Chiudiamo i giorni santi del Natale con qualcosa di leggero: una lista di quaranta scuse per non diventare cristiani ortodossi, assieme alle relative risposte, che, anche se spesso ironiche, sono tutt’altro che ridicole: esprimono infatti la profondità della nostra fede, che è il cardine della nostra vita.
17/01/2021
La Chiesa romena non ha cambiato posizione sull'Ucraina, afferma il consigliere patriarcale, nonostante l'affermazione di Dumenko
Per gli scismatici ucraini è facile sfruttare la parcellizzazione delle Chiese ortodosse locali per auto-promuoversi: basta affermare che tutte li sostengono, e l’onere della prova ricade poi su chi deve smontare le loro menzogne. Ma smontare menzogne come queste non è neppure troppo complicato: basta chiedere alle Chiese in questione, come ha fatto Orthochristian.comcon il Patriarcato di Romania, e si scopre che la presunta montagna di sostegno ha partorito il proverbiale topolino.
È apparso su Hristos.it il nostro contributo di riflessione su una questione che ci siamo sentiti riproporre fin troppe volte: la mancanza di una Bibbia ortodossa in lingua italiana, le ragioni della sua assenza, e i passi che dobbiamo ancora fare perché questo proposito si realizzi.
16/01/2021
Il manifesto di Drabinko: cosa sono realmente la Chiesa ortodossa ucraina e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"
Vi presentiamo in traduzione italiana un’analisi della recente intervista all’ex metropolita Aleksandr (Drabinko), a cui va il merito di saper evidenziare le falsità degli scismatici ucraini da lui sostenuti, meglio di quanto possano farlo i più attenti critici.
Il 12 gennaio, all’età di 85 anni, si è addormentato nel Signore il metropolita Filaret, esarca emerito della Bielorussia. Al secolo Kirill Vakhromeev, era nato a Mosca il 21 marzo 1935 in una famiglia di insegnanti di musica di origini nobiliari. Il suo servizio alla Chiesa è troppo lungo per essere elencato qui, ma vale la pena ricordare che tra i suoi innumerevoli compiti si è occupato anche delle parrocchie in Europa occidentale, prima come arcivescovo di Berlino dal 1973, e poi, da poco nominato metropolita di Minsk nel 1978, con la direzione della diocesi di Korsun. Ebbe modo di dimostrare la tempra di un vero servitore di Cristo dopo essere stato letteralmente scacciato in malo modo quando aveva voluto fare una visita privata alla chiesa di Rue Daru a Parigi: ne parlò in seguito con un sorriso come una grande lezione d’umiltà... che il Signore ci conceda altre persone come lui alla guida della sua Chiesa.
Le interviste televisive sono un gran mezzo per capire le motivazioni umane: molti nemici della verità si rivelano più facilmente intervistandoli, che non cercando di confutare tutte le loro menzogne. Da questo punto di vista, l’intervista del 6 gennaio all’ex metropolita Aleksandr Drabinko sul canale YouTube Drozdov è davvero uno spaccato rivelatore di tutte le contraddizioni degli scismatici ucraini. Drabinko dice che il metropolita Onufrij "manca di una coscienza patriottica perché vede tutto attraverso le Sacre Scritture", rivela i giochi di potere nell'episcopato della sua attuale "Chiesa", e sottolinea come quest'ultima non sia riconosciuta con serietà nemmeno da quelli che l'hanno promossa.
Il patriarca Kirill, invece, non è un nemico della verità. Le sue posizioni nell’intervista di Natale al canale televisivo “Rossija” non sono contraddittorie e sono molto più degne di considerazione, anche se possono essere discutibili. Di fatto le discute, in un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana, anche Andrej Vlasov dell’Unione dei giornalisti ortodossi, che non è d’accordo sull’importanza che il patriarca pone nella crisi del Covid, né sul fatto che non collega direttamente questa crisi al problema del controllo globale. Tuttavia, anche se può avere elementi di legittimo dissenso, si vede come un autentico giornalista ortodosso sa apprezzare le parole di un autentico patriarca ortodosso.
Vi presentiamo il video con il canto del Canone di Pasqua da parte del nostro confratello, il monaco Jeremija di Visoki Dečani. Padre Jeremija è uno dei due monaci non vedenti della fraternità monastica di Dečani, e come potete osservare dal filmato, segue i canti su uno spartito in Braille. Ascoltandolo, abbiamo l’impressione che forse sia il mondo a essere cieco...
