Il nuovo portale “Kyrie Eleison” offre alcuni collegamenti alle più note risorse ortodosse in rete, oltre ad alcune sorprese, tra cui la possibilità di registrare gratuitamente una e-mail personale con un dominio piuttosto significativo: (nome.utente)@Kyrieeleison.me! Dal nuovo portale, presentiamo nella sezione “Preghiera” dei documenti una delle pagine: la traduzione della preghiera di Gesù in molte lingue, in due raccolte di base in russo e in italiano.
Padre Andrew Phillips è stato nel corso degli anni uno dei più frequenti ispiratori della vita del nostro sito parrocchiale. In questi giorni ha pubblicato sul suo blog e sul portale Pravoslavie.ru un appello per acquistare una sede per una nuova parrocchia, in uno dei luoghi da lui serviti per anni: la città di Norwich, di oltre 170.000 abitanti, che padre Andrew ha già segnalato come uno dei luoghi dove dovrebbe essere costruita una chiesa ortodossa multinazionale.
Poiché siamo molto grati a padre Andrew, che con la sua instancabile attività ci ha aiutati a lungo a comprendere la vita della Chiesa ortodossa in Occidente, lo aiutiamo volentieri: presentiamo la traduzione italiana del suo appello nella sezione “Pastorale” dei documenti, e ci impegniamo come parrocchia a sostenere una parte della spesa necessaria.
15/06/2015
Nikolaj Starikov: Perché Putin non riconosce le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk come stati sovrani
Abbiamo incontrato Nikolaj Starikov più volte sul nostro blog, presentando i suoi punti di vista, sempre competenti e ragionati. Presentiamo oggi nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la trascrizione in italiano di un suo video, in cui cerca di dare una risposta a una domanda che molti si sono fatti: perché la Russia, che sostiene le ragioni e le rivendicazioni delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, non ne riconosce – come sembrerebbe giusto – l’indipendenza?
Se inoltre volete farvi un’idea delle motivazioni della Russia al di sopra delle buriane mediatiche, non perdetevi l’articolo di Marco Bordoni, Perché Putin NON è Hitler, che smonta tutti i luoghi comuni della campagna di demonizzazione di Putin come “nuovo dittatore”, pur aiutando a vedere quali siano gli autentici paralleli storici tra la Germania di Weimar e la Russia post-perestrojka.
14/06/2015
Immagini molto espressive di combattenti di Hezbollah
Oggi, oltre a proporvi di leggere sul Saker blog italiano un serio articolo sulla logistica dell’ISIS, vogliamo presentarvi alcune immagini che non vedrete nei media italiani: le attitudini dei combattenti di Hezbollah, che stanno aiutando la Siria di Assad a resistere all’estremismo islamista, nei confronti delle immagini sacre cristiane. Vedere il rispetto di questi giovani musulmani di fronte agli oggetti sacri dei cristiani (con i quali possono non condividere la teologia, ma condividono certamente il rispetto di ciò che è santo) apre il cuore più di quanto possano fare tanti rapporti dal Medio Oriente. Presentiamo le immagini con i commenti di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Abbiamo già affrontato l’aspetto enigmatico del sorriso nella cultura russa; ora continuiamo a offrire spunti di riflessione su un tratto curioso e comune tra i russi, ovvero la scarsa propensione a rispondere in russo a evidenti stranieri che cercano di comunicare con loro in russo. Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” un saggio scritto da una docente specializzata in russo per stranieri. Anche se non collegati direttamente ai temi della fede, questi articoli ci sembrano importanti per aiutare a intessere relazioni di comprensione e di fiducia con la maggior parte dei cristiani ortodossi nel mondo.
Si dice spesso che una certa porzione di ciò che abbiamo appartiene a Dio. Nell'Antico Testamento, vediamo il comandamento di offrire la decima. Questo comandamento viene interpretato in molti modi diversi dai cristiani moderni, ma tutti sembrano concordare sul fatto che è bene prendere una parte di ciò che guadagniamo per il nostro lavoro e darlo a Dio tramite donazioni alla Chiesa e ai bisognosi.
Alcuni fanno notare, inoltre, che si dovrebbe fare la stessa cosa con il tempo che ci resta. Come nell'Antico Testamento il giorno di sabato era per il Signore, così anche i cristiani parlano della domenica come giorno del Signore riconoscendo in tal modo che una certa parte del loro tempo deve essere dedicata a Dio. Non è il mio obiettivo qui esaminare il significato esatto del termine "giorno del Signore", o di chiarire la natura della decima. Mi limito a fare un semplice esercizio di matematica divertente.
Se trattiamo il nostro tempo nello stesso modo in cui trattiamo le altre cose che abbiamo, il 10% di quel tempo dovrebbe legittimamente appartenere a Dio. In una giornata di 24 ore, si tratta di 2 ore e 24 minuti. Alcuni possono pensare che così non è giusto, perché dobbiamo dormire per 8 ore al giorno. Ebbene, 10% di un giorno di 16 ore di veglia corrisponde a 1 ora e 36 minuti. Anche se dovessimo togliere altre 8 ore di lavoro a tempo pieno e sostenere che il tempo che abbiamo in realtà è solo 8 ore, il 10% di 8 ore corrisponde a 48 minuti. Noi diamo 48 minuti del nostro giorno a Dio? Supponiamo che questo possa essere il tempo trascorso nella preghiera, nella lettura delle Sacre Scritture, nell'aiuto a chi ha bisogno... noi spendiamo almeno 48 minuti di ogni giorno a fare queste cose? Ecco qualcosa a cui pensare...
