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La posizione dell'arcivescovo Hieronymos di Atene riguardo alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica è stata finalmente chiarita ieri con la pubblicazione della sua lettera irenica a Epifanij Dumenko, il primate scismatico, in cui riconosce la struttura ed Epifanij come suo capo.
La Chiesa di Grecia è divenuta così la seconda Chiesa locale dopo Costantinopoli a riconoscere ed entrare in comunione con gli scismatici.
Il 17 ottobre il Santo Sinodo russo ha autorizzato sua Santità il patriarca Kirill a rimuovere il nome dell'arcivescovo Hieronymos dai dittici della Chiesa russa nel caso in cui riconosca ufficialmente Epifanij e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". L'arcivescovo Hieronymos ha inviato la sua lettera a Epifanij Dumenko quattro giorni dopo, il 21 ottobre, pienamente consapevole del danno che la sua decisione avrebbe causato nei rapporti tra la Chiesa russa e quella di Grecia.
Ricordiamo che anche il metropolita Hierotheos (Vlachos) ha mostrato tale indifferenza, parlando alla conferenza stampa in seguito al Concilio episcopale del 12 ottobre: "Noi non pensiamo alle reazioni; abbiamo fatto il nostro dovere per garantire l'unità. Chiunque voglia creare uno scisma se ne assume la responsabilità".
Anche la tanto sofferente Chiesa canonica ucraina ha risposto ieri, chiamando la decisione dell'arcivescovo Hieronymos una "pugnalata alla schiena".
La Chiesa ucraina lamenta inoltre che l'ellenismo abbia un peso maggiore tra i vescovi della Chiesa greca di oggi rispetto alle norme canoniche della Chiesa, e osserva che la decisione finale relativa alla comunione eucaristica e alle concelebrazioni con il clero della Chiesa greca sarà presa dal Santo Sinodo ucraino.
La lettera del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa ucraina recita per intero (leggermente modificata da OrthoChristian.com):
Ci rammarichiamo per questa decisione, che contraddice i canoni e le tradizioni sacre della Chiesa e che è un grave errore che danneggia sia l'Ortodossia in Ucraina sia l'unità pan-ortodossa. Tale decisione è una pugnalata alla schiena della Chiesa ucraina ortodossa canonica, che ha sofferto molto a causa dello scisma della Chiesa nel corso degli anni e che continua a soffrire oggi per mano degli scismatici, nei suoi tentativi di sostenere l'ordine canonico della Chiesa.
La Chiesa ortodossa ucraina ha ripetutamente comunicato la sua posizione al primate e all'episcopato della Chiesa ortodossa di Grecia sulla vera situazione esistente nell'ambiente ecclesiastico in Ucraina. Sfortunatamente, la Chiesa ortodossa di Grecia ha invece illustrato la sua solidarietà con le azioni erronee del Patriarcato di Costantinopoli.
È, in effetti, quanto mai sfortunato che gli interessi di questa solidarietà greca, che oggi sono in realtà manifestazioni di etnofletismo, abbiano superato gli interessi dell'Ortodossia mondiale nel suo insieme. È un peccato che fattori geopolitici e politici abbiano avuto la precedenza nella Chiesa ortodossa di Grecia, che è stata sottoposta a pressioni esterne.
Allo stesso tempo, esprimiamo la nostra sincera gratitudine a quei coraggiosi vescovi, sacerdoti, monaci e laici della Chiesa ortodossa di Grecia che hanno parlato con coraggio e valore in difesa della verità di Cristo e dell'ordine canonico nella Chiesa, esortando l'arcivescovo Hieronymos II e il resto della gerarchia della Chiesa greca ad astenersi dall'agire in fretta.
Nel corso della lunga storia della Chiesa ortodossa, specialmente nell'era dei Concili ecumenici, ma non solo, ci sono stati molti casi in cui i seguaci di eresie e scismi hanno ottenuto vittorie temporanee sulla Chiesa. Tuttavia, prima o poi viene il momento in cui prevale la verità di Cristo. Non abbiamo dubbi che anche questa volta sarà così, anche se dovremo aspettare molto tempo.
È un peccato che con le sue azioni nel riconoscere lo scisma e nell'entrare nella comunione liturgica con persone che non sono state ordinate canonicamente, la Chiesa greca ha sollevato preoccupazioni sul futuro della nostra ulteriore comunione eucaristica con essa.
La decisione finale sulla possibilità di continuare a essere in comunione eucaristica e di concelebrare insieme al clero della Chiesa ortodossa di Grecia sarà presa dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina.
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