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  Questioni di barba

Domande sull'aspetto dei chierici e dei monaci ortodossi

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Caro padre Ambrogio,

quando le chiedono perché i chierici e i monaci ortodossi portano la barba, cosa risponde? Secondo lei, cosa c'è dietro questa curiosità? Spesso le donne si dichiarano poco attratte, o in certi casi perfino spaventate, dagli uomini barbuti, soprattutto quando le barbe iniziano a diventare bianche: che motivo ha questa repulsione?

Di solito, quando mi fanno la domanda "perché portate la barba?", offro la scelta tra due risposte: una spietatamente sincera ("perché abbiamo i testicoli") o una più carina e diplomatica ("perché siamo maschietti"), ma il risultato non cambia. Il fatto è che la barba è una parte naturale del corpo umano maschile, così come i capelli lo sono per entrambi i sessi. Per di più, tra i maschi nei nostri paesi europei le barbe crescono abbastanza lunghe e folte, e quel che è più importante, sono un carattere sessuale secondario, che indica la presenza di caratteri sessuali primari (testicoli) dal funzionamento normale. Ci sono voluti oltre due millenni di dominio dell’antica tradizione romana (che, in modo del tutto illogico, considerava virili gli uomini sbarbati ed effeminati quelli barbuti) per arrivare ad aberrazioni come l'orrore generalizzato delle donne per le barbe. Invece, il fatto che una donna non sia attratta da una barba bianca è fisiologico (l'età avanzata non è certo un invito a fare figli sani), ma per essere completamente coerente, una donna che ha paura di una barba bianca in un uomo dovrebbe avere altrettanta paura dei capelli bianchi, o di qualunque carattere (come le rughe) che indica vecchiaia. In ogni caso, da monaco non mi dispiace non ricevere attenzioni che possono avere il carattere di avances sessuali: tanto di guadagnato per la serenità della mia vita! Penso che anche le mogli dei preti e dei diaconi ortodossi sposati siano in qualche modo contente che i loro mariti siano protetti da attenzioni indebite grazie all'aspetto stesso dei loro volti...

Guardando le foto del clero ortodosso qui in Italia ma anche altrove, vedo diversi monaci con capelli tagliati e barbe corte. Ma si possono o no tagliare questi capelli e queste barbe? Lavare e asciugare capelli e barbe lunghe è complicato (per non parlare della fatica di ripulire un bagno da capelli e peli caduti), e assieme alla spesa per shampoo, riscaldamento dell'acqua, corrente elettrica per asciugacapelli, non mi pare un'attività molto monastica...

L'uso di portare la barba e i capelli lunghi nel clero ortodosso viene dalla tradizione monastica, e nel monachesimo la cosa ha un senso assolutamente razionale: il monaco (e la monaca) non si deve preoccupare del proprio aspetto, ma deve lasciare il proprio corpo così come Dio lo ha fatto. Il monaco non deve stare a curarsi barba e capelli (il che non significa che non deve lavarseli: deve solo ridurne la pulizia e la pettinatura a un minimo razionale), e la monaca non deve sfoggiare i propri capelli (che possono essere un veicolo di attrazione sessuale) in pubblico.

La pulizia delle barbe e dei capelli di una certa lunghezza può essere complicata, ma lo è anche la dipendenza da un parrucchiere/barbiere che tiene costantemente barba e capelli a una lunghezza voluta (a meno che – come nel caso dei frati cattolici – non sia un confratello a prendersi questo compito per gli altri). La spesa per farsi curare da un barbiere o un parrucchiere rispetto a curarsi da sé è certamente maggiore, così come lo è andare al ristorante o in gastronomia invece di prepararsi i pasti da soli.

Una cosa curiosa, che può interessare sia i monaci sia gli ecologisti, è che il mezzo migliore per tenere i capelli puliti è l'acqua. Davvero! Prende pochissimo tempo, e vale anche per la barba. L’acqua da sola elimina oltre il 90% dello sporco dei capelli (qualcosa in più o in meno a seconda della produzione di sebo), e semplicemente immergere la testa in un catino di acqua tiepida e frizionare barba e capelli nell’acqua è sufficiente per "tenere la testa a posto", se mi si passa l’espressione. Quanto alla pulizia del bagno, versare il catino nel WC e fare un po’ di attenzione a dove e come ci si asciuga barba e capelli basta a evitare molti problemi.

Quanto al taglio, non ci sono regole generalizzate, se non quella che i monaci non dovrebbero curarsi del loro aspetto, ma se ragioni di forza maggiore impongono un taglio, non ci sono problemi! Io sono figlio spirituale di un prete monaco che per decenni ha lavorato come chirurgo, e che per necessità ospedaliere è stato obbligato a tenere barba e capelli corti, tanto che ha continuato per abitudine a tenerli così anche quando è andato in pensione. Di nuovo, nessun problema.

