Presentiamo il video della recente intervista al Metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l’Ucraina (nella foto), assieme alla trascrizione italiana del testo. Dalle parole del nostro amico vladyka Onufrij vediamo quale sia il carattere di quella Chiesa locale ucraina che da mondi culturalmente molto distanti si pretende in modo paternalista di voler “aiutare”, senza che tale aiuto sia mai stato richiesto.
23/09/2018
Meletios Metaxakis, metropolita, arcivescovo, papa e patriarca
La comprensione degli attuali comportamenti e di certe apparenti contraddizioni del Patriarcato di Costantinopoli può essere aiutata approfondendo la controversa figura del patriarca Meletios (Metaxakis, nella foto), a cui la redazione di Pravoslavie.ru ha dedicato un articolo che riporta una traduzione dal serbo messa una decina di anni fa da padre Andrew Phillips sul suo sito Orthodox England. Ve ne proponiamo ora una traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
Dopo un’intervista di Tudor Petcu allo storico dell’arte cristiana François Bœspflug (nella foto) sull’iconografia etiopica, che vi abbiamo presentato lo scorso luglio, facciamo seguito con una seconda intervista che racconta gli studi, i viaggi e gli orizzonti spirituali di questo notevole ricercatore.
21/09/2018
Il Centro dell'Enciclopedia ortodossa sta pubblicando i documenti storici sul ritorno della metropolia di Kiev alla Chiesa russa
Lo scorso 4 agosto, in un documento sul tema della (allora solo minacciata) crisi ucraina, abbiamo citato le affermazioni del metropolita Ilarion (Alfeev) sul rinvenimento di 900 pagine di documenti storici che confutano le pretese di dominio del Patriarcato Ecumenico sulla sede di Kiev.
Ora, questi documenti sono in corso di pubblicazione a cura del Centro dell'Enciclopedia ortodossa, e allo stato presente dei lavori – per l'urgenza dovuta alla crisi – sono già consultabili in rete. Vi presentiamo un articolo introduttivo in traduzione italiana.
20/09/2018
La guerra dei visti: Costantinopoli apre un nuovo fronte contro i preti russi
Vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di un articolo di Roman Silant’ev, direttore del Centro per i diritti umani dell'Assemblea popolare russa, su uno scenario secondario dell’attuale crisi ucraina: la riduzione e negazione arbitraria di visti per la Grecia e il Monte Athos a chierici della Chiesa ortodossa russa (che chiedono tali visti per motivi di pellegrinaggio).
19/09/2018
Dichiarazione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa sull'intervento non canonico del Patriarcato di Costantinopoli nel territorio canonico della Chiesa ortodossa russa
Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti il testo russo e la traduzione italiana di quello che è finora il testo più elaborato che spiega le ragioni della Chiesa ortodossa russa nell’attuale crisi attorno alla questione ucraina.
Padre Andrew Phillips ci ricorda le quattro aree comuni che rendono duraturo un legame matrimoniale, in un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Etica” dei documenti.
cerca l'unione mistica con Dio attraverso i misteri ineffabili
cerca una chiesa nazionale per ragioni nazionaliste e non religiose
comprende che la Chiesa ortodossa è un'organizzazione al di sopra delle nazioni
sostenuto dal Dipartimento di Stato degli USA
ha cominciato a pensare all'autocefalia solo dopo che il presidente Kravchuk l'ha suggerita
ha oltre 5000 monaci
ha 200 monaci
sogna di impadronirsi della Lavra delle Grotte di Kiev
"non c'è giudeo ne greco, né schiavo né libero, né maschio né femmina; ma tutti siete uno in Cristo Gesù"
ha sostenuto la persecuzione degli uniati negli anni '80; ora vuole allearsi con gli uniati
non ha sostenuto alcuna parte durante l'Euromaidan
ha sostenuto l'Euromaidan
ama tutti i popoli
odia i russi
si è mantenuto fedele ai suoi voti monastici
ha rotto i suoi voti monastici, sposandosi e facendo tre figli in segreto
gode di piena autonomia
copia lo stile del patriarca di Mosca
scomunicato nel 1997
16/09/2018
La Chiesa russa sospende la commemorazione del patriarca Bartolomeo e la concelebrazione con la gerarchia di Costantinopoli, ma la comunione eucaristica non è interrotta
In seguito alla nomina da parte del Patriarca ecumenico di due vescovi come esarchi in Ucraina senza alcuna benedizione da parte della Chiesa ortodossa ucraina, il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha deliberato nella sua sessione straordinaria del 14 settembre 2018 che sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' cesserà di commemorare sua Santità il patriarca ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli durante la Divina Liturgia.
I primati delle 15 Chiese ortodosse autocefale del mondo si commemorano tipicamente a vicenda in vari punti durante la Divina Liturgia.
Si è anche deciso di sospendere la concelebrazione con i vescovi di Costantinopoli e di sospendere la partecipazione ad assemblee episcopali, dialoghi teologici, commissioni multilaterali e a tutte le altre strutture presiedute o co-presiedute da rappresentanti del Patriarcato ecumenico, come sua Eminenza il metropolita Ilarion (Alfeev), capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, ha dichiarato in una conferenza stampa.
