In un filmato, due portavoce dei russini e degli ungheresi della Rus’ Carpatica annunciano quello che ha tutta l’impressione di essere un ultimatum alla giunta di Kiev: concessione immediata alla regione dell’autonomia negata da oltre vent’anni, o secessione immediata. Non può mancare un ricordo del sostegno dell’Ungheria, che rischia di trascinare l’Ucraina in una guerra con un paese della NATO. Tanto per far capire come funzionano le regole di un’alleanza militare, se l’Ucraina osasse attaccare l’Ungheria, tutti i paesi della NATO (Italia compresa) sarebbero costretti a dichiarare guerra all’Ucraina...
Una preziosa fonte di informazioni sulla crisi ucraina è il blog The Unwashed Brain (letteralmente, “Il cervello non lavato”), che per vivere all’altezza del suo titolo, fornisce analisi estremamente attente e dettagliate di vari aspetti poco noti, o malamente noti. Il primo articolo che abbiamo tradotto da questo blog, e che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è un colpo d’occhio generale sulla Crimea, con aspetti storici, sociologici, religiosi, militari e politici, e una cronistoria degli eventi rilevanti e della loro ricezione (o falsificazione) mediatica. Anche chi si è tenuto informato in questi mesi vi leggerà cose che i media NON gli hanno voluto far sapere.
In questo articolo della Rossiyskaya Gazeta in italiano, possiamo leggere un brano tratto da “Arcipelago Gulag”, in cui Aleksandr Solzhenitsyn aveva già previsto le linee generali della crisi ucraina già nel 1968: la sopravvivenza del nazionalismo al regime sovietico, i legami prevalenti con la Russia di parte dell'Ucraina, l'arbitrarietà della consegna della Crimea all'Ucraina nel 1954, e perfino il ruolo del tutto speciale della Rus' Carpatica ("mentre chiederanno giustizia per se stessi, come potranno gli ucraini essere giusti con i carpato-russi?"): una lettura sorprendentemente attuale dopo quasi mezzo secolo!
17/08/2014
Minacce a preti e distruzione di chiese: gli ortodossi in Ucraina a un passo dal martirio
Abbiamo avuto notizie di chiese bombardate e distrutte dall'artiglieria ucraina in Novorossija, di sacerdoti picchiati, incarcerati e uccisi. “Ragioni di guerra”, ci dirà chi vuole credere a tutti i costi che tutto scorre tranquillo lungo il placido Dniepr.
Ma queste atrocità si stanno diffondendo a macchia d’olio, e non nel Donbass... queste sono le novità della notte del 15 agosto a Nikolaev (a 450 chilometri da Donetsk), alle foci del placido Bug:
Le chiese di san Simeone e di san Sergio di Radonezh (nella foto) sono state colpite da bottiglie molotov e distrutte dal fuoco.
Dalla regione di Kiev (a circa 550 chilometri da Donetsk) ci giunge invece questa notizia riportata da RT: il 14 agosto (giorno della processione della Croce e dei martiri Maccabei, una festa molto sentita in Ucraina), una banda di nazisti con simboli del partito "Svoboda" e del Partito Radicale di Oleg Ljashko ha fatto irruzione in una chiesa del Patriarcato di Mosca e ha interrotto il culto, dissacrando l’altare, cospargendo il prete di succo di pomodoro e insultandolo in ogni modo possibile:
Se ve la sentite di vedere il filmato su YouTube, potrete osservare tutta la squallida sequenza, nella quale la singola cosa degna di ammirazione è il comportamento composto del prete e dei fedeli insultati.
Che differenza vi sembra che ci sia tra le squadracce naziste che andavano a terrorizzare gli ebrei in Germania negli anni ’30, e a dissacrare sinagoghe, e queste squadracce naziste di cui vedete apertamente il comportamento?