12/01/2021
Bisogna essere con Cristo anche nei giorni di dolore e persecuzione (+VIDEO)
Vi presentiamo una notizia in traduzione italiana con un video della predicazione di sua Beatitudine il metropolita Onufrij, che ci ricorda come il nostro impegno di cristiani è quello di stare accanto al nostro Signore nei giorni di gioia e di speranza, così come in quelli di dolore e disperazione.
11/01/2021
Il primate russo è sicuro che il Fanar abbia riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sotto pressione esterna
Quand’è che si fa un favore a qualcuno definendolo un criminale, piuttosto che dirgli che si sbaglia? Quando si conoscono bene le circostanze del crimine e le forze che stanno dietro al criminale. La recente affermazione del patriarca Kirill in un’intervista natalizia può sembrare molto sprezzante, ma è di fatto la ricerca di un’attenuante per la colpevolezza delle azioni di un suo confratello patriarca che, senza enormi pressioni, non avrebbe mai agito come lo abbiamo visto fare.
10/01/2021
Se Bandera è vostro padre, che cos'è la Chiesa per voi?
Ecco una seria domanda che gli ucraini davvero ortodossi pongono a quelli che pretendono di esserlo: un recente spettacolo dei preti scismatici ucraini (che oggi si ammantano dell’autocefalia farlocca del Fanar, ma sono rimasti gli stessi scismatici di prima) rimette in discussione le loro vere lealtà. Leggiamo in traduzione italiana le obiezioni al canto “Il nostro padre è Bandera, l'Ucraina è la madre”, eseguito da “chierici” di Dumenko a Ivano-Frankovsk, una delle città dell’Ucraina occidentale più funestate dall’uniatismo e dalla pseudo-Ortodossia.
09/01/2021
Il patriarca Bartolomeo accusa il patriarca Kirill di papismo
Ormai in piena fase di negazione della realtà, il patriarca Bartolomeo conferma il detto che “la miglior difesa è l’attacco”, e in assenza di argomentazioni concrete, usa la ben nota tattica di gettare fumo negli occhi dei suoi accusatori, rivolgendo loro le stesse accuse. Vi presentiamo in traduzione italiana un breve resoconto di questa vicenda, ricordando che chi ricorre a questa tecnica è generalmente chi non ha più alcuna freccia al suo arco, e ha ormai abdicato anche alla comune decenza di presentare una posizione ragionata.
09/01/2021
Che cosa accadrà alle Lavre di Kiev e Pochaev se saranno sequestrate dalla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?
Uno degli aspetti più tragici e meschini dello scisma ucraino è la bramosia di luoghi che non solo si vorrebbe sottrarre a chi li usa, ma che si vorrebbe anche assegnare a chi non è in grado di usarli: è il caso delle Lavre delle Grotte di Kiev e di Pochaev. Vediamo nell’analisi di Konstantin Shemljuk come gli scismatici ucraini abusino dei pochi luoghi monastici da loro occupati, e chiediamoci cosa ne sarebbe dei due più significativi centri monastici ortodossi ucraini, se si realizzasse su di loro il piano piratesco del Fanar.
08/01/2021
Рождественское послание Предстоятеля Украинской Православной Церкви
Архипастырям, пастырям, монашествующим и всем верным чадам Украинской Православной Церкви:
Христос рождается, славите!
Сердечно поздравляю всех Вас: боголюбивые архипастыри и пастыри, благочестивые иноки и инокини, дорогие братья и сестры, — с великим мироспасительным праздником Рождества по плоти Господа Бога и Спасителя нашего Иисуса Христа.
Сегодня Святая Православная Церковь молитвенно воспоминает и прославляет великую благочестия Тайну — явление Бога во плоти (1 Тим. 3, 16). Тайна пришествия в мир Мессии Христа берёт свое начало из Рая, от того трагического события, когда наши прародители Адам и Ева преступили заповедь Божественной любви. Не желая раскаяться, Адам и Ева отступили от Бога, а через свое самооправдание они стали еще и богопротивниками. Чтобы не нарушать свободу прародителей и не заставлять их жить с Тем, против Кого они восстали, Господь вывел их из Рая в скорбный и опустошенный мир, где они поняли свою личную душевную опустошенность. Они поняли, но было уже поздно: до реставрации своей внутренней опустошенности им нужно было выпить чашу скорби до конца. И они с благодарностью и покаянием пили свою чашу. Адам всю жизнь возводил свои глаза в сторону Рая, плакал и говорил слова: «Раю мой, Раю, мой сладчайший Раю!». Адам и его потомки плакали, скорбели и терпеливо ожидали того благословенного дня, когда, по Божию слову, Семя Жены сотрет голову змия (Быт. 3, 15), диавола, когда на землю придет Избавитель и восставит, реставрирует опустошенность человеческих душ. И это время настало. В мир пришел Сын Божий.
