La fraternità del monastero di sant'Herman dell'Alaska (nella foto), minacciata dagli incendi boschivi che stanno devastando la California, ha inoltrato una richiesta di preghiere, a cui rispondiamo volentieri, ricordando l'enorme contributo che questo monastero ha dato alla crescita dell'Ortodossia in tutto in mondo occidentale.
Il 18 settembre è morto a New York Stephen Cohen (nella foto), un autentico giornalista dalla schiena dritta.
Vi invitiamo a leggere l'elogio funebre che ne fa il nostro amico Saker, e se queste parole vi dicono qualcosa, a rileggervi alcuni suoi contributi che abbiamo pubblicato o evidenziato sul nostro sito:
Sull'isola di Prinkipos (in turco Büyükada) è crollato il più grande edificio in legno d'Europa (e secondo più grande del mondo), di circa 20.000 metri quadrati. Costruito nel 1898 come albergo e casinò della Compagnie Internationale des Wagons-Lits (la compagnia ferroviaria che operava l'Orient Express), fu venduto nel 1903 quando il sultano Abdul Hamid II non rinnovò la sua licenza. Acquistato da Eleni Zarifi, moglie di un banchiere greco, fu donato al Patriarcato di Costantinopoli, che lo usò come orfanotrofio fino alla sua chiusura forzata nel 1964. Ripreso dal Patriarcato nel 2005 con una sentenza della Corte europea dei diritti umani, era ormai caduto in rovina. Il patriarca Bartolomeo aveva chiesto tempo per trasformarlo in un centro globale per la salvaguardia dell'ambiente.
Leggiamo in traduzione italiana le storie di Dejan Baljosevic, uno degli abitanti dell’enclave serba (o “ghetto”, per dirla in una sola parola) di Orahovac, in Kosovo e Metohija. Impariamo cosa significa essere fedeli a Cristo in una terra crocifissa... può tornarci utile, se (o quando) capiterà lo stesso anche a noi.
Il più ambito dei premi cinematografici, secondo le nuove regole dell'American Film Academy, potrà essere richiesto solo da film che soddisfano criteri di “inclusività” razziale e sessuale, sia nelle trame dei film che negli apparati di produzione. In pratica, ora l’America sta riproducendo nel proprio mondo la censura sovietica, e questo non può scappare agli occhi degli osservatori ortodossi russi, che ci offrono anche, in traduzione italiana, alcuni consigli per contrastare questo degrado e offrire ai nostri figli un futuro più sereno nel capo dei modelli da imitare.
26/09/2020
Gli afroamericani devono guardare all'Ortodossia per la pace in un'America violenta
Kaleb, un giovane ortodosso afroamericano, insegna ai suoi fratelli la via per la pace attraverso la fede ortodossa e l’esempio dei santi ortodossi africani.
25/09/2020
Matushka con 17 figli eletta al Consiglio della Federazione Russa
Maria Lvova-Belova (nella foto), moglie di un prete di Penza e da 12 anni attiva in progetti di beneficienza, è stata eletta al Consiglio della Federazione Russa (l’equivalente del nostro Senato) dalle autorità della sua regione. Vi presentiamo la notizia di un esempio di femminismo che approviamo con tutto il cuore.
La foto che potete vedere qui sopra rappresenta l’altra Bielorussia, quella maggioritaria, che non si riconosce nelle ondate di protesta delle ultime settimane e che non vuole svendere il proprio paese nell’ennesima rivoluzione colorata. Parlando di colori, quelle che vedete in questa foto sono le bandiere nazionali, che i cittadini più autentici del paese non hanno paura di portare in piazza. Ma le bandiere delle proteste anti-governative, quelle che i nostri media vi hanno mostrato fino alla nausea, erano in gran parte le bandiere bianco-rosse della repubblica popolare del 1918-1919. Quello che i nostri media si sono ben guardati dallo spiegare è che l’ultima volta che quelle bandiere hanno sventolato legalmente a Minsk è stato durante il periodo dei collaborazionisti del nazismo. I bielorussi di oggi ricordano ancora che l’occupazione nazista è costata lo sterminio di un quarto della popolazione del paese... forse questa è una notizia che avrebbero dovuto riportare, almeno per par condicio, quelli che si sono affrettati a riempire i video, i giornali e le teste di immagini di folle in protesta. Chissà cosa diranno di fronte a queste altre folle, che protestano contro le proteste?
Sua Beatitudine il metropolita Theodosius (Lazor, nella foto), primate emerito della Chiesa ortodossa in America, è morente. La sua Chiesa ci chiede di pregare per lui e per quanti hanno cura di lui presso la sua residenza al monastero di sant’Herman in Pennsylvania.
