Oggi in Afghanistan esiste una chiesa ortodossa, forse l’unico vero e proprio edificio religioso cristiano su tutto il territorio afgano.

Nel 2001 la Romania ha inviato un battaglione di fanteria in Afghanistan ed è diventata uno dei paesi più attivi nella missione della NATO. Uno dei tratti distintivi del corpo di spedizione romeno è stato sicuramente la costruzione della propria chiesa, dove le truppe della base militare di Kandahar vengono a pregare prima di partire in missione. L’idea della chiesa è venuta dalle immagini di una cappella di monastero in Transilvania, che i soldati romeni hanno voluto duplicare all’interno del loro compound.

La chiesa è stata progettata da un ingegnere militare americano di etnia romena, e costruita in soli 45 giorni nel 2005. Da allora, migliaia di persone ne hanno varcato la soglia. Questa manifestazione di fede ha contribuito a creare un rispetto per i romeni tra i soldati afgani, sbugiardando le politiche “neutraliste” (di fatto, atee) che vedono nell’ostentazione di simboli cristiani un pericolo di destabilizzazione. In caso di partenza dal paese del contingente militare romeno, comunque, la chiesa è pronta per essere smontata e riportata in Romania.

Una parete della chiesa è dedicata ai 20 soldati dell'esercito romeno morti nei dieci anni di missione in Afghanistan. Per onestà, bisognerebbe ricordare che ben di più sono stati i militari di madre lingua romena morti in missione in Afghanistan nei decenni passati, e ancora oggi la Metropolia ortodossa di Moldova li ricorda nelle proprie preghiere pubbliche.
Nella chiesa hanno celebrato, oltre ai cappellani romeni, anche preti georgiani e americani. Padre David Alexander, un prete dell’Arcidiocesi antiochena d’America, ha lasciato in un’intervista e in una lettera resoconti del suo servizio in Afghanistan come cappellano militare ortodosso.
Padre Sean Levine, cappellano militare della O.C.A., ci ha lasciato questo racconto della Pasqua del 2011, completo di una galleria di foto della funzione pasquale.
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