Vera Graziadei (nella foto), attrice britannica nata in Ucraina orientale e sposata a un italiano, riflette in un articolo di Russia Insider sulle impunità del regime di Kiev in materia di crimini di guerra. Le sue considerazioni, oltre ad aiutarci a non dimenticare le tragedie, ci ricordano che la voce di tutti noi è importante perché i responsabili di crimini di guerra (ancor più quelli sostenuti per ragioni politiche e taciuti dai media asserviti) siano messi sulle spine da un’indagine giuridica indipendente. Presentiamo il saggio di Vera Graziadei in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
23/10/2014
"Non siamo stati i primi e non saremo gli ultimi": conversioni alla fede ortodossa in Novorossija
Negli ultimi quindici anni, numerosi occidentali (tra cui non pochi italiani) si sono trovati forzati a vivere nel Kosovo, dove hanno avuto un contatto (per molti, il primo) con la Chiesa ortodossa attraverso le chiese e i monasteri perseguitati. Alcuni di loro hanno riscoperto la loro fede attraverso questo contatto, e sono divenuti seri cristiani ortodossi.
Oggi, lo stesso schema si sta ripetendo in Novorossija, tra i volontari venuti soprattutto per difendere le popolazioni locali dai crimini della giunta, e che riscoprono oltre le motivazioni politico-militari e sociali un messaggio più profondo che tocca il loro cuore. A questa categoria appartiene la storia che vi raccontiamo oggi: l’arciprete Oleg Trofimov (nella foto) ha ricevuto nella Chiesa ortodossa due giovani catalani, volontari nelle Forze Armate della Novorossija. Possiamo leggere il resoconto di padre Oleg nell’orginale russo e in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
23/10/2014
Liturgia del centenario delle persecuzioni degli ortodossi carpato-russi
Il servizio di stampa della Chiesa Ortodossa Ucraina riporta il 21 ottobre 2014 la notizia della celebrazione della Divina Liturgia presso il monastero di san Nicola del villaggio di Iza-Karpovtlash (diocesi di Khust). Il 21 ottobre è il giorno di festa di sant’Alessio (Kabaljuk) il Carpato-russo.
Nello stesso giorno si è celebrato il centesimo anniversario del tragico processo di Maramorosh-Sigot, che tra il 1913 e il 1914 vide imputati i fedeli ortodossi della Rus’ Carpatica, primo fra i quali lo stesso padre Alessio.
La celebrazione è stata presieduta dal Metropolita Onufrij (Berezovskij) di Kiev e di tutta l'Ucraina, succeduto quest'anno al Metropolita Vladimir (Sabodan) che aveva canonizzato sant'Alessio il Carpato-russo il 21 ottobre 2001.
Per altre informazioni e una galleria fotografica della visita arcipastorale di Vladyka Onufrij alle eparchie di Uzhgorod e Khust il 20 settembre, si può consultare questa pagina del sito eparchiale di Khust.
La Liturgia al monastero di san Nicola ha avuto luogo all'aperto per accomodare migliaia di fedeli.
Assieme a sua Beatitudine il Metropolita Onufrij hanno concelebrato: i metropoliti Mark di Khust e Vinogradov, Fjodor di Kamenets e Gorodok, Antonij di Borispol e Brovary (amministratore della Chiesa Orrodossa Ucraina, e nativo di questa regione), Sergij di Ternopol e Kremenets e Vladimir di Pochaev, gli arcivescovi Ioann di Kherson e Tauride, Fjodor di Mukachevo e Uzhgorod e Meletij di Chernovtsy e della Bucovina, i vescovi Antonij di Ugol', Efrem di Berdjansk e Primor'e, Kliment di Irpin e Paisij di Gorlice (Chiesa ortodossa polacca), il segretario della diocesi di Khust archimandrita Iov (Stets'), il rettore del monastero Archimandrita Adrian (Maleta) i fratelli del monastero e numerosi sacerdoti del clero locale, e delle Chiese ortodosse di Cechia e Slovacchia e di Polonia.
