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  Domande su barba e capelli del clero e dei monaci ortodossi

dal blog di padre John Whiteford

26 luglio 2014

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Domanda: Come conciliate la pratica ortodossa del clero e dei monaci di non tagliarsi i capelli con 1 Corinzi 11:14, che dice: "Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli?"

Il termine greco di questo versetto tradotto con "capelli" è komé (da cui deriva l'italiano "chioma"), che a differenza della parola generica per capelli (thrix) indica piuttosto l'acconciatura. Bisogna perciò chiedersi se questo versetto sta dicendo che è un disonore per un uomo avere i capelli lunghi, oppure se dice qualcosa sul modo in cui un uomo può intrecciare e adornarsi i capelli.

È altamente improbabile che san Paolo si opponesse al fatto che gli uomini avessero semplicemente i capelli di una certa lunghezza. Nel mondo antico, per gli uomini portare i capelli lunghi non era considerato anormale, ma piuttosto era la norma. La maggior parte degli uomini si tagliava di rado i capelli. Per esempio, nella Scrittura ci viene detto di Assalonne (il figlio del re Davide che alla fine guidò una rivolta contro il padre): "Quando si faceva tagliare i capelli, e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo, egli pesava i suoi capelli e il peso era di duecento sicli a peso del re" (2 Samuele 14:26). E l'aspetto di Assalonne era lontano da qualcosa che fosse considerato strano o inadeguato, ma, al contrario, ci viene detto: "Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la sua bellezza quanto Assalonne; dalle piante dei piedi alla cima del capo, non vi era in lui difetto alcuno" (2 Samuele 14:25). Inoltre, nell'Antico Testamento, c'erano i nazirei, che facevano un voto o per un periodo di tempo, o in alcuni casi per tutta la vita, e una delle cose che comportava essere un nazireo era che non potevano tagliarsi i capelli, mentre erano sotto il voto, a meno che non entrassero in contatto con un corpo morto (Numeri 6:1-21). Sansone era un nazireo dalla nascita, ed ebbe i capelli tagliati solo una volta... quando Dalila finalmente gli fece spiegare l'origine della sua forza (che era il suo voto di nazireo, simboleggiato per i capelli non tagliati), e una volta che gli tagliò i capelli, la sua forza scomparve, e fu preso prigioniero dai filistei.

Dalila taglia i capelli a Sansone

San Giovanni Battista era un nazireo dalla nascita, come fu chiarito dalle parole dell'arcangelo Gabriele a san Zaccaria, "Perché egli sarà grande nel cospetto del Signore, e non berrà vino né bevande inebrianti" (Luca 1:15, l'astensione dal vino era un altro aspetto del voto di nazireo, cfr Numeri 6: 2-3).

È anche abbastanza evidente che san Paolo stesso era un nazireo. In Atti 18:18 leggiamo: "Paolo si trattenne ancora parecchi giorni, poi prese congedo dai fratelli e s'imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e Aquila. A Cencre si era fatto tagliare i capelli a causa di un voto che aveva fatto", e in Atti 21, con inizio al versetto 15, leggiamo di come san Paolo accompagnò quattro uomini che avevano "fatto voto", e fece per loro le offerte del Tempio che dovevano fare coloro che avevano completato un voto di nazireato.

San Giacomo, il fratello del Signore, che fu anche il primo vescovo di Gerusalemme era anch'egli un nazireo permanente, secondo sant'Epifanio (Panarion 29,4), che concorda con la descrizione che di lui viene data nella storia della Chiesa di Eusebio: "Era santo fin dal grembo di sua madre, non beveva vino né bevande inebrianti, né mangiava carne. Il rasoio non era mai passato sulla sua testa, non si ungeva con olio, e non faceva bagni" (Storia Ecclesiastica 2:23:5).

Non solo i nazirei non si tagliavano i capelli, ma non lo facevano neppure i sacerdoti e i leviti dell'Antico Testamento: "Non si raderanno il capo, né si strapperanno i capelli" (Ezechiele 44:20 LXX).

Le pratiche dell'Antico Testamento non sono proseguite nella Chiesa secondo la rigida lettera della legge di Mosè, perché dalla distruzione di Gerusalemme nel 70 dC non vi era più alcun tempio, e quindi il sistema sacrificale dell'Antico Testamento ha completamente cessato di essere. Tuttavia, alcuni dei suoi elementi sono sopravvissuti. Per quanto riguarda il taglio dei capelli, con l'eccezione della tonsura, né monaci né clero tradizionalmente si tagliano i capelli.

Inoltre, secondo la tradizione iconografica universale della Chiesa, Cristo stesso e la maggior parte degli altri santi sono raffigurati con i capelli lunghi.

E così, alla luce di tutte le prove che i capelli lunghi sono una parte della tradizione biblica ed ecclesiale della Chiesa, sembra più probabile che ciò a cui san Paolo si riferisce in questo versetto sia il fatto di acconciarsi i capelli in un modo particolare – molto probabilmente nello stile consueto per una donna. 

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