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  Il "loro" e il "nostro" cristianesimo: cosa accadrà domani?

di Kirill Aleksandrov

Unione dei giornalisti ortodossi, 12 settembre 2020

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il cristianesimo sta rapidamente perdendo terreno in Europa. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

In Occidente il cristianesimo è spinto alla periferia: le chiese si chiudono, il numero dei credenti sta diminuendo. L'Ucraina è decollata verso l'Europa. Noi ne seguiremo il corso?

La domanda del titolo di quest'articolo non è affatto inutile. L'Occidente, almeno negli ultimi secoli, è considerato molto più progressista, di successo, ricco e così via. È consuetudine prenderne spunto; è consuetudine ammirarlo, mentre l'unione con l'Occidente è generalmente nei sogni della maggior parte dei nostri cittadini. Tuttavia, in termini di progresso, non è solo chi è in vantaggio che conta, ma dove sta andando alla fine. E se c'è un abisso davanti, probabilmente è meglio restare indietro. Per i credenti, l'indicatore del benessere di una società non è il livello della vita materiale, ma il modo in cui la società si avvicina a Dio e alla Chiesa. Qual è la differenza tra la nostra religiosità e quella occidentale? Proviamo a rispondere.

Europa: il numero dei credenti diminuisce ogni anno

Il concetto di religiosità comprende diverse componenti: coscienza religiosa, comportamento religioso e relazioni religiose (regole, leggi, costumi). Poiché sia ​​l'Occidente che il nostro paese poggiano sul cristianesimo come base di civiltà, la religiosità non dovrebbe essere affrontata in modo generale ma come religiosità cristiana.

L'istituto americano di opinione pubblica Gallup International ha condotto un'indagine sulla religiosità nel mondo nel 2008, 2009 e 2015, chiedendo agli intervistati: "Ti consideri religioso?" I risultati mostrano che i paesi dell'Europa occidentale, settentrionale e centrale sono i meno religiosi al mondo, anche se ci sono eccezioni, come la Polonia, dove l'86% degli intervistati si è identificato come religioso, o l'Italia (al 74%). Ma i paesi che per così dire rappresentano l'Europa sono in gran parte non religiosi: Germania 34%, Francia 40%, Svezia 19%. La religiosità dei residenti negli Stati Uniti è stimata al 56%. Allo stesso tempo, la religiosità della popolazione in Ucraina è del 73% e in Russia del 70%. È chiaro che questo sondaggio non può essere considerato come rivelatore del vero stato delle cose, ma dice comunque molto. A proposito, i paesi più religiosi sono quelli dell'Africa e del Medio Oriente.

Nel 2009, lo psicologo statunitense Gregory Paul ha pubblicato i risultati dello studio su come il livello di religiosità è correlato a indicatori come criminalità, benessere materiale, consumo di alcol e così via. Questi risultati sono stati piuttosto inaspettati, in quanto non hanno rivelato la relazione tra il livello di omicidi e suicidi, nonché il consumo di alcol e la religiosità della popolazione. Ma per quanto riguarda il benessere generale dei cittadini, c'è una chiara relazione: maggiore è il tenore di vita e di sicurezza sociale, minore è la religiosità, e il miglioramento della situazione economica porta sempre più persone ad allontanarsi dalla fede in Dio. In una certa misura, ciò è confermato dalle parole del Vangelo: "Non potete servire Dio e il denaro"  (Mt 6:24).

Secondo l'indicatore dell'età media dei rapporti sessuali, anche l'Europa è in testa: Islanda – 15,6 anni, Svezia – 16,2 anni, Portogallo – 16,9 anni, Germania – 17,6 anni. Per l'Ucraina, questa cifra è di circa 18,9 anni. Questi studi dell'Università di Cambridge sono stati condotti nel 2009, ora queste cifre potrebbero essere ancora più "ringiovanite".