Ci rincuora particolarmente vedere nella foto seguente, alle spalle dell'arcivescovo Meletij di Chernovtsy, l'arciprete Dimitrij Sidor, che abbiamo segnalato più volte sul nostro sito come figura a rischio per il suo attivismo a favore del popolo russino:
La ricostruzione del volto di san Nicola di Mira è basata sulle ricerche anatomiche fatte a Bari sulle reliquie del santo, nel periodo tra il 1953 e il 1957, per opera dell'equipe scientifica diretta dal prof. Luigi Martino.
Con le più recenti ricostruzioni digitali basate sui dati del cranio, siamo in grado di avere con buona approssimazione un'idea del volto del santo, molto vicina alla tradizionale descrizione a uso degli iconografi ortodossi.
Il team russo del blog di Saker ci ha preparato un paragone estremamente interessante e rivelatorio della guerra globale in corso: i punti di vista, espressi come veri e propri manifesti programmatici, dell’ex-oligarca Mikhail Khodorkovskij, oggi riciclato in attivista dei diritti umani, e del comandante Igor’ Strelkov, che dopo il suo rientro in Russia non è evidentemente rimasto inattivo.
Presentiamo i due manifesti di Khodorkovskij e Strelkov a confronto, in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
21/10/2014
Il millesimo anniversario del battesimo del santo re Olaf di Norvegia
È appena passato un millenario di un certo interesse per i cristiani norvegesi, e in generale per i sostenitori delle radici ortodosse dell’Europa cristiana. Re Olaf Haraldsson di Norvegia, battezzato a Rouen in Francia il 18 ottobre 1014, fu il primo re cristiano ed evangelizzatore del suo paese, e uno degli ultimi santi dell’Europa occidentale a entrare nel calendario ortodosso. Presentiamo questa figura di santo guerriero ed evangelizzatore, che si inserisce nella storia della guardia variaga dell’impero di Costantinopoli, nel saggio di padre Andrew Phillips nella sezione “Santi” dei documenti.
Una delle tecniche della disinformazione mediatica occidentale è sottolineare la “paranoia” russa di un'inesistente minaccia da parte della NATO. Disinformazione, davvero, perché chiunque sappia qualcosa di storia russa sa che dall'invasione dei polacchi nel XVI secolo non c'è mai stato un singolo secolo in cui una nazione europea occidentale (da sola o in concerto con altre) non abbia provocato una guerra di invasione unilaterale contro la Russia. Questo i russi lo sanno bene: l'obiettivo della disinformazione è farlo dimenticare a noi, come sottolinea un articolo di Mark Hackard dal blog The Soul of the East, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Uno dei gruppi più singolari di santi ortodossi è costituito dai Sette Dormienti di Efeso, che hanno un posto singolare nell’iconografia e nelle preghiere ortodosse, mentre nel mondo cattolico sono stati privati di credibilità a partire dalle accuse del cardinale Baronio nel XVI secolo. Ma cosa dicono gli studi delle fonti letterarie e i ritrovamenti archeologici a proposito? Pur non potendo verificare da soli la veridicità del miracolo del sonno secolare dei Sette Dormienti, gli studi moderni confermano che il culto dei Sette Dormienti si è sviluppato nella venerazione locale e nella diffusione del racconto in modo esattamente conforme alla narrazione agiografica che si può trovare nel Sinassario della Chiesa ortodossa. Scopriamone i dettagli nel resoconto fatto da John Sanidopulos sul sito Mystagogy, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Santi” dei documenti.
Alexander Mercouris contribuisce al blog di Saker una fredda analisi dei negoziati di Milano, in termini che non leggerete sulla stampa generalista, soprattutto su quella italiana: chi ha voluto i negoziati e perché, chi ne ha approfittato e come, chi ha annunciato progressi e perché invece gli incontri si sono conclusi senza risultati apprezzabili. Presentiamo la traduzione italiana dell'analisi di Alexander Mercouris nella sezione "geopolitica ortodossa" dei documenti.
