
Lucy: "Io sono pro-scelta!"
Linus: "Posso scegliere di fumare?" Lucy: "No, non ti fa bene".
Linus: "Posso scegliere una bibita gigante?" Lucy: "No, non ti fa bene".
Linus: "Posso scegliere di possedere un'arma?" Lucy: "No, non è sicuro per i bambini".
Linus: "Posso scegliere una lampadina a incandescenza?" Lucy: "No, non fa bene al pianeta".
Linus: "Posso scegliere il carbone a basso prezzo?" Lucy: "No, non fa bene al pianeta".
Linus: "Posso scegliere di onorare Dio?" Lucy: "No, quello è offensivo".
Linus: "Allora, cosa posso scegliere?"
Lucy: "Un aborto".
È possibile essere allo stesso tempo pro-vita e pro-scelta?
Qui dobbiamo definire i nostri termini. Con "pro-vita", si intende che ci opponiamo allo spargimento di sangue innocente, in qualsiasi stadio di sviluppo, compresi i bambini non ancora nati. Se qualcuno è "pro-scelta" significa che crede che dovrebbe stare alla madre di decidere se avrà o non avrà un aborto, per qualsiasi motivo. Se qualcuno dice di essere allo stesso tempo pro-vita e pro-scelta, questo può solo significare che personalmente si oppone all'aborto, ma pensa che gli altri dovrebbero essere liberi di decidere la questione per se stessi, perché non vuole "imporre la sua morale" su chiunque altro.
Si tratta di una posizione moralmente difendibile? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima chiedere perché un cristiano si dovrebbe opporre all'aborto? Noi ci opponiamo all'aborto non perché questo non ci piace. Ci opponiamo all'aborto perché crediamo che sia l'assassinio di una vita innocente – con la sola eccezione dei casi molto rari in cui si rende necessario per salvare la vita della madre, e in questi casi, quasi sempre, non fare nulla significherebbe la morte di madre e figlio.
Le Scritture sono molto chiare sul fatto che Dio prende lo spargimento di sangue innocente molto sul serio. Ci viene detto che Dio ha distrutto il regno di Giuda, perché lì erano ricorsi al sacrificio dei bambini:
"Ed egli [Manasse] fece passare suo figlio per il fuoco [una forma di sacrificio di bambini], si affidò a vaticini e presagi, istituì negromanti e indovini. Compì in molte maniere ciò che è male agli occhi del Signore, provocando il suo sdegno" (2 Re 21:6).
"Ciò [la distruzione di Giuda da parte dei babilonesi] avvenne in Giuda per ordine del Signore, per allontanarlo dal suo volto a causa dei peccati di Manasse, per tutto quel che aveva fatto, e anche a causa del sangue innocente che aveva versato; infatti aveva riempito di sangue innocente Gerusalemme. Il Signore non volle usare indulgenza" (2 Re 24:3-4).
La convinzione che l'aborto sia un omicidio non è una posizione cristiana di recente adozione. Nella Didachè, che è il più antico documento cristiano al di fuori del Nuovo Testamento, si dice in modo inequivocabile:
"Non ucciderai un bambino con l'aborto né lo ucciderai quando è nato" (Didachè 2:2).
Il Canone 91 del sesto Concilio ecumenico dice:
"Quanto alle donne che forniscono farmaci allo scopo di procurare l'aborto, e a quelle che prendono veleni per uccidere il feto, sono soggette alla pena prevista per gli assassini".
Allo stesso modo, San Basilio dice nel suo secondo canone:
"Una donna che abortisce deliberatamente è soggetta alla stessa pena di un assassino."
Così un cristiano ortodosso che in realtà crede a ciò che la Chiesa insegna può solo opporsi all'aborto sulla base del fatto che è l'assassinio illecito di una vita umana innocente.
Quindi, una persona può davvero essere contraria allo stupro, ma non volere "imporre la propria morale" sugli altri? No.
Una persona può davvero essere contraria al linciaggio, ma non volere "imporre la propria morale" sugli altri? No.
Una persona può davvero essere contraria all'aborto, ma non volere "imporre la propria morale" sugli altri? No.
E di fatto ogni legge riflette la moralità di qualcuno. Non vi è alcun motivo per cui i cristiani non dovrebbero usare il loro potere di voto per influenzare le leggi che proteggono la vita innocente.
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