Vi presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la notizia che l’attuale governo ucraino non si dichiara interessato (a differenza del precedente) al trasferimento agli scismatici dei due monasteri chiave dell’Ortodossia ucraina. Se da una parte questa è la fine di un incubo per tanti fedeli, per noi è il segno che non dobbiamo mai abbassare la guardia e trascurare le minacce alla Chiesa.
16/02/2020
L'incontro di Amman: la manovra del Fanar influenzerà la legittimità delle decisioni del Concilio?
Vi presentiamo in traduzione italiana le considerazioni di Konstantin Shemljuk sulle reazioni e sulle prospettive del Concilio in preparazione ad Amman: in particolare, ripercorreremo i momenti in cui i patriarchi di Gerusalemme hanno convocato autorevoli concili, nel primo e nel secondo millennio, per difendere la fede ortodossa messa in pericolo dalle tendenze eretiche di alcuni patriarchi di Costantinopoli.
15/02/2020
Iniziano a delinearsi i partecipanti al Concilio in Giordania
I patriarcati di Romania (nella foto: il Sinodo) e di Serbia e la Chiesa di Polonia hanno deciso di partecipare al concilio che si terrà ad Amman dal 25 al 27 febbraio. Possiamo leggere le loro ragioni in traduzione italiana, e intanto attendiamo di avere notizie più dettagliate. Ci ripromettiamo nei prossimi giorni di riflettere sulle caratteristiche del Concilio di Amman e di paragonarle con quelle del Concilio di Creta del 2016, per vedere quale delle due riunioni sia più in sintonia con la storia e la fede della Chiesa ortodossa.
Partendo dal resoconto di un evento parrocchiale (una raccolta di firme per il de-finanziamento dell’aborto come servizio sanitario) in una chiesa rurale della Russia, il catechista Andrej Gorbachev ci mette di fronte con una certa angoscia quanto sia basso il livello di evangelizzazione tra i fedeli ortodossi, che da una parte sono molto osservanti delle regole rituali della Chiesa, e dall’altra parte non riescono a fare un collegamento tra il messaggio evangelico e il diritto alla vita dei nascituri. Leggiamo in traduzione italiana questo scioccante ma importante resoconto, e riflettiamo sul lavoro che ancora ci aspetta nello sviluppare una coscienza cristiana.
13/02/2020
Metropolita Antonij: ogni cristiano è un combattente per l'unità della Chiesa
Di fronte alle minacce all’unità della Chiesa, secondo un messaggio del metropolita Antonij (Pakanich, nella foto) di Borispol e Brovary, cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, ogni cristiano è chiamato a difendere questa unità. Il primo attentato all’unità ha luogo nella nostra interiorità, come possiamo leggere nella traduzione italiana delle parole di sua Eminenza.
12/02/2020
Il Fondo metropolitano del Dipartimento di Stato: perché la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha creato una struttura di beneficenza
Vi presentiamo in traduzione italiana un altro saggio di Kirill Aleksandrov, che esamina la provenienza del nuovo fondo caritatevole degli scismatici ucraini. Non ci stupisce tanto la sfacciataggine del Dipartimento di Stato americano, che finanzia apertamente la struttura di beneficenza mirata tra l’altro alla “reintegrazione del Donbass” (ovvero, a leggere tra le righe, a provvedere soft power politico in un territorio in cui gli Stati Uniti non hanno alcun potere): ci stupisce invece – e molto – il silenzio assordante di tutti quelli che per decenni hanno martellato (e si permettono ancora di martellare) la Chiesa russa con accuse di asservimento a politiche statali.
Vi presentiamo la traduzione italiana di un interessante articolo sui legami tra Ortodossia siriana e ucraina, che parte dal fatto poco noto che il primo metropolita di Kiev (san Michele, nell’icona) era un siriano, e giunge a molte storie dei nostri tempi.
10/02/2020
Con Cristo, amore e gioia spirituale: come vivono i fedeli dopo essere stati scacciati dalle loro chiese
Leggiamo in traduzione italiana una grande testimonianza cristiana da parte dei fedeli delle chiese sequestrate dagli scismatici ucraini. Questo esempio dovrebbe risuonare in tutto il mondo, non da ultimo come avvertimento ai cristiani ortodossi troppo compiaciuti delle loro realizzazioni materiali.