Cristianesimo in Europa: il percorso verso l'accettazione del mondo LGBT e le chiusure in massa delle chiese

La dinamica di una diminuzione del numero delle chiese e dei parrocchiani nominali in Europa dimostra ancora più chiaramente le tendenze attuali. Per esempio, in Germania, circa 220mila persone lasciano ogni anno le Chiese protestante e cattolica. Nella sola Chiesa evangelica tedesca, negli ultimi decenni sono state chiuse oltre 500 chiese e circa 100 di queste sono state distrutte.

La rivista Spiegel cita dati che dicono che nei prossimi anni gli evangelici tedeschi dovranno abbandonare circa mille edifici ecclesiastici. Il motivo è semplice: il numero dei parrocchiani sta diminuendo; non possono e, probabilmente, non vogliono sostenere costi finanziari significativi per il mantenimento delle chiese. Alcuni anni fa, la Chiesa evangelica tedesca ha iniziato a parlare di rinunciare del tutto alle funzioni domenicali regolari, e di tenere invece le funzioni quando si riunisce un certo numero di persone. I cattolici tedeschi non stanno meglio. Nell'ultimo decennio sono state chiuse 515 chiese cattoliche, e nei prossimi anni prevedono di sbarazzarsi di altre 700 anche per mancanza di fondi per il loro mantenimento.

Il quotidiano tedesco Deusche Welle riferisce che il famoso economista e marketer tedesco Heribert Meffert, che in Germania è chiamato il "dio del marketing", ha sviluppato una serie di raccomandazioni per la Chiesa cattolica in Germania su come mantenere i parrocchiani e attrarre nuovi membri. In particolare, raccomanda: "di sviluppare e realizzare progetti più originali e creativi che possano interessare le persone e ravvivare la loro fede che la Chiesa ha davvero a cuore le loro persone". Secondo Meffert, questi dovrebbero essere progetti sociali di vari orientamenti, nella cui realizzazione dovrebbero essere necessariamente coinvolti i giovani. Come potete vedere, questo è un approccio puramente laicista.

Significa che i cattolici non dovrebbero intensificare il digiuno e la preghiera, non dovrebbero tornare a leggere la letteratura patristica, non dovrebbero prestare più attenzione alla lotta contro le passioni nell'anima – no! Devono elaborare "progetti originali e creativi" per soddisfare le esigenze dei consumatori della società. E poi, forse, i consumatori si rivolgeranno alle chiese per l'assistenza sociale.

Nella società dei cattolici e protestanti tedeschi ci sono richieste non solo per l'assistenza sociale, ma anche per il riconoscimento dei diritti delle persone LGBT, la liberalizzazione della morale sessuale, l'introduzione del sacerdozio femminile e così via. Ci si può solo stupire di questo, ma l'episcopato tedesco ha intrapreso la strada per soddisfare queste richieste. Il capo della Conferenza episcopale tedesca, Georg Batzing, ha detto qualche tempo fa: "Nella teologia morale, ci stiamo muovendo da tempo per dire che se il vero amore e la fedeltà vivono anche tra partner dello stesso sesso, noi dobbiamo ammetterlo". La stessa posizione è stata ricoperta dal suo predecessore in questo incarico, il cardinale Reinhard Marx. E all'inizio del 2020 si è svolta a Francoforte un'assemblea del "Cammino sinodale" per discutere e rivedere gli insegnamenti della Chiesa sull'omosessualità e la morale sessuale. Lo scopo dell'evento è il riconoscimento delle persone LGBT a livello vaticano. Nel 2019 è emerso in Germania il movimento Maria 2.0, i cui membri, in un ultimatum, chiedono il riconoscimento della piena uguaglianza delle donne nel cattolicesimo, inclusi il sacerdozio e l'episcopato. Più di 35 persone hanno già firmato la petizione corrispondente.

