
il metropolita Luka (Kovalenko) di Zaporozh'e e Melitopol'. Foto: hramzp.ua
L'archimandrita Ephraim è in malafede quando parla del conflitto tra Fanar e Chiesa ortodossa russa, perché si tratta di una violazione del sistema canonico della Chiesa universale, dice il metropolita Luka.
Il metropolita Luka (Kovalenko) di Zaporozh'e e Melitopol' ha commentato le dichiarazioni dell'igumeno del monastero di Vatopedi, l'aarchimandrita Ephraim (Kutsu), secondo cui l'Athos può solo pregare per il ritorno dell'unità ecclesiale poiché non può in alcun modo influenzare il "conflitto tra due Sinodi, due Chiese, il Patriarcato di Mosca e il Patriarcato ecumenico" derivante dalla "questione ucraina".
"Che spettacolo triste!" ha scritto il metropolita della Chiesa ortodossa ucraina sul suo canale Telegram venerdì 11 dicembre. "Da un lato, chiese sequestrate, persone picchiate, altari e santi doni gettati per strada nel fango, e dall'altro nobili anziani che, sorridendo dolcemente, parlano dell'amore universale di Dio, del bisogno di unità e di pace spirituale. Che cos'è? Astuzia o riluttanza a riconoscere la verità? Oppure è un tradimento, rivestito delle vesti dell'obbedienza?"
Il vescovo di Zaporozh'e ha ricordato come la Chiesa ortodossa ucraina "pregava per un confessore di fede e un martire incruento", quando l'anziano Ephraim era in prigione e subiva persecuzioni, "ma cosa vediamo ora? Un uomo che stava per partecipare all'intronizzazione di Epifanij/Sergej Dumenko/Chokaljuk".
"Allora è riuscito ad arrivare in ospedale e a guardare in TV Cristo crocifisso nella mia terra, solo con la partecipazione del suo rappresentante, e quindi anche con le sue mani", ha aggiunto il metropolita Luka. Ma, dopo aver detto "A", ha dovuto dire "B", ricevendo gli scismatici nel suo monastero e pregando con loro. Ora l'igumeno Ephraim pronuncia altisonanti parole sull'amore, ma allo stesso tempo sostiene coloro che gettano esplosivi nelle case dei nostri sacerdoti, che spingono in strada madri con bambini piccoli, che fanno a pezzi il Corpo di Cristo - la Chiesa".
Il metropolita ha osservato che se, come afferma l'anziano Ephraim, "abbiamo tutti la stessa liturgia", anche "i funghi commestibili e quelli velenosi non differiscono quasi gli uni dagli altri" e "se l'igumeno Ephraim è pronto a servire la liturgia con qualcuno, ne mangia i funghi senza distinguere tra le loro proprietà e qualità. Ma i funghi sono meno pericolosi, perché in questo caso rischierà solo il corpo e la salute, contrariamente alla concelebrazione con gli eretici, in cui rischia la morte dell'anima".
Inoltre, ha detto il metropolita della Chiesa ortodossa ucraina, riferendosi alla sottomissione canonica al patriarca Bartolomeo, l'igumeno del monastero di Vatopedi "nella sua obbedienza ha attraversato il confine su cui finiva la sua obbedienza alla Chiesa", sostenendo "il papismo, l'etnofletismo e le altre eresie che il suo capo al Fanar sta promuovendo oggi".
Il metropolita Luka ha anche sottolineato l'inganno nelle parole dell'archimandrita Ephraim sul conflitto tra i Sinodi delle due Chiese - quella russa e quella di Costantinopoli, poiché “si tratta di una violazione dell'ordine canonico dell'intera Chiesa ecumenica, seguita da una rottura nell'unità dell'intero corpo di Cristo sulla Terra!".
"Padre Ephraim chiede, 'che cosa può fare?'. Risponderemo con quello che avrebbe potuto fare ma non ha fatto. Avrebbe potuto diventare un nuovo Massimo il Confessore o Marco di Efeso, ma non ha voluto. A quanto pare, la morbidezza del trono dell'igumeno e la doratura del bastone dell'igumeno si sono rivelate più care a padre Ephraim rispetto alla verità e all'amore per Cristo. È un peccato, un peccato che nel rispettato igumeno i geni del peccato abbiano conquistato l'uomo nuovo in Cristo. Durante la sua vita ha avuto una possibilità di diventare un santo confessore della fede in Cristo, e tuttavia l'obbedienza al bandito di Istanbul si è rivelata più vicina al corpo...", ha ripreso il metropolita Luka di Zaporozh'e e Melitopol'.
Come riportato, l'igumeno del monastero di Vatopedi, l' archimandrita Ephraim, ha affermato di non poter intervenire nel conflitto tra il Fanar e la Chiesa ortodossa russa sulla "questione ucraina".
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