L'assassinio di Aleksej Mozgovoj (nella foto) il 23 maggio ha spinto il nostro amico Saker a condividere con i lettori alcune considerazioni, brutali e dirette, che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Da parte nostra, cercheremo di fare in modo che Mozgovoj non sia dimenticato: rimarranno le sue parole, che il nostro sito ha riportato già alla fine di agosto del 2014, a testimonianza dell’onestà di un uomo di veri principi morali.
Presentiamo una risposta di padre John Whiteford a una domanda di spiegazioni sull'atteggiamento della Chiesa ortodossa verso una pratica oggi sempre più diffusa. Lo stesso padre John ha parlato dei tatuaggi in alcune risposte tradotte sul nostro sito: una delle forme antiche di tatuaggio (il marchio militare romano) era usata da sant'Agostino di Ippona come immagine dei requisiti dei sacramenti cristiani. Ne avevamo fatto cenno parlando di battesimi correttivi e di validità dei sacramenti, ma ora affrontiamo il tema più prosaico dei tatuaggi stessi, e della loro liceità nella vita di un cristiano.
Domenica scorsa, al Salone del Libro di Torino, c’è stato un intervento per noi tanto inaspettato quanto gradito: l’Archimandrita Tikhon (Shevkunov), abate del monastero Sretenskij di Mosca e autore del libro Santi Quotidiani, ha presentato l’edizione inglese del volume e ha annunciato che la versione italiana sarà pubblicata nel prossimo mese di ottobre dall’editore calabrese Rubbettino. Cercheremo di tenerci al corrente della preparazione dell’opera...
A tre anni dal rinnovo del sito, abbiamo chiuso con una media di 72.000 accessi unici all'anno.
L'anno scorso, per il secondo "compleanno" del sito, la media annua delle visite era di 50.000, e questo testimonia una continua crescita di interesse che non fa altro che farci sentire ancor più invogliati a presentare materiale di qualità sulla Chiesa e sulla fede ortodossa. Grazie di cuore a tutti i lettori, vecchi e nuovi!
Rostislav Ishchenko (nella foto), il direttore del centro d’analisi e previsioni dei sistemi, che abbiamo già seguito in un paio di casi sul nostro sito, analizza le cause del fallimento dell’Ucraina come stato. Presentiamo l'originale russo e la traduzione italiana (dalla versione inglese del blog di Saker) del suo saggio nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Un’avvertenza per i lettori: il saggio di Ishchenko è molto realistico, e come tale, presenta considerazioni (e conclusioni) che non piaceranno a molti. Ma forse, proprio perché non mira a compiacere, bensì a informare, il suo valore è ancor più grande per tutti.
Il nostro confratello, padre Pavel Goreanu, celebra oggi con la sua parrocchia la festa patronale della Traslazione delle reliquie di san Nicola. Come regalo, gli dedichiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” la nostra traduzione in italiano, assieme all’originale in romeno, di un suo articolo sulla cattedrale di san Sava a Belgrado, frutto dei suoi studi di teologia presso la facoltà centrale della Chiesa ortodossa serba. Abbiamo parlato in breve della cattedrale di san Sava nel nostro confronto tra le cattedrali ortodosse, ma siamo lieti di approfondirne la conoscenza in questo ottimo saggio accademico, e ringraziamo padre Pavel per la generosità con cui ce lo ha messo a disposizione.
Andrew Korybko (nella foto), l’analista politico russo-americano che ha già aiutato i nostri lettori a capire i precedenti storici del caso della Crimea e a non confonderli con altri precedenti, oltre a offrirci preziosi spunti di comprensione del ruolo della Polonia nel Maidan, ora ci spiega in un articolo del blog di Saker che le recenti manifestazioni del Giorno della Vittoria hanno una valenza ancor più grande della mera amicizia tra la Russia e altri paesi: sono di fatto un “vaccino” contro l’influenza delle rivoluzioni colorate, che nell’ultimo decennio hanno distrutto la pace e la prosperità di tanti paesi nel mondo. Scoprite le ragioni di questo “antidoto” nella traduzione italiana dell’articolo di Korybko nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Questo incredibile edificio costruito su linee architettoniche di chiese bizantine è il padiglione della Serbia all'Esposizione mondiale di Torino del 1911. Edificato da maestranze torinesi su disegno del prof. Tanaserić dell'Università di Belgrado, resta una testimonianza unica di come il cristianesimo ortodosso abbia saputo specchiarsi sulle acque del Po, poco più di un secolo fa.
