Alla sera di mercoledì 18 dicembre, dopo la Veglia di san Nicola, con benedizione del nostro arcivescovo Mark, c'è stata la tonsura del nostro starosta Nicolae Plopan: il nuovo monaco ha ricevuto il piccolo abito monastico con il nome di Ioan, da san Giovanni Battista. Vi presentiamo una fotogalleria dalle immagini prese da Ovidiu Boc. Nonostante l'ora tarda, il freddo pungente e alcuni dei nostri fedeli già in viaggio per celebrare la Liturgia di san Nicola a Bari, il numero e il calore umano di quelli che hanno voluto assistere alla tonsura sono la miglior testimonianza dell'affetto fraterno che i nostri parrocchiani portano al nuovo monaco. A padre Giovanni il nostro auguro di cuore di molti anni di sereno progresso spirituale e di servizio alla Chiesa. Спаси, Христе Боже! Mântuieşte, Hristoase Dumnezeule! Salva, o Cristo Dio!
19/12/2013
La Chiesa ortodossa e il supersessionismo (o teologia della sostituzione)
La teologia che proclama che il cristianesimo ha “sostituito” il popolo di Israele ha certamente profondi effetti sulla convivenza tra cristiani ed ebrei (particolarmente in Terra Santa), e vale la pena approfondire quanto di questa teologia sia proprio del cristianesimo ortodosso, e quanto nasca da moderne interpretazioni evangeliche. Hal Smith, un ortodosso americano competente e attento in questa materia, analizza il rapporto della Chiesa ortodossa con la “teologia della sostituzione”, in un saggio che traduciamo nella sezione “Confronti” dei documenti.
19/12/2013
VIDEO: "L'uomo di Dio" (vita di san Giovanni di Shanghai)
Ecco un video in russo sottotitolato in inglese con testimonianze di persone che hanno conosciuto san Giovanni (Maksimovich) di Shanghai e San Francisco:
L'icona miracolosa della Madre di Dio dalle Sette Spade ci ha fatto compagnia alla Divina Liturgia e all'Inno Acatisto celebrati la mattina di martedì 17 dicembre. Hanno concelebrato con noi padre Dimitri Doleanschi, parroco della chiesa di san Nettario a Parma, e padre Alexei Cărpineanu, parroco della chiesa dei santi Pietro e Paolo a Como. L'icona è partita quindi per Parma, tappa successiva del suo pellegrinaggio in Italia.
Un ringraziamento particolare a Sergej Fomin, custode dell'icona:
Da alcuni giorni circola in rete la notizia della riesumazione del corpo di padre Gheorghe Calciu, un confessore dell’Ortodossia romena del XX secolo, il cui cadavere è stato trovato incorrotto. Su questa pagina si può trovare la notizia in italiano. A prima vista ci è sembrata una notizia “pulita” di un segno di santità, comune a molti casi di santi attraverso i secoli. Tuttavia, una voce di cautela si è levata dal blog di Răzvan Codrescu (nella foto), un letterato e poeta romeno che ha conosciuto padre Gheorghe e curato i suoi libri, e che denuncia la strumentalizzazione della sua figura attraverso una riesumazione piena di fin troppi lati oscuri. Approfondiamo la questione nell’articolo del blog di Răzvan Codrescu, nell’originale romeno e nella nostra traduzione italiana, nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
Lunedì 16 dicembre abbiamo fatto visita alla parrocchia di san Nicola a Lecco, dove il parroco padre Vitalij Korsakov e lo ieromonaco Svjatoslav (Zasenko), rettore della parrocchia della santa Protezione a Lugano, ci hanno affidato l'icona miracolosa della Madre di Dio delle Sette Spade ("Semistrelnaja"), che in queste settimane sta girando per le chiese ortodosse in Italia. Tornati a Torino in serata assieme a Sergej Fomin, il custode dell'icona, abbiamo officiato una serie di funzioni assieme ai fedeli che avevano atteso l'arrivo dell'icona a Torino.
Abbiamo avuto il piacere di concelebrare con padre Ion Ursache, il rettore della parrocchia di Sîngerei in Moldova (da dove provengono numerosi dei fedeli della nostra chiesa). Padre Ion, proveniente da un pellegrinaggio a Gerusalemme, è ora diretto a Bari.
