Una delle immagini qui a fianco è un’icona sacra; l’altra è un ritratto secolare. Sapete distinguere l’una dall’altra? Scoprite qualcosa di più sulla parsuna, il ritratto in stile iconografico comune in Russia fino al XVII secolo, nell’articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
23/02/2017
Il patriarca Kirill esorta a espiare i peccati della rivoluzione costruendo una società buona e giusta
Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ha invitato tutti i russi a costruire una società buona e giusta come mezzo per pentirsi dei peccati del passato. Ha affrontato l'argomento in connessione con il centenario della rivoluzione di febbraio dopo la Liturgia domenicale nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, come riferisce Interfax-Religion.
"Dobbiamo trarre una conclusione molto importante dagli eventi di un secolo fa: dobbiamo espiare i loro peccati e quelli dei nostri antenati con le nostre opere buone; dobbiamo costruire una società buona e giusta, dobbiamo superare il peccato nella nostra vita personale e comunitaria, vedendo i dolori dei deboli, affamati, nudi, assetati, prigionieri o malati", ha sottolineato il patriarca.
Ha continuato dicendo che se poniamo l'amore, la bontà e la pazienza al centro della nostra vita, questa diventerà la nostra personale partecipazione all'espiazione dei peccati dei nostri antenati. La sopravvivenza della società umana è direttamente legata alle buone azioni che impediscono alla storia di crollare a pezzi, ha detto il patriarca nella predica, invitando i credenti a costruire una "civiltà dello spirito, non una civiltà della carne".
Proprio come sta accadendo in Ucraina, così negli anni dopo la rivoluzione russa, il fratello si è levato contro il fratello, spargendo sangue con terribile crudeltà, ha osservato il patriarca Kirill. E coloro che hanno partecipato alla rivoluzione sono caduti in seguito vittime delle repressioni sovietiche, come pagamento per le loro azioni malvagie. "Il giudizio di Dio sui fatti sanguinosi del 1917 ha già avuto luogo nella storia della nostra nazione, proprio come avviene nella vita personale di ognuno", ha aggiunto.
Alla Liturgia è stata portata anche l'icona Derzhavnaja ("Regnante") della Madre di Dio, una delle icone più sacre della Russia, che fu trovata nella chiesa del parco di Kolomensko'e il 15 marzo 1917, il giorno dell'abdicazione dello tsar Nicola II.
22/02/2017
Approfondiamo il tema dei seminari ortodossi in Occidente
Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti alcuni commenti riguardo ai seminari ortodossi, tema che è stato sollevato di recente sul blog Cristianità ortodossa. Spieghiamo perché non ci aspettiamo di veder sorgere seminari ortodossi in Italia, almeno per alcune generazioni, e quindi lasciamo la parola al nostro confratello, padre John Whiteford, che analizza il problema (per la verità, piuttosto recente dal punto di vista storico) dei seminari e la loro difficile interazione con un clero sposato e stanziale.
Presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti alcune considerazioni di padre Andrew Phillips sul futuro dell’Europa. Padre Andrew vede le forme di unionismo come l’attuale Unione Europea (e tutte le visioni di Stati Uniti d’Europa che si basano sul modello franco-carolingio) come il rovescio della medaglia dei nazionalismi che hanno condotto l’Europa alla rovina, e invita a riconsiderare, con il dovuto pentimento, la visione della sovranità dei popoli europei confederati proposta poco più di un secolo fa dal santo imperatore Nicola II.
Nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti, vi presentiamo un testo di storia con alcune belle fotografie di un grande luogo dell’Ortodossia russa, il monastero di Optina Pustyn, visto attraverso gli occhi del grande slavista americano contemporaneo, il professor William Brumfield.
In una nuova aggiunta alla sezione “Domande e risposte” , lo ieromonaco Iov (Gumerov) spiega in traduzione italiana la ragione dietro alla pratica millenaria (invero, di origine sub-apostolica) di assegnare alcuni giorni specifici alla commemorazione dei defunti, e del perché questi giorni di commemorazione cadono invariabilmente di sabato.
18/02/2017
La scuola parrocchiale da dicembre 2016 a febbraio 2017
Vi presentiamo una nuova galleria fotografica con le ultime attività della nostra scuola domenicale per i bambini della parrocchia. La scuola ha già un suo sito in italiano e in russo, ma ci fa piacere comunque offrire un altro colpo d’occhio sulle sue attività, dalla preparazione dello scorso Natale ai momenti di studio, di convivialità, di festa... e dobbiamo fare i complimenti ai bambini e alle loro mamme, che sono riusciti a trasformare in un gioco anche le pulizie del nuovo anno! Ai figli che saranno il futuro della nostra parrocchia, non possiamo che augurare il meglio nella vita e nella crescita spirituale.
17/02/2017
Padre Andrew Phillips sulle sfide pastorali e sulla contraccezione
Presentiamo due saggi di padre Andrew Phillips, rispettivamente nella sezione “Pastorale” e nella sezione “Etica” dei documenti. Il primo saggio, sulle sfide pastorali contemporanee per la Chiesa ortodossa russa, analizza quattro punti “caldi” che richiedono una risposta pastorale urgente: la polemica storica tra “rossi” e “bianchi” nella Chiesa russa, la presenza di atteggiamenti superstiziosi, l’attitudine di fronte al lusso, e l’urgenza di un’opera missionaria a livello mondiale. Nel secondo saggio, dedicato al tema della contraccezione, si paragonano gli opposti estremismi che vorrebbero presentare come dogmatica una sola visione di dispensa oppure una sola visione di rigore, e li si paragona all’equilibrio della Chiesa tra il rigore della verità e la condiscendenza pastorale.
