
Nuove iscrizioni sono state scoperte su antichi affreschi nel monastero di san Joakim di Osogovo a Kriva Palanka, in Macedonia del Nord.
In particolare, i nomi di diversi importanti santi serbi sono stati sostituiti con quelli di santi non serbi, come riporta il sito della metropolia montenegrina della Chiesa ortodossa serba.
Ricordiamo che la "Chiesa ortodossa macedone" ha iniziato la sua vita come scisma dalla Chiesa serba negli anni '60.
Le modifiche agli affreschi dipinti da Dimitr Andonov nel 1932-1933 sono state scoperte dai dipendenti del Centro di informazione culturale serbo di Skopje (SPONA) durante una visita al monastero. Gli affreschi con i santi rinominati si trovano nella chiesa principale del monastero, costruita nel 1847-1851.
SPONA ritiene che si tratti di falsificazione e riscrittura del patrimonio storico e chiede alle istituzioni competenti di riportare gli affreschi alla loro forma originale.
"All'ingresso della grande chiesa del monastero, si possono vedere imponenti figure di santi dipinte secondo il modello degli affreschi nelle chiese medievali costruite con le donazioni del re serbo Milutin", ha detto SPONA in una dichiarazione.

foto: mitropolija.com
"Gli affreschi raffigurano abiti di perle riccamente decorati, insegne imperiali e regali, così come i volti di famosi sovrani e di un arcivescovo. Invece delle iscrizioni originali sopra le figure dei santi, lo tsar Uroš, lo tsar Lazar, il re Milutin, Stefano di Dečani, l'arcivescovo Nikodim di Serbia e Stefano il Primo Incoronato, le nuove iscrizioni sono: il principe Vladimir di Kiev, l'imperatore Giovanni il Misericordioso, l'imperatore Costantino il Grande, Nikiforos Foca, Costantino Cabasilas di Ocrida e Giustiniano I", ha spiegato SPONA.
Si ritiene che le iscrizioni siano state fatte quest'anno, senza il permesso delle autorità competenti. La sciatteria delle nuove iscrizioni indica che sono state fatte da un dilettante, o di fretta.
SPONA ha anche specificato che sono stati rinominati solo i santi serbi, cosa che invia un messaggio chiaro e inequivocabile da parte dei negazionisti della memoria storica collettiva dei popoli serbo e macedone.
È importante per le generazioni future che il patrimonio culturale della Repubblica sia preservato nella sua forma originale, ha affermato SPONA.
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