Domenica 6 luglio il vescovo Jakob (nella foto), uno dei tre vicari del patriarca Elia II della Georgia, ha fatto sentire la voce della Chiesa in una predica alla cattedrale della Santissima Trinità a Tbilisi. All'approssimarsi del ballottaggio elettorale del 12 luglio, ha invitato i votanti a "respingere coloro che non si pentono per quello che hanno fatto al paese" quando erano al potere.
Anche senza fare nomi, è chiaro il riferimento all'Unione Movimento Nazionale di Mikheil Saakashvili, oggi all'opposizione, e responsabile dei disastrosi conflitti del 2008 e della svendita della Georgia al peggior europeismo anticristiano.
Quattro gruppi di monitoraggio e di diritti umani (paraventi della CIA, come tutta l'ingloriosa epopea della 'rivoluzione delle rose') gridano alla violazione della legislazione elettorale, dando la triste immagine che a tutte le organizzazioni religiose, sociali, umanitarie e non governative in Georgia è consentito ingerirsi a volontà e fare lobbismo politico... a tutte, tranne alla Chiesa ortodossa, soprattutto quando quest'ultima si limita a riconoscere la verità dei fatti.
Come vi abbiamo annunciato ieri, è ora on-line la versione in lingua russa del blog the Vineyard of the Saker, che sempre più commentatori non hanno paura di definire “la fonte on-line più informata sull’Ucraina”. Vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” la versione russa e la traduzione italiana dell’articolo di presentazione del nuovo blog in russo (i riferimenti alla Francia e ai francesi sono dovuti al fatto che negli stessi giorni è apparsa anche la versione francese del blog). La versione russa è certamente meno utile, visto che i russi e i russofoni sanno trovare abbastanza informazioni accurate sulla crisi ucraina nella loro lingua; quello che conta davvero è l’opera di informazione (o di contenimento della disinformazione mediatica) che Saker e il suo team di collaboratori hanno reso possibile nelle principali lingue dell’Occidente. Dal nostro sito, siamo lieti di aver potuto dare il nostro contributo, nei limiti delle nostre possibilità, per quanto riguarda il mondo di lingua italiana.
Lo ieromonaco Petru ci aiuta a non idealizzare “l’età d’oro dei Padri antichi”, presentandoci una prova molto tangibile e grottesca di quanti veri e propri farabutti ricoprivano cariche episcopali nel IV secolo. L’autore di questa prova non è altri che san Gregorio Nazianzeno, che dedica alcuni dei suoi componimenti poetici ai peggiori esempi cristiani del suo tempo. Presentiamo l’originale romeno e la traduzione italiana del saggio di padre Petru nella sezione “Santi” dei documenti.
09/07/2014
Eletto il nuovo metropolita antiocheno del Nord America
Il 3 luglio 2014 il Santo Sinodo del Patriarcato di Antiochia, riunito alla residenza patriarcale di Balamand (Libano), ha eletto l'arcivescovo Joseph (Zahlawi) di Los Angeles alla sede di New York, come successore del defunto metropolita Philip (Saliba). Il nuovo metropolita, nato a Damasco nel 1950, ha studiato all'Università di Beirut e alla facoltà di teologia di Tessalonica; parla correntemente arabo, inglese e greco, e conosce altre lingue europee.
08/07/2014
Il ruolo della Germania nell'odierna distruzione dell'Ucraina
In quella che è sempre più vista come una guerra totale degli Stati Uniti contro la Russia, non è sempre chiaro il ruolo della Germania. L’autore del blog The Vineyard of the Saker (blog da oggi disponibile anche nella sua versione russa, Виноградник Балобана) ospita un'analisi con la quale egli stesso non si dichiara d'accordo (se fosse vera, le analisi dello stesso governo russo potrebbero essere gravemente viziate), ma che merita sicuramente attenzione, soprattutto per la valutazione del ruolo della Germania nel disfacimento della Jugoslavia. Dagmar Henn (nella foto) attivista politica a Monaco di Baviera, ha seguito attentamente tutte le fasi della crisi ucraina, e applica i precedenti dell’ingerenza tedesca in Croazia e Slovenia (e alcuni paralleli storici più antichi e ormai dimenticati) per ricavarne una direzione inquietante dell’interesse tedesco nella dissoluzione dell’Ucraina. Presentiamo quest’analisi nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
Il senso della sofferenza ritorna profondamente nei periodi in cui vediamo sofferenze attorno a noi, soprattutto sulla pelle di credenti innocenti. La giusta attitudine verso la sofferenza è una delle cose che ci insegna il nostro Signore Gesù Cristo, che si presenta non tanto come liberatore dalle sofferenze, quanto piuttosto come colui che sa soffrire al nostro fianco, dando anche al nostro dolore una dimensione di speranza di gloria. Ce ne parla Gabe Martini in un saggio su Pravoslavie.ru, che riportiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
07/07/2014
Luci e ombre su Lugansk: una tonsura monastica sotto il fuoco dell'artiglieria
Aggrappandoci per quanto possibile alle notizie buone dalla Novorossija, presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti l’originale russo e la traduzione italiana di un racconto di coraggio e di speranza: la recente tonsura della monaca Agrippina da parte dell’arcivescovo Mitrofan al convento di santa Olga a Lugansk. Sarebbe il resoconto una normalissima tonsura monastica, con tanto di fotografie, se non fosse che è avvenuta sotto i colpi dell’artiglieria, diretti – come di regola, in questa sporchissima guerra – su obiettivi civili. Ci vuole una certa fede per affidare a Dio la vita di una donna che all’alba del giorno dopo la tonsura potrebbe essere o monaca (morta al mondo) o vittima civile (morta a tutti gli effetti), e siamo contenti di vedere che Dio le ha concesso di esercitare ancora la vita monastica in questo mondo. Ciò non ha impedito, comunque, al convento stesso di essere ancora bombardato qualche giorno più tardi, per grazia di Dio ancora una volta senza vittime al suo interno.