screenshot del sito web weact.campact.de

La maggior parte dei paesi europei segue il percorso della Germania. Si chiudono centinaia di chiese e la leadership delle confessioni religiose, sperando di attirare i parrocchiani, dichiara la necessità di una sempre maggiore liberalizzazione della dottrina morale della chiesa. In genere non è consuetudine menzionare nemmeno le norme dottrinali.

demolizione di una chiesa vuota a Immerath in Germania

A livello legislativo, il matrimonio gay è riconosciuto in quasi tutti i paesi dell'Europa occidentale. Le sfilate del gay pride riuniscono milioni di persone. Un triste record è quello di Londra, che ha attirato un milione e mezzo di partecipanti alla parata del gay pride del 2017.

London Pride – 2017

Allo stesso tempo, circa 4.000 chiese cristiane hanno cessato di funzionare nel Regno Unito entro il 2020, secondo l'organizzazione Christian Research. Inoltre, il Gabinetto dei ministri di questo paese ha vietato agli inglesi di indossare croci pettorali durante l'orario di lavoro.

La menzione delle radici cristiane della civiltà europea e del cristianesimo in generale è stata cancellata da tutti gli strati della società. Croci e altri simboli cristiani vengono rimossi dalle strade, dalle scuole, dagli edifici pubblici. Il tradizionale mercatino di Natale di Bruxelles ha cambiato nome in Gioia invernale. Il governo slovacco ha deciso di rimuovere le aureole dalle immagini dei santi Cirillo e Metodio sulle monete in euro coniate in questo paese. Stanno guadagnando sempre più popolarità in Occidente i biglietti d'auguri che non dicono Buon Natale ma "Buone vacanze invernali" o anche come si vede qui di seguito.

Per compiacere i migranti dai paesi musulmani, gli europei non solo abbandonano le tradizioni e le usanze cristiane, ma anche le norme di comportamento generalmente accettate. In Germania, in molte mense scolastiche è stato vietato di servire salsicce e paté di maiale, o addirittura di portarsi da casa panini con questi ingredienti per non offendere i sentimenti religiosi dei musulmani. Molte aziende tedesche esortano tutti i loro dipendenti a non mangiare e a non bere nulla fino al tramonto durante il Ramadan per non mettere in imbarazzo i loro colleghi musulmani che lavorano nelle vicinanze. L'apogeo di questo atteggiamento può essere considerato il caso della Svezia, dove la prima "vescova lesbica" della "chiesa" luterana, Eva Brunne, ha chiesto la rimozione di croci e altri simboli dalle chiese per accontentare i migranti musulmani.

E noi cosa abbiamo?

Nel nostro paese il quadro è completamente diverso. Almeno per ora... Se prendiamo il 1988 come punto di partenza, quando lo stato ha revocato tutte le restrizioni all'attività religiosa nel millesimo anniversario della cristianizzazione della Rus', le statistiche mostrano che in Ucraina in trentadue anni sono state restaurate e costruite più di 8.500 chiese. Si tratta di circa 280 chiese all'anno, o di due chiese ogni tre giorni. Solo nel 2019, tra i continui sequestri di chiese, le minacce dei nazionalisti radicali, le molestie nei media, la pressione legislativa e così via, il numero di comunità ecclesiastiche nella Chiesa ortodossa ucraina è aumentato di 246.

costruzione di un luogo di culto della Chiesa ortodossa ucraina nella città di Glevakha, regione di Kiev

Inoltre, la Chiesa ortodossa russa nel corso degli anni è aumentata di oltre 32.000 comunità ecclesiali. Nel 2019, durante una visita a Strasburgo, il patriarca Kirill ha annunciato che la Chiesa ortodossa russa stava costruendo una media di tre chiese al giorno. Ancora più interessante dal punto di vista della costruzione e distruzione di chiese è la situazione in Ucraina, dove le comunità ortodosse, attaccate dai sostenitori della cosiddetta "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e che hanno perso i loro luoghi di culto, ne stanno costruendo di nuovi per loro stesse.