Il culto ortodosso, per quanto complesso ed elaborato, è molto più libero e meno “irregimentato” dei culti cristiani prevalenti in Occidente. Purtroppo, quando qualcuno si serve di questa maggiore libertà non per sentirsi più a suo agio con Dio, ma per intavolare discussioni con gli altri partecipanti alle funzioni, le chiacchiere hanno un immediato effetto distruttivo, sia sulla sacralità delle funzioni, sia sulla vita spirituale dei fedeli. Presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti i commenti di padre Thaddaeus Hardenbrook, che ci parla degli effetti negativi delle chiacchiere nel corso della Divina Liturgia,
In uno dei suoi punti sulla situazione odierna, Saker ha analizzato due linee di previsioni, una possibile ma del tutto improbabile, e l’altra tanto verosimile da essere solo questione di prevederne i dettagli più minuti. La prima delle previsioni, ovviamente carpita al volo dalla stampa russofoba affamata, è che anche in Russia si starebbe preparando un Maidan nazionalista. Tutti quelli che conoscono lo status attuale della Russia e delle sue opposizioni sanno bene quanto sia vicina allo zero la probabilità che una simile manifestazione in Russia possa davvero cambiare qualcosa. Viceversa, la decomposizione dell’Ucraina (ben delineata dall’immagine di Josetxo Ezcurra qui a fianco: Viaggio verso gli abissi) è una cronaca di collasso ormai prevedibile su tutte le possibili linee, e di fatto molte delle misure economiche, politiche e militari che si vedono prendere oggi nel paese sembrano pura follia se non sono viste nell’ottica di misure volte a contenere o a ritardare l’inevitabile collasso. Presentiamo le note di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Egor Prosvirnin, redattore capo del sito Sputnik i Pogrom, ha pubblicato un appello al popolo tedesco, a cui rinfaccia la clamorosa indifferenza di fronte ai rigurgiti di evidente neonazismo in Ucraina, e il tradimento di tutta la linea di buona volontà portata avanti da quando i russi (a differenza degli americani) abbandonarono unilateralmente le loro posizioni in Germania. Presentiamo l’appello di Prosvirnin, assieme a una nota esplicativa di Saker (che analizza a fondo l’attitudine tedesca verso la crisi ucraina a paragone con l’attitudine verso la dissoluzione della Jugoslavia) nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
16/08/2014
Arcivescovo Mark (Arndt): sul monachesimo contemporaneo
Kristina Poljakova ha intervistato per Pravoslavie.ru, l’arcivescovo Mark (Arndt) di Berlino, Germania e Gran Bretagna, su vari temi della vita monastica. Vladyka Mark, che ha vissuto in monasteri in Serbia e sul Monte Athos, ha la cura dei monasteri della ROCOR a Gerusalemme ed è egli stesso abate di un monastero in Germania, è molto competente a rispondere alle domande sulle particolarità della vita monastica in diversi paesi, e sulle difficoltà odierne d intraprendere il cammino monastico. Presentiamo l’intervista nell’originale russo e in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
16/08/2014
Жители Славянска исчезли, город заселяется выходцами из западной Украины
Жители Славянска исчезли, город заселяется выходцами из западной Украины
В занятом украинскими войсками Славянске практически исчезли местные жители, город заполнен приезжими людьми, которые говорят на чужом наречии и занимают жилье эвакуировавшихся от украинских бомбардировок. Об этом сообщает один из немногочисленных славянцев, который, вняв украинской пропаганде, вернулся в родной город.
Картина, которая предстала перед его глазами, ужаснула мужчину. Он осознал, что информация о том, что жители Славянска вернулись в родные дома, оказалась гнусной ложью.
«Пожалуйста, услышьте нас! В Славянске пропали люди!
Я коренной житель Славянска, живу в нем уже 27 лет. Точнее жил, я уехал из него 3 месяца назад, уже тогда в городе стало опасно. Все это время я жил у родственников в Одессе. Вернуться домой я решил, когда во всех укроСМИ стали говорить о том, что в Славянске все спокойно и уже вернулось 60% населения.
За три месяца моего отсутствия моя квартира осталась нетронутой снарядами от обстрелов хунты и её мародерами. Я уже начал распаковывать вещи как услышал, что кто-то открывает дверь моего соседа по лестничной площадке, думал, что это мой сосед, Сергей Иванович, но дверь открывал какой-то молодой парень. Я спросил у него кто он, а он мне ответил, что сын Сергей Ивановича.
Вот только сын моего соседа погиб 3 года назад в аварии, я с ним с детства дружил. Я решил пройтись по соседям и узнать, кто он на самом деле, может и вправду его сын, о котором я не знал. Большинство квартир пустовали, но не все, в них обитали незнакомые мне люди. Они представлялись мне новыми жильцами или родственниками моих соседей.
