Il 26 marzo, Igor' Kolomojskij, oligarca di Dnepropetrovsk e indiscusso padrone del sud dell'Ucraina, ha fatto un appello al popolo ucraino, esortandolo a scendere in piazza il 28 marzo contro il regime di Poroshenko.
Naturalmente, ci sono aspetti sommamente ironici in questo appello, a cominciare dall'oligarca ebreo che invita alla lotta in giorno di sabato, per continuare con l'appello al popolo ucraino scritto rigorosamente in russo (ma lo dicevamo da tanto tempo, che per farsi capire in Ucraina bisogna parlare russo), per finire in bellezza con il più fantastico esempio di chutzpah che abbiamo visto negli ultimi anni: «Революция достоинства» продолжается!, ovvero "La rivoluzione della dignità" continua! Vista la "dignità" a cui abbiamo assistito nell'ultimo anno, ci scorre un brivido nella schiena al solo pensiero della sua "continuazione"...
Dobbiamo preparare i popcorn, come suggerisce con sarcasmo Russia Insider prevedendo un'altra orgia di rivoluzione in TV, oppure una coliva, in attesa di ben più tragiche conseguenze?
Sia quel che sia, sabato 28 sarà per noi un giorno di preghiera per la martoriata terra ucraina.
Aggiornamento: il testo dell'appello è scomparso dalla pagina di newsonline24.com.ua che lo ospitava, e una rettifica su Ukrainska Pravda invita a diffidare delle dichiarazioni di Kolomojskij non supportate da lui stesso sui suoi canali, come possibili provocazioni. Grazie allo staff di Russia Insider che ha subito segnalato il problema, e la sua indagine sulla veridicità della notizia.
Se c’è qualcuno competente a tracciare le origini dell’attuale crisi mondiale nel grande scisma dell’XI secolo, questi è padre Andrew Phillips. Seguiamolo in un parallelo storico, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “confronti dei documenti”, e vediamo come il feudalesimo che ha strappato alla Chiesa l’intero Occidente cristiano è ancora all’opera, con altri nomi e vesti esteriori, ma con gli stessi identici programmi che spinsero i cavalieri teutonici (nell’immagine) a tentare la conquista (fallita) della Russia.
27/03/2015
La crisi ucraina nel racconto di un ortodosso russo
Sul blog Settimo Cielo di Sandro Magister, uno dei più noti commentatori di novità religiose in Italia, è stata pubblicata il 26 febbraio una notevole lettera, in controtendenza alla vulgata sulla crisi ucraina (generalmente appiattita sulla versione degli uniati). Mentre ci scusiamo con i nostri lettori per averci messo un mese intero per notare e segnalare la notizia, facciamo i nostri complimenti a Magister per avere avuto l'onestà e il coraggio di presentare il punto di vista di un russo-francese davvero competente sugli affari dell'Ucraina.
26/03/2015
Passatempi di una domenica pomeriggio nella Galizia occupata
Dalla testimonianza di padre Vasilyi Moysyuk, sacerdote della chiesa ortodossa della Natività della Madre di Dio nel villaggio di Stinka, distretto di Buchatsk, regione di Ternopol:
Domenica 22 marzo 2015, alle 3 del pomeriggio, una dozzina di preti uniati in paramenti sacerdotali ha accompagnato il parlamentare di "Svoboda" Andriy Buchynskyi, assieme a una cinquantina di rappresentanti di "Pravy Sektor" in mimetica e passamontagna. Tale gruppo ha cercato di entrare nella chiesa ortodossa. I fedeli hanno chiuso loro in faccia i cancelli della chiesa, dicendo che la chiesa è aperta a tutti, ma chi vuole entrare a pregare deve entrare disarmato e a volto scoperto.
Saker ha realizzato un’interessante intervista a Gilad Atzmon (nella foto), celebre jazzista di origini ebraiche, nonché uno dei più attivi critici del sionismo a livello mondiale. In uno scambio di idee che getta luce su molti aspetti legati a religione, identità, razzismo, etica e valori, aiutandoci a capire le ragioni della persistente presenza del sionismo nelle crisi contemporanee. Presentiamo la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Confronti” dei documenti.
