Il giornalista Aleksej Zhuravko, di cui abbiamo già ospitato sul nostro sito un articolo sugli inganni al popolo ucraino, ci offre un interessante spunto di riflessione di quanto l’Ucraina stia ancora operando all’inverso della ragione. Partendo dalla notizia dell’invito di Putin alla squadra paralimpica ucraina ad addestrarsi a Evpatoria in Crimea, elenca una serie di casi di un “aggressore” che aiuta il suo “aggredito” con la stessa sollecitudine di un genitore che aiuta un figlio impazzito. Presentiamo la traduzione italiana delle considerazioni di Aleksej Zhuravko nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Alexander Mercouris ha scritto per Russia Insider un saggio piuttosto dettagliato per spiegare come sia giunta la fine dell’aspetto internazionale della crisi ucraina. Beninteso, questo non significa automaticamente la fine dei conflitti interni, ma significa la fine di un’intero ciclo politico-mediatico di bugie, disinformazione e inganni che abbiamo cercato di monitorizzare negli ultimi due anni. Vi invitiamo a leggere l’articolo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, e a non abbassare il livello di guardia della vostra attenzione.
18/10/2015
Il rifiuto della strada della Croce e della Risurrezione porta alle vie traverse
Pagani, farisei, sadducei... quelli che hanno rifiutato e perseguitato Cristo nella sua vita terrena sono esempi di un rifiuto della retta via che può avvenire ancora oggi, e di fatto è avvenuto con conseguenze tragiche nella storia recente. In una delle sue meditazioni, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti, padre Andrew Phillips ci conduce ad analizzare la presenza tra noi di queste tendenze nate dall’orgoglio umano.
Presentiamo un paio di contributi alla comprensione del ruolo dei santi nella Chiesa, e all’apparente disparità dei loro trattamenti. In una delle sue risposte, padre John Whiteford cerca di spiegare perché l’uso del termine “il Grande”, applicato a determinati santi, non è una discriminazione né un’esagerazione, ma il semplice riconoscimento di una verità annunciata da san Paolo nella prima Lettera ai Corinzi, che anche le stelle del cielo differiscono le une dalle altre per splendore.
In un recente incontro, di cui presentiamo il resoconto in russo e in italiano, i vertici del Patriarcato di Mosca e della Chiesa russa all’Estero hanno proseguito il loro lavoro per far concordare i rispettivi calendari dei santi, e per tenere in considerazione i santi ortodossi dell’antico Occidente.
16/10/2015
Vladimir Putin ha appena distrutto 100 anni di speculazioni profetiche
Le recenti notizie sull’intervento militare russo in Siria non solo hanno evidenziato la totale ipocrisia del cosiddetto “intervento anti-terrorista” occidentale in Medio oriente, ma hanno anche contribuito alla débacle (si spera definitiva) di una serie di profezie sulla fine dei tempi, legate alla scuola evangelica dispensazionalista e alla Bibbia di Scofield del 1909. Queste profezie hanno a lungo caratterizzato le visioni della Russia di molti americani (compreso il presidente Ronald Reagan) e hanno facilitato la strana alleanza tra ambienti evangelici fondamentalisti e gli aspetti più anti-cristiani del sionismo. In un semplice colpo Vladimir Putin ha cancellato un secolo di teorie e illusioni del protestantesimo anglosassone, finendo per essere riconosciuto tra gli stessi cristiani evangelici americani (tra i quali l’autore del saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti) come il più autentico protettore dei cristiani perseguitati.
15/10/2015
Una nuova composizione iconografica: Cristo e il giovane ricco
L’iconografa Katherine Sanders racconta nel blog Orthodox Arts Journal di un’icona insolita ma interessante che le è stata commissionata: l’incontro tra Cristo e il giovane ricco, che pur non avendo modelli tradizionali stabiliti, nondimeno è una scena evangelica che merita un’adeguata raffigurazione. Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” la traduzione italiana del saggio sulla progettazione e realizzazione di quest’icona.
15/10/2015
Vladivostok è stata elencata tra le dieci più belle città del mondo sulle coste degli oceani
Dopo decenni di retorica pacifista e di occhi chiusi sulle sofferenze causate dai potenti di questo mondo, a molti sembrerà quasi inaudito sentire un patriarca ortodosso che augura il successo a un’operazione di intervento militare. Eppure, il patriarca Kirill non solo definisce “una decisione responsabile” l’uso delle forze armate della Federazione Russa per difendere la popolazione della Siria dall’arbitrio dei terroristi, ma lo fa per dare voce all’esperienza stessa dei leader religiosi del Medio Oriente, lasciati inascoltati dalla propaganda occidentale.
Il patriarca non invita in fedeli al buonismo, invita a pregare per la vittoria. Le conseguenze del conflitto in Medio Oriente sono “cruciali per la pace e il benessere della Santa Rus’.” Ricordando la lezione del XX secolo, invita a non dimenticare che anche conflitti lontani e trascurati hanno creato i danni più severi proprio sulla civiltà ortodossa russa.
Per approfondire i temi legati a questo momento di tensione, possiamo leggere un commento nell’articolo La morte del Nuovo Disordine Mondiale, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
14/10/2015
Perché Svetlana Alexievich ha vinto il premio Nobel per la Letteratura
Russia Insider, riportando l’articolo di Anatoly Karlin per The Unz Review, si è limitata a sottotitolare: “Perché non le piace Vladimir Putin”.