Я в подъезде знал всех, но всех этих людей я видел впервые. Пройдясь по другим домам, в которых жили мои знакомые, которые решили остаться в осаждённом городе, я не обнаружил ни этих людей, ни тех, кого хоть раз в жизни видел. Я пытался найти старых друзей, пробовал звонить тем, чей номер телефона я знал и там никто не ответил. Где все мои друзья, хунта? Как оказалось после общения с другими, такая ситуация у многих людей кто вернулся в город после его оккупации киевскими войсками.
На улицах города людей практически нет, а те, кто по ним ходят, явно не из Славянска. Городят они на украинском, а если по-русски, то с западным акцентом. Возможно, мы сошли с ума, но не одному мне кажется, что население в Славянске заменили актерами хунты, специально чтобы скрыть факт его истребления или перемещения куда либо.
Распространяйте это сообщение, чтобы все знали, что происходит с городом после «освобождения» его войсками хунты», - пишет житель Славянска.
15/08/2014
Предстоятелем Украинской Православной Церкви избран митрополит Черновецкий и Буковинский Онуфрий
13 августа 2014 года Собор епископов Украинской Православной Церкви, состоявшийся в Киево-Печерской лавре, избрал новым Предстоятелем Украинской Православной Церкви Местоблюстителя Киевской митрополичьей кафедры митрополита Черновицкого и Буковинского Онуфрия.
В работе Собора приняли участие 82 архиерея Украинской Православной Церкви, из которых 52 правящих, 22 викарных и 8 (из 9) заштатных. Голосование проходило в 2 тура.
* * *
Митрополит Онуфрий (Березовский) родился 5 ноября 1944 г. в с. Корытном Вашковского р-на Черновицкой обл. Украины в семье священника.
В 1964 г. окончил Черновицкое техническое училище, работал в строительной организации, в 1966 г. поступил на общетехнический факультет Черновицкого ГУ. В 1969 г. оставил университет и поступил в Московскую духовную семинарию. В 1970 г. принят в число братии Троице-Сергиевой лавры.
18 марта 1971 г. пострижен в монашество, 20 июня — рукоположен во иеродиакона, 29 мая 1972 г. — во иеромонаха. В 1980 г. возведен в сан игумена.
28 августа 1984 г. назначен настоятелем Преображенского храма Афонского подворья в с. Лукине Московской обл.
28 июня 1985 г. назначен благочинным Троице-Сергиевой лавры.
15 декабря 1986 г. возведен в сан архимандрита.
В 1988 г. окончил МДА со степенью кандидата богословия.
20 июля 1988 г. назначен наместником Успенской Почаевской лавры.
9 декабря 1990 г. во Владимирском соборе Киева хиротонисан во епископа Черновицкого и Буковинского.
22 января 1992 г. отказался подписать обращение архиерейского совещания Украинской Православной Церкви к Святейшему Патриарху Алексию II о предоставлении автокефалии Церкви на Украине, 23 января митрополитом Филаретом (Денисенко, впоследствии анафематствован) переведен на Ивано-Франковскую кафедру.
7 апреля 1992 г. восстановлен на Черновицкой кафедре.
28 июля 1994 г. возведен в сан архиепископа и назначен постоянным членом Священного Синода Украинской Православной Церкви.
22 ноября 2000 г. возведен в сан митрополита.
23 ноября 2013 г. Блаженнейшим митрополитом Киевским и всея Украины Владимиром удостоен права ношения второй панагии.
Решением Священного Синода Украинской Православной Церкви от 24 февраля 2014 г. избран Местоблюстителем Киевской митрополичьей кафедры.
Решением Священного Синода Русской Православной Церкви от 19 марта 2014 г. (журнал № 1) включен в состав Синода на правах постоянного члена на время занятия должности Местоблюстителя Киевской митрополичьей кафедры с определением по протокольному старшинству места, занимаемого Блаженнейшим митрополитом Киевским и всея Украины — первым среди архиереев Русской Православной Церкви.
