
cattedrale della Dormizione a Helsinki. Foto: Henrietta Hassinen / Yle
Grandi cambiamenti potrebbero essere in arrivo nell'organizzazione della Chiesa ortodossa finlandese del Patriarcato ecumenico. La dirigenza della Chiesa sta proponendo di ridurre di due terzi il numero di decanati, accorpandoli in strutture più vaste.
Ci sono attualmente 21 decanati ortodossi nel paese, e se la riforma è implementata, dal 2020 ce ne saranno solo 7, riporta yle.fi.
La Chiesa Finlandese usa il termine "parrocchia" per indicare le suddivisioni delle loro tre diocesi, che sembrano equivalere ai decanati delle altre Chiese. Ad esempio, la diocesi di Carelia ha 80 chiese e cappelle distribuite in 12 parrocchie, secondo Wikipedia.
Alcuni dei nuovi decanati previsti occuperanno un vasto territorio. Per esempio, le parrocchie unite di Tampere, Jyväskylä e Vaasa copriranno 91 comuni. Il viaggio da Utsjoki alla città più grande della nuova parrocchia di Oulu sarà di circa 700 chilometri.

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Secondo la proposta, solo il più grande decanato, quello di Helsinki, rimarrà nei suoi attuali confini. Secondo sua Eminenza l'arcivescovo Leone, la continua migrazione di fedeli nel sud del paese ha portato alla necessità della ristrutturazione. La riduzione dell'apparato gestionale dovrebbe far risparmiare denaro a lungo termine.
La Chiesa non intende licenziare nessuno: piuttosto, le posizioni individuali scompariranno quando le persone andranno in pensione. Inoltre, i risparmi potrebbero anche derivare dall'abbandono dei locali lasciati liberi dalla riforma.
La proposta è sostenuta da 13 decanati, in cui vive il 72% di tutti i parrocchiani. I restanti 8 sono contrari al piano della riunione.
La Chiesa finlandese ha tentato tali riforme 5 anni fa, anche se a quel tempo sono fallite. Il consiglio ecclesiastico voterà a novembre. Se la proposta non viene accettata, lo sviluppo di un nuovo piano potrebbe richiedere ancora diversi anni.
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