Il 20 dicembre 2018, con la benedizione di sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di Tutta la Rus', il Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha ospitato un incontro della commissione congiunta sulla vita diocesana e parrocchiale nei paesi "all'estero".
L'incontro di Mosca è stato guidato da sua Eminenza il metropolita Ilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento; erano presenti sua Eminenza l'arcivescovo Mark di Berlino e della Germania della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia; sua Eminenza l'arcivescovo Antonij di Vienna e Budapest, Capo del Dipartimento delle istituzioni all'estero del Patriarcato di Mosca; sua Grazia il vescovo Ioann di Bogorodsk, amministratore delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia; sua Grazia il vescovo Irenej di Richmond e dell'Europa occidentale della ROCOR; l'arciprete Nikolaj Balashov, Vice Presidente del Dipartimento; l'arciprete Serafim Gan, Cancelliere del Sinodo dei Vescovi della ROCOR, e l'arciprete Nikolaj Artemoff, Segretario della diocesi tedesca della ROCOR.
Si è discussa la cooperazione continua nei settori del lavoro pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie dei paesi al di fuori della CSI.
22/12/2018
Lettere del patriarca Kirill ai primati delle Chiese ortodosse locali in merito allo pseudo-concilio di "unificazione" tenutosi a Kiev
Si avvicina il momento in cui in tutto il mondo ortodosso saremo chiamati a fare una scelta relativa alla crisi dell’autocefalia ucraina. Il patriarca Kirill ha scritto ai primati delle Chiese ortodosse locali chiedendo loro di opporsi all’iniquità del “concilio d’unificazione” di Kiev e di non riconoscere la struttura pseudo-ecclesiale da questo creata. Possiamo leggere in russo e in italiano un articolo che ci spiega il contenuto di queste lettere.
22/12/2018
I doppi standard in Ucraina gridano al cospetto di Dio
Eccovi due recenti esempi di doppi standard della nuova Ucraina “libera” e “indipendente”:
1) il primo è il resoconto in russo e in italiano di come nella cattedrale della Trasfigurazione a Vinnitsa (nella foto) gli impiegati statali sono forzati (sotto minaccia di licenziamento) a frequentare in massa le funzioni del metropolita traditore Simeon, perché i veri fedeli hanno disertato la chiesa appena hanno avuto notizia della defezione del loro ex vescovo.
2) il secondo è il resoconto in russo e in italiano di come Dmitro Jarosh, il capo di Pravyj Sektor, stia facendo un appello alla caccia all’uomo contro i preti di Mosca. Questa è istigazione all’omicidio (più precisamente, alla strage), punita in tutti i paesi civili con il massimo possibile delle sanzioni criminali. E di fronte a un tale esempio di comportamento di un deputato della Verkhovna Rada, chi vanno a inquisire i servizi segreti ucraini? Ma naturalmente, i preti che non sono d’accordo con il Tomos di autocefalia! Quanto alle motivazioni dei nazionalisti ucraini, rileggiamoci con attenzione Giovanni 16,2: “verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio”.
Vi presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti la traduzione italiana di un attento studio delle pretese giurisdizionali della sede di Costantinopoli nel corso dei secoli, da cui possiamo iniziare a trarre alcune considerazioni sull’estrema pericolosità delle posizioni che hanno generato l’attuale crisi ucraina.
20/12/2018
Il Patriarcato ecumenico vanta una giurisdizione universale?
Ormai il termine “papismo ortodosso” non è più un modo di dire, ma una triste realtà, di cui prima o poi dovranno prendere coscienza tutti quelli che professano la fede ortodossa, e in modo particolare quelli che hanno scelto la fede ortodossa a preferenza di quella cattolica romana. Fate un profondo respiro, e leggete la traduzione italiana della lettera di venerdì scorso del patriarca Bartolomeo all'allora metropolita Aleksandr (Drabinko), in cui abbiamo la pretesa di un patriarca di Costantinopoli, in un documento da lui definito “nostra Carta patriarcale”, di essere colui che per la provvidenza della Chiesa ha indiscutibilmente la responsabilità di giudicare ovunque le questioni ecclesiastiche e di dare loro una conclusione definitiva. Come comportarci di fronte a tali pretese? Potremmo ridurre tutto in satira, e limitarci alla rassegnata domanda russa: где ближайшая психбольница? Ma qui ci tocca essere seri. Questa NON è la fede ortodossa alla quale ci è stato chiesto di aderire, è un’eresia ecclesiologica bella e buona, e per di più neppure originale, ma la brutta copia di un papismo già da secoli condannato dalla Chiesa ortodossa. Forse l’espressione “eresiarcato ecumenico” usata dal nostro confratello padre Andrew Phillips può sembrare eccessiva, ma stiamo andando sempre più direttamente a confrontarci con questo tema. Che Dio ci aiuti!
20/12/2018
La russofobia contagia anche le Hawaii: il rinnegamento delle radici storiche di Fort Elizabeth
Uno dei monumenti storici delle isole Hawaii, Fort Elizabeth (nella foto), è una fortificazione costruita dai russi sull’isola di Kaua’i, e porta il nome della consorte dello tsar Alessandro I.
Sull’onda della sempre presente russofobia, un gruppo di attivisti locali sta cercando di riscrivere la storia, asserendo che la fortezza è stata costruita da nativi e non ha alcuna relazione con la presenza russa nelle isole agli inizi del XIX secolo: si sta facendo pertanto un tentativo di rinominare la fortezza, per cancellare il ricordo della presenza russa nell’arcipelago. La ROCOR si sta attivando per contrastare questo revisionismo, e invita a sostenere la petizione che si può trovare sul sito del Congresso dei russo-americani.