Святое Евангелие о Рождестве Христовом возвещает так. Во время царствования римского императора Августа, который владел на то время и Иудеей, вышло повеление сделать перепись по всей земле (Лк. 2, 1). Матерь Божия, Которая носила в Своем чреве Спасителя, восхотевшего взять от Нее человеческую природу, вместе с Ее земным ангелом-хранителем — Иосифом Обручником — пришла из Назарета в Вифлеем, чтобы здесь, в городе Давида, им, как потомкам Давида, пройти перепись. И поскольку в это время для переписи в Вифлеем пришли все потомки Давида, то в гостиницах были заняты все места. А Пресвятой Деве пришло время родить. Тогда они пошли за город, в пещеру, куда в непогоду прятались пастухи, и там, в бедной пещере, Матерь Божия родила Спасителя мира, Божия Сына, Который восхотел стать Сыном Человеческим. Пресвятая Дева Мария повила Богомладенца и положила Его в ясли, к которым были привязаны, по пророчеству Исайи, вол и осёл (Ис. 1, 3): осёл, который нес Пресвятую Деву из Назарета в Вифлеем, и вол, которого праведный Иосиф Обручник взял для того, чтобы его продать, когда будут нужны средства для жизни.
В то время на поле, недалеко от благословенной пещеры, пастушки стерегли стада. Им явился Ангел Божий, и слава Господня осияла их. Пастушки пришли в страх, но Ангел Божий успокоил их и сказал: «Не бойтесь, я возвещаю вам великую радость, которая будет всем людям, потому что ныне родился… в городе Давидовом Спаситель, Который есть Христос Господь; и вот вам знак: вы найдете Младенца в пеленах, лежащего в яслях» (Лк. 2, 9–12). И вдруг с Ангелом явилось многочисленное воинство Небесное, которое славило Бога и пело дивную песнь: «Слава в вышних Богу, и на земле мир, в человецех благоволение» (Лк. 2, 14). Когда святые Ангелы отошли на Небо, пастушки сказали друг другу: «Пойдем в Вифлеем и посмотрим, что там произошло, о чём нам возвестил Господь» (Лк. 2, 15). Пастушки первые из земнородных пришли в Вифлеемскую пещеру, нашли там Богомладенца, повитого и лежащего в яслях, и рассказали Пресвятой Деве Марии и Иосифу Обручнику всё, что возвестил им Ангел о Святом Младенце (Лк. 2, 15–17).
После этого к Богомладенцу Христу пришли с поклоном три восточных царя: один из Персии, один из Аравии и один из Эфиопии. Они увидели чудесную звезду на Небе и поняли, что в мир пришел Избавитель, Которого ожидали все племена земные. Цари-волхвы пришли на поклонение Богомладенцу Христу в самый день Рождества. Они принесли с собой дары: золото, ладан и смирну. Золото как Царю, ладан как Первосвященнику, а смирну как символ того, что Первосвященник Христос Самого Себя принесет в жертву за спасение человечества. Отдав дары и поклонение Богомладенцу Христу, волхвы вернулись в свою землю, а Ирод лукавый начал искать Богомладенца, чтобы убить Его. Несчастный Ирод не знал, что Христос, Который родился в Вифлееме, родился не для того, чтобы быть царем Иудейским. Христос является Царем всей земли и Неба, и Он не хочет властвовать над людьми, как этого желают земные цари. Он хочет обнять всех людей и согреть их Своей Божественной любовью. Христос Спаситель пришел на землю не для того, чтобы сделать нас рабами, а для того чтобы освободить нас от рабства. Христос Спаситель взял на Себя наши грехи, которые порабощали нас, истребил их на Кресте и сделал нас свободными в полном и настоящем смысле этого слова. Христос Спаситель не только освободил нас от рабства греху, Он также научил нас, как мы должны жить, чтобы сохранять свою духовную свободу: что мы должны делать, а что мы не должны делать. Всё это учение Спасителя записано в святой Книге, которая называется Евангелие.