Dedichiamo l'immagine a chiunque abbia dubbi sulle possibilità di costruire una chiesa ortodossa a Torino o in altre parti d'Italia.
Artemij Grigorjan (nella foto) è uno specialista di sette di San Pietroburgo, che ci aiuta a capire il lungo percorso di ritorno alla fede ortodossa dopo una vita tra i testimoni di Geova. In un’intervista condotta da padre Georgij Maksimov, che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, ci spiega le tecniche di convinzione dei nuovi testimoni di Geova, il loro calvario nel lasciare l’organizzazione e le loro difficoltà nel riaccostarsi alla fede apostolica.
19/05/2015
Due passi nel futuro dell'Ortodossia in Russia e in Europa
Padre Andrew Phillips ci ha offerto di recente due sguardi nel futuro, che abbiamo riportato nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Il primo testo è un’intervista immaginaria a un futuro metropolita dell’Europa occidentale, che delinea in poche risposte una linea pastorale corrispondente al sogno del patriarca Alessio II del 2003, ossia una Metropolia ortodossa russa d’Europa.
Il secondo testo, che presentiamo in russo e in traduzione italiana, parla della profezia ormai ampiamente diffusa di un ritorno di un imperatore in Russia, garante della fede ortodossa e baluardo contro scenari apocalittici di apostasia.
Il canale YouTube di Vox Populi Evo ha preparato un video in memoria di Oles’ Buzina, di cui riportiamo la trascrizione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, facendolo nostro in ogni singola parola, fino alla dedica finale, lasciata da un suo conterraneo tra i commenti in Internet:
La terra ti sia leggera, Oles'. E ti si apra il regno dei Cieli. Tu eri la coscienza di questa terra, un autentico patriota dell'Ucraina.
18/05/2015
Опыт служения Русской Зарубежной Церкви существенно обогащает всю нашу церковь
В коротком перерыве между занятиями Межсоборного Присутствия выдалось пару минут во время которых Митрополит Иларион Волоколамский, Председатель Отдела внешних церковных связей Московского Патриархата, постоянный член Синода РПЦ ответил на вопрос редактора интернет-узла Вопросы Истории Русской Зарубежной Церкви, диакона Андрея Псарева:
Владыка, как Русская Зарубежная Церковь сейчас может обогатить, как она участвует во всей этой мозаике Русской Церкви?
Прежде всего я должен выразить радость, которая сопутствует всем моим встречам с духовенством, с архиереями и мирянами Зарубежной церкви, потому что это радость об обретенном общении. Хотя уже прошло время с 2007-го года, она не уменьшается. И мы радуемся возможности общаться с нашими братьями Зарубежной церкви. Мы особенно, конечно, радуемся всякой возможности сослужения – совместной молитвы и совместного причащения, потому что это то, чего мы были лишены на протяжении фактически восьмидесяти лет. И я думаю, что Русская Зарубежная Церковь вносит свой очень значимый и весомый вклад сейчас в развитие нашей церковной жизни, потому что в русском зарубежье сохранились многие традиции, которые в меньшей степени сохранились в каких-то других частях нашей церкви. И я думаю, что опыт служения Зарубежной церкви в инославном окружении, в трудных и стесненных условиях, конечно, очень существенно обогащает всю нашу церковь.
17/05/2015
Come la nostra nazione è stata ingannata: gli ucraini si stanno trasferendo in Russia
Il giornalista Aleksej Zhuravko ha intervistato al confine tra Russia e Ucraina alcuni esponenti dell’esodo che non ci faranno vedere sui media italiani: le centinaia di migliaia di cittadini ucraini che passano il confine russo, per andare non certo in paradiso, ma per lo meno in uno stato normale, dove non c’è rabbia né razzismo né xenofobia (rispetto al paese della follia che hanno alle spalle, è già un bel passo avanti). Il pensiero comune di tutti questi profughi è che il loro attuale governo li ha ingannati. Presentiamo l’originale russo e la traduzione italiana dell’articolo di Zhuravko nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Iosif A. Sternin, professore di linguistica e stilistica all'Università di Stato di Voronezh, ci aiuta a capire un tratto curioso del carattere russo: la strana mancanza di sorrisi in un popolo che non è altrimenti noto per un carattere particolarmente cupo o triste. Una selezione delle note del professor Sternin, che riproduciamo in russo e in traduzione italiana nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti, sarà di aiuto a tutti quelli che hanno a che fare con il mondo russo, per capirne uno degli aspetti più enigmatici.