07/07/2014
“Non abbiamo altro aiuto tranne te...”: considerazioni sul linguaggio poetico degli inni alla Madre di Dio
Padre John Whiteford ci aiuta a fare un po’ di chiarezza su alcune espressioni di venerazione della Madre di Dio, vista “il solo aiuto” o “l’unica a intercedere”, e ci spiega come questi esempi di iperbole poetica sono perfettamente leciti nel linguaggio dell’innografia cristiana (così come lo sono anche nel linguaggio biblico) e non devono farci pensare a qualche strana aberrazione teologica, che vede solo la Madre di Dio, magari a esclusione di Dio stesso.
5 июля 2014 года отошел ко Господу Предстоятель Украинской Православной Церкви Блаженнейший митрополит Киевский и всея Украины Владимир.
Виктор Маркианович Сабодан родился 23 ноября 1935 г. в с. Марковцы Летичевского р-на Хмельницкой обл. Украины в крестьянской семье.
В 1954 г. поступил в Одесскую духовную семинарию, в 1958 г. — в Ленинградскую духовную академию, которую окончил в 1962 г. со степенью кандидата богословия. После окончания академии преподавал в ОДС, исполнял обязанности старшего помощника инспектора, одновременно занимал должность секретаря Одесского епархиального управления.
14 июня 1962 г. рукоположен во диакона, на следующий день — во иерея, 26 августа пострижен в монашество.
В 1965 г. окончил аспирантуру при Московской духовной академии, назначен ректором ОДС, возведен в сан архимандрита.
В 1966 г. назначен заместителем начальника Русской духовной миссии в Иерусалиме.
23 июня 1966 г. решением Священного Синода архимандриту Владимиру определено быть епископом Звенигородским, викарием Московской епархии, представителем Русской Православной Церкви при Всемирном совете церквей в Женеве и настоятелем Женевского прихода в честь Рождества Пресвятой Богородицы.
9 июля 1966 г. хиротонисан во епископа Звенигородского.
28 ноября 1968 г. назначен епископом Переяслав-Хмельницким, викарием митрополита Киевского и Галицкого, Патриаршего экзарха Украины.
20 марта 1969 г. переведен на Черниговскую и Нежинскую кафедру, назначен временно управляющим Сумской епархией.
С декабря 1970 г. по апрель 1973 г. — ответственный редактор журнала Украинского экзархата «Православний вiсник».
18 апреля 1973 г. назначен епископом Дмитровским, викарием Московской епархии, ректором Московских духовных школ.
9 сентября 1973 г. возведен в сан архиепископа.
18 апреля 1978 г. получил звание профессора МДА, 5 июня 1979 г. в МДА защитил диссертацию с присвоением ученой степени магистра богословия.
16 июля 1982 г. переведен на Ростовскую и Новочеркасскую кафедру, возведен в сан митрополита.
28 марта 1984 г. назначен Патриаршим экзархом Западной Европы.
30 декабря 1987 г. назначен управляющим делами Московской Патриархии и постоянным членом Священного Синода.
27 мая 1992 г. Архиерейским Собором Украинской Православной Церкви избран митрополитом Киевским и всея Украины, Предстоятелем Украинской Православной Церкви.
