovka appena distrutto presso Donetsk
Ora ci viene da pensare che le coincidenze siano davvero un po' troppe, per scartare l'ipotesi che la Chiesa ortodossa sia una vittima designata della guerra mondiale in corso:
Inizio del round finale di manifestazioni violente di Maidan: 19 gennaio 2014 (giorno dell'Epifania ortodossa)
Primo scontro mortale a Slavjansk: 20 aprile 2014 (notte della Pasqua ortodossa)
Primo bombardamento di una chiesa durante la Liturgia: 8 giugno 2014 (giorno della Pentecoste ortodossa)
Ripresa delle ostilità ucraine in larga scala contro il Donbass: 18 gennaio 2015 (vigilia dell'Epifania ortodossa)
PER FAVORE... togliete i calendari ortodossi dalle mani degli analisti della destabilizzazione!!!
18/01/2015
Un esame delle premesse chiave nel discorso “Je suis Charlie”
Continuiamo a farci domande sulle strumentalizzazioni dell’attentato del 7 gennaio a Parigi, presentando uno dei contributi al blog di Saker, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Attraverso un’analisi delle premesse chiave nel discorso che ci è stato fatto negli ultimi giorni, si notano sviluppi inquietanti di un desiderio di usare questo evento per promuovere ancor più conflitto e controllo in nome della pace e della libertà.
La Chiesa ortodossa serba ha in programma di lanciare giovedì 8 gennaio il suo canale televisivo, TV Hram ("TV tempio"), che sarà disponibile solo online.
Questo lancio coinciderà con l'inizio delle vacanze di Natale, che in Serbia, secondo il calendario giuliano, cade il 7 gennaio.
La Chiesa gestisce già 15 stazioni radiofoniche, scrive il quotidiano di Belgrado Vecernje Novosti.
Il primo programma trasmesso dalla stazione TV sarà un colloquio con il patriarca serbo Irinej, che ha dato la sua benedizione per il progetto, come riposta il giornale.
Il direttore dell'ufficio del Patriarcato e redattore capo della produzione televisiva, Stojadin Pavolović, dice che il nuovo outlet collaborerà con i media elettronici e di stampa da Serbia, Montenegro, e Repubblica serba di Bosnia.
TV Hram ha già raggiunto un accordo in materia di cooperazione con le emittenti televisive russe Sojuz e Spas, e le stazioni gestite dalla Chiesa ortodossa greca.
"Oltre ai temi legati alla Chiesa, intendiamo presentare nella luce migliore, al paese e alla diaspora, quello che succede nella capitale serba e che riguarda quasi tutti i settori, tra cui la cultura, la sanità, l'istruzione, e in relazione a ciò raggiungeremo una cooperazione con tutte le istituzioni statali, al fine di rendere il nostro programma quanto più possibile ricco, vario e interessante", ha spiegato Pavlović.
16/01/2015
Esiste davvero una critica patristica delle icone?
Rispondendo alle obiezioni di un pastore riformato che sostiene l’esistenza di una “testimonianza patristica contro le icone”, Gabe Martini ci porta in un saggio magistrale di analisi dell’attitudine della Chiesa verso le icone, che presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti. Poiché gli ortodossi ritengono le icone come una conseguenza salvifica dell’incarnazione, e pertanto un elemento essenziale della fede cristiana, le considerazioni di questo saggio sono davvero preziose per spiegare la fede ortodossa a un mondo che si dice cristiano ma non ne capisce una parte fondamentale.
15/01/2015
Perché la nostra fede fallisce? Come cercare la risposta nei matrimoni e negli affari
Partendo da un articolo di argomento economico, che paragona le cause dei fallimenti dei matrimoni a quelle dei fallimenti negli affari, padre Geoffrey Korz si chiede se le stesse cause si possono ritrovare anche nei cosiddetti fallimenti della fede, e scopre che ciò che fa fallire matrimoni e affari è presente anche alla radice dei fallimenti spirituali. Seguiamo le osservazioni di padre Geoffrey in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
15/01/2015
L’anziano Paisios del Monte Athos canonizzato tra i santi
Si sta diffondendo nel mondo la notizia della canonizzazione dell’anziano Paisios del Monte Athos (+1994) da parte del Patriarcato Ecumenico. Padre Paisios, uno dei grandi padri spirituali del XX secolo, è molto venerato dagli ortodossi in Grecia e nel mondo, come abbiamo avuto modo di documentare anche sul nostro blog. Le parole di padre Paisios si possono ritrovare in italiano su alcuni siti e nel libro Non cercate una santità a buon mercato, di Dionisios Tatsis (Bologna: EDB 1997)
In occasione dell’inizio del 2015 secondo il vecchio calendario, padre Andrew Phillips cerca di portarci una visione dell’anno che si apre, al tempo stesso sobria e molto attenta, perché ormai da tempo viviamo in uno stato di guerra non dichiarata, e uno dei primi bersagli della guerra è indubbiamente la Chiesa ortodossa. Partendo dall’attentato terroristico di Parigi e dalle pericolosissime conseguenze di una Francia portata all’esasperazione poliziesca e militare in nome della sicurezza e della pace (come lo furono gli Stati Uniti dal settembre 2001), lo sguardo di padre Andrew si estende alle reazioni della Russia bersagliata da questa politica ipocrita e all’avvicinarsi delle promesse della restaurazione di una sovranità ortodossa a lungo attesa. Presentiamo i commenti sul nuovo anno nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Molti dei nostri corrispondenti ci scrivono chiedendoci dove possono trovare una Bibbia ortodossa in italiano, e siamo costretti a rispondere che per ora questa edizione si trova nei sogni del futuro.