26/03/2015
Inquadrare la guerra di liberazione nel Donbass: oltre la destra e la sinistra, oltre i bianchi e i rossi
Il Saker blog italiano presenta un articolo di Nina Kuprianova che ci aiuta a capire il conflitto del Donbass al di là delle ideologie politiche che si è cercato a tutti i costi (e talvolta, purtroppo, a sproposito) di attribuire alle vicende dell'anno passato.
Non avremmo saputo far di meglio noi stessi, nel presentare i sottili aspetti dell'interazione della crisi ucraina del 2014 con il complesso simbolismo storico-religioso del paese, e raccomandiamo caldamente una lettura attenta dell'articolo a chi sente di avere ancora alcuni punti da connettere nel quadro generale.
25/03/2015
Il Patriarcato di Mosca si impegna a monitorare le violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Europa
Il Centro per il monitoraggio dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa ha lanciato un sito web con il sostegno dell'ufficio di rappresentanza del Patriarcato di Mosca presso il Consiglio d'Europa.
Il sito in lingua inglese, Orthodoxrights.org, riporterà le informazioni sulle violazioni dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa, nonché rapporti speciali, secondo il servizio stampa della rappresentanza del patriarcato russo nel Consiglio d'Europa.
Numerose violazioni dei diritti dei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina sono stati segnalati nel 2014, e sono stati documentati in un rapporto speciale sull'Ucraina per il 2014, pubblicato sul sito web.
I risultati e le indicazioni sul lavoro da svolgere saranno forniti al Consiglio delle agenzie europee e al pubblico europeo, e si prevede che questo possa ampliare e specificare l'ordine del giorno del dialogo delle Chiese ortodosse con le organizzazioni internazionali europee e fornire fatti da utilizzare in varie discussioni pubbliche, dice il sito.
"Credo che tale lavoro avrebbe dovuto essere avviato molto tempo fa. Non ho familiarità con altre iniziative volte a monitorare regolarmente il rispetto dei diritti e delle libertà dei cristiani ortodossi in Europa. Allo stesso tempo, ci sono molti progetti per monitorare la libertà religiosa in Europa e nel mondo intero. Ma la situazione dei diritti dei cristiani ortodossi è scarsamente coperta da tali rapporti", ha detto l'igumeno Filipp (Rjabykh), rappresentante della Chiesa ortodossa russa al Consiglio d'Europa, secondo il servizio stampa.
Aggressività, discriminazioni e atti di violenza contro i cristiani ortodossi, in relazione con la loro fede, sono in crescita nella vita quotidiana, ha aggiunto. "Questo non proviene solo da rappresentanti dello Stato, ma sempre più da gruppi politici, religiosi e sociali, e da individui impegnati in attività estremiste", ha detto il sacerdote.
Abbiamo già parlato sul nostro sito di Anatolij Sharij, un giornalista ucraino "scomodo" (come dovrebbe essere ogni giornalista che si rispetti), ma di un notevole equilibrio, che sa trattare i fatti tragici e controversi con obiettività, e quelli manifestamente assurdi con umorismo.
Oggi Anatolij Sharij vive come rifugiato politico in Lituania, e rischia di perdere tale status semplicemente per aver osato criticare il governo ucraino. Osservate con attenzione il filmato del suo appello, una vera lezione di democrazia:
[NB. Video non disponibile - chiedetevi perché...]
24/03/2015
Приднестровье отреагировало на заявление Порошенко об присоединении их к Молдове согласием, но при условии:
Мы, жители Приднестровья, весьма удивлены были проявленной заботой по восстановлению исторических границ держав от Петра Порошенко и в свою очередь намерены выразить согласие, но при условии, что Украина вернется на историческую родину, то есть в Россию, чтобы восстановить целостную территорию русских земель. Что собственно и требуют уже больше года все Ваши граждане Украины.