Durante la Liturgia, abbiamo anche benedetto l'icona della Madre di Dio Воскрешающая Русь (Voskreshajushchaja Rus', ovvero "La Rus' che risorge"), dono della nostra parrocchiana Yulia, e dipinta dal nostro iconografo Ovidiu. Anche se l'ispirazione dell'icona è tuttora oggetto di dibattiti in Russia, l'icona rimane per noi un segno del ruolo della Madre di Dio nel processo di rigenerazione di quel paese che le fu dedicato ("Casa della Madre di Dio") ben prima che scoppiasse la rivoluzione atea.
Un augurio a padre Ion e a tutti i pellegrini a Bari nell'occasione della festa di san Nicola!
Sabato mattina un incendio ha devastato la chiesa di santa Barbara a Montaner (Treviso). I danni sono ingenti, anche se gli articoli di cronaca testimoniano solidarietà a livello locale.
Ecco un'occasione per dimostrare anche solidarietà da parte di tutti noi: Montaner è uno dei pochi centri in Italia di presenza monastica femminile ortodossa, e trascurare la sua ripresa da questa tragedia, e il suo sviluppo, significa trascurare una parte del nostro stesso futuro. Chi ha nel cuore un'offerta di beneficienza di Natale, può indirizzarla a Montaner e rendere questa stagione natalizia un po' meno drammatica per tanti fedeli ortodossi.
Nel cammino verso la festa del Natale, abbiamo creduto buona cosa mettere a disposizione dei nostri lettori una nostra traduzione dell'Acatisto romeno della Natività del Signore, che proponiamo nella sezione dedicata ai Testi delle funzioni. Ci dispiace di non poter offrire una versione trilingue, perché gli inni Acatisti del Natale in slavonico hanno un impianto diverso. Speriamo comunque che questa versione italo-romena possa comunque venire incontro alle necessità di un momento di preghiera estemporaneo durante il periodo pre-natalizio e nei giorni della festa.
Il coro di canto bizantino Irini Pasi Ensemble (il nome viene dalla frase "Pace a tutti" della Liturgia greca) si è dotato di un'ottima presenza in rete: Qui potrete vedere il suo sito, la sua pagina Facebook e il suo canale youTube.
Attraverso queste opportunità on-line, potremo ascoltare i canti del coro, tenerci aggiornati con gli ultimi appuntamenti di corsi e concerti a Torino e dintorni, e... andare a visitare e incoraggiare le attività del coro con il nostro supporto!
Nell'ultimo post sul blog del suo sito, padre Andrew Phillips riflette sul fatto per ora ancora curioso (ma profetizzato come evento futuro) della Russia che si prepara ad accogliere profughi per motivi di persecuzione religiosa. Il concetto ci è chiaro per chi lascia oggi il Medio Oriente... ma potremmo avere anche noi un motivo di beneficiarne nel nostro futuro? Esaminiamo a proposito il saggio di padre Andrew nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti la vita di uno starets dei nostri tempi: l'anziano Gabriel (Urgebadze), forse il santo più amato della Chiesa ortodossa georgiana contemporanea. Attraverso il suo particolare carisma (il dono dell’amore), vediamo come la vita di questo santo straordinario ha davvero cambiato la vita di migliaia di persone attorno a lui, e come continua a farlo attraverso un grande flusso di miracoli.
12/12/2013
Протоиерей Всеволод Чаплин призывает преодолеть "парижское пленение" русского богословия
Особое внимание должно быть уделено наследию новомучеников
Москва. 6 декабря 2013 года. ИНТЕРФАКС - В Русской церкви стоит уделять больше внимания собственной богословской традиции, считает глава синодального Отдела по взаимоотношениям Церкви и общества протоиерей Всеволод Чаплин.
"Если уж мусульмане и протестанты задумываются о том, что делать в случае противоречий между российской и зарубежной традициями, и нередко выбирают российскую мысль, то нам, когда-то воспринявшим веру извне, но ныне имеющим уже более чем тысячелетнюю традицию православной мысли, учености и благочестия, традицию Предания, стоило бы уделять ей первостепенное внимание", - пишет отец Всеволод в статье, опубликованной в газете "Русь державная".
Он убежден, что настало время преодолеть "парижское пленение" русского богословия, свежим взглядом посмотреть на соотношение в российском, украинском, белорусском православном интеллектуальном и культурном пространстве тех тенденций, которые были инициированы богословами диаспор XX века, и той традиции, которая возникала в православных странах в период их свободной жизни, "когда не было приспособления ни к доминирующему западному окружению, ни к тоталитарным безбожным режимам".
