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  Una retrospettiva sull'incoronazione

di George Michalopulos

Monomakhos, 12 maggio 2023

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la sedia di sant'Edoardo, con sotto la pietra di Scone

Ora che è passata un'intera settimana da quando il re Carlo III si è sottoposto al rito dell'incoronazione, ho avuto il tempo di pensarci meglio. Pertanto, vorrei offrire alcuni pensieri aggiuntivi.

In poche parole, è stato un evento piuttosto privo di sostanza. Purtroppo, avrebbe potuto essere molto di più. È stata una liturgia, su questo non c'è dubbio, anche se disseccata. Cerchiamo di non essere duri, però: cosa ci si può aspettare, dopo mezzo millennio di protestantesimo?

Prima i punti positivi: la pompa e le circostanze sono state eseguite splendidamente. Le fanfare di tromba sono state brillanti, così come "Zadok the Priest" di Händel. Il canto bizantino fornito da Capella Romana è stato adorabile, molto appropriato e, nelle nostre speranze, ci fa presagire un futuro migliore, parlando dal punto di vista rituale. E naturalmente il crisma usato per l'olio dell'unzione, preparato dal patriarca di Gerusalemme, è stato un tocco sorprendente.

I difetti purtroppo superano i pregi. Mi dispiace, ma non riesco proprio a prendere sul serio le donne vescovi. È già abbastanza grave che una non entità come Justin Welby sia arcivescovo di Canterbury, ma perché dobbiamo sopportare ordinandi donne con la testa rasata? (Almeno penso che fosse una donna.) Per quanto riguarda gli oggetti cerimoniali di stato, avrebbero dovuto essere maneggiati da militari vestiti a festa, non da donne anziane le cui uniche qualifiche per questo evento erano i risultati positivi alla lista di controllo delle relazioni umane di una società americana.

In conclusione: l'incoronazione ha offerto un po' di balsamo agli anglicani e protestanti di chiesa alta, che hanno visto portar via la solennità dalle loro vite. Purtroppo, i suoi espedienti modernisti hanno solidificato, nelle menti dei protestanti di chiesa bassa, il motivo per cui il bambino sacramentale era stato buttato via con l'acqua sporca cattolica in primo luogo.

Potrei andare avanti all'infinito. Ma oggi nel mondo c'è uno sconforto più che sufficiente, quindi non voglio infierire. Invece, vorrei parlare di ciò che credo sia di buon auspicio per il futuro o, per lo meno, offra un barlume di speranza.

Come ho detto sopra, il canto bizantino era più che un bel tocco, penso che aggiungesse un tono sacro che non si vedeva in un'incoronazione occidentale forse dall'Alto Medioevo. Non fraintendetemi, Händel è glorioso, ma il canto cristiano è eterno. Combinando le due cose credo che l'incoronazione di Carlo possa – sottolineo la parola possa – aver messo in moto una via d'uscita sacrale dall'orrendo pantano demoniaco che attualmente inghiotte l'Occidente.

Per quanto riguarda il santo crisma, questa è stata la prima volta nella storia che un re britannico è stato unto con un olio valido. [1] Questa è stata anche la prima incoronazione nella storia britannica in cui la croce processionale conteneva frammenti della Vera Croce. Tutto questo su insistenza dello stesso Carlo.

Ci sono altri frammenti di speranza. Secondo una voce che circola, il principe Filippo era tornato discretamente alla Chiesa ortodossa nel 1992 per una serie di motivi, uno dei quali era una protesta contro l'ordinazione delle donne al sacerdozio nella Chiesa d'Inghilterra. Quanto a Carlo, questi rifiutò di entrare a far parte di una loggia massonica, diventando così il primo re in oltre un secolo a non essere Gran Maestro onorario della massoneria in Gran Bretagna. Di per sé, questi non sono fenomeni insignificanti.

Mi rendo conto naturalmente che molti nella nostra Chiesa potrebbero obiettare a tutto questo fumo senza arrosto, poiché re Carlo è protestante. Né dovremmo dimenticare che è sotto il controllo dei globalisti tanto quanto qualsiasi altro capo di stato moderno. Il suo potere esecutivo è quanto meno attenuato. Indipendentemente da quanto possa essere d'accordo con le élite bancarie internazionali è al loro piano globalista, è comunque tenuto al guinzaglio come qualsiasi altro capo dell'esecutivo.

Alcuni di noi vivono nell'illusione che il nuovo re si sia convertito in segreto all'Ortodossia. Dubito di questo. Questa è una voce insistente, tenuta viva dalla sua ammirazione per la Chiesa ortodossa (che è esemplificata dai suoi frequenti pellegrinaggi al Monte Athos). Chi lo sa? Nella traiettoria attuale della Chiesa d'Inghilterra, l'apatia spirituale che affligge il popolo inglese potrebbe consentire a Carlo – o a un suo successore – di abbracciare apertamente l'Ortodossia in futuro. Voglio dire, perché no?

Conclusioni? Per coloro i cui appetiti sono stati stuzzicati da ciò che hanno visto, temo che dovranno guardare altrove per sperimentare la grazia che viene con autentiche liturgie. Odio dirlo, ma non potranno rivendicare ciò che è sacrale nelle varie denominazioni protestanti. Troppa acqua è passata sotto quel ponte. Sì, questo significa che starà a noi – nonostante tutti i nostri deficit – gettare l'unica ancora di salvezza possibile a questo punto.

Nota

[1] Per quanto riguarda i re pre-normanni, anglosassoni (che erano ortodossi), non posso dire con certezza se ricevessero un'unzione durante le loro incoronazioni. A quanto ho capito, il rito dell'unzione di un monarca con il crisma apparve per la prima volta a Costantinopoli nel XII secolo.

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