23/09/2020
Un terzo presidente chiede al Fanar l’autocefalia dei propri scismatici
Dopo Poroshenko e Đukanović, un terzo capo di stato si è appellato al Fanar per chiedere l’autocefalia per la strutura scismatica del proprio paese. Si tratta di Stevo Pendarovski (nella foto), presidente della Macedonia del Nord, che ha una fazione autocefalista "riconosciuta" ai tempi del regime di Tito come arma di indebolimento della Chiesa ortodossa serba. Ora il Fanar ha in mano una spada a doppio taglio: a differenza di quanto accadeva in Montenegro (e pure tra i sostenitori dello stesso Poroshenko!), il governo di Skopje gode del supporto della maggioranza della popolazione del paese, per cui, almeno dal punto di vista strettamente politico-statale, una proclamazione di autocefalia locale sarebbe un gioco facile. In compenso, una simile mossa alienerebbe per sempre la solidarietà degli ortodossi serbi, oltre a creare imprevedibili onde di malcontento tra i greci, proprio in quei territori del nord che sono stati un punto molto delicato nei rapporti tra il Fanar e la Chiesa di Grecia. La regione, dal punto di vista ecclesiale, non è stabile da un secolo a questa parte, e con una mossa sbagliata può ricadere in un altro secolo di instabilità, che getterà il più completo ridicolo sull’Ortodossia. Mentre vi presentiamo un articolo di approfondimento, pensiamo che qui sarebbe appropriato l'aforisma di Ennio Flaiano: "La situazione è grave ma non è seria".
22/09/2020
La pittura dei murali iconografici al monastero di san Gregorio Palamas
È raro poter presentare in poco tempo la costruzione di una chiesa e la realizzazione del suo piano iconografico: è quel che è successo al monastero di san Gregorio Palamas a Perrysville, nell’Ohio (di cui vi abbiamo già fornito il progetto di ricostruzione). Oggi vi offriamo in traduzione italiana la presentazione del piano iconografico già in fase avanzata, opera del pittore Vladimir Grygorenko e di sua moglie Olga Rusanova.
Il cosiddetto “comma giovanneo” è un cenno alla Trinità nella prima lettera di san Giovanni, noto a tutti gli studiosi del Nuovo Testamento e piuttosto controverso quanto ad autenticità. Vediamo in traduzione italiana come padre John Whiteford spiega da un punto di vista cristiano ortodosso questo passo, le sue particolarità e le origini delle polemiche che lo circondano.
20/09/2020
Terminano i lavori sui mosaici della cattedrale di san Sava a Belgrado
Sergej Mudrov ci fornisce un’altra testimonianza di vita ortodossa in Occidente attraverso la traduzione italiana della sua intervista allo ieromonaco Anatolij (Kimbirskij, nella foto), che si è trasferito dalla Lavra delle Grotte di Kiev al servizio alla ROCOR a San Francisco. Padre Anatolij è un raro caso di prete sposato che in seguito alla dissoluzione del suo matrimonio ha continuato il suo servizio come prete monaco, e fa molte osservazioni pertinenti su entrambe le forme di servizio, così come sulle differenze tra paesi a maggioranza e a minoranza cristiana ortodossa.
18/09/2020
La Chiesa ortodossa in America mette in vendita la sua sede di rappresentanza
Già a febbraio del 2020 la OCA (Chiesa ortodossa in America) ha stabilito che la proprietà della sua cancelleria metropolitana a Syosset, presso il centro di Long Island nello stato di New York (nella foto), non è più finanziariamente sostenibile.
Dall'inizio di settembre la proprietà è in vendita, e chi vuole farsi un'idea della grandiosità del luogo, valutato sei milioni e mezzo di dollari, può vederlo sul sito dell'agenzia immobiliare che ne cura la vendita.
Prima che i soliti difensori della povertà (degli altri) gridino allo scandalo di una villa coloniale con 17 camere da letto e un parco di 60.000 metri quadrati usata come sede di rappresentanza di una chiesa con meno di centomila fedeli effettivi, occorre ricordare alcuni dati importanti:
1) la proprietà fu acquistata alla fine del 1957 per la somma nominale di un dollaro (!) da precedenti proprietari desiderosi di lasciare la casa a un ente caritativo. Anche con tutti i pagamenti delle tasse annesse al passaggio di proprietà, la sede costò alla Chiesa meno di un decimo del valore nominale.
2) alla fine degli anni '50 le chiese erano ancora piene (chi vuole accertarsene ha solo da paragonare le foto delle riunioni dei parrocchiani di allora con quelle di oggi), e il numero di fedeli effettivi era molto più alto di quello odierno, tale che una sede di rappresentanza come questa non risultasse sproporzionata alle finanze ecclesiali.
3) in quegli anni il metropolita Leonty era di base a New York, e la sede di Syosset era ragionevolmente al centro della sua diocesi locale e dell'intera metropolia americana da lui presieduta.
Forse fu proprio l'autocefalismo degli anni successivi a gettare fumo negli occhi dei successori del metropolita Leonty, che da una parte vollero portare a Washington la sede metropolitana per giustificare pienamente l'autocefalia americana (con il risultato spiacevole di un metropolita che aveva la sua residenza ufficiale in una diocesi diversa da quella da lui presieduta), e dall'altra vollero fare il passo più lungo della gamba sognando una Chiesa locale di cui non avevano le infrastrutture, mirando al prestigio diplomatico mentre già da almeno 50 anni avrebbero dovuto seriamente valutare un ridimensionamento pastorale e missionario.
Sia quel che sia, visto che le lezioni americane tendono spesso a riproporsi in Europa, possiamo imparare un'altra lezione su come NON sviluppare una Chiesa ortodossa autocefala dalle nostre parti.