Каждый раз, когда мы празднуем Рождество Христово, мы с любовью воспоминаем историю этого славного события. История Христова Рождества по внешнему виду — простая и скромная, но в простоте и скромности Господь открывает нам Свою мудрость, величие и силу. Богомладенец Христос еще лежит в яслях, а уже волнуются земные цари. Восточные цари, движимые любовью к Истине, приходят с дарами и поклоняются Богомладенцу. Лукавый Ирод охвачен страхом, но вместо того чтобы прийти и разумно поклониться Богомладенцу и через это укрепить себя и свое царство, впадает в безумие и ищет убить Его. Римский император Август, перед которым трепетал весь мир, также послужил таинству Боговоплощения: он сделал перепись населения, не подозревая, что главным в этом было не то, чтобы пересчитать своих подданных, а то, чтобы привести Божию Матерь в Вифлеем, чтобы исполнилось пророчество, которое возвещало, что Христос Мессия родится в Вифлееме.
Явление Ангелов в Рождественскую ночь, их слова и песнопения свидетельствуют о величии Таинства Христова Рождества, которое взволновало не только землю, но и Небо.
В эти святые дни, молитвенно вспоминая и прославляя Тайну Рождества нашего Спасителя и Бога, мы присоединяемся к всемирному торжеству и вместе со всеми православными христианами поклоняемся нашему Спасителю и смиренно благодарим Его за любовь к нам, грешным людям. Мы смиренно молимся, чтобы Сын Божий, Который «нас ради, человек, и нашего ради спасения сошел с Небес и воплотился от Духа Святого и Марии Девы» (Символ веры), сошел к нашим немощам, простил нам наши грехи, наше омрачение, из-за которого мы сегодня одобряем и принимаем противоестественные законы, которыми мы уничтожаем сами себя. Мы молимся, чтобы Господь просветил нашу духовную слепоту, чтобы мы видели и любили не свою правду, а правду Божию, которая является совершенной, вечной и единственно полезной для нас. Мы молимся, чтобы Господь укрепил нас и дал нам силы достойно перенести те испытания и болезни, которые сегодня потрясают весь мир и причиной которых, к сожалению, являются наши всечеловеческие грехи.
В этот светлый день, когда мы воспоминаем пришествие в мир Бога, по слову свт. Григория Богослова, возвеселимся с трепетом и радостью: с трепетом — по причине наших грехов, а с радостью — по причине надежды (Свт. Григорий Богослов. Том 1. Слово 38. Стр. 522. СПб, 1912 г.), надежды на Божию милость, силу и человеколюбие.
Еще раз сердечно поздравляю всех Вас, дорогие братья и сестры, с праздником Рождества Христова. Желаю всем здоровья, спасения и Божия благословения. Пусть мир и Божие благоволение, воспетые Ангелами в Рождественскую ночь, наполняют наши сердца, наши семьи, нашу Украинскую землю и весь мир. Аминь.
Eccovi come pensiero di Natale un viaggio in un luogo che molti non hanno ancora visto: la cripta della nuova cattedrale di san Sava a Belgrado, in un video che presenta anche la cupola a mosaico appena terminata e alcune riprese dall'esterno della chiesa.
e a tutti i figli fedeli della Chiesa ortodossa russa
2021
Beneamati nel Signore arcipastori,
reverendi presbiteri e diaconi,
monaci e monache amati da Dio,
cari fratelli e sorelle!
Mi congratulo di cuore con tutti voi per la luminosa festa della Natività di Cristo.
Oggi la Chiesa celeste e terrena trionfa, allietandosi per la venuta nel mondo del nostro Signore e Salvatore, e offre lode e ringraziamento a Dio per la Sua misericordia e amore per l'umanità. Ascoltiamo con trepidazione spirituale le parole del canto: "Cristo è nato – glorificatelo! Cristo dal cielo – andategli incontro!" (irmo del canone della Natività di Cristo). Con devozione e speranza, guardiamo la grotta di Betlemme, dove in una misera mangiatoia giace Dio bambino avvolto in fasce.
Veramente in questo giorno si è avverato "il grande mistero della pietà: Dio si è manifestato nella carne, è stato giustificato nello Spirito, si è mostrato agli angeli" (1 Tim 3:16). È impossibile addentrarsi fino alla fine con la mente nel mistero dell'Incarnazione. È impossibile comprendere appieno come colui che è la fonte della vita per tutto ciò che esiste è ora riscaldato dal respiro degli animali! Il Creatore dell'universo si umilia, assumendo la forma della creazione!
Il Figlio di Dio diventa il Figlio dell'uomo!
"Non indagate su come avvenga– avverte il santo Giovanni Crisostomo – laddove Dio vuole, è vinto l'ordine della natura. Voleva, poteva, discendere e salvare. Tutto obbedisce a Dio. Colui che è nasce oggi, e Colui che è diventa ciò che non era. Pur essendo Dio diventa uomo senza smettere di essere Dio" (Sermone per la Natività del nostro Salvatore Gesù Cristo).