19/10/2014
Sola Scriptura contro santa Tradizione: c'è una differenza?
Gabe Martini, il suddiacono ortodosso americano di cui abbiamo presentato su questo sito diversi articoli teologici e apologetici, ci offre uno spunto interessante per capire la relazione tra Scrittura e Tradizione, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti. Il punto fondamentale che Gabe Martini cerca di sottolineare è che la Tradizione è una parte della vita della Chiesa, e non può essere ridotta ad alcun principio di autorità. Come già notava nel XIX secolo Khomjakov nel suo saggio sulle confessioni occidentali, la riduzione della Scrittura ad autorità la separa dalla vita della Chiesa, e una volta che si cerca il principio di autorità come surrogato della vita della Chiesa, le conseguenze non possono essere altro che l’individualismo o il papismo.
Una recente discussione sul funzionamento del cervello umano ci ha fatto ricordare che il nostro amico John Sanidopoulos, in un articolo sul suo blog Honey and Hemlock, aveva trattato alcuni mesi fa il tema del mito dell’uso del 10 per cento del cervello umano - che in realtà è una leggenda metropolitana - in una prospettiva cristiana ortodossa. Questo mito sarebbe una delle tante teorie infondate e piuttosto innocue, se alla sua base non ci fosse l’ansia di auto-deificazione opposta al vero cammino della theosis cristiana. Ci sembra pertanto utile presentare questo articolo in traduzione italiana nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.
18/10/2014
Riunione del Consiglio di Presidenza russo per la società civile e i diritti umani
In un paese accusato di ogni possibile autoritarismo, è interessante veder funzionare un organismo consultivo, formato da oltre una cinquantina di esperti, che si occupa dello sviluppo della società civile e dei diritti umani con tanta attenzione quanta ne mostra il testo del sito presidenziale della Federazione Russa, che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa dei documenti”.
Una parte preponderante delle discussioni è dedicata alla crisi ucraina, con un’attenzione particolare alle violazioni dei diritti dei credenti ortodossi a cui stanno espropriando illegalmente le chiese. Non possiamo che fare nostre le parole del presidente Putin quando sottolinea: Dove sono gli attivisti dei diritti umani per il diritto di culto religioso e la libertà di religione? C'è un silenzio quasi totale qui, come per altre cose. Non una parola, come se nulla stesse accadendo, mentre questo è molto grave. I fedeli sono scacciati dalle chiese, picchiati e umiliati e la loro proprietà è portata via. Pertanto, bisogna occuparsene.
17/10/2014
Annuncio del metropolita Antonij di Borispol sulle occupazioni delle chiese in Ucraina occidentale
I portali Pravoslavie.ru (in russo) e Pravmir.com (in inglese) riportano la dichiarazione del metropolita Antonij di Borispol e Brovary, segretario esecutivo della Chiesa ortodossa ucraina, a proposito delle occupazioni dei luoghi di culto ortodossi. Riportiamo l’articolo nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
L’anno scorso abbiamo avuto occasione di presentare la storia tragica del campo di concentramento di Talerhof con un articolo molto dettagliato dal blog di Oles’ Buzina. Ora, il centenario dell’inizio del tragico genocidio dei russini ortodossi è appena passato, ma come era da aspettarsi, è stato tenuto sotto silenzio completo nei paesi in cui gli stermini di massa di sono verificati (Austria e Cechia) e che hanno appoggiato quella barbarie (Germania e Polonia). Questa ignoranza potrebbe forse essere scusata dal senso di vergogna di chi vuole nascondere i propri orrori… non fosse per il fatto che questi orrori si stanno ripetendo tali e quali a un secolo di distanza. Presentiamo il testo sull’anniversario di Talerhof nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Mike Whitney, sul sito counterpunch.org, intervista il nostro amico Saker, che riassume nelle sue risposte molti dei dati delle sue analisi che abbiamo cercato di presentare negli ultimi mesi. Ci sembra un’utile ripasso della situazione attuale, che possiamo leggere in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.