Domenica 29 giugno abbiamo avuto un evento singolare: non era ancora capitato, a nostra memoria, che due arcivescovi del Patriarcato di Mosca per l'Italia, uno emerito e uno in carica, celebrassero la Divina Liturgia nella stessa domenica in due capoluoghi di regione dell'Italia. Il nostro ex-arcivescovo Innokentij ha celebrato a Roma, mentre l'arcivescovo Mark ha celebrato a Genova, dove ha potuto inagurare con una celebrazione archieratica la chiesa di San Giorgio (nella foto), offerta in uso dall'arcidiocesi cattolica. Potete leggere i resoconti degli eventi in italiano, in russo e in romeno sul nostro sito diocesano.
06/07/2014
Una prospettiva bilanciata sul non intervento russo
Le recenti notizie del ritiro della milizia (opolchenie) del Donbass da Slavjansk possono essere viste, e sicuramente lo saranno, in modi molto diversi. Militarmente, non è una vera sconfitta, perché ha permesso di concentrare l’intero esercito ucraino intorno a una cittadina di dimensioni modeste, dando alla Novorossija il tempo di preparare una difesa ben più solida. Volendo parlare di storia greca o americana, non è fuori luogo un paragone con le Termopili o con Alamo (ma senza massacro finale del contingente di difesa). Politicamente, invece, manda un messaggio disastroso contro la scelta russa di non intervento. Di fronte a questo tema (che sarà sfruttato fino alla nausea dai media antirussi), cerchiamo di offrire la prospettiva più bilanciata apparsa il 4 luglio sul blog The Vineyard of the Saker, e che riportiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. In particolare, Saker cerca di dimostrare come le posizioni russe non dipendono unicamente da Putin (come vorrebbe chi cerca di demonizzarlo), ma prendono in considerazione le idee di molti personaggi influenti della politica e dell’esercito, tra cui il maresciallo ed ex-ministro della difesa Dmitrij Jazov (nella foto).
Mentre i media americani, a partire dal Wall Street Journal, incominciano a far trapelare l’enormità del genocidio in atto nel Donbass, la giunta ucraina continua a negare la realtà (o forse solo a voler far credere di negare la realtà) con una ostinazione tale da lasciare storditi. Saker cerca di riflettere su questo stato di bugia istituzionale in un articolo del suo blog, che riportiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
05/07/2014
Le preghiere ai santi e le preghiere per i defunti
Sul suo blog On Behalf of All, Gabe Martini analizza la pratica delle preghiere ai santi e il complesso di testimonianze bibliche e patristiche a favore dell’idea stessa dell’intercessione per i defunti e di quella dei giusti defunti per i viventi. Oltre che a sottolineare quanto la storica posizione protestante a riguardo è lontana dalla tradizione della Chiesa (e dalle stesse radici ebraiche del cristianesimo), queste testimonianze ci aiutano a capire meglio il funzionamento della Chiesa come corpo di Cristo. Presentiamo il saggio di Gabe Martini nella sezione “Preghiera” dei documenti
04/07/2014
La prospettiva di Sergej da una barricata a Lugansk
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la trascrizione italiana di una video-intervista realizzata a uno dei posti di blocco presso Lugansk, in cui Sergej, uno dei combattenti dell’Opolchenie (la milizia di autodifesa del Donbass), racconta l’esperienza della guerra da una prospettiva che i media italiani NON vi hanno fatto ascoltare.
Oltre a dare un’informazione molto importante dal punto di vista militare, e cioè che esiste di fatto sui cieli del Donbass una “no-fly zone” grazie alle manovre preventive dell’aviazione russa (traducete questa informazione in termini pratici: le vite di migliaia di civili sono state salvate da bombardamenti aerei nei centri delle principali città), il filmato è importante per far capire chi siano in verità i membri dell’Opolchenie, quale sia la loro fede (memorabile la frase al minuto 8:13, riguardo al mancato innesco di una bomba a grappolo in mezzo a due autobus di civili: Попробуйте не верить в Бога после этого!, ovvero “provate a non credere in Dio dopo questo!”), quale sia verso di loro l’atteggiamento della popolazione locale, e soprattutto quali siano le loro vere “ideologie”: mantenere la loro lingua, e i loro stessi nomi, liberi dalle imposizioni di coloro che vorrebbero operare su di loro un genocidio culturale (e non essendoci riusciti, passano a forme di genocidio più pratiche e immediate).
Abbiamo tradotto in italiano dal portale Pravmir e presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti una collezione di due testi sulla pratica del battesimo, scritti da sacerdoti del Nuovo Mondo, rispettivamente in Texas e in Canada. Padre Aidan Wilcoxson risponde alle obiezioni sul battesimo dei bambini tipiche della maggior parte delle denominazioni cristiane della sua zona, mentre padre Lawrence Farley ci spiega il ruolo indispensabile dei padrini di battesimo nel far lavorare quelli che devono avere la “parte del leone” nell’educazione cristiana, e cioè i genitori.