Vi presentiamo in russo e in italiano un articolo di approfondimento dei risultati che il recente “concilio d’unificazione” di Kiev ha portato su chi vi ha partecipato e su chi dovrà subirne le conseguenze: un trionfo per Poroshenko e per Filaret, una catastrofe per il patriarca Bartolomeo e per l’ex metropolita di Vinnitsa Simeon, la recrudescenza delle persecuzioni per la Chiesa.
19/12/2018
Perché la Russia non invaderà l’Ucraina, gli staterelli baltici o chiunque altro
Per allentare un poco la tensione della russofobia, vi suggeriamo di leggere (e di far leggere) la versione italiana dell'analisi del nostro amico Saker sulla sempre incombente minaccia dell'invasione russa: vi troverete molti spunti di riflessione.
18/12/2018
Metropolita Onufrij: la legge di Dio non è stata né sarà abolita
Vi presentiamo in russo e in italiano il resoconto della risposta di sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l’Ucraina alla domanda su come valutare le ingiustizie che vediamo compiere contro la Chiesa in questi stessi giorni. Per descrivere cosa sia l’autentica Ortodossia in Ucraina, non troviamo parole migliori di quelle del suo rappresentante in capo.
18/12/2018
Come l’obbedienza al Fanar fa perdere il buon senso
Al “sinodo dei briganti” tenuto a Kiev il 15 dicembre le autorità ucraine avevano annunciato di aspettare dai 10 ai 15 vescovi canonici: si sono presentati due metropoliti, coscienti che con quel gesto avrebbero definitivamente abbandonato la Chiesa canonica: Aleksandr (Drabinko), un vescovo che ha progressivamente perso ogni credito nella Chiesa ucraina, e Simeon (Shostatskij, nella foto), noto protegé del presidente Poroshenko, che nutriva una speranza di essere messo a capo della nuova “chiesa” di obbedienza fanariota (se non altro perché, a differenza degli altri candidati, poteva vantare un’autentica consacrazione episcopale ortodossa).
Il ritorno dell’ormai decaduto metropolita Simeon nella sua cattedrale, di cui vi presentiamo un resoconto in russo e in italiano, mostra tutto l’aspetto che noi abbiamo definito “pateticumenico” della tragedia ucraina: abbandonato da clero e fedeli, rimasto con una decina di seguaci, si è fatto riempire la cattedrale di funzionari del comune (preghiamo quelli che parlano di dipendenza della Chiesa russa dallo stato di prenderne debita nota...) e ha inneggiato al prossimo arrivo a frotte di fedeli e comunità attirate dalla “vera legittimità” di marca costantinopolitana, applaudito a suon di slogan nazionalisti dai “veri fedeli”. Tutto questo grottesco scenario ci conferma ancor di più la verità del detto latino Quos Deus perdere vult, dementat prius. Intanto, per la consolazione dei fedeli ortodossi di Vinnitsa, accogliamo con preghiera e incoraggiamento il nuovo metropolita canonico di Vinnitsa e Bar, vladyka Varsonofij (Stoljar), eletto alla sessione di lunedì 17 dicembre del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina, dove si è dato prova di sollecitudine pastorale e si è dimostrato che a Kiev ci sono cuori e cervelli che ancora funzionano.
17/12/2018
L'arcivescovo Longhin al patriarca Bartolomeo: lei causa così tanto dolore ai nostri cuori
Vi presentiamo in russo e in italiano un articolo che parla della lettera inviata al patriarca Bartolomeo dal nostro caro amico, l’arcivescovo Longhin (Jar) di Banceni, in Bucovina. Usiamo per l’arcivescovo Longhin la grafia romena del nome e della sede, sia perché si tratta della sua lingua materna, sia perché questo enfatizza quanto la Chiesa ortodossa ucraina (quella autentica, nonostante tutti i funambolismi ecclesiologici del Fanar) ha nel suo seno fedeli di molte etnie, lingue ed esperienze, che preferiscono Cristo e il Vangelo a qualsiasi “ucrainismo” di circostanza.
16/12/2018
Beato l'uomo che non va nel... "Concilio d'unificazione" (+ VIDEO)
Vi presentiamo un video a cura dell’Unione dei Giornalisti Ortodossi, con trascrizione in russo e traduzione in italiano, che spiega le ragioni per cui il cosiddetto “concilio d’unificazione” del 15 dicembre a Kiev non è solo una riunione illegittima, ma una vera impossibilità logica ed ecclesiologica.
Il sito Orthodox Synaxis ci propone uno studio storico delle pretese della sede costantinopolitana, che vi abbiamo tradotto in italiano, e che spiega come la preminenza che pretende il Fanar sia fondata sull’unico presupposto della sede imperiale orientale, un privilegio in seguito applicato per analogia alla Porta ottomana.
15/12/2018
"Il patriarca di Costantinopoli ha fatto il più grande errore nella storia del Trono ecumenico"
Il vescovo Irinej di Bačka (nella foto), portavoce del Sinodo della Chiesa ortodossa serba, spiega in una videointervista le ragioni della Chiesa ortodossa serba, che vi presentiamo in russo e in traduzione italiana.
Padre Andrew ci presenta due nuovi temi sul suo blog. Il primo articolo, intitolato Acchiappafantasmi, è una relazione di un caso in cui una sua preghiera ha posto fine a una preoccupante storia di infestazione. Il secondo testo, del suo corrispondente romeno Nicuşor Gliga, si intitola Sulle sacerdotesse e le vescovesse e spiega una ragione fondamentale dell’assenza di sacerdoti e vescovi donne nella Chiesa ortodossa.