Fin dalla sua morte nel 2003, abbiamo ricordato il metropolita Anthony (Bloom) di Sourozh come una delle persone più impegnate nella diffusione dell’Ortodossia in occidente. I successivi sviluppi e la tragica scissione della diocesi da lui fondata hanno messo in luce i difetti insiti nel suo approccio missionario, e ci hanno resi più attenti ad accettarne acriticamente il contributo a un’Ortodossia occidentale. Il fatto è che chiunque si accinga a metter mano a ricerche biografiche sul metropolita Anthony scopre ben presto un inestricabile groviglio di luci e di ombre, che rischia di degenerare per un estremo nell’agiografia, per l’altro nella denuncia scandalistica. Auguriamo buona fortuna, pertanto, a tutti quanti cercheranno di stendere una biografia accurata di vladyka Anthony: ne avranno davvero bisogno. Presentiamo oggi uno degli interventi più garbati e solidali in questo senso, che mette il dito nelle piaghe quanto basta per non sopprimerne la conoscenza, ma al tempo stesso evita di darvi troppa importanza. Si tratta di una recente intervista al metropolita Kallistos (Ware) sul sito Pravoslavie i Mir, che presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Grazie alla segnalazione del nostro amico Giuseppe, vi presentiamo un film-documentario con sottotitoli in francese sul monastero di Valaam, sul lago Ladoga.
18/07/2015
In Nicaragua i fedeli continuano la costruzione della chiesa della Trasfigurazione
Le prime chiese e missioni in qualsiasi paese sono sempre un argomento interessante, ancor più quando si formano a partire dagli sforzi della popolazione locale. È il caso del Nicaragua, di cui vi presentiamo oggi nella sezione “Pastorale” dei documenti un breve annuncio della costruzione della prima chiesa ortodossa russa nel paese.
L'articolo di padre Andrew Phillips che vi presentiamo nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti diagnostica le cause della dissoluzione della civiltà europea. Padre Andrew indica anche la cura, presente sotto forma delle vere radici cristiane dei diversi paesi. Perché la cura sia efficace, tuttavia, occorre ancora un elemento: il riconoscimento dello stato di dissoluzione e l'accettazione di un aiuto da parte di una fonte ormai ritenuta "esterna" al proprio mondo - il cristianesimo ortodosso.
16/07/2015
Documentario sulle persecuzioni religiose in Russia
Ringraziamo il nostro amico Giuseppe, che dopo la segnalazione di un documentario sul monte Athos, ha trovato per noi negli archivi di Rai storia un video con rare immagini d'epoca sulla distruzione dei simboli religiosi nell'Unione Sovietica durante gli anni della persecuzione bolscevica.
In una recente intervista riportata da Pravoslavie.ru, che presentiamo in russo e in italiano nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea”, l'arcivescovo Jovan (Vranishkovski) di Ohrid racconta episodi dei suoi anni di prigionia senza toni drammatici, ma ricordando come il suo calvario giuridico ha avuto motivazioni prettamente politiche. Speriamo che ora tutti quanti si sono battuti (giustamente) per la sua liberazione non dimentichino la causa per cui vladika Jovan ha voluto affrontare tanti guai: il ritorno della Chiesa ortodossa macedone alla piena comunione tra le Chiese ortodosse sorelle.
Il recente film Il leviatano di Andrej Zvjagintsev è salito agli onori della cronaca anche in Italia... essenzialmente presentato come film di denuncia contro la Chiesa russa, perché uno dei suoi protagonisti è un vescovo corrotto. Ma c’è qualcosa di più in questo film? O paradossalmente, qualcosa di meno di quel che i media occidentali russofobi vogliono vederci?
Tracciando un parallelo con un altro film che parla di un vescovo corrotto, Fanny e Alexander di Ingmar Bergman, l’archimandrita Savva (Mazhuko) cerca di offrire un commento sulla portata del film di Andrej Zvjagintsev dal punto di vista di un credente. Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana del saggio di padre Savva nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Presentiamo nella sezione “testimoni dell’Ortodossia” un fatto di cronaca interessante: un tornado nella regione di Dnepropetrovsk, nell’Ucraina centrale, ha cambiato direzione dopo che una donna lo ha segnato con un’icona di santa Matrona di Mosca, risparmiando la cappella a lei dedicata e l’intero villaggio.
Sono giunte notizie frammentarie da Mukachevo, dove sembra che la popolazione si sia ribellata a una squadraccia di Pravy Sektor; mentre il mondo viene tenuto rigorosamente all'oscuro di ciò che accade in questo angolo di Ucraina che non ha mai voluto identificarsi con l'Ucraina, andiamo a vedere in un paio di filmati degli anni '30 (quando il paese si chiamava ancora Podkarpatska Rus' e non aveva niente da vergognarsi delle sue origini russine) come si viveva in questa terra oggi sotto occupazione armata di criminali.
Non perdetevi l’ultimo articolo di Israel Shamir (nella foto), tradotto in italiano sul sito comedonchisciotte.org, e dedicato a un’attenta analisi della risposta russa alle sanzioni occidentali, inclusi quei campi nei quali le sanzioni hanno di fatto aiutato la ripresa dell’economia russa.