Celebrando la festa salvifica per il mondo della Natività di Cristo, riflettiamo sul suo duraturo senso spirituale e sul suo significato chiave per tutta l'umanità. E questo è vero. Ma è anche importante rendersi conto della dimensione personale che ha per ciascuno di noi il mistero dell'Incarnazione, perché non è un caso che ci rivolgiamo in preghiera al Signore, chiamandolo nostro Salvatore.
Sappiamo per esperienza che l'uomo non è capace di vincere il male in se stesso, non importa quanto ostinatamente cerchi di farlo. Il peccato che ha colpito profondamente l'anima e danneggiato la natura umana non può essere superato da nessuna pratica spirituale o addestramento psicologico. Solo Dio è in grado di guarire e riportare l'intera persona alla bellezza originale. "Perché il nostro Signore si è rivestito di carne?" – si chiede il venerabile Efrem il Siro, e risponde: "Affinché la carne stessa assapori la gioia della vittoria e si compia e conosca i doni della grazia ... così che le persone, come sulle ali, ascendano a lui e in lui solo trovino la pace" (Esegesi dei quattro Vangeli, cap. 1). L'Incarnazione di Cristo libera dalla schiavitù del peccato e apre la strada verso la salvezza.
"Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre" (Gv 12:46), testimonia il Signore. Come la brillante stella di Betlemme, che ha portato a Gesù Dio bambino i sapienti orientali da paesi lontani, noi cristiani, essendo veri figli e figlie della luce (Gv 12:36), siamo chiamati a illuminare questo mondo con la luce della fede (Mt 5:14), in modo che quelli che ci circondano, vedendo un esempio della nostra fermezza e coraggio, pazienza e nobiltà spirituale, generosità e amore non ipocrita per il prossimo, "diano gloria a Dio nel giorno della sua visita" (1 Pt 2:12).
Oggi, quando i popoli della terra stanno vivendo una difficile prova di una nuova malattia, quando i cuori delle persone sono presi dalla paura e dall'ansia per il futuro, è particolarmente importante per noi rafforzare la preghiera comunitaria e privata, offrire al Signore un'opera speciale di buone azioni. Molti dei nostri fratelli e sorelle sono ora privati dell'opportunità di andare in chiesa a causa di una dannosa epidemia. Offriamo le nostre preghiere per loro al Creatore misericordioso, in modo che rinnovi la loro forza mentale e fisica, garantisca ai malati una pronta guarigione e invii il suo aiuto ai medici e a tutti gli operatori sanitari che combattono disinteressatamente per la loro salute e la loro vita.
Ricordiamoci che nessun problema può spezzare lo spirito di una persona se questa mantiene una fede viva e si affida a Dio in ogni cosa. Pertanto, le prove che ci hanno colpito sono accettabili senza mormorare, perché se speriamo in lui, saremo santificati, poiché Dio è con noi (officio della Grande Compieta), come canta la Chiesa di Cristo in questi giorni sacri del Natale. Preghiamo che la luce incorruttibile della Divinità illumini la misera caverna della nostra vita, così che i nostri cuori contriti e umili, come la mangiatoia di Betlemme, ricevano con riverenza il Salvatore venuto al mondo.
Non è angusto per Dio stare nel cuore di una persona, se questo è pieno d'amore. "L'operatore d'amore sarà convivente degli angeli e regnerà con Cristo", testimonia il venerabile Efrem il Siro (Discorso sulle virtù e sui vizi, 3). Che i giorni santi della festa diventino un momento speciale per noi per fare buone azioni. Usiamo questa benedetta opportunità e glorifichiamo la nascita di Gesù Cristo mostrando misericordia verso i nostri vicini, aiutando chi è nel bisogno, confortando le persone in lutto e, forse, prima di tutto, quelli che soffrono di infezione da coronavirus o per le sue conseguenze.
Possa il Signore illuminare i popoli della terra con la luce della Sua conoscenza, possa benedirli con la pace e possa aiutare tutti noi a realizzare la nostra responsabilità comune per il presente e il futuro del pianeta. Possa il divino bambino nato inviare amore e armonia alle nostre famiglie, possa proteggere i nostri giovani e tutti noi dai peccati e dagli errori pericolosi. Ancora una volta, mi congratulo sinceramente con voi, miei cari, per la festa radiosa della Natività di Cristo e auguro a tutti voi buona salute, gioia infinita e generoso aiuto da parte di Dio – la vera Luce, che illumina ogni uomo che viene al mondo (Gv 1:9). Amen.