In seguito a documento episcopale sul monachesimo, pubblicato alcuni giorni fa a Mosca, padre Petru (Pruteanu) ha fatto nel suo blog Teologie.net una serie di osservazioni molto pertinenti, che danno anche una chiave di lettura e di comprensione di come diverse Chiese ortodosse affrontano in diversi modi il tema dei successivi stadi della vita monastica. Tra questi, il rasoforato (o rasoforia), ovvero lo stato di portatore di raso (la tonaca monastica), che nella tradizione cattolica corrisponde a grandi linee ai voti semplici, è lo stadio meno ben definito (e di conseguenza, quello che presenta il maggior numero di varianti locali). Per chi desidera approfondire il tema del monachesimo ortodosso, il saggio di padre Petru, che presentiamo in romeno e in italiano nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, è un prezioso aiuto alla comprensione.
Il secondo accordo appena firmato a Minsk per la risoluzione della crisi ucraina è stato presentato a grandi titoli (probabilmente perché i media affamati di successi occidentali non avevano niente di meglio da offrire), ma come era da aspettarsi, poco di questo accordo è stato commentato in modo chiaro e intelligente. Lasciamo la parola a Saker, che ci spiega perché il contenuto dell’accordo è quasi tutto (a parte una singola clausola di carattere esclusivamente militare) un insieme di sciocchezze, e perché questo documento che non risolve nulla ha effettivamente contribuito a dare a tutte le controparti qualcosa che desideravano, ma che va letto tra le righe. Come sempre, l’analisi di Saker è nella nostra sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
13/02/2015
Intervista di Dmitrij Lapa a padre Andrew Phillips
Crediamo che i nostri lettori abbiano imparato ad apprezzare l'arciprete Andrew Phillips attraverso diversi anni di traduzioni della sua abbondante produzione di saggi sull’Ortodossia. È tuttavia piacevole sentirlo intervistare ancora una volta da Dmitrij Lapa (lo specialista russo di santi inglesi che abbiamo già presentato in uno dei nostri articoli del luglio del 2013), in una conversazione che tocca molti temi, e che mostra quanto la nostra parrocchia a Torino e la parrocchia retta da padre Andrew a Colchester siano vicine nella pratica pastorale, nelle vicende legate all’Ortodossia in Occidente, ma soprattutto nella visione cristiana generale. Presentiamo l’intervista nel testo russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Siamo stati così abituati all'idea della Chiesa ortodossa russa infiltrata dai servizi segreti russi (sovietici o post-sovietici che siano), che la notizia di un infiltrato della CIA nel Patriarcato di Mosca suona agli inizi come una notizia del tutto surreale, pari a quella di un uomo che morde un cane. Eppure, la politica delle divisioni ecclesiastiche ha sempre interessato il mondo dei servizi segreti, che vedono negli scismi un modo perfetto di dividere per governare (divide et impera).
La notizia di una (o forse più di una) “talpa” della CIA nel Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa russa è analizzata da padre Andrew Phillips in un saggio che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
11/02/2015
Il rappresentante del patriarcato di Mosca a Strasburgo lancia l'allarme di una ripetizione di persecuzioni in stile sovietico in Ucraina
Il rappresentante della Chiesa russa a Strasburgo, igumeno Filipp (Rjabykh) ha invitato l'Unione Europea a non permettere persecuzioni contro la Chiesa ortodossa ucraina, simili alle persecuzioni subite sotto il regime sovietico, riferisce Interfax-Religion.
Come riportato in precedenza da Interfax, alla fine di gennaio il Consiglio di Kiev ha escluso la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca dalla lista delle organizzazioni religiose con privilegi fiscali sugli immobili. Il sindaco di Kiev Vitalij Klichko ha definito la decisione dei deputati incostituzionale e ha chiesto la sua abrogazione.
"Provoca ansia il fatto che 78 parlamentari a Kiev hanno votato per questa decisione. Ciò dimostra che le autorità sono pronte a dichiarare una organizzazione religiosa loro nemico politico, a iniziare una discriminazione nei suoi confronti e a sopprimere i propri diritti", ha detto il sacerdote nella sua intervista alla rivista Ogonjok.
Il primate della Chiesa ha sottolineato numerosi episodi di distruzione e incendi dolosi contro le chiese ortodosse, sequestri di chiese da parte di gruppi dell'auto-proclamato "patriarcato di Kiev," e minacce contro sacerdoti e fedeli della Chiesa ortodossa ucraina.
Secondo padre Filipp, risoluzioni come questa approvata dal Consiglio di Kiev non fanno che "versare benzina sul fuoco del conflitto civile interno in Ucraina."
"La rappresentanza a Strasburgo informa perciò il Consiglio d'Europa su questi fatti. Suggerisco che ciò sia fatto in modo più intensivo, altrimenti potremmo essere di fronte a un'aperta persecuzione contro la Chiesa canonica in Ucraina, simile alle persecuzioni atee di epoca sovietica", ha detto padre Filipp.
A un anno di distanza dall'assassinio di madre Ljudmila (Prjashnikova) e di Vladimir Zaporozhets nella cattedrale di Juzhno-Sakhalinsk, si sono tenute le funzioni di commemorazione funebre, di cui potete trovare un resoconto fotografico in questa pagina di Pravoslavie.ru.
Il termine “fondamentalismo ortodosso” si fa sentire qua e là nel mondo accademico: è stato recentemente impiegato da un professore greco-americano della Fordham University, George Demacopoulos (nella foto), in un contesto piuttosto vago e polemico. Padre John Whiteford, giunto all’Ortodossia dal mondo evangelico, e ben più cosciente dei significati del termine “fondamentalismo”, ha scritto nel suo blog una seria risposta, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti, e che faremmo bene a leggere ogni volta che qualcuno si senta tentato a usare questo termine per fare delle accuse.
