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Le dichiarazioni ignoranti del presidente, che insultano i cristiani ortodossi, contribuiscono solo alle divisioni e all'instabilità della società, afferma la metropolia montenegrina della Chiesa ortodossa serba.
La Chiesa ha emesso ieri un comunicato stampa in cui sottolinea che, poiché Milo Đukanović non è solo un cittadino ma è un capo di stato, la Chiesa è quindi "obbligata a parlare apertamente quando questi insulta pubblicamente e umilia gli atti sacri celebrati nei nostri raduni spirituali".
Le sue divergenze politiche e ideologiche con il primo ministro e con altri politici non interessano la Chiesa, ma le sue dichiarazioni abusive su temi e personaggi della Chiesa "offedono profondamente la sensibilità di molti cittadini montenegrini" e "non contribuiscono in alcun modo alla stabilità e al progresso dello Stato".
Inoltre, il presidente Đukanović ha mostrato la sua mancanza di conoscenza della Costituzione montenegrina quando ha "voluto regolare la vita interna della Chiesa ortodossa serba e delle sue diocesi in Montenegro" l'anno scorso, afferma la Chiesa.
Il presidente non può non vedere che la sua interferenza nelle questioni ecclesiali è stata un fallimento e gli ha fatto perdere la fiducia del popolo, si chiede la Chiesa. Ricordiamo che il partito di Đukanović ha perso per la prima volta in 30 anni dopo aver abusato della legge per tentare di sottrarre i luoghi sacri alla Chiesa ortodossa.
Il presidente dovrebbe garantire pace e stabilità, ma Đukanović "abusa chiaramente di questa funzione per perseguitare e dividere i cittadini".
È particolarmente sgradevole che il presidente derida gli altri politici per aver partecipato al culto ortodosso e che derida al contempo gli stessi riti ortodossi, riferendosi a loro come a persone che "leccano un cucchiaio" e "strisciano sul pavimento", continua la dichiarazione della Chiesa.
Tale fraseologia non è adatta a persone serie, afferma la Chiesa.
E anche se il presidente non ha alcun rispetto personale per cose di cui chiaramente non sa nulla, dovrebbe almeno avere "il minimo rispetto per la storia montenegrina, in cui i riti di cui parla in modo così rozzo hanno ispirato generazioni di nostri antenati".
"Queste espressioni oscene" sono offensive per tutti i cittadini montenegrini di qualsiasi fede, conclude la dichiarazione.
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