Il messaggio è chiaro, e anche se potremmo concludere così per molte delle scelte apparentemente assurde (ma in realtà totalmente pilotate) del comitato dei Nobel, proviamo a leggere il saggio di Anatoly Karlin in traduzione italiana: scopriamo come tra molti scrittori ben più meritevoli in lingua russa, sia stata scelta una saggista semisconosciuta quasi soltanto perché si esprime per slogan russofobi, un po’ menefreghisti rispetto ai fatti, e nemmeno troppo eleganti per stile, ma certamente molto “politically correct”.
13/10/2015
Le conseguenze della Chiesa Una: il non-ecumenismo
È difficile tradurre il termine inglese unecumenism, con il quale padre Seraphim Freeman cerca di descrivere la realtà di una Chiesa che non ha bisogno di “cammini ecumenici” perché non è mai stata divisa. L’unità è già una caratteristica della Chiesa – o altrimenti la Chiesa non esiste... oppure non esiste più: e in entrambi i casi, le affermazioni di Cristo sull’unità sarebbero menzogne, o meri pii desideri. Riflettiamo sul tema dell’unità della Chiesa (e sulla modernità che la nega) nel saggio di padre Seraphim, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.
12/10/2015
Benedict Sheehan: lo stato del canto ecclesiale in America
Con molta prudenza, e cercando di interpellare una fonte davvero competente, ci avventuriamo in un campo altamente sensibile ma allo stesso tempo molto importante della nostra vista di cristiani ortodossi: il canto ecclesiale, e come questo viene valutato in generale nell’esperienza pastorale nei paesi occidentali. Leggiamo in traduzione italiana un’intervista a Benedict Sheehan, uno dei collaboratori del blog Orthodox Arts Journal, nonché responsabile dei programmi musicali al monastero e al seminario di san Tikhon in Pennsylvania. Molti dei temi da lui trattati nell’intervista sono di un certo interesse immediato (o lo saranno presto) per le nostre chiese in Italia, e le sue indicazioni possono essere utili nel nostro cammino.
Dopo che pochi giorni di intervento militare russo (richiesto legittimo) in Siria sono riusciti a ottenere più di un anno di preteso intervento americano (non richiesto e non legittimo), appare chiaro chi ha un vero interesse a proteggere le minoranze cristiane perseguitate in Medio Oriente. Guarda caso, è proprio la nazione erede di quell'Impero russo che a suo tempo era il più autentico garante dei cristiani arabi. Non è fuori luogo, pertanto, parlare della rinascita di un Impero cristiano, come fa padre Andrew Phillips nel post che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
10/10/2015
Padre Petru (Pruteanu) risponde a una serie di accuse infondate
C’è molto di vero nel vecchio detto che “nessuna buona azione resta impunita”. Dopo anni di seri studi teologici con la specializzazione negli studi liturgici, il nostro confratello igumeno Petru (Pruteanu) ha condiviso con tutto il mondo ortodosso (e grazie alle nostre traduzioni, anche con quello di lingua italiana) una notevole mole di dati e studi sul senso teologico delle funzioni sacre. Invece di un ringraziamento per la correttezza della sua esposizione (e non è affatto necessario concordare con tutte le sue conclusioni, per apprezzare il suo lavoro), padre Petru viene regolarmente attaccato da persone che non hanno neppure un poco della sua serietà e devozione. Ultimamente è stato accusato in forma semi-anonima da padre Ioan Argatu, rettore della cattedrale di Fălticeni, in una pagina di blog, che lo diffama come modernista ignorante, e velatamente come eretico. Abbiamo letto le accuse (fatte alla leggera e non adeguatamente citate e circostanziate), e siccome ci siamo sforzati per anni a seguire tutti gli studi di padre Petru (come una qualunque ricerca su questo sito potrà dimostrare), ci rendiamo conto di come tali accuse siano gratuite e ingiuste. Presentiamo pertanto volentieri la risposta di padre Petru nell’originale romeno e in traduzione italiana, e gli rinnoviamo tutta la nostra stima come serio e competente liturgista.
Una delle antiche eresie che hanno una tendenza a riapparire tra i cristiani è il millenarismo, o in greco chiliasmo, che sulla base della lettura letteralista di un passo dell’Apocalisse, prevede l’instaurazione di un regno messianico per mille anni prima della fine del mondo o (nella versione detta “pre-millenarismo”) tra la seconda venuta di Cristo e il giudizio finale. L’interpretazione della Chiesa è che i “mille anni” si riferiscono simbolicamente (con la cifra di mille come il modo per indicare un lungo periodo) al periodo della Chiesa sulla Terra. Il millenarismo, per la pretesa di accogliere un singolo brano delle Scritture, fa a pezzi tutta l’escatologia cristiana, e non c’è da stupirsi che sia stato una delle prime eresie respinte dalla Chiesa. Padre John Whiteford risponde a una domanda sul millenarismo in un articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.
Nella trasmissione Il mio cammino verso Dio del canale Spas TV, padre Georgij Maksimov intervista il sacerdote Stanislav Rasputin, che abbiamo già visto all’opera come missionario in India e nelle Filippine, e di cui non è altrettanto noto che si tratta di un convertito adulto all’Ortodossia, in precedenza attivista dell’Esercito della Salvezza. L’intervista è utile a capire un altro aspetto del processo di conversione: l’inutilità di rinnegare il proprio passato. Padre Stanislav infatti non disdegna di rimanere in contatto con i credenti protestanti, di cui capisce la mentalità e a cui cerca di spiegare l’Ortodossia in un modo che risuoni positivo nella loro esperienza. Questo aspetto dialogico lo ha anche aiutato molto nel suo lavoro missionario in Asia. Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana della video-intervista a padre Stanislav nella sezione “Pastorale” dei documenti.