
la preghiera della Chiesa ortodossa ucraina sulla collina di Vladimir il 27 luglio 2021. Foto: tg-channel del Vescovo Viktor (Kotsaba)
Jurij Molchanov ha spiegato cosa testimonia la partecipazione impressionante alla Processione della Croce a Kiev, che quest'anno ha riunito 350.000 fedeli della Chiesa ortodossa ucraina.
Secondo i risultati della Grande processione della Croce della Chiesa ortodossa ucraina, che si è svolta a Kiev il 27 luglio 2021, si possono trarre cinque conclusioni principali, afferma il giornalista ed esperto di media Jurij Molchanov. Ne ha parlato in onda sul progetto internazionale "Popolo" sul canale Il primo indipendente.
Innanzitutto, la portata senza precedenti della Processione della Croce del 2021 testimonia che il numero di pellegrini e, di conseguenza, il numero di parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina sta ovviamente crescendo di anno in anno, nonostante il contraccolpo generato artificialmente. Secondo l'esperto, ciò è facilitato "da un tono enfaticamente pacifico e dalla più severa apoliticità: nessuna rabbia, nessuna irritabilità, nessun odio sullo sfondo di lanci di fango di abusi, calunnie, bile da parte degli oppositori della Chiesa ortodossa ucraina".
In secondo luogo, tutti hanno visto un forte contrasto con il "servizio di preghiera" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sulla collina di Vladimir il 28 luglio, quindi questa è "una risposta semplice e geniale a ogni tipo, per usare un eufemismo, di controversa sociologia sulle preferenze religiose degli ucraini. Da un lato ci sono numeri scritti da qualcuno da qualche parte, e dall'altro, eccolo qui, un video in diretta, da un numero infinito di fonti e angolazioni. Come si suol dire, qui ognuno è libero di decidere da solo a cosa credere: ai propri occhi e alle proprie orecchie o ai dati falsi prodotti da qualcuno".
In terzo luogo, la pressione sulla Chiesa ortodossa ucraina, le incursioni e il sequestro delle sue chiese con la forza non solo non demotivavano i credenti, ma servono da fattore per una coesione ancora più stretta. Qui, secondo Jurij Molchanov, si innesca anche il momento dell'ovvietà: non importa quanto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" neghi i fatti di violenza dei suoi simpatizzanti, centinaia di video dicono tutto e "le tue azioni reali parlano di voi in modo molto più forte della vostra stessa propaganda".
In quarto luogo, la gerarchia della Chiesa ortodossa ucraina ha iniziato a parlare chiaramente della sua posizione sulla situazione attuale nell'Ortodossia mondiale.
E la quinta cosa su cui Jurij Molchanov ha attirato l'attenzione in seguito ai risultati della Grande processione della Croce del 2021 è "l'isteria delle dubbie risorse affiliate alla 'Chiesa ortodossa dell'Ucraina' e, ciò che è più triste, l'isteria dei singoli rappresentanti del patriarcato 'ecumenico'."
In precedenza, Jurij Molchanov ha affermato che il Fanar non può "azzerare" la Chiesa di milioni di ucraini.
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