I rifugiati cristiani da Mosul, che ora vivono nei campi a Levo in Iraq, tengono una sessione di preghiera per le migliaia di altri cristiani che hanno dovuto abbandonare Mosul a causa del gruppo terroristico che si fa chiamare Stato Islamico. L'ONU stima che 50.000 cristiani siano ora sfollati.
Nonostante la perdurante situazione di insicurezza, alcune famiglie cristiane stanno tornando a Mosul, riferisce l'Agenzia Fides, riportando i dati del sito cristiano iracheno ankawa.com.
I quartieri orientali di Mosul sono stati il luogo di recenti attentati suicidi che hanno lasciato almeno nove morti. Tuttavia, almeno tre famiglie cristiane armene sono tornate alle loro case in precedenza abbandonate.
La cattura jihadista di Mosul il 9 giugno 2014 ha visto l'abbandono di massa delle case dei cristiani, molti dei quali sono stati poi catturati dai jihadisti. I cristiani in fuga hanno cercato rifugio in altri villaggi, soprattutto in quelli del Kurdistan iracheno. Gli ultimi dieci leader cristiani sono stati scacciati dai militanti il 7 gennaio 2015, quando si sono rifiutati di denunciare la loro fede nel Signore Gesù Cristo e di adottare la religione anticristiana dell'islam.
Il monastero di Sant'Elia del VI secolo, che si trova nei pressi di Mosul, è stato distrutto dai militanti dell'ISIS nel 2016. Nel frattempo, nel mese di ottobre, la vicina città di Bartella è stata ripresa dalle mani dei militanti jihadisti, e le campane della chiesa locale hanno risuonato per la prima volta dall'estate del 2014, quando i 15.000 residenti erano fuggiti.
Il 15 febbraio 2017 cade il terzo anniversario del battesimo di Mahmud Bušatlija (nella foto), un economista di Belgrado che ha scelto di ritornare al cristianesimo ortodosso in occasione dei 500 anni dalla conversione all’islam di un suo antenato, un nobile montenegrino. Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” la traduzione italiana della storia di questo battesimo alquanto significativo.
Padre Sergej Sveshnikov (nella foto) di cui da tempo non presentavamo novità, ha scritto di recente sul suo blog un articolo che ci aiuta a pensare, e che sarà utile a chiunque carica qualche scritto su Internet: il tema è la pubblicazione dei nostri scritti, in particolare quelli di contenuto teologico. Presentiamo l’articolo di padre Sergej in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti due saggi di padre Andrew Phillips su temi morali e sulle loro conseguenze nel mondo e nella storia: Fake News, sul fenomeno mondiale della bugia, e Contro Mammona, sulla continua tentazione delle ricchezze.
In una strategia di sterminio di tutti i combattenti carismatici del Donbass, dopo l'assassinio di Aleksej Mozgovoj, Pavel Dremov e Arsen Pavlov (Motorola), l'8 febbraio 2017 è stato assassinato nel suo ufficio il tenente colonnello "Givi" (al secolo Mikhail Sergeevich Tolstykh, di origini georgiane, nato a Ilovaisk nel Donbass, il 19 luglio 1980).
Al di là di ogni possibile motivazione di rappresaglia o anche di comune vendetta, queste azioni non sono altro che terrorismo. Se il fine di tale terrorismo è quello di fiaccare la resistenza del Donbass, tuttavia, il risultato è ben misero, come ricorda Ruslan Ostashko in questa puntata dei suoi "Cinque minuti di buon senso".
11/02/2017
Monaco Kiprian: stare in battaglia è più facile che essere un monaco
L’articolo-intervista di Valeria Mikhailova che vi presentiamo in traduzione italiana parla della vita civile, militare, politica e monastica dell’ultimo soldato insignito del titolo di eroe dell’Unione Sovietica, Valerij Anatol’evich Burkov, divenuto oggi monaco Kiprian (nella foto). Ogni momento della vita di questo coraggioso uomo passato da soldato della sua patria a soldato di Cristo è un incoraggiamento per chi ha perso la speranza.
10/02/2017
La chiesa di santa Caterina consacrata in Tanzania
Una nuova chiesa, dedicata alla santa grande nartire Caterina, è stata consacrata in Tanzania, come riporta Romfea. La nuova chiesa è la trentunesima nell'arcidiocesi di Irinoupolis del Patriarcato di Alessandria.
Sua Eminenza l'arcivescovo Dimitrios (Zaharengas) d Irinoupolis celebrato la consacrazione con la benedizione del papa e patriarca Theodoros II di Alessandria e di tutta l'Africa. Il vescovo è arrivato al villaggio di Tanagkozi, dove ha celebrato il rito accompagnato da sacerdoti indigeni, e in presenza delle monache Anastasia ed Ecaterina della metropolia di Moldova, di volontari ortodossi provenienti da Grecia, Inghilterra, Serbia e Italia, e da centinaia di ortodossi convertiti dalla zona.
La consacrazione è stata seguita da un pasto di agape per tutti i partecipanti, per i rappresentanti degli enti locali, per gli insegnanti e per centinaia di bambini indigenti della zona.
La nuova chiesa è stata costruita con donazioni inviate dall'archimandrita Timotheos (Sakkas) del monastero del Paraclito a Oropos in Attica, Grecia, e dai suoi figli spirituali.