Уважаемый Пётр Порошенко, мы удивлены, что Вы начали с интегрирования чужих держав, не начав со своей. Дабы нам показать пример, как надо примириться со своей исторической родиной, теперь Вы просто таки обязаны продемонстрировать на собственном поступке и восстановить историческую несправедливость развала великого Союза, сверх-ядерной державы.
В случае же если Вы откажите России возвращать по праву им принадлежащие русские земли, то мы вынуждены будем тоже Вам отказать, так как если Вы не находите сил вернуться домой, то какое Вы право имеете нас куда-то возвращать?
Искренне и с надеждой надеемся, что Вы возьметесь за ум и вернетесь в состав Российской Федерации, где люди начнут нормально жить, а не как сейчас лишь существуют и бедствуют.
С ув. жители Приднестровья.
24/03/2015
La Chiesa bulgara depone un prete italo-americano in Alaska
La deposizione di un prete ortodosso è sempre un colpo al cuore. In particolare, per noi ortodossi in Italia, quando il prete è di radici italiane. Più di tutto, quando il prete è stato per anni nostro amico e corrispondente.
Padre Paisius De Lucia (nella foto), ora ridotto allo stato laicale dalla decisione della corte diocesana del patriarcato bulgaro in America del 21 marzo 2015, è stato fino a poche settimane fa il direttore di un progetto chiamato St. Innocent Academy a Kodiak, in Alaska. Prima della sua ricezione nella Chiesa bulgara, era stato parte del movimento dei cristiani californiani giunti all'Ortodossia grazie al messaggio di padre Seraphim Rose. Come tale, lo avevamo incontrato più volte nei viaggi da lui fatti in Italia.
Le vicende che lo hanno portato a questa deposizione sono legate ad accuse di giovani e studenti dell'accademia (se sono accuse sufficienti a convincere un tribunale ecclesiastico, riteniamo che siano di una solidità a tutta prova): accuse di abusi di vario genere, per fortuna non di natura sessuale, ma dovuti a un carattere tirannico e all'imposizione di malsani meccanismi di controllo legati alla direzione spirituale. La decisione della corte diocesana è molto discreta e bilanciata, e non desideriamo aggiungere nulla in merito, limitandoci a pregare per un confratello che ha evidentemente ecceduto nei compiti a lui affidati, ma che non per questo ha meno bisogno delle nostre preghiere, così come le meritano tutti coloro che hanno sofferto in questa triste vicenda.
La scorsa settimana, Saker ci ha presentato un regalo di grande valore: un video di 90 minuti con una fitta intervista a Oles’ Buzina sulla storia e dell’Ucraina e la sua situazione attuale. Abbiamo avuto modo di ammirare la competenza di storico e la relativa imparzialità (merce rara, nell’Ucraina odierna) di Oles’ Buzina, di cui abbiamo già presentato sul nostro sito una dettagliata storia del campo di concentramento austro-ungarico di Talerhof.
Presentiamo questa magistrale lezione di storia ucraina (sulla quale concordiamo con Saker che finora niente di simile è stato disponibile ai lettori dei nostri paesi), assieme con l’introduzione di Saker e la nostra trascrizione del video in italiano, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Ci scusiamo con i nostri lettori del lunedì (che sono i più assidui e numerosi) per aver caricato il testo con molte ore di ritardo sui nostri abituali aggiornamenti quotidiani: ci sono voluti tre giorni per terminare la trascrizione dell’intervista, ma confidiamo che sia uno sforzo ben speso!
Il blog Orthodox Arts Journal ci offre una panoramica di alcuni dei più significativi rappresentanti dell’iconografia romena di oggi. L’autrice del testo, madre Atanasia (Văetişi), è non solo l’igumena del monastero Stavropoleos di Bucarest, ma anche una docente di storia dell’arte religiosa, e ci fa notare come gli autori da lei selezionati, pur formati ai canoni più tradizionali dell’Ermeneutica della pittura (il tradizionale manuale per iconografi), sviluppano stili innovativi propri nell’affrontare diverse esigenze di una sempre più diffusa committenza di icone. Presentiamo il saggio sugli iconografi romeni nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Европейский Парламент принял резолюцию, которая признает аборт как фундаментальное право и как часть репродуктивных прав, несмотря на то, что этот вопрос остается в рамках национальной политики правительств стран членов ЕС. Так называемый Отчет Тарабелы, названный в честь бельгийского политика Марка Тарабелы, вышел за рамки дискусии о равенстве прав и перешел к радикальному изменению статуса аборта, приравняв его к важнейшим правам человека, сообщает сайт Россия Православная.