09/02/2020
Sulla de-sovietizzazione della Chiesa ortodossa russa
Uno degli indizi più sicuri della stabilità mentale di padre Andrew Phillips, che non fa mistero della sua fedeltà alla Chiesa ortodossa russa, è la sua disponibilità a metterne in discussione i difetti, senza rinnegare tale fedeltà. Vediamo nella traduzione italiana di uno dei suoi ultimi saggi come difendersi da tre tristi tracce del retaggio sovietico (imperialismo, centralizzazione burocratica e superstizione) che ancora fanno capolino nel mondo ortodosso russo.
Ci fa piacere includere nella sezione dei documenti dedicata alla preghiera un confronto tra stili musicali ortodossi. Richard Barrett, maestro di un coro di stile bizantino greco in America, risponde alle obiezioni dei colleghi dei cori russi che gli chiedono alcune delucidazioni sugli aspetti che sembrano più ostici nel canto bizantino, come la preponderanza dei solisti o le esecuzioni che, quando non sguaiate, sembrano riprodurre parole incomprensibili, e così via. Ammiriamo la franchezza dell’autore nel riconoscere che il canto bizantino è molto più difficile da adattare a diverse lingue e culture (ed è per questo, e non per campanilismo, che abbiamo difeso fin dall’inizio la musica della Chiesa russa come modello più immediato da “importare” nella lingua e cultura italiana), e nondimeno possiamo comprendere le sue ragioni e ascoltare la splendida selezione di brani e video musicali che accompagnano la traduzione italiana dell’articolo.
07/02/2020
Al servizio degli imperi: dove sarà portato il Fanar dai nuovi padroni
Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio dell'arciprete Vladimir Puchkov sul servilismo del Patriarcato di Costantinopoli nei confronti dei poteri dominanti, e sul danno che tale situazione sta portando alla Chiesa.
06/02/2020
Il metropolita di Poltava battezzerà personalmente i bambini delle famiglie numerose
La pratica di affidare a un patriarca o un vescovo importante la celebrazione di certi battesimi ha illustri precedenti nella storia, ed è stata usata per motivi missionari (memorabili il casi delle decine di migliaia di battesimi celebrati dall’arcivescovo Makarios di Cipro nella sua visita in Kenia nel 1957) o più prosaicamente per ragioni pastorali. Una di queste ragioni è il contenimento della crisi demografica, con la promessa che i figli di famiglie numerose avranno un battezzatore e un padrino d’eccezione. Il metropolita Filipp di Poltava, che conosciamo personalmente e che stimiamo, e l’ultimo che si è aggiunto alla lista di cui diamo la notizia nella sezione “Pastorale” dei documenti.
Siamo arrivati a febbraio, e il tema della riunione dei primati ortodossi ad Amman si fa immediato e importante: qui il nucleo del problema non è più la situazione in Ucraina o un conflitto tra patriarcati, ma la testimonianza stessa dell’Ortodossia, minacciata da rigurgiti di papismo e di etnofiletismo che ormai non è più caritatevole passare sotto silenzio. Vi presentiamo in traduzione italiana le considerazioni di padre Vadim Leonov, storico della Chiesa, e le proposte di dialogo del lettore Dionysius Reddington: troviamo significativo notare come due persone tanto diverse (dal centro dell’Ortodossia russa a Mosca all’isolata città di Lubbock nel Texas) siano giunte a suggerire strategie tanto simili per la risoluzione della crisi presente.
04/02/2020
Le SS "Galizia", gli uniati, l'olocausto e la vita in uno stato di menzogne
Vi presentiamo in traduzione italiana l’articolo di Taras Rebikov che spiega come episodi di glorificazione del nazismo sono ancora più che presenti in Ucraina occidentale, sotto la copertura e la compiacenza dei greco-cattolici.
Il metropolita Emmanuel (Adamakis), in un tentativo di difendere l’indifendibile e di scrollarsi di dosso l’immagine di fomentatore dello scisma in Ucraina, ha pensato di ricorrere alla tattica ben nota (ma indegna di un cristiano) di scaricare le proprie colpe sulla controparte, accusando la Chiesa russa di aver accolto santi “scismatici” come san Giovanni di Shanghai e San Francisco (nell’icona). Poiché l’accusa è grave, dovrà essere grave anche la risposta: leggiamo in traduzione italiana come Bernard Le Caro ci spiega che le storie delle rotture ecclesiali relative alla Chiesa russa all’estero e quelle relative agli scismatici ucraini non sono nemmeno lontanamente paragonabili.