Pubblicare una Bibbia ortodossa (e, beninteso, tradurla) richiede infrastrutture (lavoro di specialisti, fondi, istituzioni accademiche, canali di distribuzione, etc.) che al momento non esistono. Non solo in Italia, ma in nessun paese dell'Europa occidentale. Nemmeno in Francia, paese con una presenza ortodossa secolare e un antico istituto ortodosso di studi a Parigi, è mai stata tentata la stesura di una Bibbia ortodossa in francese, e neppure una versione inglese in Inghilterra. Negli Stati Uniti il primo tentativo è stato fatto prendendo a prestito una versione inglese protestante e dotandola di commenti ortodossi. Il tentativo è stato tanto approssimativo da produrre un diluvio di critiche.
Con questo non dobbiamo scoraggiarci, ma piuttosto cercare di diffondere qualche idea accurata di ciò che costituisce davvero una Bibbia ortodossa. Uno di questi elementi distintivi è indubbiamente il canone ortodosso delle Scritture. Quali libri sono raccolti nella Bibbia ortodossa come parte delle Sacre Scritture, e in cosa differisce questa lista (in particolare per i libri dell’Antico Testamento) da quelle usate dai cattolici romani e dai protestanti? Padre John Whiteford cerca di spiegarci questo punto in uno dei suoi brevi articoli di domande e risposte, che presentiamo in traduzione italiana nella relativa sezione dei documenti.
Nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, offriamo una piccola anticipazione di un libro non ancora disponibile in italiano, con la nostra traduzione di un estratto del terzo volume dell’opera del metropolita Ilarion Alfeev (nella foto) sul cristianesimo ortodosso.
Il saggio parla di due paramenti, il sakkos e la mitra, della loro evoluzione storica e del loro uso nei secoli successivi in particolare nella tradizione della Chiesa russa.
Il portale Pravoslavnaja Zhizn (“Vita ortodossa”) ha intervistato sua Beatitudine il Metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l’Ucraina, in occasione della Natività, vista come speranza di riconciliazione. Le parole di vladyka Onufrij, che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea" dei documenti, ci sembrano tanto più sincere in quanto diretta espressione del tormento vissuto dall’Ucraina in quest’anno, e di quella singola parola che potrebbe salvarla dall’inferno.
Mentre la Chiesa ortodossa copta ammira un evento nuovo e altamente significativo, la prima visita a sorpresa di un presidente musulmano egiziano al patriarca dei copti per la Veglia del Natale (potete leggere qui ulteriori informazioni sulla visita), riteniamo importante focalizzare l'attenzione dei nostri lettori su alcune straordinarie parole pronunciate dal presidente Abdel Fattah al-Sisi il 1 gennaio 2015 di fronte alle autorità religiose musulmane dell'Egitto. Presentiamo queste parole in un video con trascrizione italiana nella nostra sezione dedicata alla geopolitica.
Continuiamo con le immagini delle celebrazioni del Natale, questa volta dalla nostra chiesa, in una nuova galleria fotografica. Ringraziamo come sempre il nostro amico Alberto Ceoloni per il suo contributo a ritrarre la vita della nostra parrocchia.
11/01/2015
Parigi: estremismo violento genera estremismo violento
Il recente attentato terroristico a Parigi ha suscitato, com’è giusto che sia, reazioni molto diverse e riflessioni tra quanti temono che l’attentato non sia che un modo di strumentalizzare le paure collettive e distogliere l’attenzione da violenze ancor peggiori perpetrate in nome della civiltà e del progresso. Padre Andrew Phillips ci aiuta a riflettere, in un articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, su quanto l’estremismo dell’attentato parigino sia il risultato diretto dell’estremismo “progressista” che ha portato violenza in tutto il mondo.
Le funzioni funebri non sono proprio un argomento natalizio: di fatto sono sospese durante tutti i giorni santi da Natale all’Epifania. Tuttavia, in questi giorni abbiamo avuto occasione di discutere di un particolare curioso relativo ai riti funebri: perché, nelle chiese di tradizione romena e moldava, al termine delle commemorazioni funebri si fanno oscillare verso l’alto la coliva e le altre offerte in memoria dei defunti. Cerchiamo di scoprire il significato di questo gesto nella riflessione che proponiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.
Il nostro decano locale, l’archimandrita Amvrosij (Makar), ci ha fatto visita in chiesa portandoci un insolito quanto gradito ospite: il maestro chitarrista Viktor Zinchuk, uno dei più celebri virtuosi della chitarra nel mondo. Viktor Ivanovich, che conosce bene l’italiano, è rimasto contento della nostra chiesa e ci ha promesso di visitarla ancora quando tornerà in Italia per fare il pellegrinaggio alla festa di san Nicola in giugno. Speriamo in quell’occasione di chiedere un saggio musicale alla “chitarra d’oro della Russia”. Intanto, possiamo familiarizzarci con il suo sito ufficiale, e ascoltarlo insieme al suo collega chitarrista Dmitrij Lobanov (che è stato anche lui in visita alla nostra chiesa) in un breve brano di concerto: