
Nota del redattore (Nick Stamatakis). Non c'è peccato più grande nell'Ortodossia, nel cristianesimo in generale e in altre religioni, comprese quelle dei nostri antenati nell'antica Grecia, dell'arroganza, la cui antica versione greca, "hubris", significava "emulazione della divinità o trasgressione contro un dio". Bartolomeo è l'immagine perfetta dell'arroganza, seduto accanto alla sua statua (!!!) in Australia, fingendo che la sua minuscola e pietosa esistenza sia in qualche modo importante e degna di essere commemorata per l'eternità... Come misura di quanto sia distaccata dalla realtà la gerarchia del Fanar, l'arcivescovo Makarios ha elogiato la statua perché crea un senso "di semplicità e umiltà"!! Incredibile!!
Dio salvi l'umanità da questo patriarca eretico! Le sue mani sono piene di sangue dopo ciò che ha "realizzato" in Ucraina... Ancora peggio, perché non si è pentito dei suoi errori mortali e quando ha incontrato il nuovo cardinale Mykola Bychok degli uniati ("greco-cattolici") dell'Ucraina a Sydney, il giorno dopo che papa Francesco lo aveva proclamato cardinale, Bartolomeo ha gridato: "Gloria all'Ucraina!!" (qui il link alla disgustosa notizia).
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Fonte: orthodoxianewsagancy.gr
Inaugurata la statua del patriarca Bartolomeo nel "cuore" della diocesi di Chora
Un'opera di scultura, che richiamerà le memorie della visita apostolica in Australia di sua Santità il patriarca ecumenico Bartolomeo – il patriarca semplice e accessibile a tutti – regnerà d'ora in poi nel "cuore" della diocesi di Chora, nei locali del nonastero della Panaghia "Axion Esti" a Northcote, Melbourne.
Il ragionamento alla base della creazione di questo umile manichino è stato chiaramente descritto dall'arcivescovo Makarios d'Australia, durante la modesta cerimonia di inaugurazione del progetto, che ha avuto luogo martedì 15 ottobre, alla presenza di sua Santità Bartolomeo.
Come ha spiegato l'arcivescovo, per rircordare la storica visita patriarcale "volevamo avere un punto di riferimento fisso, un punto che testimonierà ai presenti e a coloro che verranno, che il patriarca della Nazione ellenica è passato attraverso i nostri luoghi e ha benedetto il popolo della nostra Arcidiocesi. [..] Infatti pensiamo che l'arte abbia un potere speciale: andare oltre ciò che si sente e si vede, parlarci anche quando le parole smettono di risuonare, attivare gli occhi della nostra anima per ciò che gli occhi del corpo hanno difficoltà a distinguere, perché è per questo che, confidando in questo stesso potere rivelatore dell'arte, abbiamo deciso di dedicare alla visita benedetta del nostro patriarca un'opera di scultura, che ci aspettiamo lo renda eternamente ed esperienzialmente presente tra noi".

Nella statua, il patriarca ecumenico è raffigurato seduto, in una postura dimessa, con le mani appoggiate delicatamente sulle ginocchia, mentre tiene in mano un libro, su cui è scritto, in greco e in inglese: "La Costituzione della Chiesa". Il suo volto irradia pace e tranquillità. La postura del corpo trasuda un'intimità senza sforzo, mentre l'espressione generale lo rende avvicinabile, come se invitasse i passanti a fermarsi per un po', sedersi e riposare accanto a lui.
"L'immagine complessiva della statua oserei dire crea un senso di semplicità e umiltà, caratteristiche che, per comune confessione, adornano la personalità del nostro patriarca ecumenico e sono quelle che lo rendono così accessibile e così caro ai suoi figli spirituali e a coloro in tutto il mondo che hanno la fortuna di conoscerlo da vicino", ha osservato l'arcivescovo Makarios, descrivendo il progetto.

"Questo patriarca semplice, accessibile e amorevole, come lo viviamo anche in questi giorni qui in Australia", ha sottolineato con enfasi, "è colui che vogliamo tenere nella nostra memoria e presentare alle generazioni più giovani e lontane. E non a caso, questa statua che cattura la forma sacra del nostro patriarca è, direi, così umana: non è posta su un piedistallo, non è necessario alzare la testa per vederla. Il patriarca è tra noi ed è per questo che la sua statua regnerà nel "cuore" del Centro Culturale della Diocesi di Chora, in un luogo che immaginiamo essere il centro della vita sociale e culturale della nostra Omogeneità, specialmente dei nostri giovani, nel prossimo futuro e nel futuro lontano".
Concludendo, sua Eminenza ha espresso i suoi calorosi ringraziamenti al sig. Sam Jinks, creatore della statua, mentre rivolgendosi al patriarca ecumenico, ha sottolineato con grande emozione: "Come lei capisce, Santità, abbiamo bisogno della sua presenza costantemente e ininterrottamente, abbiamo bisogno di quella sensazione di calore e dell'affetto che lei emana. Abbiamo bisogno di sentirla vicino a noi, ma soprattutto di garantire che questo stesso sentimento tocchi i cuori dei nostri figli e di tutte le generazioni future. Ci auguriamo che questa umile opera serva anche a questa sacra aspettativa, affinché i nostri giovani siano ispirati dal Suo volto santo, affinché possano affrontare nel miglior modo possibile le sfide che la nostra Chiesa locale dovrà affrontare in futuro".

Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al "padrone di casa" il vescovo Eumenios di Chora, hanno partecipato i membri dell'entourage patriarcale: i metropoliti Kyrillos di Imbro e Tenedo e Filotheos di Salonicco, il gran protosincello Grigorios, il grande ecclesiarca Aetios, direttore dell'Ufficio patriarcale speciale, il diacono patriarcale Evloghios, codificatore del Santo Sinodo, la monaca Iakovi, badessa dell'eremo del Precursore di Akritochorio, il maestro arconte Konstantinos Delikostantis, direttore del Primo Ufficio Patriarcale, il maestro arconte Maestro Theodoros Yagou, professore della Facoltà Teologica dell'Università Aristotele di Salonicco, il rev. Nikolaos - George Papachristou, direttore dell'Ufficio Stampa e Comunicazione Patriarcale, il sig. Themistoklis Karanikolas, dello staff del Patriarcato, nonché Mar Awa, patriarca della Chiesa assira dell'Est, i metropoliti Ezekiel di Derbi, e Seraphim di Sebastia, vescovi vicari dell'Arcidiocesi d'Australia, l'ambasciatore di Grecia in Australia Stavros Venizelos, l'Alto Commissario della Repubblica di Cipro Antonios Sammoutis, i consoli generali della Grecia a Melbourne, Emmanuel Kakavelakis e ad Adelaide, Alexandra Theodoropoulou, la deputata federale all'estero Maria Vamvakinou, e i genitori dell'arcivescovo d'Australia, Emmanuel e Fotini Griniezakis.






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