"Традиция эта достаточно обширна. Посмотрим хотя бы на социальное богословие Греции, на русскую религиозную философию конца XIX - начала XX века, на многочисленных сербских духовных авторов первой половины XX века. И в первую очередь, следует посмотреть на те мысли и на тот опыт, которые были свойственны русскому православию, нашим иерархам, нашим духовным школам, нашим известным пастырям на рубеже позапрошлого и прошлого веков", - говорится в статье.
По его мнению, особое внимание должно быть уделено наследию новомучеников.
"Нам, православным христианам Руси начала XXI века, нужно систематизировать и максимально широко распространить то наследие нашей собственной традиции, особенно наследие новомучеников, которое дает ответы на многие стоящие перед богословием и перед самим нашим обществом вопросы", - заявил священник.
Признав, что христианские мыслители рассеяния сделали очень многое для сохранения веры "среди своих пасомых", он добавил, что "по определению, диаспора - это явление достаточно маргинальное в контексте жизни свободных православных народов".
È stato creato un altro santo della laicità. Nelson Mandela si unirà alla galleria di altri santi e 'icone' del secolarismo, insieme con il presidente Kennedy, Marilyn Monroe, Elvis Presley, Lady Diana e una moltitudine di altre celebrità morte.
Ciò che è scandaloso è prima di tutto la pura ipocrisia di molti che ora lo omaggiano. Così, il presidente Obama regna su Guantanamo Bay, dove ci sono prigionieri politici non sottoposti a processo, il cui destino è simile a quello di Nelson Mandela sotto il regime dell'apartheid. Allo stesso modo, i leader anglosassoni e di altri paesi scodinzolano alla memoria di Nelson Mandela ma sicuramente tutti sanno che il regime razzista del Sud Africa non avrebbe mai potuto sopravvivere, se non fosse stato sostenuto per decenni da diversi paesi occidentali e dai loro alleati, in particolare la Gran Bretagna e Israele. Ora che un grande uomo è morto, tutti dicono che lo hanno sempre sostenuto. Questa è una menzogna.
C'è anche una seconda bugia. Si tratta del tentativo di rendere Nelson Mandela una 'icona' della laicità. Perché era un grande? Non a causa della sua mancanza di discernimento, della sua credulità o della sua vita familiare spezzata - ma a causa della sua fede cristiana. Come innumerevoli altri prigionieri cristiani nel Gulag ateo dell'Unione Sovietica, ha trascorso oltre 25 anni in cattività. (Vero, nei gulag hanno trascorso la loro prigionia in condizioni ben peggiori, e molti di loro vi sono morti, ma l'establishment e i media occidentali li ignorano perché erano cristiani ortodossi, e quindi non 'politically correct'). E come questi innumerevoli altri, a causa del suo background cristiano, ha avuto la capacità di perdonare i suoi carcerieri. In questo modo il Sud Africa, anche se oggi è estremamente violento, estremamente corrotto, con un gran numero di persone estremamente povere e devastato dall'AIDS, almeno non ha intrapreso il corso disastroso e suicida della vendetta e del terrorismo contro i bianchi, come lo Zimbabwe e molte altre ex colonie africane.
Possiamo sperare che i numerosi difetti ed errori nella giovinezza di Nelson Mandela gli saranno perdonati al Giudizio finale, dal momento che ha perdonato agli altri i loro molti difetti ed errori. Questo è cristiano, ma i laicisti rabbiosi degli Stati Uniti, del Canada e dell'Unione Europea non potranno mai ammetterlo. È un peccato, ma potrebbero imparare qualcosa e fermare le loro indecenti persecuzioni dei cristiani nei loro paesi, in Medio Oriente, in Europa orientale e in Africa. Liberate Nelson Mandela dallo strangolamento dei laicisti; lasciate che sia visto per quello che era: un cristiano.
11/12/2013
La teologia delle icone come strumento nel dialogo tra scienza e fede
Pochi crederebbero ai cristiani ortodossi, se questi dicessero di avere una chiave interpretativa della Bibbia che può mettere d’accordo gli atei scientisti con i credenti fondamentalisti… eppure questa chiave esiste: vedere la Bibbia come icona. Scopriamo come, nel saggio che padre Steven Bigham ha scritto per il blog Orthodox Arts Journal, e che proponiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.