la chiesa di nuova costruzione del santo grande martire e guaritore Panteleimone nel villaggio di Katerynivka, regione di Ternopol

Accecati dalla malizia, i nemici della Chiesa semplicemente bruciano le chiese, ma i credenti le ricostruiscono comunque.

restauro del campanile nel villaggio di Lukavtsy, regione di Chernovtsy

Sorge spontanea una domanda: perché non ci sono soldi per il mantenimento delle chiese nella ricca Europa, mentre nella povera Ucraina la gente li trova non solo per la manutenzione, ma anche per la costruzione, nonostante il fatto che in Ucraina lo stato non finanzia i progetti di costruzione di chiese, con eccezioni estremamente rare. Non ci sono tasse ecclesiastiche in Ucraina come in Germania. Le chiese sono costruite e sostenute dalle donazioni dei parrocchiani.

Certo, la religiosità non si limita alla costruzione di edifici di culto, ma questo è un indicatore che distingue in modo sorprendente lo stato delle cose nel nostro paese e in Europa, dove le chiese sono distrutte, piuttosto che erette. In effetti, il numero di coloro che desiderano diventare preti e monaci è un indicatore abbastanza significativo. Mentre in Europa e negli Stati Uniti i cattolici lanciano l'allarme per la mancanza di clero, il cui numero sta diminuendo ancora più rapidamente del numero dei parrocchiani, in Ucraina ci sono più persone che desiderano entrare nelle istituzioni educative teologiche che in altri percorsi educativi. In totale, alla fine del 2019, nella Chiesa ortodossa ucraina c'erano 4609 monaci e 1372 studenti di istituzioni educative teologiche a tempo pieno.

Gli ucraini non sono pronti per i "valori LGBT"?

I circoli politici occidentali, che da circa 10 anni stanno cercando di far passare il riconoscimento delle persone LGBT in Ucraina, si imbattono invariabilmente nel rifiuto di tutti i governi ucraini, da Azarov a Shmygal. Alcuni con rammarico, altri senza, tutti concludono con un argomento: la società ucraina non è pronta ad accettarlo . Questo punto è stimolante. La società ucraina era pronta ad accettare un aumento di 6-8 volte delle tariffe dei servizi; era pronta alla chiusura delle imprese e a una diminuzione del tenore di vita; non si è opposta in massa alla decisione di vendere terre e così via – ma non è pronta ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.

* * *

La questione di quale società sia più religiosa non è una questione di qualche tipo di competizione. È una questione delle nostre prospettive future. È vero, il mondo occidentale ha materialmente più successo, lì il tenore di vita è più alto, la scienza, la medicina e l'istruzione vi si stanno sviluppando meglio. Ma allo stesso tempo, possiamo vedere che il mondo occidentale ha rinunciato ufficialmente persino al cristianesimo in quanto tale. Al posto di Cristo, sono stati messi altri "dei": tolleranza, liberalismo, diritti umani e servilismo verso i migranti. Per il bene di questi "dei" le croci sono rimosse dalle chiese, cessa il suono delle campane, le chiese sono distrutte, e i credenti hanno paura di citare il Vangelo "politicamente scorretto".

L'Ucraina ha adottato l'integrazione in Europa e varie strutture sovranazionali europee come obiettivo strategico del suo sviluppo. Tuttavia, il costo di tale integrazione potrebbe essere il rifiuto del cristianesimo. Certo, sarà una cosa graduale, in modo che la nostra coscienza possa abituarsi e il processo non sia spaventoso. Potremmo essere in grado di mantenere la nostra religiosità, ma molto probabilmente dovremo scegliere. "Nessuno può servire due padroni. O odierai l'uno e amerai l'altro, o sarai devoto all'uno e disprezzerai l'altro. Non puoi servire sia Dio che il denaro" (Mt 6:24).

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