
il clero del decanato di Getsa della diocesi di Chernovtsy
I sacerdoti della diocesi di Chernovtsy hanno fatto appello alle autorità locali con una lettera aperta, nella quale si sono rivolti a loro per fermare la persecuzione dei chierici della Chiesa ortodossa ucraina.
Le autorità esercitano pressioni sui sacerdoti del decanato di Gertsa (diocesi di Chernovtsy), inducendoli a promuovere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Ciò è detto in una dichiarazione indirizzata al capo dell'amministrazione statale del distretto di Gertsa dall'arcivescovo Longin, vicario del monastero della santa Ascensione a Banceni, e dall'arciprete Pavel Dumitru, decano del decanato di Gertsa. Il testo della lettera è stato messo a disposizione dell'Unione de4i giornalisti ortodossi.
"Come cittadini dell'Ucraina, vogliamo segnalare che da parte delle autorità statali vengono intraprese persecuzioni e repressioni criminali di sacerdoti: si esercitano pressioni sul clero della Chiesa ortodossa ucraina e sui fedeli del decanato di Gertsa", dice il documento.
La lettera dice che i preti sono costretti a camminare per il villaggio e fare propaganda perché la gente si unisca alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
"Si esercitano pressioni sui presidenti dei consigli di villaggio... i chierici sono minacciati di rappresaglie: se non compaiono agli interrogatori, vi saranno portati con la forza. Vogliamo chiedere al nostro governo perché la legge dell'Ucraina viene violata. Per quanto ne sappiamo, la Chiesa è separata dallo stato, tale norma è sancita dall'articolo 35 della Costituzione <...>", osservano i funzionari della diocesi di Chernovtsy.
Il clero chiede al governo dell'Ucraina di garantire la sicurezza e proteggere i diritti umani.
"Noi confesseremo la fede che Cristo ci ha lasciato", dice la dichiarazione. "Restiamo fedeli al Signore, alla nostra Chiesa ortodossa ucraina canonica nella persona di sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina, e serviremo soprattutto, Dio, la vera fede ortodossa e il popolo ucraino, e saremo in comunione di preghiera con tutto il mondo ortodosso canonico", hanno concluso gli autori della lettera.
La lettera è firmata dall'arcivescovo Longin (Zhar) di Banceni, così come dai rappresentanti del clero del decanato di Gertsa della diocesi di Chernovtsy.
In precedenza, l'arcivescovo Feodosii di Bojarka ha affermato che la pressione delle autorità sulla Chiesa canonica è dovuta al fatto che la Chiesa ortodossa ucraina è l'ultima istituzione in Ucraina che non mente.


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