
il monastero di Pjukhtitsa. Foto: puhtitsa.ee
I rappresentanti della Chiesa cristiana ortodossa estone e del monastero della santa Dormizione di Pjukhtitsa hanno presentato ieri un appello ufficiale alla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF), chiedendo una risposta alla persecuzione religiosa perpetrata dallo Stato.
Mercoledì, il Parlamento estone ha approvato emendamenti alla Legge su chiese e congregazioni, che mettono al bando la Chiesa estone per il suo legame canonico con il Patriarcato di Mosca. Dal punto di vista giuridico, l'amministrazione della Chiesa è interamente concentrata a Tallinn e lo Stato non è riuscito a dimostrare che la Chiesa rappresenti alcun tipo di minaccia alla sicurezza nazionale. Ciononostante, dato che il Parlamento è intervenuto in questioni canoniche, dopo due mesi le autorità potranno iniziare ad aprire procedimenti contro la Chiesa se non si separerà completamente dal Patriarcato di Mosca.
I politici hanno sostenuto di non chiedere alla Chiesa di cambiare la propria fede, ma solo di cambiare la propria giurisdizione, unendosi alla struttura sovrapposta del Patriarcato di Costantinopoli, la Chiesa ortodossa apostolica estone. Tuttavia, unirsi a Costantinopoli significherebbe entrare in comunione con la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica, il che è effettivamente una questione di fede, e violerebbe le decisioni del Sinodo estone .
Gli avvocati della Chiesa hanno spiegato il motivo del ricorso:
A nome della Chiesa e del monastero, che sono diventati bersaglio degli emendamenti alla Legge su chiese e congregazioni, nelle ultime settimane abbiamo scritto sia al primo ministro che al nuovo ministro degli interni. Volevamo incontrarci e trovare un compromesso ragionevole all'interno dello Stato prima dell'adozione degli emendamenti e prima di un più ampio coinvolgimento delle istituzioni internazionali. Non ci è stata data l'opportunità di un tale incontro e ieri la legge è stata approvata. Allo stesso tempo, continuiamo a sentire dal ministro degli interni riferimenti infondati alle sorelle di Pjukhtitsa come vittime delle operazioni di influenza di Mosca. Ciò dimostra chiaramente l'obiettivo della stigmatizzazione, ed è impossibile non rispondere.
Nella dichiarazione si spiega che la nuova legge estone viola la libertà religiosa, prendendo di mira la Chiesa e il monastero unicamente a causa dei loro legami canonici con la Chiesa russa, nonostante il rispetto della legge estone e la loro opposizione alla guerra in Ucraina.
I querelanti individuano diverse questioni preoccupanti, tra cui una legislazione discriminatoria, minacce di espulsione di membri del clero stranieri e tentativi da parte dello Stato di presentare la legge punitiva come protettiva.
Gli avvocati della Chiesa sottolineano che la legge adottata frettolosamente compromette la trasparenza della governance e i diritti fondamentali, spingendoli a cercare sostegno internazionale sia attraverso la Corte europea dei diritti dell'uomo sia attraverso la Commissione statunitense sulla libertà religiosa internazionale.
Tracciano inoltre parallelismi con restrizioni religiose simili in Ucraina, che hanno sollevato preoccupazioni a livello internazionale, e affermano il loro impegno a difendere le loro comunità religiose con tutti i mezzi legali.
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