L’affidabilità del patriarca Theodoros d’Alessandria ha ricevuto un ulteriore duro colpo quando, dopo le promesse di non esportare nella sua visita a Cipro il suo nuovo “punto di vista” sugli scismatici ucraini, si è messo inaspettatamente a confermarlo in una commemorazione pubblica a Limassol, il cui metropolita Athanasios (nella foto) è notoriamente a favore della Chiesa canonica. Scopriamo in italiano quali sono state le conseguenze di questo ulteriore voltafaccia.
18/11/2019
I 20 principali consigli spirituali di sua Beatitudine il metropolita Onufrij
Vi presentiamo in traduzione italiana una serie di consigli spirituali carichi di immediatezza e di buon senso tratti dalle conversazioni con il metropolita Onufrij.
17/11/2019
Tentativi di produrre borse di seta da orecchie di scrofa
Usando la metafora inglese dei tentativi di produrre risultati buoni e di qualità da materiali cattivi e scadenti, padre John Whiteford continua la sua critica (che vi presentiamo in traduzione italiana) dei tentativi di Aristotele Papanikolaou di giustificare la pratica dell’omosessualità su basi patristiche.
Vi presentiamo la traduzione italiana del recente articolo di padre Aleksandr Mazyrin dalla Rivista del Patriarcato di Mosca, dove si passa in rassegna l’attitudine del Fanar nei confronti della Chiesa ortodossa russa, e si indica come migliore modalità di reazione “un’esposizione dettagliata e onnicomprensiva del fallimento dogmatico, canonico ed etico-morale delle pretese e delle azioni del Patriarcato di Costantinopoli”. La cosa non può che farci piacere, perché non fa altro che confermare la validità di quanto, vox clamantis in deserto, stiamo affermando su questo blog parrocchiale da molto, molto tempo.
16/11/2019
Lo Scismarcato ecumenico avvia l'erosione delle ALTRE Chiese locali
Ormai siamo abituati a vedere il Patriarcato di Costantinopoli nell’atto di appropriarsi di parti della Chiesa russa, per cui ci viene quasi a noia di riportare la notizia dalla Lettonia, dove lo scismatico locale pretende la cessione al suo gruppuscolo del 10% delle parrocchie locali del Patriarcato di Mosca, e si augura pure che questo sia fatto “con le buone”. Ormai è chiaro che il Fanar non si fermerà più davanti a nulla (perfino davanti al ridicolo) pur di cannibalizzare Mosca.
Oggi tuttavia vi segnaliamo il primo gesto di invasione a gamba tesa nel territorio di un’altra Chiesa autocefala, nella Repubblica Ceca. L’invasione è limitata per ora a un singolo monastero, ma prelude a uno sviluppo ulteriore nel paese, e può servire come cartina di tornasole per quel che il Fanar potrà compiere nel territorio di QUALSIASI Chiesa locale che non sia disposta a cedere ai suoi diktat. Non sarà difficile trovare dissidenti locali dappertutto, e da oggi nessuna Chiesa è libera da questa minaccia, finché non smetterà di credere che il Patriarcato di Costantinopoli sia uno dei protagonisti di un problema nell’Ortodossia, e inizierà a pensare che forse il Patriarcato di Costantinopoli è IL problema nell’Ortodossia.
Quando si costruisce o si allestisce una chiesa ortodossa, spesso la struttura dell’iconostasi è terminata prima dell’arrivo delle icone, e questo pone la domanda di cosa mettere al posto delle icone ancora da finire. Lo ieromonaco Silouan (Justiniano) del monastero di san Dionigi l’Areopagita nello stato di New York ha risolto una di queste situazioni senza fare ricorso a riproduzioni temporanee: ha usato i disegni preparatori delle icone, che pur non essendo cromaticamente variati, hanno le stesse fattezze e le stesse dimensioni delle future icone definitive. Vi presentiamo questa ingegnosa soluzione, che magari potrebbe venire incontro alle necessità di alcune delle nostre chiese.
Vi presentiamo in traduzione italiana una nuova risposta di padre John Whiteford agli attacchi del sito Public Orthodoxy, che presentandosi come proposta di dialogo e di discernimento, sta cercando di usare i suoi argomenti come impalcatura per il sovvertimento della dottrina ortodossa sull’omosessualità.
Con la benedizione del metropolita Hilarion (Kapral) della ROCOR, è stato fondato a Hartford, nel Connecticut, il Sacro Ordine ortodosso di san Giorgio il Grande Martire.