12/07/2015
Il ritorno dell'uniatismo in salsa di rifondazione
L'attuale linea vaticana nei confronti dei cattolici orientali è dire che l'uniatismo è un metodo superato... tuttavia, continua la proposta politica della "rifondazione" in chiave uniata delle Chiese orientali, paradossalmente proprio per iniziativa di quelli che hanno rotto in primo luogo la comunione di tali Chiese, creando obbedienze rivali.
Questo approccio è stato tentato circa vent'anni fa dai cattolici melchiti nei confronti del patriarcato ortodosso di Antiochia, con la proposta di rifondare le due obbedienze in un singolo patriarcato di Antiochia con una confessione di fede molto ortodossa, ma in comunione con Roma. Alla fine, il progetto è stato congelato dal patriarcato ortodosso di Antiochia, perché era impossibile portarlo a termine prescindendo dai rapporti generali tra la Chiesa ortodossa e la Sede romana.
Su un altro versante ecclesiastico, ma sempre in Medio Oriente, la stessa proposta è stata lanciata di recente dai cattolici caldei: il patriarca Louis Raphaël Sako (a sinistra, nella foto) della Chiesa caldea ha fatto un appello ad azzerare i vertici dei tre patriarcati di ascendenza nestoriana, per creare assieme un'unica Chiesa d'Oriente in comunione con Roma.
Il 10 luglio è arrivata una risposta, sotto forma di un documento intitolato "Autenticità nell'unità". scritto da Mar Awa Royel (a destra, nella foto) della Chiesa Assira dell'Est, che non si discosta molto dalla linea di principio assunta dal patriarcato ortodosso di Antiochia in tema di queste dubbie riunificazioni. Citiamo dal penultimo paragrafo del documento:
"...e noi preghiamo e speriamo nel giorno in cui tale proposta possa essere presentata da un Patriarca caldeo cattolico che sia pienamente il "pater et caput" ["padre e capo"] della sua Chiesa. Fino a quel giorno, la Chiesa cattolica caldea è amministrata dalla Curia romana, sotto il "Codice dei Canoni delle Chiese Orientali" che non appartiene alla Chiesa dell'Est, e quindi dobbiamo attendere i risultati del vero dialogo con la Chiesa cattolica romana, che è il luogo dove vengono prese le decisioni ufficiali".
11/07/2015
Scuola di canto ortodosso: i tropari e i contaci delle feste
Dobbiamo al blog Fos Ilaron (oltre a molte altre risorse utili) la segnalazione di una serie di video di YouTube con il canto dei principali inni delle feste ortodosse da parte del sacerdote Aleksandr Lavrukhin e del solista Nikita Tau Naledi.
Abbiamo voluto raccogliere questi canti in una singola pagina di facile consultazione, assieme al testo dei relativi inni in italiano, nella sezione “Preghiera” dei documenti.
Per capire la russofobia di oggi è importante fare un salto nel passato e vederne le origini in un Occidente che inizia a separarsi dall’Ortodossia. In questo salto all’indietro nella storia, pochi hanno la capacità di padre Andrew Phillips di comprendere le radici della separazione dell’Occidente dalla Chiesa e di fornirci al contempo abbondanza di prove storiche del processo di allontanamento. Presentiamo le considerazioni di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
09/07/2015
Il fuoco nascosto: Prospettive ortodosse sullo yoga
Ci siamo occupati in alcune occasioni dello yoga nella vita dei cristiani ortodossi, enfatizzandone i problemi più generali in prospettive sia possibiliste sia decisamente contrarie. Oggi presentiamo un resoconto di un cattolico romano che ha abbandonato la sua fede per abbracciare la pratica dello yoga fino alle sue conseguenze più deleterie, ed è ritornato alla fede cristiana nella Chiesa ortodossa. Il suo saggio di avvertimento sui pericoli della pratica dello yoga è interessante in quanto dimostra una padronanza esperienziale della materia.
Per i nostri lettori che sanno l’inglese e vogliono sapere qualcosa di più sugli sviluppi della Chiesa ortodossa in Europa occidentale, ecco un ottimo libro da leggere:
(sulla pagina che si aprirà cliccando il titolo del libro, avrete la possibilità di leggere estratti dei contenuti, di scaricare indici e prefazioni in formato pdf, e anche di comprare il libro a prezzo scontato).
Questo libro è il seguito di una conferenza internazionale organizzata presso l'Università di Neuchâtel, in Svizzera, nel mese di dicembre 2010: alla conferenza era presente anche una rappresentanza della nostra parrocchia di san Massimo di Torino.
Ecco la convinzione che ha fatto nascere questo studio, e con la quale sentiamo di concordare pienamente: “La migrazione ortodossa in Europa occidentale è importante, nonostante la sua presenza discreta. Ed è importante in un modo che non è stato ancora esplorato in studi sociali e religiosi: in termini di dimensioni, portata geografica, influsso teologico e impatto sociale“.