11/06/2015
La Carelia: lo sconosciuto punto caldo della nuova guerra fredda
Per comprendere le complessità dell’enorme conflitto geopolitico mondiale, occorre avere familiarità con le regioni più varie della Russia. Il contributo di oggi, che abbiamo tradotto in italiano dal blog di Saker, ci porta in Carelia, terra storicamente divisa tra Russia e Finlandia e tra cattolici (in seguito luterani) e ortodossi. Sakari Linden (nella foto) ci spiega perché la Carelia rischia di diventare un nuovo luogo di tensione e perché, allo stesso tempo, potrebbe essere un perfetto meccanismo di interdipendenze tra Russia e Occidente.
Partendo da una domanda su come poteva essere la fede dei primi cristiani, non ancora espressa in dogmi di fede univoci, padre John Whiteford ci guida alla scoperta del valore della corretta teologia, e ci mostra come i dogmi di fede non sono né imposizioni né pastoie per la mente, ma al contrario, punti di riferimento per un corretto cammino di retta fede e retta azione. Presentiamo la risposta di padre John nell’omonima sezione dei documenti.
09/06/2015
“Tutto ciò che i neopagani hanno detto del cristianesimo era una menzogna”
Padre Georgij Maksimov, nel suo programma Il mio cammino verso Dio su Spas TV, intervista Ivan Liskov (nella foto), tornato all’Ortodossia dopo esperienze con il satanismo adolescenziale e il neo-paganesimo, nella forma russa della rodnoverie (fede ancestrale). Oltre a presentare alcuni tratti di grande rilevanza nello studio delle nuove religioni, l’intervista offre anche una visione profonda e interessante su un processo di conversione che in Russia non è così raro come potrebbe sembrare. Presentiamo l’intervista in russo e in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.
09/06/2015
Un viaggio al Monte Athos raccontato dal metropolita Ilarion
Nel suo blog, il nostro confratello padre Petru (Pruteanu) ci presenta un recente documentario del metropolita Ilarion (Alfeev) relativo a un suo viaggio al Monte Athos del 2011. Buona visione!
08/06/2015
Ciò che sta accadendo in Ucraina è una tragedia per tutti
Due persone che già conosciamo da tempo dagli articoli del nostro sito, la giornalista Milena Faustova e il metropolita Nikolozi (Pachuashvili) di Akhalkalaki e Kumurdo, si sono impegnati in un’intervista breve ma brillante che tocca diversi temi, ma è incentrata sulla disgrazia dell’Ucraina e sul modo in cui devono rispondere i cristiani ortodossi. Presentiamo l’intervista in russo e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
07/06/2015
Milla Jovovich condivide le foto del battesimo ortodosso russo della figlia
In un periodo di demonizzazione mediatica di tutto ciò che è russo e ortodosso, fa piacere che una nota figura di Hollywood, per di più proveniente da Kiev, vada controcorrente mostrando al mondo un segno della sua fede.
Con poche, garbate immagini e parole relative al battesimo ortodosso di sua figlia, Milla Jovovich offre un contributo sull’Ortodossia russa che forse resterà nel cuore degli spettatori più a lungo di quanto possono fare le spiegazioni di attenti analisti geopolitici. L’abbiamo vista in una serie di film dell’orrore a combattere contro orde di morti viventi, è proprio per questo è curioso metterla a confronto con le popolazioni zombificate in modo altrettanto orribile dai media.
06/06/2015
Quando tutto il resto fallisce, attaccano la religione della Russia
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti un articolo di Phil Butler da Russia Insider, in traduzione italiana. Dobbiamo essere molto attenti quando la deliberata politica russofoba inizia a tracciare legami tra politica e religione (come se tali legami non esistessero da altra parte nel mondo se non in Russia...), perché la Chiesa ortodossa può facilmente divenire il primo bersaglio della campagna mediatica di odio.
Un’inaspettata crescita di monasteri ortodossi negli USA e in Canada ha avuto luogo grazie all’opera di padre Efrem del monastero di Philoteou sul Monte Athos. Anche se i monasteri non hanno sempre avuto un’accoglienza positiva da parte delle comunità ortodosse locali (in gran parte per le tensioni sui ruoli di paternità spirituale che inevitabilmente si accendono quando i fedeli scelgono di seguire i consigli dei monaci a preferenza di quelli del clero diocesano), nessuno può dubitare che il loro insediamento sia avvenuto in modo del tutto legittimo e canonico, e questo ha generato un notevole flusso di interesse per l’esperienza monastica ortodossa in ambienti che prima ne erano stati un po’ lontani. Possiamo osservare qualcosa di quest’esperienza nel seguente documentario prodotto dal canale televisivo Rossija-Kul’tura.
Andrew Korybko (nella foto, a sinistra), che alcuni giorni fa ci ha spiegato, in un saggio da noi tradotto, come un patriottismo attento e consapevole della propria storia sia il migliore antidoto contro le rivoluzioni colorate, oggi ci spiega, in un articolo tradotto in italiano sul sito controinformazione.info, le ragioni del fallimento dell'ultima di queste rivoluzioni, in Macedonia.
Rostislav Ishchenko (nella foto, a destra), dopo averci tracciato due analisi magistralmente accurate e realistiche del presente e del futuro dell'Ucraina, fa alcune osservazioni altrettanto accurate e realistiche, ora tradotte in italiano sul blog di Saker, sul rischio di guerra imminente e sul valore del prendere tempo come modo per scongiurare un conflitto.