Se la nostra preparazione culturale non include una specializzazione sulla Russia pre-rivoluzionaria (e di solito non la include), non possiamo neppure avere un’idea di quanto fosse straordinariamente evoluta la Russia imperiale ai tempi dello tsar Nicola II. Un secolo di demonizzazione della sua immagine ha lasciato vuoti enormi nella nostra comprensione, ed è per questo che dovremmo ringraziare Dio per un quadro correttivo come quello che padre Andrew Phillips ci ha tratteggiato nel suo blog alcuni giorni fa, e che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti. Al termine dell’articolo offriamo una curiosa fotografia d’epoca che ci dice qualcosa sul reale avanzamento tecnologico della Russia dei tempi di Nicola II.
15/08/2014
Kharkiv: il luogo dove il terrore di polizia regna supremo
Kharkiv (o Kharkov per coloro che, come la maggior parte dei suoi stessi abitanti, non parlano la gloriosa 'ridna mova' ucraina) è la seconda città dell’Ucraina, di quasi un milione e mezzo di abitanti. Nel corso del recente conflitto se ne è parlato poco, nonostante sia uno dei principali centri di dissenso verso il regime golpista. Dopo il colpo di stato di febbraio, è proprio a Kharkiv che il presidente Janukovich si è diretto nella speranza di ricostituire un governo legittimista, e nonostante il fallimento di tale progetto per l’opposizione dei governatori-oligarchi locali, è qui che hanno avuto inizio alcune delle più serie e articolate proteste popolari contro la giunta. Perché oggi da Kharkiv viene un silenzio assordante? È facile capirlo se si pensa che, oltre a una macchina mediatica sotto completo controllo politico, la giunta ucraina dispone anche di un efficiente apparato di polizia segreta: tutti quelli che si scagliano per qualsiasi ragione contro la continuazione del vecchio KGB sovietico in Russia, faranno bene a ricordare che i servizi segreti ucraini (oggi paradossalmente longa manus di quelli americani) sono figli di quelli sovietici non meno delle loro controparti russe. A Kharkiv la macchina repressiva della giunta di Kiev non è stata inattiva: leggete, nell’articolo di Potap Rysko che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, cosa sta succedendo a chi non è d’accordo con la dittatura della giunta, e capirete perché nel resto dell’Ucraina è così difficile far sentire una voce di dissenso.
14/08/2014
I miliziani del popolo della Novorossija si rivolgono agli europei
Nel silenzio mediatico sugli avvenimenti in Ucraina, la voce che è mancata di più è quella dei miliziani del Donbass. Eppure, sono uomini che difendono le loro case e le loro famiglie. Non sparano sui civili, non uccidono bambini e anziani, non bombardano scuole, chiese, asili e ospedali, non terrorizzano la popolazione… nonostante la nostra totale e vergognosa indifferenza nei loro confronti, hanno voluto lanciare un messaggio proprio a noi, gli abitanti dell’Unione Europea. Forse faremmo bene ad ascoltarli, per lo meno per non trovarci un giorno anche noi al loro posto. Presentiamo il video del messaggio dei miliziani e la sua trascrizione in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Segnaliamo questo articolo di Luca Susic dal sito de La Nuova Bussola Quotidiana, che riporta una notizia che avrebbe dovuto fare un certo scalpore.
La task-force investigativa speciale (SITF) istituita dall'Unione Europea per indagare sui crimini compiuti dall’UCK (Esercito di Liberazione del Kosovo) ha recentemente comunicato i risultati del suo operato. Sostanzialmente i dati confermano tutti gli abusi e le atrocità che noi abbiamo ripetuto, assieme a tanti inascoltati amici dei serbi del Kosovo, per tutti questi quindici anni.
Impatto mediatico in Italia? ZERO. C’è da chiederci a cosa serva che le colpe vengano chiaramente alla luce, quando vediamo la continua volontà di mantenerle nell’ombra.
A distanza di quasi un mese e mezzo da un’analisi della guerra in Novorossija che lasciava poche speranze in un cambiamento radicale della situazione, Saker torna a vedere, con l’occhio addestrato di un analista militare di professione, gli sviluppi della crisi ucraina alla luce dei nuovi eventi (in particolare le sanzioni e i cambiamenti geo-economici in corso). Presentiamo l’analisi di Saker nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.