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  Arciprete Sergij Gordun: Chiedere l'autonomia della Chiesa ortodossa bielorussa è un separatismo ecclesiale

euroradio.fm

18 dicembre 2014

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Il metropolita Pavel comunica l'inaspettato avvio di una specifica iniziativa di indipendenza della Chiesa ortodossa bielorussa dal Patriarcato di Mosca. Il documento finale dell'assemblea eparchiale generale della metropolia di Minsk, che ha avuto luogo il 16 dicembre 2014, afferma: "si richiede a sua Santità il patriarca Kirill e al Santo Sinodo di fornire alla Chiesa ortodossa Bielorussa uno status di autogoverno come parte del Patriarcato di Mosca, seguendo l'esempio di Lettonia, Moldova ed Estonia".

Perché questa richiesta di autonomia della Chiesa ortodossa bielorussa, e quanto è realistica da ottenere?

È del tutto realistica, afferma l'arciprete Sergij Gordun. Ma lui non è solo contrario: arriva a paragonare questa iniziativa al... separatismo ecclesiale.

Arciprete Sergij Gordun: "Secondo me, non è una cosa desiderabile. Preferisco la posizione del cattolicesimo romano: la Chiesa cattolica, né in Polonia, né in Bielorussia, né in Germania ha cercato una sorta di indipendenza, o uno status simile al separatismo. In linea di principio sono contrario".

Esprime pure preoccupazione per il livello al quale è stato espressa questa iniziativa: di tali questioni dovrebbe parlare il Concilio dei vescovi, e dovrebbe discutere tutta la Chiesa, e non solo i sacerdoti della regione di Minsk. Al confratello viene in sostegno il sacerdote Aleksandr Shimbalev, che dice che è necessario pensare di più alla spiritualità che a "politicizzare il problema di una sorta di indipendenza".

il metropolita Pavel

Che la Chiesa ortodossa bielorussa ottenga lo status di autonomia, questo dipende dal fatto che la leadership di Mosca voglia rispondere alla "richiesta" da Minsk, dice la caporedattrice del portale "Tsarkva" Natal'ja Vasilevich. Là la richiesta potrebbe semplicemente non essere considerata. Questo, dice Natal'ja, nelle condizioni attuali può essere il meglio per la stessa Chiesa bielorussa.

Natal'ja Vasilevich: "Un governo locale non significa assolutamente che la politica della Chiesa ortodossa sarà più amichevole nei confronti della cultura bielorussa – queste cose non sono collegate. In secondo luogo, aumenterà in modo automatico la dipendenza della Chiesa dal regime bielorusso. Questo è ancor più vero, in quanto vediamo che questo governo sta cercando di promuovere questa idea di autogoverno della Chiesa ortodossa bielorussa".

Secondo l'interlocutorrice di Euroradio, non sono fondate le speranze che, dopo aver ricevuto il diritto di autogoverno, la Chiesa ortodossa si metta immediatamente a parlare bielorusso, e che i suoi sacerdoti indossino camicie di lino ricamate sotto le tonache.

Natal'ja Vasilevich: "Con quale contenuty sia riempito questo autogoverno – non si sa, ed è del tutto possibile che non sarà un contenuto bielorusso. Ricordate le osservazioni del metropolita Pavel sulla lingua bielorussa: in un anno ha capito lo stato della lingua bielorussa nella società bielorussa, la politicizzazione della questione della lingua, il fatto che il regime non ha un'attitudine molto buona verso la lingua bielorussa. E non credo che veda la necessità di estendere il linguaggio all'interno della chiesa. "

Nondimeno, permane uno stato d'animo "indipendentista" tra i sacerdoti ortodossi, e si è manifestato proprio dopo la nomina a capo della Chiesa ortodossa bielorussa di un "russo": al posto del metropolita Filaret giunto da Mosca, è venuto un chierico di Rjazan', il metropolita Pavel. Con la caporedattrice del portale "Tsarkva" non è d'accordo l'arciprete Sergij Gordun.

Arciprete Sergij Gordun: "Qual è la differenza tra un russo e un bielorusso? È per questo che ci hanno inviato dalla Russia un metropolita, perché i vescovi bielorussi non hanno preso l'iniziativa e non hanno scelto uno dei loro, perché questo doveva essere fatto – proporre uno dei loro. Non l'hanno fatto, e ciò ha dimostrato che non si è giunti al livello dell'indipendenza. Ma ci si può arrivare!"

E quindi ha rivelato il segreto di come è nata l'idea di chiedere lo status di autonomia per la Chiesa ortodossa bielorussa. Secondo l'arciprete Sergij Gordun, "uno dei partecipanti alla riunione ha espresso la speranza che le decisioni del Concilio dei vescovi bielorussi siano pubblicate immediatamente dopo la loro adozione, piuttosto che dopo che queste decisioni sono state approvate a Mosca, come da statuto della Chiesa ortodossa bielorussa". In nessun caso una decisione del Concilio dei vescovi bielorussi non è stata approvata a Mosca, questo non è mai accaduto, dice Gordun. E la ritiene la prova principale che la Chiesa ortodossa bielorussa ha di fatto  lo status di una chiesa autonoma. "Questa dichiarazione di Mosca è una formalità, non credo che sia il motivo per fare richiesta di un qualche tipo di autonomia," – ha detto l'arciprete Sergij.

i partecipanti all'assemblea eparchiale generale della metropolia di Minsk

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