Tuttavia, queste misure non indicano una rottura nella comunione eucaristica: "La comunione eucaristica tra le Chiese non è stata interrotta. Questa decisione non priva il clero del patriarcato di Costantinopoli e della Chiesa ortodossa russa della possibilità di svolgere servizi congiunti", ha spiegato il segretario stampa del patriarca, padre Aleksandr Volkov.
Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha precedentemente affermato che interromperà la comunione eucaristica con Costantinopoli nel caso in cui questa conceda l'autocefalia a una chiesa ucraina.
Sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina ha anche annunciato oggi che la Chiesa canonica non si incontrerà con gli esarchi, che sono già arrivati a Kiev, in quanto non hanno alcuna benedizione per essere sul territorio canonico della Chiesa ortodossa ucraina.
15/09/2018
Un ricordo di padre Seraphim (Rose) in un monastero in Bulgaria
Partendo da un recente pellegrinaggio in Bulgaria, Jesse Dominick ci fa partecipi di alcuni ricordi di padre Seraphim Rose (nella foto) raccolti in giro per il mondo, che dimostrano la sua ricezione come un testimone dell’Ortodossia a livello universale, e che vi presentiamo in traduzione italiana.
Proponiamo in traduzione italiana una breve rassegna delle dichiarazioni di primati, sinodi e autorevoli vescovi delle Chiese ortodosse ufficiali a proposito delle ingerenze ecclesiastiche in Ucraina. Non aggiungiamo altri commenti, essendo persuasi che le dichiarazioni si commentino già abbastanza bene da sole.
Padre Andrew Phillips commenta con il suo solito stile, di ampio respiro e senza false cortesie, il panorama e le conseguenze dell'attuale crisi interna al mondo ortodosso, in un articolo che abbiamo tradotto in italiano nella sezione "Geopolitica" dei documenti.
La rivista The Orthodox Word riportava nel 1972 una panoramica sul Patriarcato ecumenico, scritta da san Giovanni di Shanghai (nella foto) per il Concilio della ROCOR nel 1938. I dati di questo rapporto, che evidentemente sembravano ancora attuali al futuro padre Seraphim (Rose) quando li riportò nel 1972, sono ancora straordinariamente attuali in questi giorni di conflitti giurisdizionali. Vi invitiamo a leggere il rapporto di cui abbiamo preparato la traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
11/09/2018
Patriarcato di Costantinopoli: Sul secondo matrimonio dei preti
Sempre sul tema della decisione di permettere ai preti un secondo matrimonio, leggiamo in romeno e in italiano cosa ne pensa il nostro confratello padre Petru (Pruteanu), che analizza i risvolti giuridici e pratici di questa proposta.
10/09/2018
Dichiarazione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa dell'8 settembre 2018
Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa esprime la sua risoluta protesta e profonda indignazione in connessione con il comunicato pubblicato il 7 settembre 2018, della Segreteria Generale del Santo Sinodo del Patriarcato di Costantinopoli, che annuncia la nomina di due vescovi di questa Chiesa – l'arcivescovo Daniel di Pamphilon (USA) e il vescovo Hilarion di Edmonton (Canada) – come 'esarchi' del Patriarcato ecumenico a Kiev.
Questa decisione è stata presa senza un accordo con il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' e con il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina, e costituisce una flagrante violazione dei canoni ecclesiastici che vietano ai vescovi di una Chiesa locale di interferire nella vita interna e negli affari di un'altra Chiesa locale (Canone 2 del II Concilio ecumenico; Canone 20 del Concilio Trullano, Canone 13 del concilio di Antiochia, Canoni 3, 11 e 12 del Concilio di Sardica). Contraddice del tutto la finora immutata posizione del Patriarcato di Costantinopoli e dello stesso stesso patriarca Bartolomeo, che ha più volte dichiarato di riconoscere il metropolita Onufrij come unico capo canonico della Chiesa ortodossa in Ucraina.
La decisione del Patriarcato di Costantinopoli di affidare la questione della concessione dell'autocefalia all'esame dei "credenti ortodossi dell'Ucraina" è stata presa contro la volontà dell'episcopato della Chiesa ortodossa ucraina, che ha chiesto all'unanimità la preservazione del suo stato attuale.
Per giustificare la sua interferenza negli affari di una Chiesa locale, il patriarca di Costantinopoli ha prodotto false interpretazioni di fatti storici, riferendosi a presunti suoi poteri eccezionali, che egli in realtà non ha, e non ha mai avuto.
Queste azioni portano a una situazione di stallo le relazioni tra la Chiesa russa e la Chiesa di Costantinopoli, creando una vera minaccia per l'unità dell'Ortodossia in tutto il mondo.
Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa dichiara che la piena responsabilità per questi atti anticanonici ricade personalmente sul patriarca Bartolomeo e su quelle persone nella Chiesa di Costantinopoli che sostengono tali azioni.
Gli atti di risposta del Patriarcato di Mosca seguiranno al primo momento possibile.