В целом ситуация движется к усилению проабортной риторики в странах ЕС и давлению на страны, которые защищают жизнь своих граждан до рождения. Параграф 45 Отчета Тарабелы гласит "поддерживает, что женщины должны иметь контроль над их сексуальными и репродуктивными правами ... иметь доступ к контрацепции и аборту..." Резолюция была принята во время сессии Европарламента в Старсбурге голосованием 441 против 205 и 52 воздержавшихся. Мера всецело поддержана Прогрессивным альянсом социалистов и демократов (Progressive Alliance of Socialists and Democrats) — социал-демократической фракцией Европейского парламента. Фракция существует под разными именами с момента создания Европарламента в 1953 году и до выборов 1999 года являлась самой многочисленной в парламенте. Настоящая фракция занимает второе место по числу членов Европейского парламента.
Отчет был назван "противоречивым", по мнению Федерации Католических Ассоциаций Семей поскольку относит аборт к фундаментальным правам человека и противоречит Хартии Европейского союза по правам человека. Первая статья Хартии гласит, что "Человеческое достоинство неприкосновенно. Оно подлежит уважению и защите". Вторая статья говорит, что "Каждый человек имеет право на жизнь". Хартия Европейского союза по правам человека является документом, закрепляющим некоторые основные права. Формулировка этого документа была согласована на уровне министров и была включена в проект конституции для Европы. Отчет Тарабелы вызвал протест среди христианской общественности ЕС и против него организован сбор подписей, на данынй момент под протестом подписались 170 тыс человек.
В четверг Европарламент будет принимать другой проабортный документ, под названием "Отчет Панцери" названный по имени автора, Пьера Антонио Панцери. Статья 15 этого документа признает аборт "средством спасения жизни женщины". В переводе с бюрократического языка ЕС "доступ к услугам репродуктивного здоровья" означает поддержку абортов, контроля над рождаемостью и растление несовершеннолетних.
Riportiamo nella sezione "Domande e risposte" dei documenti due recenti contributi dal blog di padre John Whiteford. Il primo, Che cosa succede in Esodo 4:24-26?, cerca di gettare luce su uno dei passi più strani e oscuri dell'Antico Testamento; il secondo, I sacramenti nella Bibbia, risponde ad alcune domande sul numero e la natura dei sacramenti, mortrando le basi bibliche della prassi sacramentale della Chiesa.
19/03/2015
Старец Ефрем Ватопедский: Прошу украинский народ держаться канонической Церкви (ВИДЕО)
Игумен Афонского Ватопедского монастыря архимандрит Ефрем, обращаясь к украинскому народу со Святой Горы Афон, призвал «держаться канонической Церкви, канонического предстоятеля и канонического Синода». Об этом сообщает пресс-служба УПЦ.
Старец поделился своим волнением по поводу событий в Украине.
«С большой болью переживаю за состояние Украины и со Святой Горы прошу украинский народ держаться канонической Церкви, канонического Предстоятеля и канонического Синода. Мы хотим, чтобы украинцы поддерживали каноническую Церковь. Это важно для спасения, подчиняться канонической Церкви», - сказал архимандрит Ефрем.
Афонский старец пожелал, чтобы украинской всегда был под покровом Божьей Матери.
«Смиренно молимся, чтобы украинский народ был защищен благодатью Иисуса Христа», - также сказал он.
13-14 марта делегация УПЦ во главе с ее Предстоятелем с паломническим визитом посетила Святую Гору Афон (Греция), где была вознесена молитва об украинском государстве и многострадальном народе. Блаженнейший владыка Онуфрий у афонских святынь молился о том, чтобы в Украине немедленно прекратилась война и наступил долгожданный мир.