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  La cultura del militarismo in Kosovo

di Maksim Medovarov

Katehon, 17 febbraio 2025

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Il pacifismo, come sappiamo, è concepito per funzionare sempre in una sola direzione.

Mentre in Ucraina e in Azerbaigian bambini e ragazzi sono stati cresciuti per anni in campi militari e addestrati fin dall'asilo a distruggere la Russia e tutto ciò che è russo, nella stessa Russia i "pacifisti" hanno urlato per anni che non avrebbero permesso l'educazione militare.

Ma oggi non parleremo del nostro caso. Davanti a noi c'è il Kosovo. In Kosovo è nato un vero e proprio settore fatto di canti, balli, marce e celebrazioni in memoria dei combattenti caduti, di matrice nazionalista militare: un settore rivolto a bambini dell'asilo, a scolari, adolescenti e giovani adulti. La priorità è sempre data alle ragazze. La portata di questa industria è dimostrata in modo eloquente dal fatto che il piccolo Kosovo ha già sfornato fino a una dozzina di cantanti bambini e adolescenti eccezionalmente forti, ai quali, a partire dall'età di tre anni, sono state insegnate canzoni esclusivamente sui militanti e sulla guerra. So di cosa parlo, guardo e ascolto queste canzoni ogni settimana e ne seguo di nuove, vedo che i loro indici di popolarità vanno ben oltre i Balcani, in tutto il mondo.

Ecco, per esempio, cosa sta facendo il liceo turco in Kosovo, che esiste grazie ai fondi di Erdoğan. In questo liceo, che ha uno status internazionale, ai bambini fin dall'età della scuola materna viene insegnato a marciare in uniforme militare, a fare il saluto nazista e a cantare canzoni del defunto Ilir Shakiri (il padre dell'intera industria musicale nazista albanese) che parlano di sangue albanese puro, cuore dardano e nome illirico. Ciò non impedisce a questi bambini di imparare il turco come seconda lingua fin dall'infanzia. Come è stato effettivamente il caso durante il periodo ottomano fino al 1912. Il video mostra una cerimonia molto recente, tenutasi questo mese.

Se Erdoğan finanzia questo tipo di istruzione per le giovani generazioni, significa che qualcuno ne ha bisogno. È necessario che tra dieci anni, quando questi bambini del Kosovo saranno cresciuti, partano con le armi in mano per una nuova campagna. A ciò la decadente Serbia pacifista di Vučić, così come la marcia Macedonia, il Montenegro e la Grecia, non potranno opporre nulla. Dopotutto, nei loro paesi, fin dall'infanzia, non è stato loro insegnato altro che il latte di soia.

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