La lunghezza di barba e capelli è una variabile assolutamente dipendente dai desideri e dalle espressioni culturali e tradizionali: nel caso dei preti sposati, molto spesso la forma e la lunghezza di barba e capelli sono determinate dalla... presbitera, e molto spesso i desideri delle mogli sono determinati dai capricci della moda delle società. Ecco perché i preti sposati greci e romeni, nelle cui società stanno sparendo i segni di distinzione antica come i veli femminili, vanno spesso in giro con barbe e capelli corti, e certi preti romeni (quelli che vengono da regioni in cui c’era una forte presenza di clero cattolico di rito romano) sono anche del tutto rasati. Se osserviamo le foto del clero ortodosso fino agli inizi del XX secolo, noteremo che preti e diaconi sposati sono spesso virtualmente indistinguibili dai loro confratelli monaci per quanto riguarda barba e capelli: oggi, invece, si notano facilmente le differenze. Pertanto è la modernità che ha fatto aberrazioni, non la tradizione.

I tagli sono sempre interventi esterni, e solitamente sono armonici quando sono applicati a barba e capelli in misura uguale. A una barba lasciata fluire fino alla massima lunghezza dovrebbero corrispondere capelli lasciati fluire; a una barba media o corta dovrebbero corrispondere capelli medi o corti, a una barba rasata... capelli rasati. Ecco perché sembrano piuttosto innaturali e forzati gli stili di chi tiene barba lunga e capelli cortissimi, come certi frati cattolici, alcuni ebrei ortodossi (che accanto ai capi rasati sfoggiano peyot lunghissimi sulle tempie), oppure gli Amish e alcuni musulmani che oltre a tenere la barba lunga si radono i baffi, e così via. Abitualmente, i chierici ortodossi che hanno capelli corti o medi si lasciano anche crescere la barba di lunghezza più o meno corrispondente, ma non molto di più.

Perché preti e monaci che hanno i capelli lunghi li raccolgono in una coda? Non è una cosa da donna? E san Paolo non aveva condannato gli uomini che portano i capelli lunghi?

Occorre ricordare che molti citano 1 Corinzi 11:14 per dire che gli uomini dovrebbero tenere i capelli corti, e in questo non solo disprezzano una tradizione millenaria (come se i monaci che conoscevano il Nuovo Testamento a memoria non sapessero cosa diceva san Paolo), ma danno prova di non sapere neppure il greco. Paolo dice che per gli uomini è disdicevole tenere una "chioma" (in greco koma) lunga, ma non dice niente dei capelli in sé (in greco thrix). Per "chioma", Paolo indica le acconciature elaborate (treccine, e cose del genere), che a quei tempi caratterizzavano gli uomini effeminati. Che Paolo non avesse niente contro i capelli lunghi è testimoniato dal fatto che egli stesso si fece crescere i capelli come segno di un voto (Atti 18:18), così come facevano molti ebrei del suo tempo.

Uno dei migliori modi per tenere cura dei capelli lunghi e per non farli arruffare è raccoglierli in una coda. Questo è stato fatto tradizionalmente da tutte le culture in cui si sono tenuti i capelli lunghi (inclusi gli uomini ebrei dei tempi di Gesù... basta vedere le icone del Salvatore). Chi l'ha detto che portare una coda sia da donna? Piuttosto, può sembrare molto più effeminato, o comunque più vanesio, portare i capelli sciolti (cosa che obbliga a pettinarli più frequentemente), e nei rari casi in cui al clero russo era permesso portare i capelli sciolti (per esempio ai diaconi e ai preti sposati, o ai monaci il Venerdì Santo, o ai vescovi alla Liturgia), spesso si doveva fare in chiesa un tale lavoro di pettini da far preferire che i capelli se ne stessero raccolti in una coda.

Perché alcuni chierici e monaci, pur portando barba e capelli lunghi, non portano il loro abito clericale o monastico?

Nella Chiesa russa, questo dipende soprattutto dalle proibizioni di portare abiti religiosi, che erano in vigore in molte zone dell'Unione Sovietica. I preti di oggi non hanno più tali proibizioni, ma... quando si è cresciuti all'ombra di un prete che si è sempre tolto la tonaca uscendo di chiesa (in Unione Sovietica lo facevano spesso anche i vescovi!), è naturale che un successore o un allievo prenda (a volte senza volerlo) le abitudini di chi lo ha formato.

Ma madre natura fa crescere anche le unghie: questo vuol dire che i monaci non dovrebbero tagliarsi neppure quelle?

Io, che ho capelli e barba lunghi una spanna e più, posso tranquillamente fare tutte le cose che farei con capelli e barba più corti, o anche rasati (tranne prendermi scottature solari!) Farsi crescere unghie altrettanto lunghe è molto difficile (si spezzerebbero prima), e se anche ci si riuscisse, si rimarrebbe bloccati dal fare molte normali attività (come per esempio scrivere queste righe su una tastiera), per cui credo che il paragone non regga alla prova dei fatti.

Spero che le risposte a queste domande siano state esaurienti, e che leggerle non sia stato... una barba!

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