Questo ordine cavalleresco, diretto da fedeli ortodossi di famiglia nobile sotto la guida spirituale dell'archimandrita Maximos (Weimar), si prefigge scopi di aiuto caritativo, con una particolare attenzione verso chi è vittima di persecuzioni religiose.
Noi siamo sempre stati piuttosto scettici sulla sostenibilità di un ordine cavalleresco ortodosso, sia per le inevitabili commistioni con una mentalità feudale aliena allo spirito dell'Ortodossia, sia per la scarsa coerenza degli esempi che abbiamo visto qui in Italia. Tuttavia, ci sono persone che si sentono naturalmente portate verso l’espressione cavalleresca, e non è male che la Chiesa possa offrire loro una possibilità di sperimentare tale espressione in un modo controllato e approvato. Inoltre, la società più egualitaria degli Stati Uniti potrebbe provvedere un ambiente meno pericoloso per lo sviluppo di un ordine come questo, per cui ne osserveremo la crescita cercando di non farci prendere da pregiudizi.
Per il momento, notiamo che l'ordine è aperto esclusivamente ai cristiani ortodossi, richiede ai propri membri di NON essere massoni, e di partecipare attivamente alla vita delle loro comunità ortodosse locali: speriamo che questi requisiti siano sufficienti per evitare pericolose deviazioni.
Vi presentiamo in romeno e in italiano il primo di una nuova serie di articoli di spiegazione di particolari (in)definiti del mondo liturgico ortodosso, a cura del nostro attento e competente confratello, lo ieromonaco Petru (Pruteanu).
Prendendo come spunto un dettaglio del Signore degli Anelli di Tolkien, George Michalopulos riflette sulla portata del recente voltafaccia del patriarca Theodoros, facendo alcune considerazioni interessanti che abbiamo ritenuto utile presentarvi in traduzione italiana.
La recente presa di posizione del Patriarcato d’Alessandria replica su tutto il continente africano la situazione che si è creata con la Chiesa di Grecia, ma con una particolarità fondamentale: a differenza della Grecia, non esistono in Africa popolazioni cristiane ortodosse (per lo meno di ortodossi calcedoniani) di origine sub-apostolica o antica. Per questo, la situazione africana può vedere in futuro un inaspettato sviluppo di comunità locali dipendenti dalla Chiesa russa, che (a differenza del Fanar) ha generalmente rispettato il territorio delle altre Chiese locali, ma che potrebbe non sentirsi obbligata a una simile politica di rispetto verso tutto il continente africano. Leggiamo che cosa potrebbe succedere nella traduzione italiana dell’analisi di padre Andrew Phillips.
11/11/2019
Tra il Fanar e Mosca: una falsa scelta della Chiesa di Cipro
Vi presentiamo la versione italiana del saggio di Andrej Vlasov, che critica la strana neutralità che la Chiesa di Cipro vuole avere tra Mosca e il Fanar, ma esimendosi al tempo stesso di fare le dovute considerazioni sul divario tra la posizione fanariota e la tradizione ortodossa.
I "tempi interessanti" che stiamo vivendo continuano a fornirci colpi di scena nelle già fin troppo complesse vicende della crisi ucraina.
Oggi è la volta del patriarca Theodoros II di Alessandria, che ha iniziato a commemorare gli scismatici ucraini e ne ha dato l'annuncio avendo al suo fianco, tra tutti i possibili consiglieri, l'ambasciatore di Grecia in Egitto.
Chi ha un po' di sale geopolitico in zucca non troverà difficile unire i puntini: il Ministero degli esteri greco, che dovrebbe finanziare il Patriarcato d'Alessandria ma che in questi tempi di crisi dipende pesantemente dalla Segreteria di stato americana, minaccia di togliere i fondi al Patriarcato di Alessandria, a meno che questo non sia disposto a fare un piccolo sacrificio a mammona.
Se qualcuno trova la nostra conclusione un po' azzardata, sappia che non siamo i primi ad averla raggiunta.
La cosa più triste in questo patetico gioco di pressioni politiche e di divisioni forzate degli ortodossi è che il patriarca Theodoros conosce bene l'Ucraina, ha servito per diversi anni a Odessa, parla il russo e appena nel settembre 2018 si era presentato ai fedeli ucraini come un difensore di una canonicità che, per una ragione o per un'altra, oggi non sembra più rispettare.
09/11/2019
L'anziano athonita Gabriel, discepolo di san Paisio, rimprovera il patriarca Bartolomeo definendolo nemico di Dio
Vi riportiamo in traduzione italiana alcune severe parole di accusa mosse dallo stimato anziano Gabriel del Monte Athos (nella foto) al patriarca Bartolomeo.