09/02/2015
Altre tre analisi geopolitiche di padre Andrew Phillips
Presentiamo in quella che (per nostra scelta, ma anche nostro malgrado) sta diventando la sezione più estesa dei nostri documenti, tre testi di analisi geopolitica fatti in questi giorni dall’arciprete Andrew Phillips nel suo blog:
1) Churchill: scomode verità è un breve elenco dei fatti agghiaccianti della biografia di un personaggio che nell’occasione del cinquantennio dalla sua morte viene presentato come il simbolo di una nuova Europa con la quale non vorremmo davvero avere molto da spartire.
2) Il lungo sentiero verso la restaurazione ricorda che tra ateismo comunista e ateismo capitalista è sempre esistita una terza via: la Chiesa di Cristo, che professa la fede ortodossa. Testimone di questa terza via è l’interessante commento di un metropolita del Patriarcato di Antiochia.
3) Parigi – Berlino – San Pietroburgo? esplora un’Europa con grandi potenzialità (e un passato noto a pochi), che potrebbe aprire uno scenario di pace e di rispetto delle sovranità nazionali, se solo si scrollasse di dosso una visione anticristiana.
Di fronte alle obiezioni protestanti sulle preghiere di intercessione ai santi e in particolare alla Theotokos, padre John Whiteford ci offre nel suo blog una risposta che sottolinea la differenza tra i ruoli di mediatore e di intercessore nelle Sacre Scritture, e termina raccontando un interessante episodio che ha fatto si che lui stesso, da protestante, potesse passare all’Ortodossia senza alcun problema di coscienza su questo punto.
La mancanza di catechesi battesimale è un problema che si fa sentire in modo particolare tra gli ortodossi moldavi, e di conseguenza nella maggior parte dei frequentatori della nostra parrocchia.
Il nostro confratello, padre Petru (Pruteanu), è molto sensibile e attento a questo fenomeno, che cerca di contrastare con un suo eccellente piano di preparazione catechetica, che abbiamo presentato sul nostro blog. Negli ultimi giorni, ha voluto tradurre in romeno (e noi abbiamo fornito anche la versione italiana) un importante documento redatto nel 2011 dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, e ha aggiunto una serie di suoi commenti molto pertinenti. Le considerazioni di padre Petru sono importanti non solo in Moldova, ma anche in paesi come l’Italia, dove la partecipazione degli ortodossi alla vita ecclesiale è molto carente.
Il 2 febbraio 2015, dopo una lunga attesa e una campagna internazionale di sostegno durata anni, l'arcivescovo Jovan di Ohrid è stato finalmente liberato dalla prigione di Idrizovo a Skopje. La scarcerazione è avvenuta con un paio di settimane in ritardo sulla data annunciata dalle autorità giudiziarie, ma tanto per sdrammatizzare, ricordiamo che la Chiesa ortodossa macedone segue il vecchio calendario, e forse non era stato specificato a quale calendario corrispondesse la data prevista...
Con la liberazione di Vladika Jovan, si riapre la possibilità di risoluzione della situazione canonica della Chiesa macedone. In questo complicato negoziato ci sarà bisogno di tutto il nostro supporto e delle nostre preghiere più sincere, perché la situazione locale è molto tesa e vi si intrecciano richieste e istanze prese molto (forse appena un po' troppo) sul serio.
06/02/2015
Domande e risposte di padre Andrew Phillips (gennaio-febbraio 2015)
Anche quando non pubblica per qualche tempo sul suo blog, padre Andrew Phillips non resta inattivo nella sua fitta corrispondenza, da cui estrae sempre risposte di un certo interesse per i cristiani ortodossi. Presentiamo la traduzione italiana dell’ultima serie di domande e risposte nella relativa sezione dei documenti. In quest'ultima serie di risposte, si analizzano in particolare i problemi della diaspora ortodossa e della restaurazione di un impero cristiano.
05/02/2015
Genova: il cammino di padre Giovanni verso l'Ortodossia
Il nostro amico Sergej Mudrov (che meriterebbe un premio per il suo accurato lavoro di descrizione in rete dell’Ortodossia nel nostro paese e in tutta l’Europa centro-occidentale) ha recentemente pubblicato su Pravoslavie.ru un articolo sul nostro confratello, l’arciprete Giovanni La Micela (nella foto), parroco a Genova. Vi presentiamo questa conversazione nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
04/02/2015
Perché non digiuniamo durante la settimana del pubblicano e del fariseo
In questo mercoledì non ci sono le limitazioni del digiuno ortodosso che accompagnano tutti i mercoledì e i venerdì dell’anno, tranne quelli che vengono dopo le più grandi feste. Il motivo dell’abolizione del digiuno, tuttavia, non è legato a una particolare atmosfera di festa, ma alla lezione del Vangelo della scorsa domenica: non vogliamo “digiunare due volte alla settimana” come il fariseo. Lo ieromonaco Iov (Gumerov, nella foto) risponde a una richiesta di spiegazioni su questa particolare usanza della Chiesa e ad altre domande, in un testo che presentiamo nella sezione delle domande dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti una straordinaria testimonianza, sotto forma di una lettera scritta al portale Pravoslavie.ru da Clement Nehamaiyah (nella foto), studente indiano dell’Accademia teologica di San Pietroburgo (proprio quella dove ora studia il nostro confratello padre Eugenio Miosi, che di tanto in tanto ci presenta aspetti della vita dell’Accademia). La lettera, che parla delle potenzialità e delle difficoltà della missione ortodossa in India, è una delle più serie e decise affermazioni di fede ortodossa che abbiamo visto da lungo tempo, e insegna molte cose sulla pazienza necessaria a costruire un’Ortodossia locale.